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Vecchio 22-11-2014, 13:28   #1
Principiante
 

Marco, da Firenze.
Diciotto anni compiuti da qualche mese.
Conoscevo già il sito da molto tempo ma non credo di essermi mai iscritto, forse per mancata voglia o chissà perché. Fatto sta che adesso sono qui.
Non so se la mia sia definibile come fobia sociale, personalmente da quando ho memoria ho sempre marciato su una corsia magari non troppo differente da quella degli altri, ma che in qualche modo mi ha sempre dato cose diverse. Mai avuto troppi amici, tutti quelli che ci sono stati sono attualmente connessi ai primi anni della mia scuola elementare.

Ho conosciuto molte altre persone nell'arco di questo tempo e gran parte di loro li ho volontariamente rimossi dalla mia vita. Mi giustificavo dicendomi che nessuno di loro mi abbia mai dato niente sotto un punto di vista psicologico, e forse era davvero così.

E probabilmente è persino stupido e finirei per discutere di un luogo comune che attualmente è quasi un cliché sociologico, il fatto del classico ragazzino depresso che non sa stare al mondo e tutte quelle altre cose, ma io tanti di quei discorsi non li capivo neanche, e anche chi poteva, in qualche modo, avvicinarsi al mio modo di apprendere le cose finiva sempre per banalizzare tutto quello in cui credevo ciecamente.

Ho frequentato scuola per circa due anni, ma tra assenze e altro, mi sono fermato al primo superiore.
Quattro anni fa mi ritirai del tutto, e tra assistenti sociali e altro riuscì comunque ad evitarla fino alla maggiore età. E non sto qui a pensare al foglio di carta o al diploma, ma sono consapevole dello sbaglio che ho fatto e so che se avessi continuato certamente avrei avuto modo di stare in società per davvero, senza avvicinarmici e allontanandomici a mio piacimento. Forse sarebbe stato più facile cambiare mentalità, per quel tempo.

In questi anni a casa ho avuto modo di conoscere diverse ragazze, virtualmente. Poi, dopo anni, in un modo o in un altro, queste "relazioni" si sono evolute nella vita reale, entrando anche con invadenza in quella che era una specie di "bolla" protetta, per me.

Una di loro mi è stata accanto per più di un anno, seguendo il mio carattere e facendomi capire a grosso modo come funzionano le interazioni umane, consapevole del fatto che io non mi sia mai comportato come una persona "normale". Mi ha fatto conoscere una grande totalità di sensazioni ed emozioni a me sconosciute fino a quel tempo. Qualcosa di cui parla spesso la gente e che ho circa provato anche io, solo che anche qui la situazione nella mia testa non è mai cambiata. Anche lei aveva tanti problemi, e credo fosse sincera quando diceva avesse bisogno di me. Per tutta risposta, ho mandato volontariamente ogni cosa a puttane. Senza un motivo particolare, sono semplicemente andato via, per chissà quante volte e questa volta senza poter tornare indietro. E adesso mi ritrovo al punto di partenza. Mi è stato persino detto "vorrei tu ti comportassi normalmente, da essere umano", e lì credo mi sia caduto un muro addosso.

Questa estate ho avuto una seconda occasione. Una delle ragazze conosciute in rete è venuta fin nella mia città per motivi differenti, e per la prima volta mi sono sentito in compatibilità con qualcuno, stesso genere di "malessere" e stesse percezioni condivise con una seconda persona. Anche qui, entrambi ci siamo dovuti allontanare per tante ragioni, logistiche e non. Ho visto scoppiarmi addosso a piangere una ragazzina perché "non ce la faceva più", ed io in quel momento forse sentivo soltanto il bisogno di sentire qualcosa. Ma non ho mai cercato una ragazza, non è mai stato di mio interesse.

Qualunque genere di cosa cominci, prima o poi sento inesorabile il bisogno di distruggerla, e ho persino provato a rintracciare un equilibrio che fosse diretto e giusto, senza cadere da nessuna parte, ma a lungo andare impazzisco, non ci so stare.

Dire che ho sofferto di autolesionismo sarebbe bestemmiare sopra chi ha davvero lottato con questo grande problema, ma la mia generazione è una, scusate il termine, puttanella da strada, e accetta soltanto le carestie psicologiche di ragazzini imborghesiti e falsamente depressi che si riempiono di bella musica e di tristezza a random, per poi ficcarla in qualche blog su internet. E quindi mi piaceva molto l'idea di capire il perché, il perché lo facessero e a cosa fosse realmente dovuto il farlo, saltando per un attimo l'esibizionismo intrinseco della faccenda.

