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Re: Accettare sè stessi
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La coca cola fa star bene sia la mia mente che il mio fisico in quanto non ne bevo in quantità da riportare alcun problema (ci sono elementi contenuti sia nella coca cola che in una torta alla panna che in qualsiasi altra cosa di cui in fondo il nostro organismo ha anche bisogno... di zuccheri ad esempio). Perchè dovrei stare male dopo averlo mangiato? Non sento proprio desiderio di mangiarne in quantità tali da arrecare un danno al fisico... quindi siamo sempre lì... non mi capita mai che la mente sia in disaccordo col corpo. |
Re: Accettare sè stessi
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Che poi non è proprio rassegnazione, è accettare se stessi. Oramai credo di essermi fatto un esame di coscienza, analizzato i miei difetti e il mio ruolo nella società. Certa gente nasce con un determinato carattere e aspetto e per quanto uno cerchi ci cambiare, risulta sempre difficile farlo completamente. Ho accettato la mia personalità e me ne sono fatto una ragione. Ovvio, la cosa non mi piace affatto, ma preferisco questa consapevolezza che vivere nell'illusione di poter combattere i mulini a vento. Sia chiaro, questo è come la penso io eh. Non voglio influenzare nessuno, tuttavia ritengo che ognuno di noi debba conoscere se stesso e valutare le proprie possibilità. |
Re: Accettare sè stessi
Il mio problema non è soltanto l'incapacità di accettare come sono ma anche il fatto che vivere normalmente in queste condizioni è difficile; mi sveglio la mattina e vorrei essere morto, non ho un lavoro e non riesco neanche ad andarmelo a cercare, non riesco ad uscire di casa senza avere attacchi di panico, la psicoterapia non mi sta aiutando ma mi fa stare peggio (il terapeuta dice che è normale, però intanto io soffro), ogni cosa da fare diventa un macigno pesantissimo che grava sulla mia schiena. E poi c'è l'invidia, la maledetta invidia che mi ricorda ogni santo giorno le differenze tra me e le persone normali. Superare tutto questo e raggiungere la pace non è facile, giuro che ci sto provando...
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Re: Accettare sè stessi
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Quello che anch'io consideravo un "nemico", qualcosa da cancellare o eliminare al più presto, ora lo vedo come una parte integrante di me, che ha bisogno di essere osservata, analizzata, sperimentata... in parole povere, conosciuta. |
Re: Accettare sè stessi
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Ma se non riesci a superare questi problemi perché...non ci convivi? Come ho detto prima, non è facile conoscere e accettare se stessi. Ho provato a superare vari ostacoli ma non ci sono mai riuscito, quindi mio malgrado ho accettato il fatto che dovrò vivere con questi pesi. Per me è sempre meglio sopportare il loro peso piuttosto che continuare a correre con dei macigni in braccio. E' il male minore, sono sceso a compromessi, ma non riesco a trovare una alternativa. Riguardo la psicoterapeuta, dici che ti fa stare peggio e allora perché non lasci? |
Re: Accettare sè stessi
Io non mi accetto,anzi mi odio con tutto il cuore.Mi detesto,detesto avere l ansia e sta cazzo di depressione che é sempre lí,pronta a tirarmi giu.Non parliamo poi del confronto con gli altri,invidia invidia invidia :testata:
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Re: Accettare sè stessi
Oggi stavo ripensando a questo tema, ho ricominciato a fare confronti inutili con le persone che reputo migliori di me: è difficile ammettere di essere un fallito, che la vita non sarà interessante e ricca come quella di una persona normale che non sa nemmeno quanto è fortunata ad essere "normale". Non bisogna dare per scontato niente nella vita, mi dovrò accontentare di quello che sono.
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Re: Accettare sè stessi
Sono sempre stato scettico sul concetto di "accettarsi", che sembra quasi preludere l'ineluttabilità di un determinato stato psicologico e caratteriale, come se questo fosse talmente radicato in noi da essere immutabile. Come ho già scritto tante volte, il carattere non è un elemento provvisto di oggettualità fenomenica, ma solo una forma di autoconvincimento, diretto o indiretto, consapevole o inconsapevole. Noi non siamo in un determinato modo, noi ci sentiamo in quel determinato modo.
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Re: Accettare sè stessi
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Re: Accettare sè stessi
Fermo restano che ognuno ha il diritto di essere (anzi di sentirsi) ciò che vuole, e che i limiti caratteriali non devono per forza essere superati per regio decreto imperiale, il problema arriva quando qualcuno avverte la necessità profonda di sentirsi un'altra persona, con un altro carattere, ma gli viene fatto notare che deve accettarsi perché cercare di cambiare equivarrebbe a snaturarsi (a me è stato detto molte volte).
A mio avviso non esiste una natura più autentica per una persona, ma soltanto ciò che è arrivato prima e ciò che l'ha caratterizzata nei primi anni di vita. |
Re: Accettare sè stessi
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Re: Accettare sè stessi
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Re: Accettare sè stessi
accettarsi?
http://www.articoliinvendita.net/blo...a-articoli.jpg nono, percarità! sai che male? brr!!.. http://www.fobiasociale.com/picture....pictureid=2853 |
Re: Accettare sè stessi
Non posso fare finta che i problemi non siano problemi.
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