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Re: Lettera di Michele
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https://i.imgur.com/6uRWIpr.png Quote:
Certo lui voleva altro però era già qualcosa. Una fetta di torta, un piccolo pezzetto di torta. Poi vai sapere la questione dello zucchero, non si può prevedere con sicurezza assoluta il futuro. :nonso: |
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Re: Lettera di Michele
Molto triste. Ha detto delle robe sulla sensibilità e altre piccole cose che non stanno molto in piedi, ma ora non esiste più conversazione per lui. Ricordatevi che questo è un suo sfogo. Sono più emozioni che altro. Non so dove si può leggere "tutto mi è dovuto", mi sembra una semplificazione enorme. Una buona sintesi invece è la delusione che ha menzionato. Tutto qui. Ha anche fatto riferimento al fatto che non abbiamo scelto nemmeno di essere qui. Per una vita che dovrebbe essere un "dono" è parecchio deludente.
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Re: Lettera di Michele
Fobia sociale..non sei solo (cit.)
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Re: Lettera di Michele
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E trovo che la tua proposta di accoppiamenti coatti e coerciti dallo Stato sia una forzatura grottesca che non c'entra nulla con la tragedia di questo ragazzo. Sì, bisogna preservare la libertà dell'attrazione e del gusto personale, è proprio il gusto omologato la tragedia che esclude chi non rientra nella norma. Quote:
È abominevole per un quarantenne essere obbligato ad accoppiarsi dallo stato dopo averlo espressamente chiesto firmando un contratto? In ogni caso anche senza rapporto sessuale avere una relazione con una persona che non si è scelto e che altri ti hanno imposto per me resta un abominio, ancora di più se si tratta di forzare il proprio orientamento sessuale. Corrotto e malizioso lo dici a qualcun altro, grazie. Alla prossima ti segnalo. Quote:
Cioè che, non sapendo come rispondere alla contestazione che a un simile programma si presenterebbero zero donne o quasi, e quasi solo uomini spinti dall'idea "qualsiasi donna mi assegnino mi va bene" o giù di lì, allora te ne esci dicendo "evvabbé, facciamo anche la coppie gay". E per me questo equivale a dire "ragazzi Incel, per come è strutturata la società non possiamo trovare una prospettiva di relazione di coppia per voi se non gay", che concettualmente è sullo stesso piano di quello che veniva "proposto" (se non imposto) ai gay fino a poco tempo fa: "ragazzi gay, per come è strutturata la società non possiamo trovare una prospettiva di relazione di coppia per voi se non etero", con i matrimoni "di copertura", la repressione del proprio orientamento sessuale e conseguenti tragedie esistenziali. Non capisco quanto ci sia di vero e quanto di provocatorio in quello che proponi, ma di sicuro nella scelta del partner non ci possono essere imposizioni dall'esterno e non è neanche vero che questo eviterebbe tragedie come quella argomento di questo topic. |
Re: Lettera di Michele
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Re: Lettera di Michele
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La penso così perché ho quest'idea leggendo le storie di donne che hanno comunque problemi di singletudine più o meno volontaria. Mai o quasi mai manca in assoluto il feedback da parte maschile, mentre più spesso mancano l'autostima nell'esporsi e nel perseguire la conoscenza con chi piace e/o il sentirsi a proprio agio nell'eventualità di una relazione. Sono problemi diversi che non possono essere risolti tutti insieme con la livella omologatrice dello Stato. |
Re: Lettera di Michele
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Offrire cioè un'occasione di incontro a persone che dichiarano di avere difficoltà nel trovarsele da soli (difficoltà che poi vengono verificate, non ci si basa solo sulla parola, e difficoltà intese come problemi ad avere relazioni, non come difficoltà a trovare la/il figa/o coi soldi) e che vengono accuratamente seguite e selezionate in un percorso conoscitivo sia di sé stessi che degli altri. Quindi non il sito d'incontri-macelleria messicana, ma un contesto protetto e basato sulla personalità e la psicologia delle persone. Si possono anche elaborare degli abbinamenti, purché restino delle semplici proposte, senza alcun tipo di obbligo. Questa potrebbe essere una piccola parte di quella "psicologia sociale" come la intendo io, cioè di una conoscenza applicata ai disagi del/dovuti al vivere sociale che cerchi di fare in modo davvero che nessuno resti indietro (cit.) Una volta che dovesse funzionare, magari anche persone che non si definirebbero Incel potrebbero volerla provare, magari perché deluse dalle precedenti esperienze basate su modalità di conoscenza più superficiali, e questo potrebbe mettere in moto un meccanismo di ridiscussione su ampia scala delle dinamiche più trite di approccio e conoscenza a scopo relazionale. Il tutto però senza dare neanche l'impressione di forzare alcunché, sia per un discorso di giustizia sia perché qui abbiamo a che fare anche con la gente che crede che il 5G causi il coronavirus, figuriamoci i sospetti che genererebbe un programma meno che limpido da questo punto di vista... E poi, come ho già detto, abbinare un lavoro culturale di decostruzione dei ruoli di genere e delle convenzioni sociali in senso lato che parta dalla scuola. |
Re: Lettera di Michele
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Però non è l'angolo del grassone, basta, mi taccio. https://fobiasociale.com/picture.php...pictureid=7424 |
Re: Lettera di Michele
Comunque trovo curioso che abbia liquidato l'argomento love in una dozzina di parole e che tutta la sua lettera parli di lavoro e di una prospettiva economica e qui invece ci si sia concentrati quasi solo sulla dozzina di parole.
https://fobiasociale.com/picture.php...pictureid=7051 |
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Re: Lettera di Michele
Comunque a me la lettera non ha convinto. Zero autocritica* e tutta colpa del mondo cattivo. Poi ovviamente ci sono ben pochi elementi per fare analisi raffinate.
