krool

Mi pare che la popolarità (o gli sforzi per raggiungerla) gli abbia dato un po' alla testa.
Proverei a farlo tornare con i piedi per terra, facendogli capire che la tua amicizia non è scontata.

andry88darkside

Marco tu sei un timido che si accetta, che ha trovato una sua nicchia dove dare sfogo alla valvola creativa che la sua condizione gli regala, in ciò ti ammiro, da timido che si odia, vorrebbe essere diverso e butta al vento le sue poche potenzialità.

Helpless Child

Il problema è che lui è un vero stronzo, una persona parecchio cattiva e cinica.
Ammetto che anche io spesso e volentieri so essere molto cinico, ma lui certe volte spara a zero sugli altri, con una cattiveria gratuita e non richiesta.
Quindi, in fin dei conti non ci starei male più di tanto a perderlo come amico (magari ora parlo così perchè è la rabbia del momento, ma poi forse mi ricrederò).
Solo che dalla nostra pseudo-amicizia dipende anche il resto della rete dei rapporti con i miei compagni. Se io mi "separo ufficialmente" da lui, si crea un ulteriore dislivello tra me e la classe e almeno fino alla maturità non voglio che ciò accada.

Helpless Child

Mi accetto in quanto timido, è vero, ma il mio accettarmi non comprende l'amarmi. Sono sicuro che se ci amassimo tutti un po' di più, le cose sarebbero un filino più semplici, ma è dannatamente difficile...
Non credere che io alla fine faccia così tanto per cambiare. Ci provo ma fallisco continuamente... Non penso che smetterò mai di provare, perchè sono certo che prima o poi concluderò qualcosa... Cacchio, almeno ci voglio credere.
Sul fatto che le potenzialità che abbiamo, spesso e volentieri, le buttiamo al vento non posso che quotarti. La speranza è che il vento ce le riporti in circostanze migliori.
Ma cos'è, in particolare, che ti fa credere di averne poche?