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03-12-2016, 21:47
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 791
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Dai 16 anni in poi cioe da quando ho capito il mio problema peggioro di giorno in giorno, sempre piu chiuso sempre piu depresso sempre con meno voglia di migliorarmi sempre piu distante dalle poche persone che mi vogliono bene...ora ne ho quasi 23 e sn nel età dove diciamo si da il meglio di se stessi...mah niente ho provato a cambiare per ben 3 volte prima con corsi poi con stage, cercando di sforzarmi a uscire ma non serve a niente, e dura gente...e veramente troppo dura, anche a voi sembra che piu andiamo avanti con l'età e piu ci si avvicini a toccare il fondo!?
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03-12-2016, 21:51
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#2
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Messaggi: 963
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Ovviamente.
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03-12-2016, 21:54
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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A quasi 55 anni posso dire che ricordo i 25 come un periodo felice o quasi. Non credevo si potesse scendere in basso senza mai cambiare trend o cose simili. Se penso che ammesso che arrivo a 80 rimpiangerò il mio stato di ora, mi viene veramente di stare male.
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03-12-2016, 22:55
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#4
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,664
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Il vero problema per come la vedo io non è il fatto di essere vergine o meno, ma il pensiero che non essere più vergine chissà cosa porti a parte il fatto in se stesso....Non è una soluzione il fatto in se di non essere più vergine, non ti cambia nulla se non è accompagnato da un continuo cercare di migliorare se stessi e le proprie abilità...
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03-12-2016, 23:01
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#5
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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Non credo che le cose debbano peggiorare per forza. Con la maturità ho migliorato tanti aspetti. Spero (prego?) di migliorare ancora e non fermarmi a ciò che sono ora, non ne posso più.
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03-12-2016, 23:14
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#6
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Esperto
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 795
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Quote:
Originariamente inviata da Wolferstein
Il vero problema per come la vedo io non è il fatto di essere vergine o meno, ma il pensiero che non essere più vergine chissà cosa porti a parte il fatto in se stesso....Non è una soluzione il fatto in se di non essere più vergine, non ti cambia nulla se non è accompagnato da un continuo cercare di migliorare se stessi e le proprie abilità...
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Mi sa che hai sbagliato topic, quello sulla verginità è un altro
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03-12-2016, 23:45
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#7
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,664
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È vero, ecco cosa succede a giocare troppo con il pc!
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03-12-2016, 23:46
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#8
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,664
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Quote:
Originariamente inviata da Zenfone2
Mi sa che hai sbagliato topic, quello sulla verginità è un altro
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È vero, ecco cosa succede quando si gioca troppo con il pc: ci si rincoglionisce e si sbaglia a scrivere.
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03-12-2016, 23:53
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#9
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 1,175
