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01-08-2019, 18:47
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#1
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,723
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Vi vengono in mente casi di musicisti, pittori, politici, attori, registi, scrittori etc. che fino ai 23 anni abbiano condotto un'esistenza povera di esperienze formative, di vita sociale e di significative espressioni del loro talento?
Ovvero: se sono un inetto a 23 anni è finita, oppure posso ancora diventare qualcuno di importante? qualcuno che - nel proprio ambito - segnerà pagine di storia?
…….
Qualche esempio del perché per me potrebbe essere finita.
Rino Gaetano:
- a 10 anni si trasferisce dalla Calabria a Roma: già un'esperienza significativa. Leggendo le biografie, noto che spostamenti e viaggi sono un punto ricorrente
- a 11 anni viene mandato a studiare in seminario in Umbria: avviene il distacco dalla famiglia, altra esperienza importante. Ecco, un altro punto ricorrente è appunto il distacco dalla famiglia, l'indipendenza.
- a 18 anni fonda il primo gruppo musicale. Altro punto ricorrente è la prima espressione del talento e le conoscenze e le amicizie con persone che contribuiscono allo sviluppo delle potenzialità, in altri casi possono essere circoli letterari, sedi di partiti etc
- a 19 anni si avvicina al teatro e frequenta un locale in cui conosce artisti già famosi
- 20-21 anni: prende parte a rappresentazioni teatrali di autori importanti
- a 23 anni pubblica il primo 45 giri
Antonio Gramsci
- risultati eccellenti già alle elementari
- a 12 anni già lavora all'Ufficio del catasto: esperienza formativa, altro che giocare alla play station!
- a 16 anni si trasferisce a Cagliari per frequentare il liceo: ecco il distacco dai genitori, momento importante
- a 19 anni - grazie all'amicizia con un professore - ha già la tessera di giornalista e la soddisfazione di vedersi pubblicato il suo primo articolo
- a 20 anni trasferimento a Torino per frequentare l'università: altro snodo importante e formativo
- a 22 si iscrive al Partito socialista
Ora non ho più voglia di elencare altre biografie, comunque - per quanto ho letto - sembra che tutti già da giovanissimi abbiano fatto esperienze formative, siano vissuti in ambienti stimolanti e abbiano espresso precocemente le proprie abilità.
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01-08-2019, 18:55
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#2
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Banned
Qui dal: Jul 2019
Messaggi: 1,459
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Immaginavo che il problema di quelli che pontificano " a xx anni è finita " fosse in maggior parte insicurezza e mancanza di validazione. Invece di pensare alle vite degli altri, pensa a quello che piacerebbe fare a te e scrivitelo su un pezzo di carta. Poi inizia a pensare a come fare per raggiungere i tuoi obiettivi. E se serve, non avere paura di rivolgerti ad uno psicologo. Spesso è solo la paura che fa venire questi pensieri, hai 23 anni cazzo, mica 90.
Poi, sei sempre libero di dare retta a quelli che ti dicono " ormai siamo vecchi ", così magari tra 50 anni ti svegli e pensi " se solo avessi cambiato vita a 23 anni..."
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01-08-2019, 19:00
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,723
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Quote:
Originariamente inviata da PickupArtist
Immaginavo che il problema di quelli che pontificano " a xx anni è finita " fosse in maggior parte insicurezza e mancanza di validazione. Invece di pensare alle vite degli altri, pensa a quello che piacerebbe fare a te e scrivitelo su un pezzo di carta. Poi inizia a pensare a come fare per raggiungere i tuoi obiettivi. E se serve, non avere paura di rivolgerti ad uno psicologo. Spesso è solo la paura che fa venire questi pensieri, hai 23 anni cazzo, mica 90.
Poi, sei sempre libero di dare retta a quelli che ti dicono " ormai siamo vecchi ", così magari tra 50 anni ti svegli e pensi " se solo avessi cambiato vita a 23 anni..."
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Da psicoterapeuti ci sono già andato, ma con scarsi risultati. Ora non ci vado più anche perché non ho abbastanza soldi per le sedute.
