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Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Vado a magnarmi na pizza
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Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Comunque sì, la società è iniqua. |
Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Perché una vita relazionale molto estesa implica anche un enorme investimento di energie, almeno per me è così, e se poi io individualmente non mi sento appagato da queste cose? Io non so a voi, ma a me viene voglia proprio poi di staccare la testa ai miei simili e cose del genere quando sono in contatto con questi e subisco rifiuti, umiliazioni e frustrazioni varie. Il terreno adeguato come lo trovi senza relazionarti? E se poi relazionandoti in continuazione trovi terreni adeguati in senso di condivisione e rispetto ma inadeguati per trovare una partner? Io personalmente ho trovato condivisione e rispetto in certi ambienti maschili, ma si era tutti abbastanza incapaci di relazionarsi con l'altro sesso (e le probabilità restavano uguali), in ambienti diversi invece non ho trovato condivisione e rispetto, c'era sempre una forma di competitività e gerarchie varie dove poi stavo messo male. Secondo me se si vuol trovare una partner bisogna cercare gruppi dove diventi tu il preferito in tal senso per contrasto, solo così aumentano significativamente le probabilità che una donna si interessi a te. Se riesci ad introdurti in un gruppo dove ci sono altri maschi e c'è una o più donne che ti interessano e sai che gerarchicamente stai messo meglio di loro... E' quasi fatta. Se devi aumentare le probabilità conviene cercare gruppi di inferiori (in termini di preferenze sessuali) dove sei tu uno di quelli che hanno più diritti, non di pari dove i diritti (soprattutto quelli di accoppiamento... Sono gli stessi). Comunque dipende anche da che tipo di donna cerchi, magari il tipo di donna che cerchi e che ti attrarrebbe non dà retta a gruppi di tuoi pari (o inferiori) che potresti frequentare, magari frequenta solo gruppi dove ci sono maschi migliori di te (in termini di preferenze sessuali e di accoppiamento), ed in tal senso sei fregato. Non ti basta solo relazionarti, devi proprio diventare un maschio più dominante acquisendo le caratteristiche attrattive che ti mancano. Non è solo più un problema legato all'essere aperti o meno alle relazioni... Ad esempio un barbone può essere apertissimo nel voler frequentare questo o quel gruppo, ma secondo me se non riesce a mettersi con una modella (faccio il solito esempio estremo, ma possiamo anche usare classi gerarchicamente più vicine, lo stesso il barbone è fregato) non è dovuto solo al fatto (che per difesa avendo afferrato certe dinamiche) è chiuso e non vuol frequentare certi ambienti dell'alta società. Se il barbone ci provasse soltanto a frequentare certi ambienti restando barbone, verrà allontanato di forza. Gli sarà permesso al più di farlo in quanto caso umano e oggetto di aiuti umanitari. La puoi estendere quanto ti pare la vita di relazione, il problema è più generale e la sua soluzione non dipende più da questo tipo di scelte, bisognerebbe cercare di squartare, fare a pezzi e ricomporre tutta l'organizzazione di classi e gruppi così come la osserviamo o modificare te stesso rivoltandoti come un calzino per andare incontro a certe preferenze femminili (del tipo di femmina che potrebbe attrarti). In base a come ho afferrato io il problema, la maggiore apertura da sola non basta. Bisognerebbe prima modificarsi in altri sensi (il barbone dovrebbe trovare lavoro, tenersi pulito, non vivere più per strada, diventare praticamente un'altra persona) e poi dopo magari si può pensare di poter frequentare altri gruppi di persone dove si verrà presi in considerazione. Un barbone le uniche possibilità di relazione tra pari (dove c'è rispetto e condivisione) le può avere con altri barboni. E se qua in mezzo non ci sono donne che lo interessano, che li frequenti o meno altri barboni non modifica in nessun senso le sue possibilità di accoppiamento visto che magari non ha nessun interesse a mettersi con un'altra barbona o le donne che vivono così. |
Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Re: La sindrome del bravo ragazzo
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La parte razionale direbbe "buttati, che ti frega, siamo tutti esseri umani, andrà bene lo stesso" E' una guerra fra le due parti, e le guerre non si possono fare, bisogna mediare, fare qualcosa che accontenti entrambi. Ma la coscienza è la coscienza, conta di più e va accontentata di più. |
Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Re: La sindrome del bravo ragazzo
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bisognerebbe buttarsi ma con le spalle larghe.. possibile, ma non facile. tutti discorsi al vento, lo so, in molti ci abbiamo provato ma ne siamo usciti sconfitti. Io non mollo cmq, rimando solo la battaglia, non posso mollare, ne va della mia vita. L'isolamento totale che mi si sta prospettando non fa per me. |
Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Mi irritano delle persone perché mi sta sulle palle essere trattato in certi modi, va bene come spiegazione? Che spiegazione dovrei dare? :nonso: Se tu mi dici "ma non dovrebbe starti così tanto sulle palle esser trattato così perché altri non si irritano" avverto questa cosa qua come invasiva nei confronti di una mia preferenza base, qua c'è poco da analizzare. Potrei chiedermi anche: perché mi piacciono le donne e non gli uomini, o altro? :nonso: Secondo te se si spiega e analizza questa cosa qua in qualche modo, posso anche diventare omosessuale, cambiare orientamento o iniziare a sentirmi attratto dagli animali? Qua mi posso fare un mucchio di domande sulle mie reazioni (visto che ci sono individui omosessuali e via dicendo), ma cosa modificare e cosa lasciare inalterato secondo me dipende da quel che si percepisce come più periferico e più di base. Così come ci sono persone che non si irritano tanto ad esser trattate in certi modi ci sono persone che hanno