Provo a presentarmi ufficialmente.
Non saprei neanche da che parte cominciare.
Spero di non scrivere troppo. (purtroppo so che tendo a farlo)
Ho seguito in silenzio e dall'esterno questo forum per un po', e ora ho deciso di iscrivermi e di scriverci.
Non che mi attenda molto. Non mi attendo mai molto da niente, e tendo a vedere sempre un finale negativo per tutto quello che intraprendo. Anche per questo non ho mai fatto (quasi) niente per variare la mia situazione, per migliorarla. Oppongo forti resistenze contro di me, remo contro i miei stessi sforzi un po' in tutto ciò che faccio.
Sociofobia? Strana e localizzata su particolari situazioni, e intrecciata ad altre "patologie".
Provo a spiegarmi.
Ci sono cose che non ho problema a fare in pubblico. Al massimo generano ansia e agitazione, anche forti. Ma riesco a superarle senza troppi problemi. Ad esempio ho più volte parlato in pubblico, di fronte a platee anche ampie.
(Ho lavorato al banco, intrattenuto rapporti con clienti. Quest'ultimo caso mi riesce molto facile, mi provoca quasi piacere, perché quando si è dietro un banco o a una cassa la gente è costretta a approcciarti per ottenere quello che vuole, puoi avere contatto umano senza tutta la fatica che accompagna le relazioni non formali.)
E tuttavia. Tuttavia, ho grossissimi problemi con alcune operazioni che comprendono contatti umani. Ad esempio, mi costa molta fatica entrare in un supermercato a fare la spesa. Specie se è la prima volta. Devo conoscere molto bene un ambiente pubblico per poterlo percorrerlo e interagirci. Dopo qualche settimana che conosco il supermercato, finisco per percorrerlo sempre lungo gli stessi percorsi, acquistando quasi sempre le stesse cose, con la paura di uscire dai binari dell'abitudine. Inconcepibile rivolgersi ai banconi del pane o della carne: dovrei parlare con gli addetti, dovrei chiedere quello che voglio, e così via. In questi casi il terrore che sento è quello di
sbagliare qualcosa. Problematico anche passare alla cassa, da cliente... ovviamente poggio tutto sul nastro scorrevole, mi faccio dare lo scontrino e pago senza pronunciare una sola parola, a sguardo basso, andando via il prima possibile. Mi vergogno a esporre quel che ho acquistato e che mangerò davanti agli occhi degli altri clienti e dei cassieri: non riesco a fare a meno di pensare che abbiano qualcosa da ridire o da ridere, che mi disprezzino in silenzio per quel che ho preso o non ho preso, e per le mie abitudini, e così via. Comprendo che forse è una paura sciocca, ma non riesco a liberarmene.
Stessi problemi (se non peggio) per i negozi d'abbigliamento. Non compro quasi mai vestiti, perché ho paura a farlo. Perché non so come si fa. Perché dovrei espormi. Perché ho paura di sbagliare qualcosa dentro al negozio. O di entrare nel negozio sbagliato.
Quindi tento di comprare meno vestiti possibili. Ovviamente quelli che ho si consumano e rovinano col tempo, e il mio aspetto diviene sempre più trasandato, e questo certo non beneficia i miei rapporti con gli altri. Quando qualcuno nota che indosso vestiti rovinati, cerco di buttarla in scherzo. Quanti possono immaginare quel che c'è dietro?
Altro grossissimo problema: servirsi da mangiare nei locali pubblici. Cosa che non riesco a fare da solo. Se c'è qualcuno che mi accompagna è già meglio. Ma di solito tendo a lasciar fare tutto al mio accompagnatore (e qui c'è la paura che noti qualcosa di strano nel mio comportamento, che si accorga della mia incapacità in queste operazioni), a volte ordinando le stesse cose che ordina l'altro/a, sempre per evitare la paura di far qualcosa di sbagliato.
E' solo in seguito a una lunga abitudine di frequentazione di determinati locali pubblici che riesco a raggiungere una certa disinvoltura, o a superare anche completamente la paura. Ad esempio con la mensa universitaria. O con la biblioteca dell'università (ho aspettato due anni prima di metterci piede...). Se un ambiente lo conosco bene, non ho quasi problemi. Se è un ambiente nuovo, invece, è un disastro, tendo a evitarlo il più possibile. Specie se devo andarci da solo e per la prima volta.
Come si può immaginare tutte queste limitazioni incidono molto in profondità sulla mia vita quotidiana.
Ad esempio mi impediscono di muovermi per conto mio in maniera soddisfacente e sufficientemente autonoma. Ad esempio, mi piacerebbe provare a fare qualche viaggio per conto mio, ma i problemi di cui sopra pongono grossi ostacoli. Mi piacerebbe provare esperienze nuove, ma tendo a evitarle. E così finisco per impantanarmi in percorsi d'abitudinarietà che non mi impanicano ma al contempo mi ingabbiano.
Relazioni umane?
Poche e difficili. Tendo a isolarmi e tendo a evitare la maggior parte della gente. Che tra l'altro trovo ininteressante e noiosa. A dire il vero, se dovessi fare i conti, di persone ne conosco parecchie, ma quasi tutte in maniera estremamente superficiale. E ho enormi difficoltà ad approcciare quelle poche persone che mi sembrerebbero interessanti, con cui magari vorrei approfondire i rapporti. Ovviamente il mio aspetto fisico, non particolarmente gradevole, e i miei modi di fare, antipatici e conflittuali, non avvicinano la gente a me, la tendono a distanza.
Inoltre, non frequentando quasi alcun luogo pubblico, le occasioni per conoscere persone nuove sono molto molto molto basse.