Non mi sento in grado di raggiungere i miei obiettivi. Se sentissi di avere la possibilità di diventare qualcuno di importante, allora sarei più motivato a darmi da fare
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01-08-2019, 19:03
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#4
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Banned
Qui dal: Jul 2019
Messaggi: 1,459
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
Se sentissi di avere la possibilità di diventare qualcuno di importante, allora sarei più motivato a darmi da fare
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Purtroppo non esiste risposta per questo. Potremmo pure morire tutti domani a causa di un asteroide. O magari inconsciamente cerchi conferme alla tua teoria del " ormai è finita " per crearti un alibi. L'ho fatto anche io per molti anni.
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01-08-2019, 19:07
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,723
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Quote:
Originariamente inviata da PickupArtist
Purtroppo non esiste risposta per questo. Potremmo pure morire tutti domani a causa di un asteroide. O magari inconsciamente cerchi conferme alla tua teoria del " ormai è finita " per crearti un alibi. L'ho fatto anche io per molti anni.
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Mah, no, in realtà cercavo il modello di una qualche persona di successo inetta pre-23 anni che mi facesse da ispirazione
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01-08-2019, 19:13
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#6
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Esperto
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: Isola di Poveglia
Messaggi: 6,392
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La scrittrice di Harry Potter è passata dalla povertà ad essere una delle donne più ricche d'Inghilterra a più di 30 anni se non mi sbaglio.
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01-08-2019, 19:17
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Diciamo che non credo che l'obiettivo da porsi sia quello di diventare persone importanti.
Tra l'altro sarebbe da distinguere l'importanza, concetto comunque fumoso, dal successo, che segue logiche strane e ondivaghe. Hanno successo persone di vario tipo, e magari solo per pochi anni, ma magari la loro vita è disfunzionale e costellata di problemi.
Penso che l'obiettivo più sensato sia quello di appropriarsi di un proprio equilibrio e realizzare le esigenze fondamentali affettive, economiche e di realizzazione di sé stessi.
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01-08-2019, 19:19
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#8
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,723
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Quote:
Originariamente inviata da Shjatyzu
Se non mi sfugge qualcosa della sua vita, Jean Michel Jarre, prima del successo di Oxygene (a 28 anni), era una persona piuttosto comune, anzi, anche un mezzo fallito (il suo primo album in assoluto, "Deserted Palace", vendette qualcosa come 40 copie, e mandò in fallimento l'etichetta che lo pubblicò).
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- famiglia colma di tradizioni artistiche
- comincia a studiare pianoforte a 5 anni
- a 17 anni espone una mostra di suoi dipinti e fa il chitarrista in un gruppo musicale
- frequenta il conservatorio
- a 20 anni sperimenta musica con macchinari elettronici
- a 21 si unisce a un gruppo di ricerca musicale sotto la direzione di Schaeffer, il padre della musica concreta
- si trasferisce a Parigi e costruisce uno studio di registrazione nella cucina di casa sua
- 21 anni: prima composizione ufficiale
Certo a 23 ancora non era una persona di successo, ma il background buono c'era senza dubbio, a 23 non partiva avendo basi scarse.
Cerco invece, ad esempio, un musicista rilevante che abbia imparato a suonare a 23-24 anni.
(tu, ex Strange Man, hai talento, però ti mancano i contesti per farti conoscere e per incontrare idee nuove che potrebbero servirti)
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01-08-2019, 19:26
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#9
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,723
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Diciamo che non credo che l'obiettivo da porsi sia quello di diventare persone importanti.
Tra l'altro sarebbe da distinguere l'importanza, concetto comunque fumoso, dal successo, che segue logiche strane e ondivaghe. Hanno successo persone di vario tipo, e magari solo per pochi anni, ma magari la loro vita è disfunzionale e costellata di problemi.
Penso che l'obiettivo più sensato sia quello di appropriarsi di un proprio equilibrio e realizzare le esigenze fondamentali affettive, economiche e di realizzazione di sé stessi.
