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Lino_57 07-02-2013 22:41

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
Quote:

Originariamente inviata da Sentry (Messaggio 994218)
Ben detto. Purtroppo in Italia è un suicidio fare impresa e certi "diritti" vanno in realtà a discapito dei lavoratori stessi.
Sul licenziamento leggevo l'altro giorno che, ad esempio, in Austria è libero da qualsiasi vincolo. E mi pare che in Austria si stia leggermente (:mrgreen:) meglio che in Italia. In Italia se assumi uno a tempo indeterminato e si rivela la peggiore persona al mondo oppure non hai più soldi manco per la bolletta della ditta, licenziarlo grazie ai sindacati diventa un dramma.
Ma è una battaglia persa perché i dipendenti considerano un datore di lavoro un "padrone sfruttatore" anziché qualcuno che offre loro uno stipendio in cambio della loro manodopera.

Non conosco il mercato del lavoro austriaco, ma quello tedesco sì, e ti dico che in Italia il mercato del lavoro è molto più liberalizzato di quello tedesco.
In quanto all'impossibilità per un'azienda di licenziare un dipendente fannullone, è una balla! Ne ho visti di colleghi lasciati a casa per quel motivo...
La disoccupazione nel meridione è stato sempre un problema strutturale nel nostro paese, vuoi per l'eccesso di popolazione rispetto alle risorse locali, vuoi perché la vita, anche economica, è complicata dalla presenza di mafia, ndrangheta e camorra. Anche negli anni del boom (1955-1970) dal sud sono emigrate milioni di persone, nel nord o in altri paesi.
Vedi, se io avessi 4 soldi e volessi investire sulla costa ionica calabrese in strutture turistiche, dovrei avere l'appovazione della 'ndrangheta, pagare un fisso mensile e assumere loro parenti, che siano o meno diplomati e laureati. A questo punto... ma chi me lo fa fare?

Betsy Cherry 07-02-2013 22:50

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
E meno male che sono veneta! Se fossi del sud italia non so come farei... tra che anche qui non si trova granchè.

W la guerra civile :testata::piangere:

matthew 07-02-2013 23:03

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
L`Italia e`alla frutta,rumeni e marocchini scappano via..la dice lunga.

Novak 07-02-2013 23:48

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
Quote:

Originariamente inviata da Trent (Messaggio 994622)
Il modello argentino preferirei non seguirlo..

Giusto, continuiamo a seguire il modello greco.

Che poi l'Argentina s'è pure ripresa adesso, han patito la fame 2 anni sì, ma comunque partivano decisamente peggio di come partiremmo noi.

Trent 08-02-2013 00:54

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
Quote:

Originariamente inviata da Novak (Messaggio 994726)
Giusto, continuiamo a seguire il modello greco.

Che poi l'Argentina s'è pure ripresa adesso, han patito la fame 2 anni sì, ma comunque partivano decisamente peggio di come partiremmo noi.

Non so ora,ma fino a 3-4 mesi fa avevano un'inflazione al 30%,che di certo non aiuta a vivere bene.

Novak 08-02-2013 01:16

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
Hanno un pil in crescita da anni. In maniera molto semplificata: http://it.wikipedia.org/wiki/Argenti...resa_economica
L'inflazione dopo la crisi è stata paurosa, ma senza non si sarebbero ripresi.
Da noi non si avvicinerebbe minimamente a quei livelli però.

Penso che abbandonare il cambio fisso e permettere all'Italia di 1) riportare in auge il mercato interno 2) diventare competitiva nell'export, rimanendo nell'Unione Europea ma non in quella monetaria, sia una delle due mosse che possono evitare decenni di "austerità".
Abbiamo la bilancia dei pagamenti più o meno in pari.
Certo l'energia tocca comprarla, anche se pure per quella, potremmo svegliarci quaggiù in qualche modo (pannelli solari, eolico, si rischierà di deturpare qualche paesaggio, tantè)

Cioè alla fine farsi spaventare dal mito dell'inflazione, tanto da preferire una lenta e inesorabile recessione+disoccupazione pur di evitarla, è un rovesciamento di prospettiva bello e buono, cioè dovrebbe essere un'inflazione del 20% considerata il giusto prezzo da pagare per uscire dalla crisi :pensando:

cancellato8041 08-02-2013 01:22

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
Quote:

Originariamente inviata da Novak (Messaggio 994834)
Hanno un pil in crescita da anni. In maniera molto semplificata: http://it.wikipedia.org/wiki/Argenti...resa_economica
L'inflazione dopo la crisi è stata paurosa, ma senza non si sarebbero ripresi.
Da noi non si avvicinerebbe minimamente a quei livelli però.