Relazioni "sentimentali"? Finora tre.
La prima, quella più soddisfacente, durata diversi mesi, e poi estintasi per idiozia mia, e incapacità nel gestire quella che era una prima esperienza. A posteriori mi rendo conto di aver perso tantissimo, una persona importantissima, con cui forse avrei potuto condividere tanto di più...
La seconda è stata un disastro totale: si trattava d'una persona con, anch'essa, grossi problemi psicologici (disturbi del comportamento alimentare, sindrome ansiosa-depressiva, mancanza d'autostima, e così via) e io pensavo che mettendo insieme due persone disturbate ci si sarebbe aiutati a vicenda, e invece finivamo solo per trascinarci insieme sempre più a fondo; il rapporto venne interrotto in maniera traumatica per entrambi.
Il terzo rapporto che ho avuto non è durato nemmeno tre settimane: l'altra persona era praticamente normale, solo un po' chiusa, ed evidentemente ha capito subito che era impossibile star dietro alle mie incapacità e ne ricavava solo problemi. Per certi versi non riesco a biasimarla...
Da notare: in tutte queste tre relazioni non ho mai avuto rapporti sessuali completi. Ma ancora oggi devo capire bene che tipo di sessualità mi interessi, o anche se mi interessi davvero la sessualità in genere. Ovviamente questo è un ostacolo che va ad aggiungersi alle mie relazioni con le altre persone: come posso pensare di approcciare persone dell'altro sesso e di sperare di ottenere un rapporto profondo, quando non so nemmeno se riuscirò/vorrò soddisfarle dal punto di vista fisico?
A tutto questo si deve aggiungere.
- Tendenza alla depressione. Vivo la depressione, tra "alti" e molto bassi, da quando avevo intorno ai quindici anni fino a oggi.
- Nevrosi da scacco. Non riesco a completare le cose che mi vengono assegnate, tendo a rovinare in anticipo i pochi successi che potrei ottenere. Se mi assegnano un lavoro, per cui sarei anche più che capace, faccio un'enorme fatica a completarlo come si deve, e lascio tutto all'ultimo momento... Molti incarichi li rifiuto a priori perché non riesco a credere che sarei capace di espletarli, anche se la mia parte razionale vede che invece saprei farlo benissimo.
- Credo di tendere al disturbo borderline della personalità. Nel senso che ho delle difficoltà notevoli a gestire la stragrande maggioranza dei rapporti umani. Per chi non sapesse di cosa si tratta, può dare un'occhiata qua:
http://it.wikipedia.org/wiki/Disturb...di_personalità
- Paranoie e deliri di vario tipo, sensazione di catastrofe incombente, desiderio che finisca il Mondo eccetera Ma almeno in questo caso riesco a capire che sono solo deliri miei, probabilmente valvole di sfogo per la tensione emotiva. Cerco di trasformali esteticamente (scrivendo, disegnando, ecc)
Nella vita concreta.
Studio. Ho già una laurea, e sto studiando per una seconda. Sfrutto il lungo tempo di solitudine, oltre che vagando a caso in rete, studiando e leggendo. L'università è inoltre forse l'unico luogo di socializzazione che ho, per quanto difficoltoso (a volte seguo interi corsi senza rivolgere la parola ad alcuno/a, pur desiderandolo...).
Ho la fortuna di avere capacità intellettive sopra la media, per quel che serve.
Lavoro per mantenermi, per quel che posso. Svolgo un lavoro quasi in nero, per molti pochi soldi al mese, con cui mi mantengo con un regime alimentare ridotto in un appartamento fatiscente... e in coabitazione con persone con cui non ho ottimi rapporti.
Potrei benissimo migliorare la mia situazione economica, visto anche le competenze maturate con la prima laurea, ma le mie difficoltà ad avere a che fare con la burocrazia, la convinzione di essere incapace e di non meritarmi di vivere in maniera decente finora mi hanno impedito di fare qualunque passo almeno per migliorare le condizioni concrete in cui vivo. Mi chiedo quanto riuscirò ad andare avanti così.
Ah, ovviamente curo molto poco la mia salute. Non so quanti anni sono che non vedo un medico (troppa paura di presentarmici), e non so cosa succederà se mai mi capiterà qualcosa di grave. Per fortuna la natura mi ha dotato di un corpo sufficientemente sano, ma immagino che l'avanzare degli anni prima o poi esigerà i suoi tributi. E allora cosa succederà?
L'ultima volta che ho fatto qualcosa di "sportivo" è stato in terza superiore, dopodiché mi sono sempre rifiutato di far ginnastica o cose similari.
Almeno cammino molto per andare a lezione all'università. A qualcosa servirà.
Mi sembra non ci sia altro.
Avrei tanta voglia di cambiare la mia vita, ma non ho la minima idea di
come potrei fare. A volte penso andrò avanti così fino alla tomba, e la tomba forse non è così lontana. Ho due tentativi di suicidio alle spalle, alle scuole superiori. Da allora in poi, non ci ho più provato, ma il pensiero torna spesso, suadente.
Il fatto è che io VORREI vivere. Ma non so COME si faccia.
Persino il suicidio, per me, sarebbe un fallimento.
Sono giunto qui con la flebile speranza di trovare, chissà, qualche persona interessante, con cui stabilire un qualche legame decente, e con cui cercare d'aiutarsi a vicenda...
Chissà che il caso non mi faccia trovare, qui, una qualche persona che poi, in futuro, possa diventare importante per me (e viceversa).
E per questa sera credo di aver scritto persino troppo.........
Le prossime volte cercherò di moderarmi...