altri orientamenti sessuali, ma da questo cosa si dovrebbe dedurre? Che io potrei avere le stesse preferenze di queste altre persone e riconoscermi sempre come tale? Potrei chiedermi anche "Perché mi piacciono le donne e non altro? Visto che ci sono individui attratti sessualmente anche da altro". Se a monte non riconosco come estranea o periferica una preferenza, difficilmente cercherò di modificarla volontariamente (le energie per effettuare questo cambiamento non le potrà di certo stanziare la mia organizzazione). Io potrei in linea di principio anche castrarmi o evirarmi da solo (magari così ridurrei drasticamente il desiderio sessuale e magari non si porrebbe nemmeno più il problema), ma difficilmente farei da solo una cosa del genere perché ho una preferenza avversa nucleare e di base nei confronti di questo tipo di cambiamento qua. In linea di principio potrei esser modificato così, ma mi può modificare solo qualcosa di esterno tramite una forma di violenza che aggredisce il nucleo duro della mia identità attuale, la mia identità attuale non potrà essere collaborativa nei confronti di questo agente esterno qua, mi sembra ovvio, dovrebbe farmi cambiare senza cercare il mio consenso e collaborazione. Se mi si vuol modificare senza violenze di questo tipo, bisognerà cercare altre forme di cambiamento che siano coerenti con le mie preferenze, certe strade sono già sbarrate a monte, o si cercano e si propongono altre vie o niente. Certe forme di autoaggressione (o modificazione) identitaria certi tipi di identità non possono esprimerle o agirle, la loro struttura a monte impedisce certe forme di cambiamento, anche se in linea di principio risultano attuabili e possibili. |
Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Io potrei dire che mi irrita indossare la sciarpa (cosa vera in effetti: mi irrita qualsiasi cosa mi prema sulla giugulare, non ho mai saputo il perché), ma se coprirmi quella zona mi aiuta parzialmente a proteggermi dai malanni, allora lo faccio. Si ingoia una medicina amara per non ingoiarne altre più amare. Se però dici che la solitudine tutto sommato per te è accettabile... |
Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Vedo che proprio non sono riuscito a spiegarmi. A me non irrita il 90% delle persone, se sto per conto mio non mi irrita nulla in questo senso, mi irritano i rifiuti e certi modi di esser trattato che diventano molto probabili, nel mio caso, quando interagisco con delle persone che potrebbero piacermi. Dall'altra parte però mi mancano relazioni con l'altro sesso di un certo tipo, ma non so nemmeno se esponendomi in continuazione risolverei il problema davvero. Se mi guardo intorno persone più simili a me che si relazionano con persone dell'altro sesso che potrebbero piacermi, io non ne vedo da nessuna parte. Accoppiate alle donne che mi attraggono vedo persone che conducono tutt'altro stile di vita o che hanno un altro aspetto o che sanno fare cose che io non so fare e perciò poi penso che dovrei modificarmi in certi modi molto drastici e non basterà espormi. E qua si pone l'altro problema relativo all'identità, certe modifiche che mi renderebbero appetibile non riesco ad autoinfliggermele, certi stili di vita che osservo non riuscirei a reggerli proprio. Avrei magari l'amore ma poi magari vorrei staccare la testa all'altra persona che "mi ama" (come ho detto prima), perché occuperei una posizione nella relazione in cui mi sento "costretto ad essere per...". Nemmeno poi ci starei volentieri in queste relazioni così, un po' di esperienza ce l'ho per capirlo. Così non sto bene, ma non è detto poi che starei bene colà, col colà che hai in mente tu o quelli che sostengono che esponendosi o modificandosi in certi modi specifici si risolverà il problema. Non escludo che possa esistere un colà positivo (in assoluto non posso escluderlo, non riesco ad immaginare di certo tutto quel che potrei fare, magari si possono ipnotizzare le donne con una parola che nessuno ha mai pronunciato... :mrgreen:), ma sinceramente adesso non ho più idee e riproporre sempre quelle trite e ritrite che si leggono nei manuali personalmente non mi aiuta. Anche qua non escludo che idee del genere non possano iutare altre persone che magari si trovano in posizioni abbastanza diverse da quella che occupo io. |
Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Re: La sindrome del bravo ragazzo
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Tu hai qualche idea su come riuscirci? Ti ascolto. Se però si avranno risultati tra diversi secoli, alla fine a me personalmente potrebbe anche non fregarmene nulla, non è che poi se ci guadagnano qualcosa delle persone simili a me che vivranno tra qualche secolo ci guadagno qualcosa io personalmente visto che io non voglio avere figli (e non avrò progenie o nipoti o altro e perciò non ho grandi interessi di questo tipo). Ci vuole qualcosa che sia significativo per me, che migliori davvero la mia esistenza finché più o meno riesco a sopravvivere, il sacrificio per l'umanità o la tal classe non è di certo un gran valore per me se io individualmente mi dovrò solo sacrificare. Investo poco su queste cose qua, e mi frega poco anche di una qualche gloria dopo la morte, ci tengo poco a diventare un eroe del genere, mi si tratti bene in vita che tanto i fiori sulla mia tomba non li potrò di certo guardare o annusare. Sono prima un individuo e poi membro di questa o quella classe o specie, difendo gli interessi della classe di cui faccio parte nella misura in cui questo contribuisce a difendere gli interessi della mia persona terrena, distruggere la mia persona per far sopravvivere altri membri della classe per me non ha senso. Se il tutto ha degli interessi, questi sono interessi del tutto, non condivisi necessariamente anche dalla parte. Ad una cellula che fa parte della coda di una lucertola non gliene può fregare di meno che la lucertola sopravvive più facilmente se le si stacca la coda, questa parte non ha alcun interesse nel far sopravvivere il tutto in tal senso. |
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