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Io combatto da quando ho 6 anni circa. Per casini fatti dai miei ho avuto un'infanzia molto dolorosa e triste, idem per l'adolescenza. Dai 20 ai 30 anni ho cercato di far cicatrizzare le ferite una volta che la tempesta era passata. Mi sono rialzata con tutte le mie forze, pronta a prendermi la mia in mano. Avevo 20 anni, 21 per la precisione. Ero giovane, forte, piena di energia dopo tutto ma con problemi legati ad un'ansia post traumatica (attacchi di panico, qualche fobia). Avevo un gruppo di amici e studiavo con passione all'università, questi problemi mi davano qualche problema nel seguire le lezioni. Prendevo comunque tutti 29 e 30 e avrei potuto rassegnarmi a studiare per conto mio senza frequentare, ma ci tenevo, volevo stare con gli altri, seguire le lezioni che mi appassionavano. Purtroppo spesso gli attacchi di panico e la sensazione di perdere i sensi in aula mi costringevano ad uscire. Tornavo a casa frustrata. Cercai un aiuto per risolvere questo problema e incontrai la persona sbagliata. Una psicoterapeuta che sbagliò diagnosi, plagiandomi ed inducendomi ad abbandonare gli studi. Studiare secondo lei mi faceva ritirare troppo, aggravando la forma d'ansia che avevo. Mi disse di lasciare se volevo "guarire" e poi mi fece il lavaggio del cervello parlandomi sempre di matti e pazzi e manicomi, una realtà che mi era stata stata estranea sino ad allora. Avevo paura, mi fidavo delle cose che diceva, stavo molto in terapia, ci andavo 2 volte a settimana per 1 ora e poi la sentivo al telefono a casa durante la settimana. Abbandonai subito gli studi e allontanai gli amici, ormai inglobata nella dimensione "cura per la malattia". Fino a 25 anni presi medicinali inutilmente che mi fecero insorgere dei sintomi mai avuti prima. Per volontà della psico cominciai subito a lavorare, facendo lavori umili, "me li sceglieva" lei..Ho cominciato a fare il porta a porta con dei truffaldini, e lei mi diceva che dovevo abbassare la testa, che era comunque lavoro..Io mi sentivo un pesce fuor d'acqua, non era il mio mondo e cominciai una lunga saga di lavoracci intrapresi e lasciati. La mia autostima tornò a vacillare come quando ero piccola..ed il lavoro di costruzione che avevo intrapreso con gli studi all'università e la frequentazione costante e felice del mio gruppo di amici, stava andando a farsi benedire. Successe un casino, la psicoterapeuta sbagliò ulteriormente, facendo qualcosa di estremamente violento per cui venne poi denunciata. Precipitai grazie a lei in un inferno..cose troppo delicate per essere dette, ma ho visto cose che non avrei voluto vedere, e sono finita in posti in cui non sarei mai dovuta finire. Con tutta la forza che avevo uscii da quella brutta storia durata 4 anni. Andai da uno psichiatra che mi dovette curare con dei tranquillanti per il trauma che mi aveva procurato questa signora. Mi aveva riaperto un baratro da cui stavo uscendo, caricandomi di nuova sofferenza, l'ennesima da elaborare..quando non avevo neanche finito di elaborare tutta quella passata prima di rivolgermi a lei. Rimasi molto compromessa, come se fossi uscita da una serie interminabile di botte violente su di un ring. Lentamente cominciai a curare queste altre ferite..cominciavo ad avere 26 anni.. passai da uno psicoterapeuta all'altro ormai estramente sofferente, cercando una cura al mio dolore che non mi lasciava tregua. Nel frattempo continuavo a far lavoracci e a perdere sempre più colpi, ormai non credendo più in me stessa. Dai 26 ai 30 vidi due psicoterapeute..di scuole diverse. Non mi seppero aiutare, perchè avevo una vita costellata di traumi e una sofferenza troppo alta secondo loro per essere curata, si trattava poi secondo loro di una sofferenza esistenziale, ero semplicemente stata spenta da tutto il dolore provato, boccheggiavo, arrancavo e i sintomi erano legati sempre ad un'ansia post traumatica diventata più virulenta e quasi incurabile. Cominciai a perdere le speranze, e le energie. I miei allora 60 enni non mi stavano appresso, facevano i cavoli loro e mi trascuravano come sempre avevano fatto, prima per i casini che li distraevano, ora perchè "ero grande". Dai 30 ai 34 anni di ora è stato un attimo. In questo tempo ho perso vitalità, e sono entata in depressione. Ho passato questi anni molto spesso a letto, senza uscire, stando a lungo ferma. In mezzo a tutto quel deserto che mi bruciava dentro, ogni tanto sentivo alzarsi ancora un soffio di vento fresco: un desiderio, una voglia, un entusiasmo, di fare un viaggio, di andare ad un concerto... . Ero piena di malesseri e non me la sarei sentita di andare da sola, ma mai nessuno di quelli che avevo intorno mi ha fatto il favore di accontentarmi e di accompagnarmi. L'unica cosa che mi ha dato un pò serenità in questi anni è stato l'amore del mio cane a cui ho voluto un bene che non si può descrivere..e la convivenza di qualche mese con un ragazzo di cui mi ero innamorata. Poi però scoprii che lui non si voleva impegnare e tornò presto dall'ex moglie e dal figlio. Per il resto vuoto e sofferenza. Nell'arco di questi 4 anni, quasi tutti i natali e tutti i capodanni (forse tranne uno passato a casa di mia sorella) li ho passati da