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Re: Italia, paese di istrionici
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Re: Italia, paese di istrionici
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Una parte dell'articolo però non concorda proprio con me: "una differenza riscontrata anche in diversi studi che hanno notato una maggior apertura e socievolezza nei bambini con gli occhi scuri ed i tratti tipicamente mediterranei, rispetto a quelli con gli occhi chiari provenienti dai paesi della parte alta dell’ Europa." |
Re: Italia, paese di istrionici
rispetto a quelli con gli occhi chiari
Ecco spiegato la mia timidezza: capelli biondi e occhi chiari sono la causa di tutto. :ridacchiare: |
Re: Italia, paese di istrionici
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Riporto testualmente perchè mi sembra interessante: Effetto della cultura sull'ansia sociale "Il modo in cui l'Ansia sociale/Fobia sociale si manifesta dipende dalla cultura di appartenenza, che modella il disturbo e stabilisce come e quando ci si sente oggetto di una valutazione sociale minacciosa. Ogni cultura ha le sue aspettative sociali, a cui i membri devono conformarsi. Per comprendere l'ansia sociale in una data cultura dobbiamo quindi conoscerne le norme di comportamento e le abilità sociali desiderabili nonchè le forme verbali e non verbali di comunicazione. In vari Paesi orientali, come il Giappone e la Corea, la cultura definisce la persona non come individuo ma come membro di un gruppo, sia esso la famiglia, la comunità o la società. Di conseguenza, il comportamento individuale buono o cattivo viene considerato riflesso diretto del gruppo. Ognuno è responsabile del benessere del gruppo di fronte al gruppo, e dipende dalla sua valutazione. In queste culture l'AS/FS, che in Giappone viene chiamata taijin kyofu-sho (sindrome da paura), riguarda principalmente la paura di offendere o imbarazzare altre persone in pubblico, cosa che sarebbe motivo di onta per il proprio gruppo sociale. L'offesa e l'imbarazzo possono derivare anche dall'arrossimento, dall'esibizione di parti del corpo sgraziate o dall'emanazione di odori corporei. [...] Nelle culture occidentali, invece, l'individualismo e l'indipendenza sono valori importanti: il fatto di essere unici, esaltare se stessi ed emergere dalla folla non solo è accettato ma anche atteso. Ognuno è responsabile innanzitutto di sè, per cui in queste culture l'oggetto della paura sociale è arrecare imbarazzo e onta a se stessi, non agli altri." Ripeto son parole dell'autrice, non le mie :mrgreen: se no poi magari qui mi attaccano perchè pensano che voglio generalizzare. Comunque io non so se tutto quel che dice sia vero, non conosco la cultura giapponese nè son mai stata in Giappone, però a quanto dice forse una persona come ho descritto io nel post che prima che hai quotato, lì verrebbe accettata maggiormente, e nessuno le romperebbe le balle, forse. |
Re: Italia, paese di istrionici
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Re: Italia, paese di istrionici
Italia,paese di m***a :miodio:
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Re: Italia, paese di istrionici
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il segreto è lasciarsi andare.... certo più facile dirlo che farlo.... |
Re: Italia, paese di istrionici
Italia paese di stronzi
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Re: Italia, paese di istrionici
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Re: Italia, paese di istrionici
Ma forse ad avere un ruolo cruciale nell'origine e mantenimento dell'ansia sociale sono anche le aspettative che dal nostro punto di vista gli altri nutrono nei nostri confronti e di conseguenza si potrebbe ipotizzare che nelle società fortemente competitive essa sia presente in misura maggiore negli individui predisposti, indipendentemente dalle qualità caratteriali più diffuse e apprezzate come la riservatezza.
