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Re: Evitare di fare le cose
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Non conosco tuo padre, magari se l'avessi avuto, sarei diventato come te che parli di rispetto a seconda del grado di parentela. Io metto in discussione l'autorità dei miei genitori perché essere tali non li rende automaticamente buoni. E' anche vero il contrario, si può mettere in discussione la mia qualità di figlio. Quote:
Per me è molto difficile perché qui si è sempre giocato a sovrastare gli altri, a imporsi sul resto per avere proprietà di assoluto. Ad esempio oggi ho dovuto fare una faticata per comportarmi in maniera normale con mio padre visto che, a quanto pare, abbiamo litigato per il sugo ieri. |
Re: Evitare di fare le cose
Volevo aprire anch'io un topic identico a questo e dargli pure quasi lo stesso titolo ("Fare le cose") tempo fa. (Forse le teorie di HurryUp sulla telepatia non sono poi così infondate! :D )
Ad ogni modo, sì, è il mio problema principale attualmente. :yes: [No Quote, Please] |
Re: Evitare di fare le cose
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Re: Evitare di fare le cose
@WHo(che nn vuole farsi quotare >_>): avevo dimenticato quella parola...io rimando sempre in maniera indefinita. E' molto facile fare progetti che parlano di mesi nel futuro. nell'immediato si finisce per rinunciare.
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Re: Evitare di fare le cose
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siamo tutti così diversi..e così simili :) Quote:
Il paragone col suicidio è ottimo, perché fare azioni "proibite" ucciderebbe il ruolo che ci si è ritagliati nel mondo. E sopraggiungerebbe la paura del rifiuto, il terrore di non avere più protezione contro il rifiuto del mondo poiché, non scordiamolo, si è convinti di essere inadeguati (si ritorna all'inizio, è tutto un discorso circolare) Soluzione: distruggere il senso di'inadeguatezza, le forze che opprimono e chiedono determinati comportamenti (e sticazzi, questo me lo dice anche un barbone che passa per la strada. la one million question è "come" farlo???). Mi sono convinto che per reagire ad una forza, ne serve una opposta e contraria. Stile gay pride, nel senso che per mandare affanculo il giudizio della società si tiene un comportamento eccessivo nell'altro senso Serve un gay pride orgoglioso e sfacciato per ogni piccolo aspetto della propria vita. La dipendenza dal giudizio dei genitori mi pare di aver capito che è tipica dei "bravi ragazzi", bravi in casa, bravi a scuola, che fanno della loro ragione di vita l'acconsentimento dei "grandi". Un buon passo (vale per me) è rendersi conto che questo grandi spesso dei coglioni quanto e più di noi E iniziare a elencare e ricordarsi in continuazione i torti che ci hanno fatto, grandi e piccoli, senza pensare troppo ai favori, (discorso "gay pride quotidiano", serve eccedere in senso contrario) |
Re: Evitare di fare le cose
John io volevo fare questo "pride" esternando i comportamenti che nn mi andavano bene...tipo far notare che mi si stava cagando il cazzo con certi atteggiamenti. A parte che non capiscono ma la psicologa mi ha detto di andare in direzione praticamente opposta: accettare la loro diversità e i loro difetti perché io sono io e loro sono loro. Se loro decidono di vivere in un determinato modo non deve importare a me di "correggerli".
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Re: Evitare di fare le cose
Beh, io forse ad ottobre avrò la proposta di andare a Londra...per seguire un mio boss per affari di lavoro.
Allora, da un lato l'idea mi attira, mai vista Londra o altre capitali europee (figuriamoci del mondo)..ma d'altra parte mi cago addosso: mai uscito dal mio paesello, (quasi)mai preso un aereo...insomma, se decidessi di andare si capirebbe dopo 1 secondo che sono un esordiente totale...già mi immagino figure di merda in aeroporto o cose simili...senza contare la mia aviofobia....insomma, sarebbe molto comodo inventare una balla, ma dato che il tipo ci va ogni 2 mesi, mica posso sempre svicolare...sarà una bella sfida, e mi sa che non potrò evitare... |
Re: Evitare di fare le cose
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-Se tu accetti loro..loro accettano te? La regola di ogni convivenza è la reciproca accettazione di pregi e difetti...ma se è una sola persona a doversi sobbarcare il peso di tutto (cioè la persona A non si deve curare dei propri difetti ma ha il diritto di attaccare i difetti della persona B, mentre la B deve sforzarsi di migliorare i propri difetti e al contempo sopportare i difetti della persona A) la situazione è ingiusta e penalizzante. -Se la risposta alla domanda precedente è no, allora, prima di passare alla fase "io sono io loro son loro" ci vuole un momento di assestamento, dove tu hai diritto di dire che ti caga il cazzo, perché la situazione così com'è è molto pesante e va riequilibrata. Non è possibile liberarsi di certe dinamiche solo "facendo i bravi": io non dveo correggere i miei genitori, devo farli adeguare al "nuovo me". Io sono giunto a queste conclusione: le persone non cambiano, però si adeguano: uno schizzinoso rimarrà uno schizzinoso per sempre, ma se lo metto a digiuno per una settimana mangerà persino un panino preparato da un barbone. Bisogna uscire dalla logica che un figlio deve sempre e comunque essere grato a loro perché gli hanno dato la vita, lo mantengono, ecc: se il figlio ha mostrato una dedizione unica per decenni (l'incapacità di contraddirli e la dipendenza dal loro giudizio è una forma di venerazione, alla fine) di che si deve rimproverare il figlio? Anzi niente niente sono loro in debito con lui, a seconda dei casi. |
