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Leggerti mi piace tanto.
Conosco quella sensazione. Quella che hai provato con la testa schiacciata contro il finestrino del bus. Sono stata la protagonista di scene simili in passato e costantemente vivi quel senso di colpevolezza per non essere in grado di uscire dallo stato in cui mi trovo. La sensibilità mi sta ammazzando. Una volta la consideravo una bella qualità. Anzi, gli altri la consideravano tale. Il mio essere profonda mi rendeva una buona amica. Adesso è solo un ostacolo. Ora sono solo la persona troppo impaurita e troppo permalosa. Sono quella che piange tanto. Sono quella che sente le lacrime salire appena vede una scena, anche in un film, con cui può relazionarsi. Tuffi al cuore per tutto. Troppe emozioni. Io mi sento schiacciata. |
Re: Una vita così così
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Abbiamo la sensibilità a briglia sciolta. Non riusciamo a domarla. E lei che doma noi, e noi ne sentiamo il peso come lo sentirebbe un vecchio cavallo caricato di troppo peso. Mi piacerebbe dosarla e poterla centellinare per le giuste occasioni. Ma questo è uno stillicidio. E sotto quest'acquazzone ci siamo noi... Sono lusingato che ti piaccia leggermi. Avrei usato un altro termine, più terra terra :D, ma sono davvero lusingato.:) un abbraccio |
Re: Una vita così così
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Tanto già bevo. Ah: mentre ti scrivo sono strafatto d'alcol, e sono solo le 4:49 di mattina. Ho più alcol in corpo io che una bottiglia di alcool nel reparto sanitari |
Re: Una vita così così
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Penso che qui ci riferiamo anche al lato negativo della Sensibilità. Il proprio sentire molto non ti permettere di gestire una grossa. mole di emozioni, superiore a quelle che il tuo animo può tollerare |
Re: Una vita così così
Ci ho riflettuto per anni e continuo a sostenere che la mia sensibilità sia uno tra una lunga fila di portoni che mi separano dal vivere la vita come molte altre persone fanno. Diciamo uno dei portoni più imponenti.
Parlando di sensibilità ''negativa'' mi ritrovo a ventitré anni talmente fragile da malsopportarmi, tanto da provare pena. Davanti a certe cose non sono mai stata così emotivamente debole in vita mia e me ne vergogno molto. Entro in uno stato quasi autistico, comprese crisi da stress simil epilettiche... perdere il contatto con la realtà è l'unico modo di reggere un dolore lacerante ed una confusione estrema, fuori portata per il mio corpo e la mia mente, solamente umane. Sentirsi scoppiare nel petto, come se delle mani dai pugni d'acciaio e gli artigli affilati cercassero di farsi breccia da dentro la gabbia toracica. Uno tsunami di sofferenza talmente fuori controllo che inizia a strabordare dagli occhi e dopo decine di minuti, ore, continua a sgorgare finché mi ritrovo le palpebre rigonfie e la testa svuotata. Pensieri in balìa al caos totale che mi lasciano annichilita. Tutto questo spesso scaturisce anche da cose in realtà piccole, è come se avessi un grilletto nevrotico dietro la nuca. I farmaci non hanno fatto altro che diminuire leggermente il tiro della sensibilità negativa e ridurre al minimo quella positiva. Bell'affare. La sensibilità ''buona'' mi riempie davanti ad un albero, mi fa sentire come se comunicassi con la Luna e mi fa piangere alla vista di un animaletto ed è una cosa che, invece, mi piace, pur sentendola comunque come una caratteristica alienante, poiché riconosco che certe emozioni in me sono ''spropositate'' e le cose belle mi fanno avvertire quel male al petto allo stesso modo delle brutte. Spesso, negli ultimi mesi, ho desiderato essere insensibile... mi rendo conto che le emozioni, belle o brutte che siano, faccio fatica a contenerle perché le vivo da sempre amplificate. |
Re: Una vita così così
23.46, rimasta sola per un minutino in cucina, fissando il bicchiere di vino finito, con il ronzio del frigo nelle orecchie e la luce del lampadario a farmi bruciare gli occhi persi nel vuoto... Il bello di questo forum è ritrovarsi in thread come questo, e sapere che anche nella solitudine certe cose sono condivise.
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Re: Una vita così così
bisognere fare un topic in cui si beve insieme, qualche bicchiere, non troppi. E quindi condividere le sensazioni che si provano. Tra l'altro io sto pure perdendo l'abitudine di farmi qualche bicchiere, magari con un topic del genere sarei invogliato a riprendere.
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Re: Una vita così così
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So per certo che mi odierà. Ok, vorrà dire che stanotte ripiego sulla birra :nonso: |
Re: Una vita così così
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Per scrivere questo post non sai quante volte ho corretto ogni parola Facevo lo slalom tra le lettere della tastiera. LIBIDINE |
Re: Una vita così così
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Re: Una vita così così
Non ho abbastanza esperienza di farmaci per sapere quanto possano ridimensionare al ribasso un'indole creativa, ma ho la certezza che una depressione severa può spazzare via qualunque cosa . Evidentemente non sei a profondità tali alla quale non arrivano i raggi del sole, ma a quel punto ti assicuro che le passioni, per quanto forti possano essere, passano in secondo piano.
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Re: Una vita così così
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Rassegnarsi significa smettere di fare la guerra agli altri e a se stessi. Anche se rassegnarsi non è sinonimo di accettarsi. La depressione è sempre dietro l'angolo |
Re: Una vita così così
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Con una depressione tosta invece non è più un'opzione, anche perché non trarresti alcun piacere da quello che fai e soprattutto molto probabilmente non lo faresti. E se le tue attività sono come "un'oasi nel deserto", senza quelle rimane solo il deserto. Sono d'accordo sul fatto che rassegnarsi non sia accettarsi. |
Re: Una vita così così
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Non avevo voglia di fare nulla. Niente. Volevo soltanto morire. Purtroppo è come dici tu... |
Re: Una vita così così
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Re: Una vita così così
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Un morto praticamente. Non avevo la forza nemmeno per quello. Ma il fatto è questo: se sei depresso per un fattore genetico, beh, li ci vogliono I farmaci. Non ci sono cazzi. Invece io ero depresso per una concatenazione di eventi. Poi li ho accettati e piano piano è passato tutto |
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