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Hai ragione. Infatti l'obiettivo di diventare un artista, politico, scrittore etc di qualche rilievo sarebbe semplicemente funzionale al farmi avere prospettive future migliori e quindi a farmi star meglio. Non sarebbe il raggiungimento dell'obiettivo in sé a contare, ma il fatto che mi darebbe speranza e mi farebbe agire nel presente.
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01-08-2019, 19:55
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#10
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 268
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Guarda di maio. È ignorante, brutto, non ha mai fatto un cazzo nella vita ed è leader del primo partito di deficienti in italia.
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01-08-2019, 20:04
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#11
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,723
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Quote:
Originariamente inviata da Steptwo
Guarda di maio. È ignorante, brutto, non ha mai fatto un cazzo nella vita ed è leader del primo partito di deficienti in italia.
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- già il padre era stato politico
- a 21 diventa presidente del Consiglio degli studenti
- a 21 anni diventa giornalista pubblicista
- prima dei 23 ha lavorato come giornalista sportivo, tecnico informatico, webmaster, assistente alla regia, steward, manovale
- a 21 anni apre un Meetup e aderisce al M5S
Insomma, anche Di Maio prima dei 23 si era dato da fare
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01-08-2019, 20:20
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#12
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Arnold Schoenberg fino a 26 anni suonicchiava nei cabaret oggi è nei libri di storia della musica.
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01-08-2019, 20:28
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#13
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,361
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Lo penso sempre anche io. Per me non è che uno debba fare chissà quale esperienza, però una persona che per tutta la sua adolescenza e gioventù è poverissimo di esperienze veramente significative e formative, è difficile che concluda cose importanti.
Comunque, veramente ti interessa di diventare un "grande" come quelli? Si può raggiungere qualcosa di importante e avere una vita significativa anche senza quel background di esperienze, anzi, secondo me dovrebbe essere esempio per tutti, il provare con tutte le proprie forze di uscire dalla mediocrità (inteso in senso negativo e soggettivo da individuo a individuo) della propria vita. Fai conto che sono proprio pensieri e illusioni del genere a limitarci. Tre anni fa mia zia mi regala una chitarra elettrica, pensavo di iniziare di impararla a suonare. Mai suonata, per le solite pare mentali: "devo pensare a studiare" (e non l ho fatto, tra l'altro), "è troppo tardi", "è una perdita di tempo perché non diventerò mai bravissimo e mi farà ricavare niente", "è infantile perdere tempo in questo modo e non voglio far spendere soldi per un corso, e da soli è difficile", insicurezze generali, distrazioni, depressione, mancanza di un obiettivo concreto. E questo vale per tutte le attività che mi migliorerebbero, e questo atteggiamento persiste forte ancora oggi. Però vedi, se questo valeva allora, vale tre volte anche adesso. Col senno di poi, diciassette anni non era così tardi, ancora non avevo iniziato io mio terzo decennio di vita, andavo ancora a scuola e avevo più serenità e tempo libero. Siamo i nemici di noi stessi, le nostre illusioni limitano il nostro cervello che se non fosse per queste paure (che sono frutto di anni di pessime esperienze che hanno gravato sull'autostima) compirebbe grandi cose, senza bisogno di avere un qi di 160. Chi riesce a sciogliere i nodi della propria mente farà molto probabilmente successo, in quanto continuerà a provare finché non riesce, o non muore (come 50cent, "get rich or die trying" ).
Scusa la pessima prosa, è che a volte ho poca voglia di impegnarmi a scrivere bene, mi importa più far capire il contenuto
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01-08-2019, 20:31
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#14
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,315
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Diciamo che non credo che l'obiettivo da porsi sia quello di diventare persone importanti.
Tra l'altro sarebbe da distinguere l'importanza, concetto comunque fumoso, dal successo, che segue logiche strane e ondivaghe. Hanno successo persone di vario tipo, e magari solo per pochi anni, ma magari la loro vita è disfunzionale e costellata di problemi.
Penso che l'obiettivo più sensato sia quello di appropriarsi di un proprio equilibrio e realizzare le esigenze fondamentali affettive, economiche e di realizzazione di sé stessi.
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Esattamente
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01-08-2019, 20:31
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#15
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,723
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Arnold Schoenberg fino a 26 anni suonicchiava nei cabaret oggi è nei libri di storia della musica.
