Stella89 |
03-12-2016 23:53 |
Re: Piu' passa il tempo piu' e peggio!
Io combatto da quando ho 6 anni circa. Per casini fatti dai miei ho avuto un'infanzia molto dolorosa e triste, idem per l'adolescenza. Dai 20 ai 30 anni ho cercato di far cicatrizzare le ferite una volta che la tempesta era passata. Mi sono rialzata con tutte le mie forze, pronta a prendermi la mia in mano. Avevo 20 anni, 21 per la precisione. Ero giovane, forte, piena di energia dopo tutto ma con problemi legati ad un'ansia post traumatica (attacchi di panico, qualche fobia). Avevo un gruppo di amici e studiavo con passione all'università, questi problemi mi davano qualche problema nel seguire le lezioni. Prendevo comunque tutti 29 e 30 e avrei potuto rassegnarmi a studiare per conto mio senza frequentare, ma ci tenevo, volevo stare con gli altri, seguire le lezioni che mi appassionavano. Purtroppo spesso gli attacchi di panico e la sensazione di perdere i sensi in aula mi costringevano ad uscire. Tornavo a casa frustrata. Cercai un aiuto per risolvere questo problema e incontrai la persona sbagliata. Una psicoterapeuta che sbagliò diagnosi, plagiandomi ed inducendomi ad abbandonare gli studi. Studiare secondo lei mi faceva ritirare troppo, aggravando la forma d'ansia che avevo. Mi disse di lasciare se volevo "guarire" e poi mi fece il lavaggio del cervello parlandomi sempre di matti e pazzi e manicomi, una realtà che mi era stata stata estranea sino ad allora. Avevo paura, mi fidavo delle cose che diceva, stavo molto in terapia, ci andavo 2 volte a settimana per 1 ora e poi la sentivo al telefono a casa durante la settimana. Abbandonai subito gli studi e allontanai gli amici, ormai inglobata nella dimensione "cura per la malattia". Fino a 25 anni presi medicinali inutilmente che mi fecero insorgere dei sintomi mai avuti prima. Per volontà della psico cominciai subito a lavorare, facendo lavori umili, "me li sceglieva" lei..Ho cominciato a fare il porta a porta con dei truffaldini, e lei mi diceva che dovevo abbassare la testa, che era comunque lavoro..Io mi sentivo un pesce fuor d'acqua, non era il mio mondo e cominciai una lunga saga di lavoracci intrapresi e lasciati. La mia autostima tornò a vacillare come quando ero piccola..ed il lavoro di costruzione che avevo intrapreso con gli studi all'università e la frequentazione costante e felice del mio gruppo di amici, stava andando a farsi benedire. Successe un casino, la psicoterapeuta sbagliò ulteriormente, facendo qualcosa di estremamente violento per cui venne poi denunciata. Precipitai grazie a lei in un inferno..cose troppo delicate per essere dette, ma ho visto cose che non avrei voluto vedere, e sono finita in posti in cui non sarei mai dovuta finire. Con tutta la forza che avevo uscii da quella brutta storia durata 4 anni. Andai da uno psichiatra che mi dovette curare con dei tranquillanti per il trauma che mi aveva procurato questa signora. Mi aveva riaperto un baratro da cui stavo uscendo, caricandomi di nuova sofferenza, l'ennesima da elaborare..quando non avevo neanche finito di elaborare tutta quella passata prima di rivolgermi a lei. Rimasi molto compromessa, come se fossi uscita da una serie interminabile di botte violente su di un ring. Lentamente cominciai a curare queste altre ferite..cominciavo ad avere 26 anni.. passai da uno psicoterapeuta all'altro ormai estramente sofferente, cercando una cura al mio dolore che non mi lasciava tregua. Nel frattempo continuavo a far lavoracci e a perdere sempre più colpi, ormai non credendo più in me stessa. Dai 26 ai 30 vidi due psicoterapeute..di scuole diverse. Non mi seppero aiutare, perchè avevo una vita costellata di traumi e una sofferenza troppo alta secondo loro per essere curata, si trattava poi secondo loro di una sofferenza esistenziale, ero semplicemente stata spenta da tutto il dolore provato, boccheggiavo, arrancavo e i sintomi erano legati sempre ad un'ansia post traumatica diventata più virulenta e quasi incurabile. Cominciai a perdere le speranze, e le energie. I miei allora 60 enni non mi stavano appresso, facevano i cavoli loro e mi trascuravano come sempre avevano fatto, prima per i casini che li distraevano, ora perchè "ero grande". Dai 30 ai 34 anni di ora è stato un attimo. In questo tempo ho perso vitalità, e sono entata in depressione. Ho passato questi anni molto spesso a letto, senza uscire, stando a lungo ferma. In mezzo a tutto quel deserto che mi bruciava dentro, ogni tanto sentivo alzarsi ancora un soffio di vento fresco: un desiderio, una voglia, un entusiasmo, di fare un viaggio, di andare ad un concerto... . Ero piena di malesseri e non me la sarei sentita di andare da sola, ma mai nessuno di quelli che avevo intorno mi ha fatto il favore di accontentarmi e di accompagnarmi. L'unica cosa che mi ha dato un pò serenità in questi anni è stato l'amore del mio cane a cui ho voluto un bene che non si può descrivere..e la convivenza di qualche mese con un ragazzo di cui mi ero