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Vecchio 01-08-2016, 05:11   #1
Esperto
 

Seguo il forum da un po' di tempo e dopo molta indecisione ho trovato il coraggio di presentarmi. Non ho mai scritto una presentazione, ne tanto meno parlato pubblicamente e apertamente dei miei problemi.

Ho sempre avuto molta difficoltà a parlare di me stesso, per me è così da sempre, da quando ero bambino. Da adulto purtroppo non sono cambiato. Non so bene cosa sia, scatta una sorta di blocco. Alla tipica domanda “parlami di te” ci giro intorno e dopo un po' di esitazione mi escono solo cazzate e discorsi sconclusionati. Ovviamente questa cosa viene notata e mi crea ulteriore imbarazzo. Io non ho problemi a parlare di altri argomenti, basta che non si tocchino robe molto personali.

Questo negli anni ha portato ad incomprensioni e mi ha impedito di prendere di petto i miei problemi. Non riesco neanche a nominare certe cose tanto sono inibito. Odio gli psicologi, francamente non riesco ne ad andarci ne probabilmente riuscirei ad aprirmi. Andarci mi imbarazza molto.

Preso dalla disperazione, ho cominciato per la prima volta ad interessarmi dei miei problemi (w il fai da te), mi si è aperto un mondo, mi ritrovo e riesco a leggere nella vita altrui degli aspetti del mio essere che non ho mai capito e che io sinceramente non saprei neanche descrivere. Purtroppo negli anni non ho mai avuto la prontezza e la lucidità per reagire e sono stato in balia della mia emotività, nel bene e nel male. Sono in lenta evoluzione, ma non ho mai cercato il cambiamento, desiderato molto ma tutto, quando c'è stato, è venuto da se. Però sono arrivato ad un punto in cui ho bisogno di una svolta vera, sono diventato tremendamente impaziente, sento che se continuo così divento vecchio senza concludere niente.

Io sono timido da sempre, ci sono probabilmente nato così, non so dire quanto abbia inciso l'ambiente perché non ho dei ricordi così nitidi e non riesco a rielaborare certi fatti vissuti nell'infanzia. Non che mi importi trovarne l'origine.

Da bambino ero timido, molto pauroso, insicuro, tremendamente impulsivo e suggestionabile. Tutto questo condito con una buona dose di introversione. Non ero certamente una persona loquace. Mi ricordo anche degli episodi in cui ero ansioso, sopratutto quando ero insicuro e mi facevano pressioni.

Quando sono diventato adolescente la mia timidezza è schizzata a mille. L'impulsività l'ho repressa perché non mi piaceva ed è legata a dei bruttissimi ricordi. In quel periodo sono di fatto diventato evitante, prima non penso di esserlo stato. La mia attività sociale si è ridotta alla scuola e a pochi altri ambiti, dove la frequentazione era periodica. A scuola non ho socializzato molto, ad un certo punto neanche mi interessava, peccato in retrospettiva perché alcuni mi stavano anche simpatici. Le mie frequentazioni erano perlopiù legate ai luoghi che frequentavo.

Non è che non ho fatto vita sociale (e mi piaceva anche), ma la mia estrema timidezza mi ha fortemente condizionato. In quegli anni non sono riuscito a farmi dei veri amici, ragazze neanche a parlarne. Non ho più praticato sport, cosa di cui mi sono più volte pentito.

La mia timidezza mi pesa e me l'hanno sempre fatta pesare molto, la odio. Cerco di nasconderla per quanto "possibile", devo dire di provare un senso di fastidio quando me la fanno notare (come se ne avessi bisogno), in passato ho percepito questa cosa come un segno aggressivo nei miei confronti. Quando gli altri parlano apertamente dei loro problemi mi sento un po' a disagio, non nel forum ma nella vita reale. Parlo apertamente di alcune cose, mentre su altre sono estremamente riservato al limite del maniacale.
Non sono mai stato una cima ad esprimermi verbalmente, faccio a volte fatica a spiegarmi, non sono uno che racconta storie. Questa cosa mi mette a disagio, in passato mi ha condizionato molto. Una volta temevo il giudizio altrui, l’essere al centro dell’attenzione (beh anche adesso), il dover parlare in pubblico.

A scrivere sono molto migliorato negli anni, ma sono molto lento.

Diventato adulto, la timidezza (ragazze a parte) si è molto attenuata, sta comunque sempre li e se ne esce un po' quando vuole, come a farmi un dispetto. È molto legata ai luoghi e alle situazioni. In compenso l'evitamento, l'insicurezza, l'autostima nulla sono rimasti.

Sono riuscito e riesco a farmi amici all'università, sul lavoro, negli hobby, ma nella vita reale non ho praticamente nessuno con cui uscire. Io da solo nei locali non riesco ad andarci, è più forte di me.

Ovviamente non ho una vera vita sociale, i fine settimana non esco praticamente mai. Da adulto c'è stato un vero crollo, il treno è passato e io l'ho perso.

Il mio essere evitante, mi ha fatto perdere negli anni diverse amicizie. Ho rifiutato diversi inviti, non sono mai riuscito ad essere propositivo e a farmi avanti. Ci sto lavorando comunque, ma ormai le occasioni sono quelle che sono.