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come nel caso di Jean Michel Jarre, il successo ancora non c'era, ma il background favorevole e il talento già espresso senza dubbio c'erano
Quote:
Schönberg nacque a Vienna il 13 settembre del 1874 da una famiglia colta ebraica che gli impartì le prime nozioni musicali. Il padre Samuel aveva un negozietto di scarpe e viveva molto spesso di espedienti. Il piccolo Schönberg fu prevalentemente educato nelle lettere dal modesto insegnante di francese che era conosciuto a Vienna in particolare come poeta dilettante. I suoi due fratelli invece, Ottilie ed Heinrich, si cimentarono ben presto nella musica, tanto che Heinrich in seguito intraprenderà la strada del canto divenendo un famoso basso, impegnato anche in alcuni lavori del fratello. All'età di otto anni, grazie a un compagno di scuola, Schönberg scoprì il violino e iniziò con grande entusiasmo a studiarlo; le uniche musiche che gli capitavano davanti erano dei piccoli studi per uno o due violini di Pleyel e di Viotti. Nel giro di qualche anno era già in grado di suonarli, e iniziava a cimentarsi quindi nella composizione di brevi pezzetti per duo. Qualche tempo dopo, conosciuto un altro compagno di scuola che suonava la viola, si spinse ancora oltre nella composizione ed era già in grado di scrivere dei piccoli trii per 2 violini e viola.
Intorno al 1889, quando aveva 15 anni, Schönberg fu costretto a causa di un tracollo economico familiare a lasciare la scuola: il padre era morto, e per sopravvivere si impiegò come commesso in una piccola banca privata viennese. Lascerà l'impiego bancario solo cinque anni dopo, quando, consigliato dall'amico violinista Joseph Labor, si trasferirà per un breve periodo a Berlino, e lì avrà modo di ampliare le proprie potenzialità compositive presso alcuni noti locali pubblici del tempo. Il cabaret dello Überbrettl fu in un certo senso il suo primo trampolino di lancio, affiancato in quel periodo da altri intellettuali berlinesi di tendenze rivoluzionarie.
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01-08-2019, 20:35
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#16
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,315
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
Pensate con una mente "antiquata" (e non è un male, meglio per voi) non vi rendete conto di come si è evoluto il mondo? Non vale più niente la cultura e l'esperienza, ragazzini miliardari perchè giocano ai videogiochi, gente che si lancia nel mondo della musica e del cinema partendo da you tube, persone che diventano famose scrivendo fanfiction su wattpad.
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La cultura non vale più niente per chi non sa apprezzarla.
Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk
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01-08-2019, 20:43
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#17
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
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Quote:
Originariamente inviata da SamueleMitomane
Lo penso sempre anche io. Per me non è che uno debba fare chissà quale esperienza, però una persona che per tutta la sua adolescenza e gioventù è poverissimo di esperienze veramente significative e formative, è difficile che concluda cose importanti.
Comunque, veramente ti interessa di diventare un "grande" come quelli? Si può raggiungere qualcosa di importante e avere una vita significativa anche senza quel background di esperienze, anzi, secondo me dovrebbe essere esempio per tutti, il provare con tutte le proprie forze di uscire dalla mediocrità (inteso in senso negativo e soggettivo da individuo a individuo) della propria vita. Fai conto che sono proprio pensieri e illusioni del genere a limitarci. Tre anni fa mia zia mi regala una chitarra elettrica, pensavo di iniziare di impararla a suonare. Mai suonata, per le solite pare mentali: "devo pensare a studiare" (e non l ho fatto, tra l'altro), "è troppo tardi", "è una perdita di tempo perché non diventerò mai bravissimo e mi farà ricavare niente", "è infantile perdere tempo in questo modo e non voglio far spendere soldi per un corso, e da soli è difficile", insicurezze generali, distrazioni, depressione, mancanza di un obiettivo concreto. E questo vale per tutte le attività che mi migliorerebbero, e questo atteggiamento persiste forte ancora oggi. Però vedi, se questo valeva allora, vale tre volte anche adesso. Col senno di poi, diciassette anni non era così tardi, ancora non avevo iniziato io mio terzo decennio di vita, andavo ancora a scuola e avevo più serenità e tempo libero. Siamo i nemici di noi stessi, le nostre illusioni limitano il nostro cervello che se non fosse per queste paure (che sono frutto di anni di pessime esperienze che hanno gravato sull'autostima) compirebbe grandi cose, senza bisogno di avere un qi di 160. Chi riesce a sciogliere i nodi della propria mente farà molto probabilmente successo, in quanto continuerà a provare finché non riesce, o non muore (come 50cent, "get rich or die trying" ).