Penso che abbandonare il cambio fisso e permettere all'Italia di 1) riportare in auge il mercato interno 2) diventare competitiva nell'export, rimanendo nell'Unione Europea ma non in quella monetaria, sia una delle due mosse che possono evitare decenni di "austerità".
Abbiamo la bilancia dei pagamenti più o meno in pari.
Certo l'energia tocca comprarla, anche se pure per quella, potremmo svegliarci quaggiù in qualche modo (pannelli solari, eolico, si rischierà di deturpare qualche paesaggio, tantè)

Cioè alla fine farsi spaventare dal mito dell'inflazione, tanto da preferire una lenta e inesorabile recessione+disoccupazione pur di evitarla, è un rovesciamento di prospettiva bello e buono, cioè dovrebbe essere un'inflazione del 20% considerata il giusto prezzo da pagare per uscire dalla crisi :pensando:

allora i problemi di tutto ciò

1) dovremmo uscire dall'euro, perciò avremmo una lira svalutata (non mi sorprenderei se venisse svalutata del 50%)
dunque avremmo prezzi raddoppiati però con stipendi invariati (di nuovo, vi ricorda qualcosa ? :mrgreen:)
con ciò avremmo di nuovo il controllo della moneta (che sta salvando il culo al giappone per la cronaca), saremmo anche competitivi sull'export però a che prezzo ?
ne dubito saremmo in grado di reggere un tale peso

2)per il settore energetico lametiamoci con i verdi e gli ambientalisti, sì proprio loro !
impediscono la creazione di impianti eolici e fotovoltaici in aree verdi perchè "deturpano l'ambiente" :male:

poi c'è anche il problema infinito delle eccessive tassazioni sulle imprese, che scoraggia il mondo imprenditoriale, ma ne abbiamo già parlato...

Novak 08-02-2013 01:44

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
Quote:

Originariamente inviata da deepgroove (Messaggio 994838)
1) dovremmo uscire dall'euro, perciò avremmo una lira svalutata (non mi sorprenderei se venisse svalutata del 50%)
dunque avremmo prezzi raddoppiati però con stipendi invariati (di nuovo, vi ricorda qualcosa ? :mrgreen:)
con ciò avremmo di nuovo il controllo della moneta (che sta salvando il culo al giappone per la cronaca), saremmo anche competitivi sull'export però a che prezzo ?
ne dubito saremmo in grado di reggere un tale peso

50% è un'ipotesi abbastanza tragica :mrgreen: facciamo 20-25
Cmq il prezzo maggiorato è quello delle materie che devi importare, no? Ti costano di più, però sono una percentuale bassa del pil, costa più la trasformazione, per dire, e quella si fa interna, o il terziario, stessa cosa
L'Italia complessivamente importa ed esporta per le stesse somme, si compenserebbero le cose da quel punto di vista

problema esportazione: aumenta la benzina di 30 cent al litro? Togliamo qualcuna delle tasse che fan solo ridere che ci sono adesso...

Poi l'italiano si vede costretto al posto di comprare l'auto tedesca a comprare quella italiana (o al posto del bene estero compra quello italiano), quindi riparte l'economia interna, le imprese riassumono, si cresce come accaduto all'argentina


Infine, perchè prezzi raddoppiati e stipendi invariati? Col cambio vecchia lira-euro cè stata l'inculata che hanno fatto finta che 1000 lire = 1 euro, e quindi quello che costando 2000 lire avrebbero dovuto farcelo pagare 1 euro, l'hanno pompato a 2 euro, ma sono artifizi contabili, credo...
già mettendo il cambio 1€ per 1 unità di "nuova moneta" si eviterebbero cose del genere credo

Quote:

2)per il settore energetico lametiamoci con i verdi e gli ambientalisti, sì proprio loro !
impediscono la creazione di impianti eolici e fotovoltaici in aree verdi perchè "deturpano l'ambiente" :male:
Sì è vero, ma se devono scegliere tra fare la fame o vedersi un palo eolico ogni tanto, penso che rinsaviscano. Basta spiegare e fare capire le cose secondo me. Almeno la maggioranza del popolo, già dopo aver avuto un assaggio della crisi, e con la prospettiva di tempi peggiori, non sceglierebbe la strada dell'energia fatta in casa?
Poi per il paesaggio è già abbastanza rovinato da autostrade, impianti per turisti, ecc, quindi fatto 30 s'ha da fare 31, e poi adesso non è che per qualche pannello ti perde valore la bellezza naturale e soprattutto artistica italiana.

Quote:

poi c'è anche il problema infinito delle eccessive tassazioni sulle imprese, che scoraggia il mondo imprenditoriale, ma ne abbiamo già parlato...
Ma quelle dovrebbero essere conseguenza proprio della crisi del debito, no? Crisi non risolvibile comprando (pagando) moneta quindi indebitandosi per pagare un altro debito xD

Cioè a parte per il crasso banchiere crucco che si rivede restituito un 20% in meno di quanto ha dato, penso che noialtri saremmo ancora tutti quì in salute...

Trent 08-02-2013 01:52

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
Quote:

Originariamente inviata da Novak (Messaggio 994834)
Hanno un pil in crescita da anni. In maniera molto semplificata: http://it.wikipedia.org/wiki/Argenti...resa_economica
L'inflazione dopo la crisi è stata paurosa, ma senza non si sarebbero ripresi.
Da noi non si avvicinerebbe minimamente a quei livelli però.

Hanno un PIL in crescita perchè mentono sull'inflazione,che fa schizzare all stelle il PIL nominale.

E no,l'inflazione al 20% non sarebbe"il giusto prezzo per uscire dalla crisi",sarebbe un disastro irrimediabile.Ti troveresti con mezzo paese sotto la soglia di povertà da un giorno all'altro.

cancellato8041 08-02-2013 01:54

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
Quote:

Originariamente inviata da Novak (Messaggio 994852)
Sì è vero, ma se devono scegliere tra fare la fame o vedersi un palo eolico ogni tanto, penso che rinsaviscano. Basta spiegare e fare capire le cose secondo me. Almeno la maggioranza del popolo, già dopo aver avuto un assaggio della crisi, e con la prospettiva di tempi peggiori, non sceglierebbe la strada dell'energia fatta in casa?
Poi per il paesaggio è già abbastanza rovinato da autostrade, impianti per turisti, ecc, quindi fatto 30 s'ha da fare 31, e poi adesso non è che per qualche pannello ti perde valore la bellezza naturale e soprattutto artistica italiana.

è questo il punto !
ma fin'ora non hanno ceduto, figurati se lo faranno, preferirebbero che l'italia si riducesse come lo zimbawe :miodio:

Novak 08-02-2013 02:12

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
Quote:

Originariamente inviata da Trent (Messaggio 994859)
Hanno un PIL in crescita perchè mentono sull'inflazione,che fa schizzare all stelle il PIL nominale.

E no,l'inflazione al 20% non sarebbe"il giusto prezzo per uscire dalla crisi",sarebbe un disastro irrimediabile.Ti troveresti con mezzo paese sotto la soglia di povertà da un giorno all'altro.

costerà di più quello che compravamo in dollari/euro/ecc.. al massimo non ti compri l'i-pad, ma inizi a rivolgerti al mercato interno, verso il quale la svalutazione non significa assolutamente nulla, riparte l'economia, dopo uno scossone iniziale magari, ok
l'energia è uno dei problemi più grossi, ci si può ingegnare per farla quà...
magari si inizia a investire pure nell'innovazione, quì da noi
l'alternativa è continuare sulla strada attuale per lustri, e il peggio ha da venire. Non per lo spread però, questo lo ammetto, se tassi e rendi solvibile lo stato lui sta meglio, son soddisfazioni :D

l'Italia non è la Grecia.

