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Re: Farmaci e ideazione suicida
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E cmq nn sono contrario alla legalizzazione della maria SE in ambito medico, per lo stesso motivo per cui nn darei mai la libera circolazione agli psicofarmaci in quanto ci sono persone (la maggior parte) che nn sa cosa sta facendo, nè quando prendono droghe leggere, nè quando prendono farmaci agenti sull'snc. Quote:
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Re: Farmaci e ideazione suicida
Sverso,
ci sono delle normali terapie ben più difficili dell'antidepressivo. Tempo fa, mi venne una ragade anale, che è una ferita di pochi millimetri, ma dolorosissima. L'unica terapia , è il Dilatan, che sarebbero tre minacciosi tubi di plastica, 6-7 volte più grandi di una supposta, da inserire pazientemente nell'orifizio per 10 minuti e per un mese. Dopo ogni applicazione, mi sentivo come se mi avesse ingroppato un nero. Benché io abbia fatto storie prima di convincermi a prendere l'antidepressivo, ti assicuro che è stato mooooolto più difficile adottare la Dilatan-terapia. Autoironico Superpippo |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Farmaci con gli effetti collaterali ci sono ma ci sono altrettante patologie mentali che sono gravissime. Le psicosi ad esempio causano deliri allucinazioni ecc tra queste c'è anche la depressione bipolare che può sfociare anche con questi sintomi, la persona non si alimenta più, non riesce ad essere cosciente può perdersi nelle strade senza ricordarsi chi è. Con farmaci adeguati può riuscire nonostante tutto ad avere una qualità di vita decente. Cosa si preferisce a questo punto, il male maggiore o quello minore. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Saggio post.
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Re: Farmaci e ideazione suicida
Io ho assunto due farmaci, un mese a testa, sospesi entrambi perché peggioravo ogni volta. Più che ideazione suicida ho avuto ingigantimenti abnormi dei pensieri ossessivi, che hanno causato una vera e propria depressione che continua attualmente, e crisi d'ansia fortissime. Ora che sto sospendendo anche il secondo farmaci le crisi d'ansia si stanno calmando, ma mi sento comunque emozionalmente appiattito e inabissato dai pensieri ossessivi come mai prima d'ora. Ora non so se i DOC sono stati davvero ingigantiti dai farmaci o è stato un mio peggioramento spontaneo, ma senza dubbio mi hanno portato altre sensazioni che non avevo mai sperimentato prima. Non so, io ti direi di provare dando un mese di tempo ad ogni farmaco, ma se vedi solo peggioramenti sospendi. Il vero problema è che a un certo punto non sai più dove iniziano i peggioramenti dati dal farmaco e dove iniziano quelli spontanei.
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Re: Farmaci e ideazione suicida
Tzé... se volete vi dico qualche farmaco non psicofarmaco che fa venire idee suicide come riportato sul bugiardino...
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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A me non lo darebbero mai, me l'hanno detto chiaramente. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
E'ovvio che l'ideazione suicidaria è possibile, ma non certa.
E' ovvio che non a tutti accade. E' ovvio che il disturbo può comparire nelle fasi iniziali del trattamento. E poi va fatta chiarezza: l'ideazione suicidaria è una cosa, il proposito suicidario è tutt'altra cosa. Quando salgo su un palazzo molto alto o mi affaccio sull'argine di un fiume, mi affiora puntualmente l'idea che potrei buttarmi, anche se sto bene, ma non ho nessun PROPOSITO di farlo! Una cosa sono le vaghe idee, un'altra andare a comprare una corda o una pistola. Ragazzi, ma ve le devo spiegare io queste cose? |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Dopo esserci passata, il mio consiglio è di evitare gli psichiatri e gli psicofarmaci come la peste.
