trademarko

Buon pomeriggio a tutti.
Sono alla ricerca di un lavoro così, girando su internet tra le varie offerte,ne ho trovata una che ha a che fare con il caffè. Non so di preciso di cosa si tratti, ma è qualcosa tipo rappresentanza e, credo, si tratti della marca lavazza.
Ho telefonato (dopo aver rimandato per un po') e mi hanno fissato un appuntamento per domani alle 18.
Voglio dirvi che ho moltissima paura al pensiero di andare lì domani e credo di non essere portato per questo lavoro (anche se non so ancora per quale lavoro sono portato. Forse è la costante paura a non farmi sentire portato per nessun lavoro). Vorrei solo riuscire ad andarci domani a quel colloquio, anche se poi non accetterò o non mi accetteranno, però vorrei provarci. Insomma credo fermamente che le cose vadano affrontate ma lo credo soltanto, poi, appena si tratta di affrontarle, scappo via e ho paura che anche questa volta farò così. Porca miseria che paura!
Spero di farcela. Grazie per l' attenzione.
Ps... e che paura.

MiRuina

Già il fatto che vuoi provarci è una cosa positivissima, buttati se va male almeno hai tentato...poi è sempre un modo per fare 'esperienza'

io oggi ho un colloquio !

calinero

in bocca al lup

morningsheep

Dovresti cercare di entrare in una specie di "deliro di onnipotenza", tipo uno che si sta per gettare da un'altezza di 300 metri con l'elastico; come quando si impara a tuffarsi di testa, chiudi gli occhi e vai; l'unica cosa di cui puoi essere sicuro è che non morirai. Lascia perdere tutte le stronzate di credere in te, le tue potenzialità e robe varie, non pensare.

Magari mentre sei in macchina, diretto verso il colloquio, urla, impreca contro qualcosa, contro il cielo.

Flo

Magari per stare un pò più tranquillo fatti accompagnare da qualcuno...
In bocca al lupo e facci sapere..

piocca

Dai!! Buona fortuna.....poi vogliamo vederti con laurenti e bonolis a fare lo spot in tivì

luca24

non andare

lenore

tentaci invece!! mal che vada resta tutto come ora

morningsheep

Ma come non andare?!?!?

luca24

Se ha così paura di un colloquio come può poi andare a fare il rappresentante?

valmor

Chissà se ci è andato.....

Triplalien

"osare sempre di piu osare" ,osa!

Black81

In effetti non penso sia il lavoro adatto per un fobico, ma forse lui vorrebbe solo superare lo scoglio del colloquio, non credo ( e mi auguro per lui il contrario) sia l'impiego della sua vita

trademarko

Grazie davvero a tutti per gli incoraggiamenti. Capisco inoltre chi mi ha detto di non andare, ma, alla fine, ci sono andato.
Ho fatto come al solito: ho pensato di avvicinarmi al portone del palazzo in cui si teneva l' appuntamento e, man mano che mi trovavo sempre più vicino, pensavo di avere anche la possibilità di non salire e che forse l' avrei sfruttata. Ma poi una volta arrivato, dopo aver avuto un attimo di esitazione, ho citofonato. Mentre andavo pensavo alle parole di morningsheep che mi avevano colpito quando le avevo lette; non pensavo certo di imprecare contro qualcosa ma quelle sue parole mi hanno fatto ridere e mi hanno fatto compagnia. Ad una ventina di metri dal palazzo dell' appuntamento ricordo di aver alzato lo sguardo verso il cielo e di aver pensato : Ma porcaccia di quella ...miseria ladra e sporca! Grazie.
Comunque una volta salito mi sono trovato davanti una coppia che aspettava l' inizio del colloquio che, però, non c'è stato. Si perchè ci hanno fatti accomodare in una camera con un tavolo e delle sedie. Dopo circa quindici minuti un ragazzo ci ha spiegato in cosa consisteva il lavoro, poi è arrivata la "titolare" ed ha continuato. La cosa forte è che mi sono sentito me stesso, con le mie paure. Non so come sia potuto succedere ma io mi sentivo timido ma non me ne vergognavo tanto (solo un po' ). Ho sempre pensato che il lavoro di rappresentanza non fosse fatto per me, ma come avrei fatto a confermare questo mio pensiero senza provarci?
Ed allora ci proverò. Domani, molto probabilmente, andrò in un paese vicino con un ragazzo che già lavora lì da qualche mese.
Inoltre mi è successa una cosa strana : sento nettamente la presenza dei miei limiti e li vedo concreti. Cioè io non saprò sicuramente "piazzare" i contratti ma non perchè non sono portato per questo lavoro, ma perchè non ho esperienza. Inoltre il ragazzo con cui andrò domani è sicuramente più piccolo di me e, precedentemente lo avrei invidiato, colpevolizzandomi anche per il fatto di non aver concluso niente nella mia vita, di essere arrivato alla mia età con un pugno di mosche in mano e bla bla bla. Invece mi sono detto che quel ragazzo ha molta più esperienza di me ed io in questo lavoro, non sono nessuno ed ho tutto da imparare. Vorrei riuscire a fare le cose un po' alla volta. Certo non so come andrà a finire e (a dire la verità) ho molta paura di affrontare un cliente ma per il momento non sono da solo. Poi si vedrà. Grazie di nuovo a tutti per le vostre parole.

luca24

In bocca al lupo. Allora sei solo un pò timido

Drowning

Se riesce a fare il rappresentante direi di sì
Ma anche per un semplice timido la vedo dura, ci vogliono una chiacchiera e una spigliatezza notevoli. Poi magari si trova bene, io glielo auguro.