Scusa la pessima prosa, è che a volte ho poca voglia di impegnarmi a scrivere bene, mi importa più far capire il contenuto
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No, come ho detto prima non mi interessa diventare esattamente grande come "quelli", ma il pensiero di poterlo diventare mi farebbe star meglio e mi stimolerebbe a fare cose. Penso che per avere una buona autostima mi basterebbe molto meno della fama di Tenco o Moravia ahah. Ma se pensassi di poter davvero arrivare a quei livelli mi metterei a suonare o scrivere e questo mi renderebbe orgoglioso di me stesso.
Eheh, tu - come me - sei la testimonianza che uscire dalla mediocrità può essere molto complicato.
Anche io volevo suonare la chitarra, ma ho smesso di esercitarmi già dopo due settimane.
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01-08-2019, 20:46
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#18
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
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Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded
Pensate con una mente "antiquata" (e non è un male, meglio per voi) non vi rendete conto di come si è evoluto il mondo? Non vale più niente la cultura e l'esperienza, ragazzini miliardari perchè giocano ai videogiochi, gente che si lancia nel mondo della musica e del cinema partendo da you tube, persone che diventano famose scrivendo fanfiction su wattpad.
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Dubito che questi rimarranno sui libri di storia della musica o della letteratura…
E poi vorrei avere successo facendo cose che considero di valore: questi tizi fanno cose penose ahah
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01-08-2019, 20:53
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#19
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
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Quote:
Originariamente inviata da Abuela
Quelli che sono diventati grandi non lo hanno fatto per diventarlo ma perché avevano passioni, talento, qualcosa che li spingeva in una determinata direzione.
Per me iniziare un percorso col pensiero: faccio per diventar qualcuno. È il primo passo per fallire. Alla prima delusione molli.
Non possiamo essere tutti personaggi memorabili.
E comunque può essere memorabile anche un serial killer.
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beh, ho anche passioni e talenti, ma questi non mi spingono abbastanza. A spingermi sarebbe il bisogno di compensare la bassissima autostima.
Vero, ci ho pensato al serial killer, ma credo che sarebbe una vita troppo dura, vissuta o in fuga o in galera.
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01-08-2019, 21:14
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#20
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
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Quote:
Originariamente inviata da Abuela
Scusa ma questo pensiero
Mi pare la classica "scusa".
Lo dico perché sono pensieri anche miei.
Ma a meno che tu non possa vedere nel futuro non puoi avere certezze su dove ti porteranno le tue azioni. L'unica certezza è che finché non inizi a suonare o scrivere di certo non avrai successo in ambito editoriale o musicale. Iniziando a farlo ti apri una possibilità, anzi due: avere successo o quanto meno godere di quel che fai (in entrambi i casi aumentare la tua autostima).
Ma ne godresti o la faresti solo per rincorrere una ignota meta di popolarità?
Il punto è questo. Se non ti piace ma lo vivi solo come via per il successo allora quoto quanto detto da JR, registrati mentre scorreggi e nel 2019 avrai migliaia di seguaci.
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Se fossi soddisfatto delle mie creazioni, ne godrei. Sono cose che mi piacciono, non lo farei solo per il successo.
Il pensiero di poter avere successo mi serve come stimolo per cominciare. Ora tendo a pensare cose come "tanto è finita, non sono in grado, sono un fallito etc.". Se avessi presenti degli artisti che mi piacciono che a 23 anni stavano messi come me, allora prenderei coraggio.
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