In ogni caso, non è per forza detto che se uno soffra di depressione maggiore debba assumere categoricamente antidepressivi. Esistono anche gli stabilizzatori dell'umore, che sono decisamente meno pericolosi per quanto riguarda il discorso delle ideazioni suicide/autolesive nella prima fase di trattamento. A me, proprio a causa di ciò, gli antidepressivi sono stati sostituiti con gli stabilizzatori. Inefficaci pure quelli, ma vabbè, c'è troppo da dire. Certo poi ci sono sempre millemila fattori da tenere in conto, prima di sparare sentenze come macigni; sta di fatto che se hai ideazioni suicide gli antidepressivi non aiutano, ma probabilmente non aiutano nemmeno a prescindere, così come altri farmaci simili. Tutto ciò che farmaci del genere fanno è sedarti e farti diventare uno zombie ambulante, in molti casi. Ricordiamoci che i farmaci non portano il benessere mentale in senso stretto, rendono solo più adeguati dei parametri organici (tipo la gestione di alcuni neurotrasmettitori). A rigor di logica, chi non soffre di depressione a causa di patologie organiche del cervello, non credo ne possa trarre grande beneficio; anzi, sono dell'idea che molti dei casi in cui si riscontrano benefici siano dati da una sorta di effetto placebo. I problemi più grandi risiedono nel pensiero e nel modo errato in cui lo formuliamo. Non è un SSRI (/qualsiasi altra categoria) che ci porta a ragionare in maniera obiettiva ed a valutare che forse farci tremila paure, nonché cadere nel vortice della disperazione sia stupido e poco funzionale. Anzi, con gli psicofarmaci costantemente in circolo, avere la lucidità mentale necessaria per lavorare su sé stessi è impossibile. Non credo proprio che uno specialista possa curarci meglio di come faremmo noi. Certo potrebbe dare l'imput, ma la vedo difficile, qualora si parli di psichiatri e sta sempre a noi dare il giusto peso a quell'imput e rifletterci sopra. Concludo dicendo che nonostante la mole di farmaci che ho assunto, ho continuato a desiderare ed a tentare il suicidio fino alla fine, nonostante i dosaggi alti e quant'altro. La soluzione non sta nei farmaci, sta nella propria testa, per quanto possa essere offuscata. Si parte anche da -50, ma piano piano, mattoncino su mattoncino ce la si può fare. Ovvio che parlo sempre di depressione maggiore (e nel mio caso 'disturbo borderline'), per casi con psicosi e quant'altro non oso dire cose che non conosco con certezza. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Il problema è che la psichiatria (vale soprattutto per quella tradizionale) si è auto-proclamata guaritrice dei disturbi della psiche, quindi solo la gente che si pone il beneficio del dubbio riesce a vedere le cose per come stanno.
A favore dell'anti-psichiatria abbiamo: - La dipendenza che danno gli psicofarmaci, che molte volte vengono presi a vita; - Gli effetti collaterali che danno gli psicofarmaci, tra cui molti gravi; -L'aumento del rischio suicidio nelle prime assunzioni di psicofarmaci; - Le diverse diagnosi fatte ad un paziente da parte di diversi psichiatri; - Lo schifo che ha combinato la psichiatria nel passato con le "terapie" elettriche; -Le testimonianze di gente a cui gli psicofarmaci non hanno dato miglioramento, o addirittura hanno fatto il contrario; - I casi di remissione spontanea di disturbi della psiche, che avvengono in molte persone che non hanno mai assunto farmaci; - Il miglioramento che si ha quando si curano gli stili di vita sbagliati; - I pazienti psichiatrici che scoprono dopo anni di avere intolleranze che causano malesseri psichici (intolleranze che quasi sempre non sono sospettate dagli stessi psichiatri, mentre invece sono loro i primi a dover associare i problemi psichici a squilibri del corpo o a componenti genetiche); - Gli effetti dei farmaci che molte volte fanno cambiare personalità ad i pazienti, quasi sempre intontiti. A favore della psichiatria abbiamo: - La gente che non è laureata in psichiatria è incompetente, quindi gli psichiatri possono tranquillamente continuare a prescrivere droghe sperimentali e dannose. Quando esisterà una diagnosi (che non si basa su test o giudizi arbitrari) figlia di esami scientifici rimarcanti un problema cerebrale (?) che causa la "malattia psichica", allora possiamo dire che la psichiatria è medicina. Anche se si dovesse trovare uno squilibrio, sarebbe comunque da provare che questo sia il problema in sé, perché c'è la possibilità che invece si tratti solo di una conseguenza ad un problema fisico o intolleranze. Inoltre, le cure mediche devono curare il problema, mentre invece gli psicofarmaci placano, oltre alla parte "malata", anche alcune parti della psiche che non hanno bisogno di "miglioramenti". Si costringe il paziente ad una vita con emozioni a metà, e per quel che mi riguarda, quella non è una persona che vive, né una persona che si cura. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