Re: Evitare di fare le cose
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Re: Evitare di fare le cose
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Re: Evitare di fare le cose
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Io credo che la mia psicologa intendesse anche che devo uscire dalla logica dell'accettazione, cioè sono io a dovermi porre in maniera diversa e basta..se loro nn accettano cazzi loro. La psicologa mi ha fatto delle domande e cioè se mi ricordassi chi mi aveva insegnato ad andare in bicicletta (non lo ricordo assolutamente) e se avessi dei ricordi affettuosi con i miei (e nn ricordavo manco questo). A questo punto lei ha detto che devo iniziare io...se mia madre cucina una cosa e la fa bene...devo dirlo e complimentarmi e non fare come mio padre che critica se viene male o poco bene e nn dice niente se viene bene (al limite lo fa con sarcasmo). Deve essere una specie di sperimentazione. Quote:
E sai cosa è servito avere un atteggiamento positivo, il ragazzo che nn dà preoccupazioni, che nn si lamenta mai e minimizza il dolore per nn far preoccupare nessuno? E' servito a far credere a mia madre e mia sorella che io fossi uno spacciatore di marjuana perché una telefonata anonima (rispose mia sorella) chiese se avessi roba da vendere. E' servito a darmi la nomea di bugiardo perché qualche volta ho detto delle bugie apertamente. |
Re: Evitare di fare le cose
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Invece a fare il bad boy succede che la gente si abitua, dice "vabbè, è fatto così, è un po' irrequieto", e magari ci si guadagna in simpatia! Guarda, ultimamente ho ripensato al mio passato, e mi sono accorto che alle medie o alle superiori avrei fatto bene a smettere di studiare totalmente per un anno, e bocciare, giusto per mettere le cose in chiaro e far capire che il comportamento perfetto NON è gratis e NON è scontato. Bisogna lamentarsi e rompere i coglioni, si deve tirare la corda, far pesare la propria presenza, anche nella famiglia la considerazione va contrattata. Dovrebbero fare i manuali da consegnare ai figli il primo giorno delle elementari, per spiegare ai figli che i genitori non vanno trattati troppo bene, sennò si viziano e diventano capricciosi. |
Re: Evitare di fare le cose
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"Fa il bravo" è la frase tipica che un grande dice a un bimbo...un bambino che non da fastidio e non si lamenta è elogiato pubblicamente da tutti i genitori "aaah è un bambino d'oro...uhh come sei cresciuto, come sei bravo" ecc. ecc. Come fa un bambino che realmente "fa il bravo" a difendersi dalle conseguenze negative negli anni a venire? Sono regole nate con l'implicito presupposto che nessuno le rispetterà..però gli sfortunati che lo fanno lo pigliano nel c*** |
Re: Evitare di fare le cose
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Re: Evitare di fare le cose
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Quel "di più" che rendeva speciale il bravo bambino/ragazzo vale quanto il due di picche nel mondo dei grandi..quindi la delusione è doppia, dalle stelle alle stalle in quanto a considerazione, e in più si scopre che gli altri, quelli che sbagliavano, in realtà han fatto bene ("eeh sai ero giovane..") Che mondo di merda, ci credo poi che nascono i breivik |
Re: Evitare di fare le cose
In realtà so pochissimo di breivik, avevo letto su un giornale che da adolescente era un "nerd", l'ho tirato fuori come esempio generico di società malata che produce mostri...cmq secondo me l'ipocrisia alla base di tutto è che formalmente è rimasta una morale rigida di stampo antico alla quale ormai abboccano solo pochi allocchi (mi ci includo), in pratica però ci stiamo dirigendo a capofitto verso l'edonismo più sfrenato senza morale..ah dovevo nascere nel '700
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Re: Evitare di fare le cose
Io avrei preferito nascere fra 200 anni.
Cmq il rispettare le regole e fare il bravo ragazzo non è di per sé una cosa "malata". Ci sono ragazzi che hanno fatto i bravi, hanno studiato, poi hanno rispettato delle tappe tipiche: fidanzarsi a 20, 24 anni e accasarsi trovando un lavoro. Scontatissimo ma efficacissimo agli occhi degli altri. Ecco una tale prospettiva mi inorridisce e non poco...aspettare di crescere per fidanzarmi e pigliare moglie (escludendo del tutto il discorso sessuale perché io credo che i bravi ragazzi nn si pongono proprio il problema). |
Re: Evitare di fare le cose
tranquilli:fra poco l'Italia fallisce e non riempiremo il web con le nostre paturnie.
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Re: Evitare di fare le cose
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Il discorso sessuale...intendevo che questi tizi nascono etero e tali rimangono, non si pongono proprio il problema di scavare nelle loro sensazioni. Cmq sto fatto della predeterminazione rientra nel fatto di evitare di fare le cose...quindi nn è propriamente OT :laugh: |
Re: Evitare di fare le cose
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Un bel matrimonio combinato a vent'anni, se la moglie non mi garba mi cerco l'amante tra qualche contadinotta. What else?:D Ovviamente bisognerebbe nascere ricco nel '700.. :) |
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