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re: Reddito Universale di Base
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La lidl ha risposto alla mia candidatura con una mail, in poche parole mi hanno detto che prenderanno altri magazzinieri formati con molta piu’ esperienza della mia. O meglio raccomandati. La loro scelta hanno scritto si è indirizzata su altri soggetti.
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re: Reddito Universale di Base
Se si arrivasse un giorno a ricorrere a una cosa del genere, per me sarebbe un pò come una toppa che si mette a un vestito ormai vecchio e malandato
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re: Reddito Universale di Base
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Non ti posso attualmente garantire che le persone vorranno continuare a lavorare, ma nessuno ha parlato di realizzare il reddito universale domani, a scatola chiusa... si chiede di discuterne... se discutendone si capirà che la cosa non è fattibile (ad esempio perchè non sarà possibile assicurare che la gente continui a lavorare), semplicemente il reddito universale non sarà realizzato. |
re: Reddito Universale di Base
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Se mi si portano delle prove contrarie sarò lieto eventualmente di cambiare idea. |
re: Reddito Universale di Base
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ma con il passare degli anni essere nella media basterà sempre di meno, e sempre di più sarà richiesto essere i migliori |
re: Reddito Universale di Base
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re: Reddito Universale di Base
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Al massimo sono (forse) intelligente, ma con una "g" sola. Eppure lavoro (anche se a fatica). |
re: Reddito Universale di Base
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Anche io lavoro, ma non tutti hanno il mio privilegio |
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re: Reddito Universale di Base
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re: Reddito Universale di Base
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re: Reddito Universale di Base
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re: Reddito Universale di Base
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re: Reddito Universale di Base
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tuttavia mi sento in colpa verso coloro che sono come me ma che non hanno avuto questo privilegio enorme. Se il lavoro non fosse un privilegio ma fosse garantito a tutti sarei d'accordo con voi, ma non è così |
re: Reddito Universale di Base
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re: Reddito Universale di Base
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re: Reddito Universale di Base
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Dico invece che esistono persone che non hanno i requisiti per poter meritare un lavoro, e vorrei che gli fosse garantito ugualmente una vita dignitosa Fortunatamente l'asticella dei requisiti si alzerà sempre di più, cosicchè sarà sempre di più la gente che perderà il privilegio di meritare un lavoro, e quindi si dovrà per forza cambiare paradigma |
re: Reddito Universale di Base
Beh è da un po' di decenni che il lavoro è "solo" uno strumento per la (re)distribuzione del reddito, delle risorse. Mica si lavora per la necessità di produrre, bastano pochi lavoratori per farlo, per produrre qualsiasi cosa. Ovviamente tale strumento c'è dove funziona meglio e dove funziona male.
Così anche il reddito universale è un altro strumento per la distribuzione del reddito e delle risorse. Tutta la roba che il lavoro nobilita l'animo (che è vero nell'accezione psicologica), che se uno non lavora è un fallito perché significa che è pigro, non vuoi sacrificarsi, non vuole servire la società, etc sono solo retaggi culturali derivanti da decenni o secoli fa quando di fronte a carestie e scarsa produzione serviva la manodopera e la collaborazione di tutti per andare avanti, perché altrimenti si produceva di meno, perché la produzione era strettamente legata alla lavoro (manuale) dell'uomo: più uomini=più produzione. Mi sa che non è esattamente il contesto attuale. Però nella cultura sono rimaste queste logiche (così come le logiche portano alle discriminazioni sessiste o razziali). La verità è quella descritta più volte da Svalvolato: oggi non c'è lavoro per tutti perché semplicemente non c'è bisogno che lavoriamo tutti per produrre tutto quello che vogliamo; di tutti i lavori che ci sono oggi solo una parte sono quelli davvero "necessari", sia nel pubblico che nel privato; in futuro la torta sarà più piccola. E aggiungo e ripeto che tutta la roba che se non lavori è colpa tua perché non vuoi faticare ed è una colpa morale è ampiamente superata, non serve il tuo contributo da 8 ore al giorno sudati (o anche più) per la sopravvivenza e la prosperità di tutti, perché come già detto abbiamo una capacità produttiva che va al di là della domanda. Se c'è tutta questa disoccupazione perché lavora una sola persona 12 ore e non due persone 6 ore al giorno? (in alcuni Paesi funziona così), tanto per dirne una; E se dovessimo lavorare tutti quante ore (o minuti) dovremmo lavorare? Ma forse i costi di formazioni sarebbero eccessivi… Cibo ne possiamo produrre quanto vogliamo, energia elettrica pure, case anche, auto pure, e così via. E' un problema squisitamente "economico", non inteso nella sua accezione giornalistica come scarsità di risorse, ma piuttosto di gestione delle risorse in un contesto attuale dove ce ne sono in abbondanza. Al momento questa gestione avviene (quasi sempre e nella sue diverse forme) attraverso il lavoro e la concorrenza. La concorrenza serve per prosperare quando le risorse sono scarse (per aumentare la produttività) e per competere con gli altri Paesi. Una volta andavano di moda le guerre e le invasioni territoriali, adesso vanno di moda le guerre economiche/commerciali, sia tra Stati che dentro gli Stati: chi ne paga le conseguenze non sono più neanche i soldati pagati con due lire, ma direttamente le persone più deboli della società, in termini di disoccupazione, povertà, sfruttamento, espìclusione sociale; che spesso precludono l'accesso ad una vita quantomeno dignitosa, quindi a roba come un posto decoroso dove dormire (esempio delle persone che vivono nelle baraccopoli), cibo, avere una famiglia, dei figli e spesso, come voi tutti sapete, tra malattie mentali ed isolamenti si preclude anche roba un tempo data scontata, come amici, partner, etc. Non c'è la violenza delle guerre "classiche", ma queste funzionano meglio: non si vedono, non si percepiscono e quindi è come se non ci fossero. Anche le criminalità organizzate si sono adatttte a questa nuova logica, perché funziona: una volta c'era molta più violenza in termini di morti e attentati, adesso molto di meno ma vanno direttamente ad intaccare l'economia e la politica, con conseguenze ben più gravi ma però meno d'impatto e meno percepite: non si vedono, non si percepiscono e quindi è come se non ci fossero. Violenza 4.0. Ovviamente nuove soluzioni come il reddito universale (in qualche modo già sperimentate) rappresentano un cambio di paradigma, un cambiamento che percepisco come epocale, sopratutto per certi Paesi. |
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