il discorso è complesso mi limiterò a dire che io li ho presi in un passato recente
e ne ho avuti benefici , non credo che facciano male o bene, dipende dal tuo stato mentale e dalla bravura dello psichiatra . La mia era una grande , mi limava le dosi a seconda dei risultati : io le dicevo che stavo meglio lei era contenta :mrgreen: non era vero beneinteso , ma a furia di dirlo ho finito per crederci , la vera guarigione però è venuta dopo che li ho scalati per poi abbandonarli del tutto ... quindi voto : 6- e no non mi davano pensieri suicidali |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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La mia situazione è difficile perché non riesco a parlarne in famiglia anche perché è un ambiente abbastanza disfunzionale con un padre ai limiti dell'alcolismo e una madre che se ti vede giù di morale a momenti ti sfotte e dice che sono io che lo voglio e cavolate varie che si dicono in queste situazioni e poi esclusione sociale, bullismo e umiliazioni varie a completare il quadro e inoltre ho sviluppato un disinteresse verso qualsiasi prospettiva di studio o lavoro, insomma sono cotto, non nel senso di innamorato ovviamente. Io so solo che se oggi dovessi scommettere sulla causa della mia morte punterei quasi tutto sul suicidio e una somma irrisoria su qualche malattia ai polmoni visto che tendo a intossicarmi col fumo, fortunatamente mi tengo lontano dall'alcol e probabilmente è solo per questo che non mi sono ancora ucciso visto che a quanto pare è una cassa di risonanza dei pensieri depressivi e l'ho provato pure sulla mia pelle le poche volte che ho bevuto. Per quanto riguarda la critica alla psichiatria e gli psicofarmaci non so che pensare anche se probabilmente gli psicofarmaci ne hanno più salvate di vite che non il contrario e gli effetti collaterali non sarebbero poi così terribili almeno per quanto riguarda gli SSRI, ci sta che azzoppano la sfera sessuale ma avendo io pure un problema di depressione post orgasmica credo che sarebbe un vantaggio però non so, alla fine se l'alternativa è il suicidio si potrebbe pure provare. :pensando: |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Qua c'è gente che nn ha idea di quello che sta dicendo, ma tant'è...fate quello che volete, ma almeno nn date consigli sbagliati, basati su opinioni personali, ad altri utenti
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Re: Farmaci e ideazione suicida
Sverso,
la tua è un'idea da "suicidio tenuto nel cassetto". Non rara. Significa: adesso non voglio farlo, ma se un domani stessi proprio malissimo, avrei una via d'uscita. Per il resto, un po' tutti sviluppiamo una resistenza alle terapie, non certo solo psichiatriche. Molti ad esempio tirano avanti arrangiandosi, per evitare un intervento chirurgico che alla fine comunque si farà. Anche le fisioterapie vengono rinviate, facendo ricorso a pomate e fasciature. Ma sono solo rinvii dell'inevitabile. Tutti cerchiamo di evitare un intervento, ma prima o poi ci arrendiamo. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
gli psicofarmaci mi hanno aiutato, senz'altro hanno combattuto la depressione
poi fate un po' come vi pare ... non parlate di suicidio per favore :male: non vi faccio il discorso che la vita è bella e vale la pena di essere vissuta ed altre grullerie , però pensiamo ai molti che ci leggono e potrebbero essere suggestionati da questi discorsi ..ecco io allora vi dico: non gettate la spugna ragazzi :bene: |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Fabri 98,
la psichiatria non si è mai autoproclamata, come scrivi tu, guaritrice delle malattie mentali, ma solo curatrice. Nella grande maggioranza dei casi, infatti, le malattie mentali sono croniche, come tante altre ce n'è. Si cerca di curarle al meglio, ma non vanno mai via del tutto e siamo sempre soggetti ad acciacchi e ricadute. Prima di fare campagne di "informazione alternativa", riflettiamo su cos'era la vita dei pazienti, prima degli psicofarmaci: non esisteva più vita per tanti. Cioè la depressione, il bipolarismo, il DOC e tutto il resto, rendevano totalmente invalide le persone che ne soffrivano. Non c'era altra soluzione che chiuderle in manicomio. Con la psichiatria moderna, ti pigli la pillola e te ne stai a casa tua. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Il medico psichiatra è laureato in medicina che è una scienza, poi consegue una specializzazione in psichiatria che è una disciplina, metodologia e tecnica di cura.
Per essere psichiatra occorre una laurea specialistica. Se quindi non sei medico e non hai la specializzazione non puoi praticare la professione. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Per quella che è la mia esperienza personale,quando sono stato al limite,avrei preso qualsiasi cosa pur di stare meglio(come ho fatto).Faremmo bene a pensare che siamo(anche)molecole.
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