http://www.ilsole24ore.com/art/finan...?uuid=AbL304nF

Trent 08-02-2013 02:21

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
Quote:

Originariamente inviata da Novak (Messaggio 994868)
costerà di più quello che compravamo in dollari/euro/ecc.. al massimo non ti compri l'i-pad, ma inizi a rivolgerti al mercato interno, verso il quale la svalutazione non significa assolutamente nulla, riparte l'economia, dopo uno scossone iniziale magari

Parlavamo di inflazione,non di svalutazione:pensando:

Novak 08-02-2013 12:52

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
http://www.nibiru2012.it/forum/Smile...eboard/err.png ok cè stata un'incomprensione, mettiamola così:
Noi avremmo svalutazione (20-30%) iniziale (poi col tempo si riapprezzerebbe, soprattutto verso alcune monete) a cui si accompagnerebbe l'aumento di prezzo nell'import, quindi una sorta di inflazione ossia aumento dei prezzi per quanto riguarda i beni esteri e quelli misti italiano/estero.
Per quelli 100% esteri aumento dei prezzi del 20-30% (al massimo, dato che cercheranno anche loro di contenere un po' i prezzi per non perdere il nostro mercato)
Per quelli misti circa la metà (tenderanno comunque ad aumentare di meno rispetto all'inflazione monetaria, se effettuano la stessa strategia di contenimento dei prezzi di cui sopra)
Per quelli prodotti in toto o quasi da noi prezzo praticamente invariato (e aggiungo, che la produzione ed il consumo interni dovranno necessariamente aumentare ed estendersi a nuovi settori)

Con svalutazione 20-30% (che è quella lecita da attendersi, ed arrotondata per eccesso) l'inflazione sarebbe pari solo nel caso assurdo in cui noi importassimo tutto, ma assolutamente tutto, così non è.

Trent 08-02-2013 13:16

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
Ah ok,non volevo certo implicare che una svalutazione X porti a un'inflazione dello stesso livello.
Però allora stavamo parlando di cose diverse:D
In Argentina al 20-30% è l'inflazione,non la svalutazione.

Sentry 08-02-2013 14:41

Re: Ma dove c... diciamo cavolo vogliamo andare?
 
Quote:

Originariamente inviata da Lino_57 (Messaggio 994691)
Non conosco il mercato del lavoro austriaco, ma quello tedesco sì, e ti dico che in Italia il mercato del lavoro è molto più liberalizzato di quello tedesco.
In quanto all'impossibilità per un'azienda di licenziare un dipendente fannullone, è una balla! Ne ho visti di colleghi lasciati a casa per quel motivo...

Ho detto che è un dramma non che è impossibile. C'è un enorme differenza.
Puoi sempre licenziare qualcuno ma va dai sindacati che:
1) o pretendono una mazzetta per loro e per il dipendente;
2) o impugnano il licenziamento.
Se impugnano il licenziamento inizia l'odissea:
- o reintegri il lavoratore e gli paghi anche gli stipendi del periodo in cui era licenziato;
- o si passa alle vie legali e questo comporta le rispettive spese per avvocato e procedure; nella stragrande maggioranza dei casi il giudice dà ragione al lavoratore e quindi dovrai reintegrarlo, dovrai pagargli gli stipendi del periodo in cui era licenziato e dovrai pagare le spese legali (tue e delle controparti). In alternativa dovrai pagargli gli stipendi del periodo in cui era licenziato, dovrai pagare le spese legali (tue e delle controparti) e dovrai pagargli tot stipendi futuri fino a 2 anni (senza che lavori e produca).
Tra l'altro con la trovata della Fornero le piccole aziende che prima avevano maggiore libertà in queste cose adesso sono equiparate a tutte le altre e quindi anche loro se licenziano qualcuno per motivi economici rischiano di dover poi regalare 2 anni di stipendi al licenziato.
Una follia, un'azienda licenzia uno perché non ha soldi e per farlo deve pagare cifre assurde.

Per quanto riguarda le libertà economiche, qui c'è la classifica: http://www.heritage.org/index/ranking
L'Italia si sta giocando un testa a testa con... l'Arabia Saudita :sisi: ma deve guardarsi le spalle dalla Namibia per difendere l'82° posto.


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