sola. Per i compleanni è stata la stessa cosa. Ho festeggiato solo a 30 anni con i miei a casa. Gli altri anni o lavoravo o stavo da sola a casa. Raramente ho ricevuto regali. Quest'anno l'ho passato con i miei, ma svegliandosi tardi il giorno del mio compleanno (verso 12.00) non mi hanno preparato nulla, così che in lacrime sono andata al supermercato senza ombrello (rotto all'ultimo) sotto la pioggia per comprarmi qualcosa che mi facesse piacere. Il pranzo me lo sono preparato io. Nessuno dei miei parenti si è ricordato di farmi gli auguri. Ora sto qui e la situazione sta peggiorando ulteriormente, eppure malgrado tutto resisto e non cedo. Forse quello che comincia a cedere è il corpo, a lungo andare ne sta risentendo molto. Spero che leggendo una parte della mia storia ( non ho detto tutto), ti senta un pò meglio. Se a distanza di decenni continuo a combattere nonostante tutto quello che mi è capitato, vuol dire che il tempo che passa non fa una grossa differenza se la tua voglia di vivere è forte. Sicuramente a 20 anni hai più forza fisica che a 35..sei più resistente agli urti della vita..dopo cominci ad accusare un pò di più. Per quel che mi riguarda poi la sofferenza patita in tanti anni a partire dall'infanzia mi ha portato ad avere ancora meno energia rispetto ai miei coetanei, mi ha fatto invecchiare prima, questo me l'hanno detto tutti i medici. A 20 avevo molta più energia rispetto ad ora, ma ero molto meno vitale dei miei coetanei..ora a 34 anni sento una pesantezza tremenda..me ne sento 60 e più, soprattutto in questo periodo ulteriore di difficoltà che sto affrontando. Mi sento molto stanca..tanto stanca. Probabilmente non potrò più avere figli, non ce la farei a crescerli, con il passare del tempo si fa sentire la sofferenza sopportata negli anni e quello che cercherò sarà sempre più riposo..Gran parte dell'energia che avevo l'ho spesa nel tentare di tenermi su dal disastro che mi trascinava giù. Eppure me n'è rimasta ancora, altrimenti non sarei qui a combattere, ma tanto tempo lo passo come un ebete..sto sempre meno attenta quando parlano le persone..ho cali energetici importanti e una bassa tolleranza allo stress. Questo perchè ho passato tutto quello che ho passato. Non conosco la tua storia, leggo che è da quando avevi 16 anni che combatti e ora ne hai 20 e qualcosa..penso che il tuo sia probabilmente un abbattimento giustificato dal fatto che hai fatto le tue lotte in questi anni per dare una raddrizzata alla tua giovane esistenza, senza ottenere il risultato in cui speravi. Ti dico di stare sereno per quanto puoi, non dannarti, perchè sei molto giovane. Cerca di rivedere la tua vita sin ora, cerca di capire da solo prima di rivolgerti ad altri cosa c'è che non va. Fallo ancora una volta, anche se lo hai già fatto in passato. E se ti ritroverai al punto di partenza, cercherai di capire ancora.. Fai una ricerca personale, interiore..senza finire in sette trainate da folli pseudo illuminati e guru improvvisati, mi raccomando. Io ci sono finita purtroppo e molti di questi guru, sono impostori che campano spillando soldi a persone in crisi e spesso vulnerabili. Hai fatto bene a seguire corsi, a fare stage, sei sulla strada giusta, ma continua. Di corsi ce ne sono diversi, ma non fare solo quelli, allarga la tua conoscenza più che puoi. Più saprai, più avrai elementi per capire. Leggi di tutto, romanzi, biografie, guarda film, ascolta interviste dei personaggi che più ammiri, prendi spunto, guardati intorno, osserva, capisci, studia..questo aumenterà la consapevolezza di te stesso, piano piano naturalmente capirai quello che vuoi, quello che sei e le tue ansie (probabilmente dovute ad una tua condizione di vita non appagante) si scoglieranno. Non fossilizzarti sulle paure, angosce, inquietudini, irrequietezze e sintomi, ma lasciati andare..esplora il mondo e viaggia anche con la mente attraverso buone letture e l'ascolto di personaggi validi di riferimento. Concediti del tempo facendo questo, puoi concedertelo perchè ne hai, hai una vita davanti a te. Non metterti fretta e comincia a scegliere bene le persone che ti circondano, anche quelle contano, gli input che ti danno. Sono propositive, ottimiste? O disincantate, frustrate, deluse già dalla vita? Nel secondo caso, allontanale. Confidati con le persone che ti vogliono bene ma non chiedere a loro di darti una soluzione. Ascolta solo te stesso. Confrontandoti con personalità positive, che senti affini, leggendo cose che ti piacciono, autori che ti interessano o che senti di voler approfondire, potresti avere a breve, o a lungo andare dei ritorni che ti porteranno alla svolta tanto attesa.
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Ultima modifica di Stella89; 04-12-2016 a 00:37.