innamorata. Poi però scoprii che lui non si voleva impegnare e tornò presto dall'ex moglie e dal figlio. Per il resto vuoto e sofferenza. Nell'arco di questi 4 anni, quasi tutti i natali e tutti i capodanni (forse tranne uno passato a casa di mia sorella) li ho passati da sola. Per i compleanni è stata la stessa cosa. Ho festeggiato solo a 30 anni con i miei a casa. Gli altri anni o lavoravo o stavo da sola a casa. Raramente ho ricevuto regali. Quest'anno l'ho passato con i miei, ma svegliandosi tardi il giorno del mio compleanno (verso 12.00) non mi hanno preparato nulla, così che in lacrime sono andata al supermercato senza ombrello (rotto all'ultimo) sotto la pioggia per comprarmi qualcosa che mi facesse piacere. Il pranzo me lo sono preparato io. Nessuno dei miei parenti si è ricordato di farmi gli auguri. Ora sto qui e la situazione sta peggiorando ulteriormente, eppure malgrado tutto resisto e non cedo. Forse quello che comincia a cedere è il corpo, a lungo andare ne sta risentendo molto. Spero che leggendo una parte della mia storia ( non ho detto tutto), ti senta un pò meglio. Se a distanza di decenni continuo a combattere nonostante tutto quello che mi è capitato, vuol dire che il tempo che passa non fa una grossa differenza se la tua voglia di vivere è forte. Sicuramente a 20 anni hai più forza fisica che a 35..sei più resistente agli urti della vita..dopo cominci ad accusare un pò di più. Per quel che mi riguarda poi la sofferenza patita in tanti anni a partire dall'infanzia mi ha portato ad avere ancora meno energia rispetto ai miei coetanei, mi ha fatto invecchiare prima, questo me l'hanno detto tutti i medici. A 20 avevo molta più energia rispetto ad ora, ma ero molto meno vitale dei miei coetanei..ora a 34 anni sento una pesantezza tremenda..me ne sento 60 e più, soprattutto in questo periodo ulteriore di difficoltà che sto affrontando. Mi sento molto stanca..tanto stanca. Probabilmente non potrò più avere figli, non ce la farei a crescerli, con il passare del tempo si fa sentire la sofferenza sopportata negli anni e quello che cercherò sarà sempre più riposo..Gran parte dell'energia che avevo l'ho spesa nel tentare di tenermi su dal disastro che mi trascinava giù. Eppure me n'è rimasta ancora, altrimenti non sarei qui a combattere, ma tanto tempo lo passo come un ebete..sto sempre meno attenta quando parlano le persone..ho cali energetici importanti e una bassa tolleranza allo stress. Questo perchè ho passato tutto quello che ho passato. Non conosco la tua storia, leggo che è da quando avevi 16 anni che combatti e ora ne hai 20 e qualcosa..penso che il tuo sia probabilmente un abbattimento giustificato dal fatto che hai fatto le tue lotte in questi anni per dare una raddrizzata alla tua giovane esistenza, senza ottenere il risultato in cui speravi. Ti dico di stare sereno per quanto puoi, non dannarti, perchè sei molto giovane. Cerca di rivedere la tua vita sin ora, cerca di capire da solo prima di rivolgerti ad altri cosa c'è che non va. Fallo ancora una volta, anche se lo hai già fatto in passato. E se ti ritroverai al punto di partenza, cercherai di capire ancora.. Fai una ricerca personale, interiore..senza finire in sette trainate da folli pseudo illuminati e guru improvvisati, mi raccomando. Io ci sono finita purtroppo e molti di questi guru, sono impostori che campano spillando soldi a persone in crisi e spesso vulnerabili. Hai fatto bene a seguire corsi, a fare stage, sei sulla strada giusta, ma continua. Di corsi ce ne sono diversi, ma non fare solo quelli, allarga la tua conoscenza più che puoi. Più saprai, più avrai elementi per capire. Leggi di tutto, romanzi, biografie, guarda film, ascolta interviste dei personaggi che più ammiri, prendi spunto, guardati intorno, osserva, capisci, studia..questo aumenterà la consapevolezza di te stesso, piano piano naturalmente capirai quello che vuoi, quello che sei e le tue ansie (probabilmente dovute ad una tua condizione di vita non appagante) si scoglieranno. Non fossilizzarti sulle paure, angosce, inquietudini, irrequietezze e sintomi, ma lasciati andare..esplora il mondo e viaggia anche con la mente attraverso buone letture e l'ascolto di personaggi validi di riferimento. Concediti del tempo facendo questo, puoi concedertelo perchè ne hai, hai una vita davanti a te. Non metterti fretta e comincia a scegliere bene le persone che ti circondano, anche quelle contano, gli input che ti danno. Sono propositive, ottimiste? O disincantate, frustrate, deluse già dalla vita? Nel secondo caso, allontanale. Confidati con le persone che ti vogliono bene ma non chiedere a loro di darti una soluzione. Ascolta solo te stesso. Confrontandoti con personalità positive, che senti affini, leggendo cose che ti piacciono, autori che ti interessano o che senti di voler approfondire, potresti avere a breve, o a lungo andare dei ritorni che ti porteranno alla svolta tanto attesa.
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