Quel senso di vergogna unito al disagio dato dalla timidezza muove e alimenta il mio evitamento. Io divento evitante perfino quando torno dalle ferie, dura poco ma c’è. Mi trovo bene in quelli ambienti che sono per me diventati la mia confort zone. Provo un senso di vergogna a farmi vedere in giro nella zona in cui abito, odio incontrare gente che conosco, spesso non riesco a salutare le persone. Mi trovo meglio in posti che non conosco e dove non mi conosce nessuno. Non ho paura della folla e della gente in generale. Dove e quando mi trovo bene riesco a parlare tranquillamente con la gente, donne comprese. Mi manca molte volte quella spinta iniziale per fare le cose, vinta quella resistenza riesco a fare molte cose.

Il mio concetto di amicizia è molto cambiato negli anni, sia per necessità sia per una maturazione personale. Mi sto pian piano avvicinando all'estroversone che chiama tutti amici, anche se li vede una volta l'anno. Una volta non riuscivo a chiamare amici neanche la gente che vedevo regolarmente, tranne rari casi.

Ho anche ansia anticipatoria, anche se poi generalmente tende a sparire. Più che altro mi agito e mi tremano le mani, cosa passeggera.

Mi ritengo una persona da lieve a moderatamente ansiosa, ma sono sempre riuscito a gestirmela (+/-). Invece l'insicurezza negli ultimi tempi si è fatta molto forte. Mi rendo conto che non do un bello spettacolo, lo ero già di mio ma l'acutizzarsi penso sia causato dall'ambiente di lavoro. Quando sono insicuro mi stresso e questo mi causa ansia, divento ossessivo compulsivo, perfezionista, spesso lento ed inconcludente. Questo per me diventa un problema sopratutto quando devo lavorare. Al lavoro sento il bisogno di approvazione, mi da piacere quando il mio lavoro viene apprezzato.

Sono più ambizioso di quello che si potrebbe pensare, ma purtroppo raramente riesco ad ottenere grandi risultati. Purtroppo mi manca la costanza e la determinazione per ottenere quello che vorrei.

Ho una pellaccia molto dura, temprata da una vita tutta in salita, ma penso di aver raggiunto i miei limiti di sopportazione. Difficile tirare avanti quando non sei più giovane (sento molto l'avanzare degli anni) e non ne vedi via d'uscita. Mi deprimo quando non ne vengo più fuori, mi sento perso e non riesco a distrarmi. La distrazione mi fa paura, mi tiene occupato ma ho bruciato anni senza concludere niente.

Ultimamente mi è anche venuta un'ansia pazzesca, per la mia vita schifosa. Da super ansioso, mi è sembrato di essere più lucido del solito. Nel delirio mi è venuta una voglia matta di uscire di casa, di attaccar bottone. Delle sensazioni per me nuove. Quando sono riuscito a dare sfogo a questi impulsi l’ansia mi spariva.

Ho cercato di rassegnarmi, ho represso per anni desideri che reputo per me irraggiungibili. Alla fine però quel poco di vita sociale che faccio mi sbatte in faccia la realtà, e vedendo gli altri mi viene voglia di uscire, di farmi la ragazza, di farmi una carriera lavorativa.

Ho una fervida immaginazione e ritirarmi nei miei pensieri e fantasie mi aiuta a tirare avanti ma al contempo mi rincoglionisce, mi sembra che mi tolga l’energia. Passo troppo tempo a pensare alle cose, sono molto cervellotico. Tendo a rimuginare sui fatti passati e a fantasticare su quelli futuri.

Troppo spesso non ho voglia di fare niente e rimando costantemente a domani, da cosa sia dipeso francamente non lo so. È diventato un grosso problema.

Ho avuto dei momenti di depressione molto forte in passato e anche recentemente. A volte sono autodistruttivo e cerco di deprimermi, ma non sempre ci riesco. Durante il giorno ho sbalzi d'umore anche molto forti, basta l'input giusto.

Spero che scrivere sul forum e magari farmi qualche amico/a mi possa aiutare ad uscire da questa situazione, perché sono allo stremo delle forze. Ho bisogno di uscire di più e conoscere gente nuova.

Non quotatemi, grazie.

Ultima modifica di Doomguy; 26-12-2016 a 07:57. Motivo: V2 :) - potrei ritoccarla all'infinito.
Vecchio 04-08-2016, 22:29   #2
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Benvenuto nel forum

Ti invito, come nuovo utente, a leggere
Vecchio 04-08-2016, 22:42   #3
Esperto
L'avatar di andrea1979
 

benvenuto
Vecchio 05-08-2016, 08:40   #4
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

benvenuto
Vecchio 05-08-2016, 10:48   #5
Esperto
L'avatar di DownwardSpiral2
 

Benvenuto
Vecchio 05-08-2016, 12:05   #6
Esperto
L'avatar di Sickle
 

Vecchio 05-08-2016, 18:47   #7
Esperto
 

Grazie
Vecchio 19-08-2016, 08:22   #8
Esperto
L'avatar di dentromeashita
 

benveneto
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