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04-12-2016, 00:26
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#10
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Esperto
Qui dal: Sep 2016
Messaggi: 2,053
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Funziona così...qui.
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05-12-2016, 11:54
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#11
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Intermedio
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 229
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Per me è il contrario, era peggio alcuni anni fa.
Ovvio che insorgono problemi nuovi e differenti una volta superati i vecchi.
E quindi ora mi deprimo per i nuovi problemi ma sono soddisfatta di aver superato i vecchi.
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07-12-2016, 17:57
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#12
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Principiante
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 18
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A me va di sali e scendi. Periodi in cui penso che tutto possa migliorare, vedo luce ovunque. Altri in cui vedo l abisso, e tutto quello che credevo di buono ha un rovescio della medaglia negativo. Più passa il tempo, più si allungano i tempi negativi e si accorciano quelli positivi..
Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk
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07-12-2016, 19:13
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#13
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Principiante
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 67
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Capita anche a me di pensare che il tempo giochi a mio sfavore e che, mentre tutto il mondo intorno a me si muove e si evolve, io resto ferma, un vagone rugginoso staccato per sempre dal treno. Vedo i miei amici che alla mia età hanno una famiglia loro, marito e figli e talvolta mi sento una fallita perché, sì, se facciamo una analisi molto qualunquista che vorrebbe giudicare le persone in base ai valori dominanti nella nostra società, allora sono una fallita. E sono una fallita perché non ho un lavoro, non ho la macchina, non ho un compagno, non ho moltissimi amici. E ho ormai quarant'anni e il tempo va avanti , fra 10 anni ne avrò 50 e sarò forse ancora più fallita e sola. Ebbene io rifiuto questa analisi qualunquista che mi vedrebbe sull'orlo del baratro. Non solo la rifiuto ma oso anche andare oltre e cioè "celebrare" la mia individualità", la unicità della mia persona, questo mio modo di vivere coraggioso nonostante i miei problemi. Non sento di dover corrispondere a nessun modello sociale e l'età non mi spaventa. Mi sento ancora giovane e se anche non ho una famiglia mia, posso costruire nella mia vita ancora tantissime cose.
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07-12-2016, 19:57
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#14
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 3,212
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Lo sto notando anch'io anche se "l'evento scatenante" é stato un altro, dopo quel fatto c'è stato un susseguirsi di peggioramenti su tutti i fronti e non sto riuscendo ad uscirne, oltre ad essermi resa conto del tipo di persone che avevo intorno (e questo é stato un bene)..
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07-12-2016, 20:00
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da Grale
Non sento di dover corrispondere a nessun modello sociale e l'età non mi spaventa. Mi sento ancora giovane e se anche non ho una famiglia mia, posso costruire nella mia vita ancora tantissime cose.
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Te la racconti o ci credi veramente?
Io ho 39 anni, dicono che la vita ricomincia a 40, ma a me non sembra ci siano queste premesse.. forse è valido per chi ha coltivato bene prima e a 40 è finalmente completo nel lavoro e negli affetti.
A 25 anni non avevo niente di niente, o cmq molto meno rispetto a ora, ma stavo "bene", almeno avevo la speranza, ora l'ho persa.
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07-12-2016, 20:50
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#16
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Principiante
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 67
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Io non condivido questo modo di standardizzare e omologare le persone...non vedo perché a40 anni si debba per forza essere realizzati nel lavoro e negli affetti...io ho avuto momenti bui in passato come momenti felici in cui avevo lavoro e affetti, cosi come, credo , ne riavrò in futuro. 40 anni non è la fine del mondo, non mi interessa essere "l'italiana media".
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07-12-2016, 21:02
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#17
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Banned
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,319
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É così purtroppo, diciamo che per chi non ha santi in paradiso dopo l'adolescenza comincia il tracollo e il non senso del quotidiano
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07-12-2016, 21:07
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#18
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Principiante
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 18
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Quote:
Originariamente inviata da Yamcha
É così purtroppo, diciamo che per chi non ha santi in paradiso dopo l'adolescenza comincia il tracollo e il non senso del quotidiano
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Condivido. Penso (o almeno così e stato per me) che la scuola sia una situazione sociale forzata ma che mi faceva galleggiare, stare tutto sommato bene. Perso quel punto di riferimento e' iniziata la deriva totale..
Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk
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08-12-2016, 21:40
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#19
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 646
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..Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita quando invece bisognerebbe allargarla..
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