Re: "La bellezza paga"
 

E' più probabile che la vita dei belli e delle belle s'incanali verso nella strada più comoda e agevole che prevede quel riconoscimento sociale fondamentale per l'avvio di una carriera vincente.

Re: "La bellezza paga"
 

Non è vero: nel caso di una professionista che dovesse prendersi cura della mia psiche credo che sarei più portato a fare la mia scelta in base all' "anzianità"; anzi forse un'eccessiva attrattività fisica potrebbe risonare con pregiudizi inconsci di inaffidabilità e superficialità ("dopotutto una donna bella ha tutto più facile: come fa a capire davvero i problemi altrui??").

Re: "La bellezza paga"
 

A pelle anchio lo penso, ma nella stragrande maggioranza dei lavori questo non basta.

Vuoi mettere a confronto una prostituta e un impiegata d'azienda?
La prostituta innanzi tutto ci van solo uomini e qui mi ricollego a quello che dicevo prima, inoltre se hai libero campo e puoi scegliere prendi la bella, ovvio, perchè ti fà sesso e ti fà simpatia rispetto a una che assomiglia ad una scaricatrice di porto.

Prendi un impiegata aziendale, con lei lavoran uomini e donne, se è bella ma è antipatica verrà messa in disparte prima dalle donne e molto successivamente anche dagli uomini, perchè gli uomini hanno inconsciamente un pensiero ricorrente sessuale nei suoi confronti, ma alla fine anche loro se la prendono sul bip(non in senso letterale:mrgreen:)

Re: "La bellezza paga"
 

Gli uomini di successo di oggi è probabile che nel corso della loro infanzia fossero quelli che in virtù, degli occhi chiari, del fisico snello e della spigliatezza venivano gratificati con le parti da protagonista nelle recite scolastiche. Quelli a cui toccavano costumi da albero o da animale parlante è probabile che ancora oggi ricoprano ruoli non di primo piano nel mondo lavorativo e nella vita di società :pensando:.

Re: "La bellezza paga"
 

Che la bellezza aiuti si sapeva, che non sia determinante nell'essere felici anche, che i brutti incontrino maggiori difficoltà pure, mi sembra la fiera dell'ovvio questo articolo di repubblica, e poi esistono sempre i casi inversi in cui brutti fanno carriera.