Così ho cominciato senza un motivo, partendo da piccoli aghi fino a qualcos'altro, capendo pian piano il perché di tutto questo. La ritengo una cosa non necessaria, a dire il vero, ma ho continuato perché adoravo la sensazione di elettricità nella pelle, e mi piace ancora tutt'oggi. Fortunatamente nessuno sa di questo, e comunque non ha una continuità reale e non penso sia un problema per nessuno. Ho lottato anche per molto tempo con la mia arroganza e superficialità e presunzione nel dire e pensare queste cose, ammesse anche da un grande ego che non si fa mai vivo con qualcun altro, ma che sento di avere da tanto tempo, però ho spesso ragionato sul perché fossi quel che sono, come tanti altri, sicuramente, e non sono mai arrivato da nessuna parte.

Ora, per concludere, ecco il perché mi sono iscritto ad un forum di fobia sociale, dato che in questa presentazione molto hipster esce fuori tutto meno che un perché allacciato al significato di questo forum.

Penso di non saper parlare con le persone, nel mio "anno sabbatico" a casa sono uscito soltanto mezza volta per comprare il pane, e lì mi sono impacciato così tanto con le parole che una volta tornato di sopra ho vomitato. Gli sguardi e le occhiatine, le parole e la compagnia in generale mi ha sempre indisposto o infastidito. In classe durante l'ora della ricreazione, verso la fine delle medie e durante tutto il primo anno di superiori, ho sempre avvertito un forte mal di pancia e come un nodo alla bocca dello stomaco che mi impediva di muovermi e di parlare. Ho passato l'ultimo periodo della scuola in silenzio, controllando ogni minimo sguardo e stando nella stessa posizione per sei ore consecutive, finché non ho poi deciso di ritirarmi. Non che i miei compagni fossero cattivi, ma forse molti di voi sanno come si divertono gli adolescenti. Nascondono gli zaini e giocano spesso con le parole. Giusto perché questo è il modo di scherzare, e lo accettai.

Quei pochi passi in avanti li ho fatti grazie all'aiuto di quella ragazza, ragazza che mi ha contattato in prima persona e chiesto di uscire e conoscermi più e più volte, nonostante abbia cercato di evitarla in ogni modo possibile. Alla fine ho accettato.

Ho anche un piccolo problema linguistico ma non credo sia molto rilevante, al momento. O forse lo è più di tutto quello che ho scritto in questa presentazione.
Non so se sia timidezza o qualcos'altro, ma molti di quei blocchi psicologici che rilevo ogni volta che mi trovo in compagnia di qualcuno si fanno incredibilmente spessi ed io non so cosa fare. Ho passato tante sere a bere e tornavo a casa tutte le notti ubriaco senza neanche sapere perché, e vomitavo e mi ritrovavano a terra, a dormire, e mi sentivo stupido e ridicolo, perché fondamentalmente non posso permettermi di stare male per nessun motivo. Fumo anche molto, e ho cominciato a casa perché la mia situazione familiare non è forse il massimo. Non penso di essere troppo controllato dai miei genitori, e penso che anche loro abbiano tanti problemi quindi non lo vedo come un lato negativo.

Non ho molte passioni, per lungo tempo mi è stato detto di imparare a fare qualcosa.
Ho una passione molto strana per il tabacco, forse di natura genealogica. Mio nonno viaggiava molto e tutti i mesi portava a mia madre spezie incredibilmente pregiate e foglie di qualunque tipo, tabacchi per pipa, secchi e così via. Quel misto di profumi me li sono portati dietro e a lungo andare ho cominciato ad apprezzarli come potevo. Mi piace l'idea di leggere molto, ho molti libri ma non leggo tanto.
Me la cavo al computer, ma poco altro.

Perdonate la lunghezza di questa presentazione, ho voluto davvero dare un quadro generale di quello che sono, e forse mi butterete fuori e lo farei anche io, visto che più che una presentazione sembra un prologo autobiografico.

Grazie se sarete arrivati fin qui.

Ultima modifica di Percezione; 22-11-2014 a 13:49.
Vecchio 25-11-2014, 09:22   #2
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