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Io ci andavo d'accordissimo probabilmente perché con loro riuscivo a vincere la timidezza e ad essere me stesso senza paura dei loro giudizi...Uno dei primi dolori più grossi della mia vita (posteriormente ad una vita schifosa ed infame) è rappresentato da un ragazzino che ho visto crescere e con il quale giocavo sempre..Un tumore me l'ha portato via in tre mesi (mai pianto così tanto prima da allora neanche durante la mia adolescenza costellata da rifiuti ed esortazioni al suicidio). Adesso dopo quanto mi è accaduto (banalizzato da alcuni qui sul Forum come nella vita reale) vivo aspettando la morte quindi non ho più emozioni neanche di questo tipo...
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Re: Rapporti con i bambini
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Non solo, ma con tutti i calci in culo che la vita non mi ha risparmiato, in ogni bambino di oggi vedo il nemico di domani, quello che mi toglierà qualcosa, che mi farà qualche prepotenza e in qualche modo mi danneggerà. E se non lo farà direttamente lo farà avendo un successo che non ho avuto io, cosa peraltro che si è verificata perché alcune persone che conosco, che oggi hanno tutto io le ho viste nella culla. A voi le conclusioni su come io possa considerarli e mi ci possa rapportare :D |
Re: Rapporti con i bambini
I bambini non mi sono mai piaciuti e non ho intenzione di farne.
Non ho rapporti con i bambini (sono figlia unica, quindi non ho e non avrò nemmeno dei nipoti). Sinceramente non saprei nemmeno come interagire con un bambino. Li trovi irritanti (tranne rari casi) e mi sento a disagio con loro :nonso: |
Re: Rapporti con i bambini
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Re: Rapporti con i bambini
Ho più cose in comune con loro che con molti miei coetanei.
Prima avevo una certa paura di averci a che fare ma ora penso di averla superata. |
Re: Rapporti con i bambini
In passato usavo rapportarmi coi bimbi come si suppone che ci si dovesse rapportare coi bimbi, con estrema quasi teatrale delicatezza e gentilezza.
Fin quando, un giorno, nel rispondere in quel modo a una bambina che mi chiedeva di lasciarle un'altalena, quella mi chiese: "perché mi hai risposto come farebbe un bambino piccolo piccolo?" Eh. |
Re: Rapporti con i bambini
Mi mettono ancora più a disagio degli adulti, proprio non ci so fare con i bambini.
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Re: Rapporti con i bambini
Nonostante il mio ribrezzo all'idea di fare figli, non ho niente contro i bambini, anzi mi mettono su di morale. Non so, hanno qualcosa che mi fa sempre sorridere. Mi viene in mente di quando avevo all'incirca, boh, otto/nove anni (quindi un bambino io stesso) e stavo aspettando in sala d'attesa con mia madre, e c'era un'altra madre con un bambino più piccolo di svariati anni, diciamo la metà. Cominciai a farlo giocare e a intrattenerlo, e la madre (che probabilmente era contenta di aver avuto un attimo di relax :mrgreen:) fece a mia madre "tuo figlio è un angelo!". Ho altri ricordi simili ma sono solo frammenti, il resto si è perso nell'etere.
Oggi comunque non ne ho proprio occasione di avercene a che fare, figuriamoci. E poi, la positività che trasmettono la sento appieno solo se supero il timore che mi accompagna sempre e la nostalgia pungente, e forse pure l'invidia: vedendoli ridere mi ricorda che io non riesco a farlo più. |
Re: Rapporti con i bambini
Non so rapportarmici. Mi piace guardarli senza interagire con loro.
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Re: Rapporti con i bambini
I bambini sono la cosa più stressante che esiste al mondo. Quando lavoravo all'asilo tornavo a casa con dei mal di testa mai provati in precedenza. Meno male che ero giovanissimo e riuscivo ancora a divertirmi facendoli giocare.
Oggi i bambini mi fanno allegria quando li vedo giocare ai giardinetti, separati da me da svariati metri di distanza e magari da una rete metallica. Li invidio tantissimo perché gli anni dell'infanzia sono il periodo più bello della vita. Quello che davvero non sopporto è quando si avvicinano e cercano di coinvolgerti nei loro giochi. Oppure quando si mettono nei guai e iniziano a piangere (cosa che succede sempre, sempre, sempre!). In quei momenti sogno un mondo fatto di soli over 30. Un'altra cosa che non mi piace è vedere i bambini crescere. Sarò leopardiano, ma è veramente triste vedere l'innocenza dell'infanzia rovinata dall'arrivo della pubertà. Beh, innocenza fino a un certo punto. I bambini sanno essere veramente crudeli a volte, e molti sono degli astuti manipolatori. Quanto meno non sono ipocriti. |
L'infanzia è il periodo piú bello della vita solo se è serena.
Altrimenti è un inferno perchè sei piccolo e hai problemi molto piú grandi di te che però non sai nè riconoscere nè gestire. E oltre ad avere l'infanzia rovinata, le conseguenze le paghi per tutta la vita. |
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Non ho pazienza, al secondo urlo a frequenza altissima li prenderei per il collo e li alzerei da terra qualche cm, quel che basta per vederli diventare bluastri. Loro e la loro cazzo di infinita voglia di correre e vivere.
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Re: Rapporti con i bambini
Ho avuto l'esempio di un paio di nipoti e figli di colleghi... Ottimo rapporto anche se, come altri, un tempo mi imbarazzavo se davanti ad altri adulti. Ora non più.
Credo derivi da una mia componente fortemente bambinesca che a quasi 40 anni non ho ancora superato, è quasi come se volessi tornare ad essere uno di loro, e questo mi facilita nel rapporto, risulto sempre molto simpatico. Quando il bambino diventa grandicello o addirittura adolescente, però, le cose cambiano drasticamente... perché a quel punto mi ha già probabilmente superato in quanto a abilità sociali / sicurezza / autostima e quindi a quel punto si rende conto della mia stranezza e dunque come persona non gli risulto più "figo", "interessante", ma solo un tipo strano. |
Re: Rapporti con i bambini
Mi piace rapportarmi con loro, hanno sempre qualcosa da raccontare e spesso riescono a raccontare anche cose banali carichi di meraviglia;
credono di essere furbi e che nessuno se ne accorga e questo mi diverte poi essendo liberi da sovrastrutture riescono a imparare e capire alcune cose in un modo addirittura più immediato degli adulti ed è una cosa che non smette mai di stupirmi |
Re: Rapporti con i bambini
Una cosa che un po' li spoetizza è quando si capisce di che psicofarmaco avranno bisogno e a quale età, non tanto per la sofferenza che già c'è, ma per l'impressione di inevitabilità e inautenticità che ne consegue (l'inevitabilità meccanica è propria della parte disturbata, non di ciò che rende e caratterizza umani dunque autentici).
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Li trovo noiosi, non riesco a starci molto tempo. E fare tutti quei giochi che due palle
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