![]() |
Quote:
qualsiasi sia la situazione il suicidio è la cosa piu' schifosa, piu' meschina, piu' vile e vigliacca che esista. non deve proprio essere una opzione, qualsiasi sia la tua situazione economica, familiare, sociale, occupazionale, mentale, etc... posso comprendere tale scelta solo in caso di stato vegetativo o situazione di salute estremamente disabilitante, sotto consenso di supervisione. è come avere il biglietto della lotteria vincente e bruciarlo con l'accendino. perchè la vita, presto o tardi che mai, è vincente. bisogna darsi da fare, vergognarsi di meno e abbassare le aspettative. e ci vuole anche c*lo. ma quelli che hai scritto è veramente sbagliato, per favore rileggilo domattina a mente piu' lucida e comincia a vedere piu' colori oltre al nero |
Quote:
veniamo alle cose piu' personali, perchè tu dici di essere impossibilitata ad avere degli obiettivi e delle passioni?! |
Quote:
post precedenti hai scritto che non puoi sceglierti obiettivi e passioni perchè impossibilitata a raggiungerli. mi incuriosisce questa frase. oppure dovrò pensare a qualche deficit che non conosco e di cui fai mistero.. e ciò mi dispiace perchè sembri in gamba dalle risposte |
Re: Per chi lo state facendo?
Quote:
Adelaide (come tutti gli altri) ha tutto il diritto di usare la parola suicidio. |
Quote:
perchè non riesco a trovare un filo logico a ciò che hai scritto. da come la vedo io, una persona con intelligenza sopra la media, per quanto disadattata (ed è norma per chi è intelligente, anzi, l' intelligenza è spesso inversamente proporzionale al seguire il gregge) si crea/si inventa il suo spazio e si adatta, e si prende ciò che gli spetta. quindi mi piacerebbe sapere di più se non sono troppo invasivo. @Ogard: evita di incitare in modo subdolo |
Ragazzi non litigate.
Provo a spiegarmi meglio sperando di non fare casini. La mia domanda era: Faccio quello che faccio (il lavoro, lo studio, altro) perché lo voglio veramente o perché sento un'imposizione esterna/interna? Un'imposizione sociale? Es. Sto facendo un percorso di studi. Lo faccio perché mi appassiona o voglio un certo lavoro o sento di doverlo fare per il solo fatto di non stare a girarmi i pollici, rimanere coerente col percorso precedente, perché sento che devo farmi una carriera vera secondo gli standard? Mi sposo perché voglio stare per sempre con quella persona o perché ho il terrore di rimanere da sola? Tengo amici perché mi piacciono o perché mi conviene, perché altrimenti soffrirei a stare a casa sola? Il compiacere i genitori non c'entra. Rientra caso mai nell'inconscio desiderio socialmente imposto di compiacere la società stessa. Non è che vuoi lavorare (es.) per fare felici i tuoi genitori. Vuoi lavorare per far sì che loro possano dire agli altri che non hanno un figlio fallito. Se non ci fossero meccanismi sociali del genere non ci sarebbero genitori da compiacere. Per chi deve mantenersi la risposta può essere "lavoro perché sennò non si mangia (altrimenti magari preferirei non lavorare). Per chi non ce la fa più la risposta può essere "vivo perché avrei troppi sensi di colpa verso chi ne soffrirebbe a eliminare me stesso" (altrimenti preferirei non esserci perché sto troppo male). Non è compiacere i genitori. Bensì evitare di procurargli un dolore nel tentativo di eliminare il proprio. Io personalmente sono partita da un concetto più limitato. Ma la stessa domanda estesa alla vita stessa ha senso. È ovvio che ognuno risponda in base alla propria situazione. Sono d'accordo con chi dice di volersi togliere la vita? NO. Lo comprendo? Si. La sofferenza la comprendo. L'atto non lo condivido, ovvero io non lo farei. Perché penso che finché hai vita hai possibilità, mentre senza ne hai 0, e di vita ne hai una sola. Ma dare del vigliacco (o altri epiteti) a chi sente questa necessità mi sembra una cattiveria. Uno sta già male. E non ha scelto di stare così. Deve pure prendersi insulti fino alla fine? Magari da chi non è nella sua testa? Il dolore è una cosa personale. Nessuno può davvero capire fino in fondo quello degli altri. E ribadisco. NON è un post pro-suicidio. MAI. Ma smettiamola di avere paura di questo termine. Ed esprimiamoci pacificamente, tutti sono liberi di dire quello che sentono. 😊 |
Quote:
comunque ho detto che una persona intelligente si sa adattare, ma in modo diverso alla massa ;) |
Quote:
E tante volte penso "se non venissi giudicata male altrimenti questa cosa non la farei". Sono tipo dei flash. E sto proprio cercando di capire se questi momenti sono razionali o tentativi della mia testa di sviarmi come sempre da tutto per la paura di mettermi in gioco o fallire. Sono a un punto in cui proprio non capisco. Quando ho questi pensieri non so se sono io o la mia probabile depressione a tirare fuori il pensiero. O se l'io sana e il mio malessere coincidiamo. Magari il mio malessere deriva (anche dal fatto) che non faccio quello che voglio. Ma poi allora si apre il discorso "ma io cosa voglio?"... E si torna a capo. È un gran casino. |
Quote:
Comunque secondo me l'eventuale legame dell'elevata intelligenza con l'essere strambi o disadattati o pieni di malessere può derivare da una forte consapevolezza dell'inutilità reale di tante norme sociali e dalla labilità della vita stessa. |
Quote:
|
Re: Per chi lo state facendo?
Non lo so..
|
Re: Per chi lo state facendo?
Quote:
|
Re: Per chi lo state facendo?
Quote:
|
Re: Per chi lo state facendo?
Quote:
Poi mi son sentito per parecchio senza speranze. Ad un certo punto stufo delle mie oscillazioni ho preso la decisione di darmi un anno, alla fine del quale in assenza di miglioramenti concreti, mi sarei fatto fuori. Miglioramenti non ne ho visti, ma allora perché non l'ho fatto? Per i genitori e mia sorella, per la caga, per gli amici. Per questo sicuramente. Ma soprattutto perché voglio vedere i titoli di coda, e me la smazzo tutta sta esistenza, torture comprese. |
Quote:
Sentirmi fallita? Restare per sempre da sola? Sono mesi e mesi e mesi che non ho più periodi di quiete mentale, di eutimia. Forse qualsiasi cosa sarebbe già meglio del niente. |
Re: Per chi lo state facendo?
Quote:
|
Quote:
|
Quote:
Era atroce per me. Odiavo quello che facevo. Non ero per niente brava a farlo. Comprendo il tuo punto di vista sul preferire vivere disagiata che star male. Lo condivido perfettamente perché è come mi sento io. Devo dire che invidio chi è abbastanza forte da obbligarti comunque a fare qualcosa contro se stesso. Per lo meno guadagna l'indipendenza. Io sclero a sforzarmi. |
Re: Per chi lo state facendo?
Quote:
5 minuti è il minimo, anche se ti sembrerà una vita. Non risolve, ma aiuta. Raccogli ogni singola stilla della tua energia e convogliala in quell'obiettivo. Ci metterai un po'. Un giorno, una settimana o un mese che sia. O lo fai, o rimarrai così, e non lo desideri. ps: puoi anche andare dal medico di base chiedendo un consulto psichiatrico. |
Re: Per chi lo state facendo?
Non sto facendo niente sopravvivo e basta....
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 07:37. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.