Bisogna inoltre precisare che quando vengono diagnosticati i disturbi psicologici si tiene teoricamente sempre conto del contesto culturale di appartenenza per cui se una caratteristica della persona è culturalmente determinata non viene interpretata come sintomo. |
Re: Italia, paese di istrionici
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Re: Italia, paese di istrionici
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Comunque sì, il succo è questo. La convinzione è nata dall'osservazione della mia stessa esperienza. Con il passare del tempo e il raggiungimento dello status di persona adulta le attese della società nei miei confronti sono aumentate e la conseguenza è che adesso provo terrore di fronte a situazioni che prima temevo in misura lieve. Perciò, penso che nelle società che pretendono molto dai singoli un sociofobico possa sentirsi molto stressato perchè continuamente sotto esame in tutto ciò che fa. Per esempio, in Germania mi pare che ci sia una forte pressione sui giovani perchè diventino il prima possibile indipendenti e estremamente competenti nel comportamento corretto da tenersi in mezzo agli altri. Suppongo che non sia il massimo del comfort per un introverso o un timido, perchè quello su cui si concentra l'attenzione altrui in un ambiente di tal genere non è tanto il carattere chiuso, ma il comportamento adeguato al contesto, cosa che a causa dell'attivazione fisiologica indotta dallo stimolo ansiogeno il sociofobico non riesce comunque spesso a mettere in atto. |
Re: Italia, paese di istrionici
Rispetto a quanto dice sotterranea, ancora non riesco a vedere l'italia come una sventura per un sociofobico.
Le pressioni che riceviamo noi, culturalmente parlando, quali sono? Media superficiali e rapporti sociali sovente basati sulle apparenze. Ok non è bello. Ma sempre meglio della competitività parossistica del giappone, tanto per fare un esempio. Basta vedere il tasso di suicidi giovanili in certi paesi... Comunque il punto non è neanche questo, il punto semmai è che persone dall'indole diversa in altri paesi probabilmente avrebbero sfruttato meglio i loro pregi ed evidenziato meno i propri difetti. Ritornando al giappone, ad esempio, magari qui dentro ci sono persone stacanoviste e intelligenti, che mentre nel nostro paese vengono penalizzate per il fatto di concentrarsi molto sul senso del dovere e poco sull'aspetto sociale (alle scuole superiori una nostra prof di latino per farci alzare la media se ne andava a prendere il caffé e lasciava che tutti copiassero: grazie alle mie scarsissime abilità sociali il mio 3 era assicurato), in altri avrebbero ricevuto un posto di spicco nella società. Mentre magari le stesse persone che qua in italia sono normali o addirittura hanno un posto di spicco, se fossero nate e cresciute in un paese diverso avrebbero sofferto le pene dell'inferno. Ciò detto, comunque le relazioni sociali sono sempre molto importanti, dubito che un vero sociofobico starebbe meglio in qualsiasi altro paese. |
Re: Italia, paese di istrionici
Ho visto dei documentari sulle culture africane e sudamericane e vi garantisco che i giovani sono soggetti a pressioni forse superiori delle nostre.
Per non parlare delle assurde tradizioni a cui sono legati da anni e anni che, fortunatamente o sfortunatamente, stanno scomparendo. Ogni cultura ha i suoi pregi e i suoi difetti. Noi siamo figli della cultura italiana, ed è normale che risentiamo di essa. Probabilmente se fossimo nati da un'altra parte e fossimo stati educati e cresciuti con altri valori avremmo avuto tutt'altro tipo di problemi. |
Re: Italia, paese di istrionici
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Penso sia il clima a condizionare un pò il popolo italiano. Chi vive in paesi freddi è più freddo, chi vive in paesi caldi è più caldo...è una regola:D |
Re: Italia, paese di istrionici
Un altro problema dell'Italia è che la gente ragiona troppo in modo "standardizzato", più che in altri paesi...
il classico "italiano medio" (cioè l'80% del nostro paese) è "commerciale" e vive di stereotipi... la colpa principale va attribuita alla televisione, la tv italiana in particolare ha influito parecchio sulla psiche delle persone (ad esempio sui modelli di comportamento da imitare, ecc..). le televisioni estere (ad esempio quella Austriaca o Svizzera) sono molto più "serie" e in ogni caso la mentalità degli abitanti di queste nazioni è diversa... |
Re: Italia, paese di istrionici
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Re: Italia, paese di istrionici
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sicuramente puo essere un fattore determinante, come scritto nel post di vito che cita l'articolo con gli studi degli scienziati sulle popolazioni meridionali e su quelle settentrionali |
Re: Italia, paese di istrionici
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Credo che riuscirei a fregarmene se causo imbarazzo negli altrui; forse. :pensando: |
Re: Italia, paese di istrionici
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