*Per autocritica non intendo roba tipo "quello che sto vivendo me lo merito perché sono io la causa di tutto" ma anche proprio il riconoscere che si ha un problema che dipende da sé stessi e non dall'esterno. |
Re: Lettera di Michele
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Si anche io lo rispetto. La vita può arrivare a dei picchi di insopportabilità che ti fanno arrivare a quel gesto, soprattutto quando capisci che per te non ci sarà mai nessuno spazio in ciò che ti fa felice. |
Re: Lettera di Michele
ho pensato spesso a questa lettera, perchè anch'io avrei scritto una cosa simile.
ma più la leggo e meno mi rappresenta; perchè a michele doveva essere dato tutto quello che voleva. Se avesse avuto uno studio proprio, figa e grana non gli sarebbe bastato. Michele era un'ingenuo che non aveva capito che l'esistenza è una guerra contro l'entropia, si era fatto una storia e voleva viversela. Non voleva accettare un paragone su quello che già gli era stato dato e quello che gli spettava. Non voleva capire che in realtà nulla spetta a nessuno. Il suicidio in questo caso è un'atto d'immaturità, il capriccio finale, come un bambino che si butta a terra perchè non gli comprano il cioccolatini al supermercato, nè più nè meno. avrei capito il suicidio per stanchezza, per logoramento, ma non così. |
Re: Lettera di Michele
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Re: Lettera di Michele
possiamo avere aspirazioni, ma non puoi pretendere che queste aspirazioni ti siano dovute.
perchè dovrebbero esserti dovute? da chi, o da cosa? sta a te decidere di fare una o un'altra strada, e percorrerla senza neanche vedere se sbuca, ma è un destino comune di tutti. Tutti siamo in trincea, ho amici che sono antennisti, che vivono a 400km da casa, che rischiano la vita ogni giorno, che hanno spalato merda tutta la vita. anche loro avevano ambizioni, poi la gente cresce, diventa adulta, fa un compromesso con sè stesso, e vive. bisogna ingoiare il rospo e andare avanti, come facciamo tutti. Non si può imporre il suicidio agli altri come ha fatto lui, è un'atto egoista, è come dire sikkome le cose non sono come voglio io m'ammazzo, siete felici?siete contenti?colpa vostra se mi ammazzo!Datemi quello che voglio o mi ammazzo!! Se si fosse suicidato con una lettere che parlasse dell'impossibilità di un percorso formativo avrei capito, tipo vabbè, non faccio il grafico, datemi almeno la possibilità di reinventarmi! ma così no. |
Re: Lettera di Michele
che schifo.
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Re: Lettera di Michele
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Si è lamentato genericamente delle condizioni della società in cui si è trovato a vivere e che per lui erano insopportabili oltre certi limiti, ma non ha dato la colpa agli altri del suo suicidio, ha chiesto scusa ad amici e genitori. Il resto ce lo metti tu. Invece quello che parla di doveri a me sembra chi scrive: bisogna ingoiare il rospo e andare avanti, come facciamo tutti. Ma chi l'ha detto? Dove sta scritto? Quello che va bene per te e per altri deve andare bene per tutti? Chi ha deciso che "spalare merda tutta la vita" debba andar bene a tutti e che non si possano avere altre aspirazioni, se no si è dei bambini viziati? Sarebbe roba da ok boomer se non fosse tragica. |
Re: Lettera di Michele
ha usato il suicidio come messaggio, proiettando il proprio fallimento sugli altri.
Anche se non l'ha scritto lui è morto per colpa loro, per un loro mancato intervento che non gli hanno fornito ciò che lui pretendeva. Il punto è che non immagino nemmeno un punto di rottura, se uno non riesce a inserirsi nel campo per cui ha studiato va a fare quello che trova, o almeno è così che fanno tutti quelli che sono intorno. Ma è una questione di pura sopravvivenza. dico tutti perchè non ho mai sentito nessuno rifiutare di lavorare in un supermercato perchè ha altre ambizioni. o a pulire latrine o lavorare per amazon o in una fabbrica o in una lavanderia, a prescindere da l titolo di studio tutti si sono messi a spalare merda in mancanza di meglio. |
Re: Lettera di Michele
Lo stato generale delle cose per me è inaccettabile
Se vivere non può essere un piacere, allora non può nemmeno diventare un obbligo, Sono entrato in questo mondo da persona libera, e da persona libera ne sono uscito, perché non mi piaceva nemmeno un po’ paiono piu' autoritari quelli che vogliono imporre la loro idea quelli che dicono "eh no bisogna vivere, se tutto e' una merda la spali come fan tutti, che sei piu' bello che non ti va e pesti i piedi eh, vuoi farci sentire in colpa in quanto societa' ?" lui ha spiegato perche' non gli piaceva (ma proprio per niente, un vero incubo) e una volta spiegatolo cercando di dettagliare il suo sentire per farlo comprendere ha comunicato la sua riflessione che era un suo diritto andarsene (e non vieta che tutti gli altri agiscano come lui se ne han voglia), cosi' da spiegare per chi voleva e poteva capirle le motivazioni del suo gesto (ok riconosco qua e la' abbia lanciato delle accuse, nemmeno pero' totalmente senza senso... la merda magari ha delle cause non so se semplicemente vada accettata senza fiatare poi ciascuno valuta col suo metro di giudizio quanto sensate/fondate, penso che agli occhi un po' di tutti le accuse siano un po' eccessive e stonino un po' almeno messe in quei termini) |
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