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Magari fossi solo un po' timido. Ho vissuto una vita di evitamenti, di sudore, di imbarazzi continui, di rossori, di silenzi in presenza della gente, di sorrisini anche verso cose che non mi facevano ridere, di fastidi allo stomaco, di rinunce a mangiare in presenza di conoscenti a tavola, di "andate" in bagno per asciugarmi il sudore mentre lavoravo allo sportello postale, di battiti di cuore esagerati, ecc.
Ho vissuto e vivo con un' enorme paura ma credo che il miglioramento mi stia venendo dall' accettazione di me.
Sai prima credevo di essere una persona molto sensibile a tal l punto di godere di una sensibilità irripetibile in un altro essere umano. Poi, grazie anche a questo forum, ho letto di persone sensibili quanto me, ma più correttamente, con una sensibilità diversa ma altrettanto importante. Questa cosa mi ha fatto ridimensionare e cancellare la mia "puzza sotto il naso". Non che mi comportassi da antipatico (almeno secondo me) ma non permettevo alla gente di farsi conoscere. Giudicavo subito. Non che ora il giudizio non sia più il mio sport preferito (mi viene spontaneo) ma si è ridotto tantissimo e questo grazie, secondo me, anche alla frequentazione di questo forum. Siamo tanti i sensibili ma, rispetto agli "insensibili", siamo vivi.
Questa è una cosa che mi disse qualche anno fa la mia fidanzata : "La tua paura ti dice che sei vivo, pensa se tu non l' avessi". Ed io pensai di non essere come tanti che fanno le cose meccanicamente. E' una grandissima cosa. Noi "paurosi" siamo vivi. Il cuore ci batte di fronte ad una situazione nuova ( a volte anche non nuova) e va bene. Certo va ridimensionata qualcosina perchè a volte si esagera con le paure, ma pensate a quello che devono ridimensionare coloro che non sentono niente. Come si fa a vivere buttandosi nella vita non sentendo niente?
Ricordo che la mia professoressa di scienze alle scuole superiori ci raccontò di un suo conoscente che non aveva la sensibilità in una mano. Poteva fare tutto : prendere gli oggetti, cucinare, lavarsi, ecc. ma non sentiva (per esempio) il caldo e il freddo. La professoressa ci fece notare quanto fosse pericolosa la sua condizione : se avesse, per esempio, appoggiato la mano su un oggetto incandescente non se ne sarebbe accorto e si sarebbe fatto molto male. La sensibilità, in questo caso alle mani, ci difende dai pericoli.
Le nostre paure ci difendono dai pericoli, quindi, nella giusta misura, ci salvano. Certo, ripeto, bisogna ridimensionare le paure ma non certamente cancellarle.
(forse inavvertitamente cambiato argomento )

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Scusate se faccio un altro esempio.
Una volta venne un ragazzo a casa che vendeva libri. Aveva imparato tutto a memoria e parlava con una voce molto tremante, però portò a termine la "recita". Quando finì gli chiesi come andasse il lavoro. Mi rispose benino ma mi disse che questo lavoro lo stava cambiando. Non aveva mai pensato di fare il venditore di libri ma, iniziando, stava diventando più aperto verso la gente che prima lo vedeva con la puzza sotto il naso (mi disse proprio così). Io non so se riuscirò a fare il rappresentante anzi sicuramente non credo riuscirò a fare il rappresentante brillante. Credo , inoltre, che ci saranno tantissimi giorni in cui non vorrò affrontare nessun appuntamento e forse non l' affronterò. Forse ci saranno appuntamenti in cui mi alzerò scusandomi per il mio sudore e me ne andrò, ma penso che un modo per affrontare questa maledetta paura degli altri sia guardarsi allo specchio e dirsi : io ho paura degli altri. Il primo passo da fare è accettarsi. Questo fa diminuire le difficoltà. Bisognerebbe non vergognarsi di se stessi. Siamo fatti così. Ma quanti nel mondo sono insicuri all' ennesima potenza però sono bravi ad indossare una maschera. Io non riesco ad indossarla questa maschera ed allora perchè non mostrarmi come sono veramente? Io ho paura di vivere. Forse se riuscissi veramente a dirlo, qualcuno in maschera mi direbbe : "lo sai anch' io ho una paura f...... di vivere" e troverei,forse, un nuovo amico. Mah.
Ps. La penso esattamente così ma la mia vita non va ancora in questo modo.

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Purtroppo ancora non sono stato chiamato per questo lavoro. Del lavoro mi è stato parlato venerdì dicendomi che sarei stato affiancato probabilmente anche il giorno dopo da un ragazzo con esperienza. Dato che non si è fatto sentire l' ho fatto io sabato: mi ha detto che si sarebbe fatto sentire lunedì ma oggi è martedì e non mi ha ancora telefonato. Forse ho sbagliato qualcosa, forse ho detto qualcosa che non andava, chissà; a questo punto domani penso di chiamare. Mi sento molto giù di corda oggi.

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Oggi, a distanza di una settimana, c' è stato un incontro con gli altri rappresentanti. Non ho, però, ancora iniziato il lavoro. Da come è andata questa giornata vi confesso che forse aveva ragione luca24 a dire di non andare. Stare attorno al tavolo con quella gente mi ha fatto provare una forte paura. Ad un certo punto la responsabile ha fatto leggere qualcosa ad uno di noi ed io, immaginondo fossi io a leggere, ho provato paura. E' stato l' inizio di un attacco di panico (battito accelerato, fronte umida, sensazione di caldo, ecc.). Poi, pensando a me con un cliente, ho provato la stessa sensazione. Non credo di essere portato ma, onestamente, credevo di poter durare un po' di più. Certo non è facile non riuscire a stare con gli altri. Sono veramente demoralizzato. Non so se inizierò mai questo lavoro. Eppure oggi ho firmato anche un contratto di lavoro con loro.