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29-07-2016, 22:41
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#1
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Avanzato
Qui dal: Mar 2015
Ubicazione: Puglia
Messaggi: 256
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Da tempo, ormai, noto negli occhi di chi vive con me un'espressione strana, mista fra compassione, tenerezza, delusione...
Noto anche che questo senso di pietà sta limitando le loro vite, come se desse loro preoccupazioni.
Mi infastidisce! Già sto male per il fatto che non riesco a migliorare come vorrei, e che la solitudine ormai sta diventando sempre più insostenibile, le loro preoccupazioni mi rendono ancora più stressato e melanconico.
Mi chiedo quindi, chi è l'egoista? Lo sono io a non migliorare abbastanza, visto che la mia vita influenza anche quella di altri? Lo sono loro, perchè con la loro pietà (non semplice preoccupazione, ma propriamente pietà) mi fanno stare peggio? Lo siamo tutti?
N.B. i miei non hanno mai mosso un dito per migliorare la situazione, anzi, per faccende che non sto qui a dire mi hanno sempre ostacolato (ossessività, possessività, infantilità, etc...)
(NO QUOTE)
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Ultima modifica di argeo.94; 29-07-2016 a 22:46.
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29-07-2016, 22:52
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#2
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,976
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Migliorare dovresti farlo per te stesso,nel modo in cui credi serva a te stesso,non per gli altri...in questo senso non sei abbastanza egoista.
La pietà è solo dannosa,ma probabilmente non sanno fare altro. Se puoi staccati,la pietà altrui non fa che raddoppiare i problemi.
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29-07-2016, 23:59
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#3
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Via da qui
Messaggi: 1,688
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Forse è il loro unico modo per mostrarti affetti, si sa che i genitori sono quasi sempre la causa dei problemi grossi ma la maggior parte delle volte non lo fanno apposta. capisco comunque al frustrazione e la loro pietà ti rende difficile anche fare passi avanti.
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30-07-2016, 01:05
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#4
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,270
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Argeo,
la pietà è buona. E' misericordia, compassione. La compassione vuol dire che io soffro della tua pena. Sentire la compassione dell'altro, ci edifica.
Quella che dici tu, probabilmente è una critica larvata, in base alle aspettative dell'altro, non alle tue, e ti dice: tirati su, fa' qualcosa.
Chi ha compassione, si mette a servizio; chi è critico dà consigli, ma non fa nulla per te.
Per scovare il criticone, basta che ascolti come il tuo interlocutore parla degli altri.
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Ultima modifica di cancellato16573; 30-07-2016 a 01:08.
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30-07-2016, 09:10
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#5
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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Certamente va detto che non è facile convivere con una persona che soffre, quando non si hanno le capacità e gli strumenti per aiutarla, e forse nemmeno per comprendere il problema.
Diventa frustrante perché si percepisce di non saper essere di aiuto.
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30-07-2016, 12:59
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#6
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Avanzato
Qui dal: Mar 2015
Ubicazione: Puglia
Messaggi: 256
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Quote:
Originariamente inviata da Superpippo
Argeo,
la pietà è buona. E' misericordia, compassione. La compassione vuol dire che io soffro della tua pena. Sentire la compassione dell'altro, ci edifica.
Quella che dici tu, probabilmente è una critica larvata, in base alle aspettative dell'altro, non alle tue, e ti dice: tirati su, fa' qualcosa.
Chi ha compassione, si mette a servizio; chi è critico dà consigli, ma non fa nulla per te.
Per scovare il criticone, basta che ascolti come il tuo interlocutore parla degli altri.
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In realtà è un mix delle due cose. Le loro non sono critiche verbali, sono gli occhi che parlano ed è anche peggio. Vogliono dire qualcosa ma non sanno che dire, e se prima mi sentivo -10, basta un loro sguardo e mi sento -100 , scusa la lagna.
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30-07-2016, 14:15
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#7
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,270
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Non preoccuparti. Noi avvertiamo anche la più più lieve sfumatura critica. Che non ci fa bene.
Chi prova pietà, cerca di capire in silenzio ciò di cui puoi avere bisogno e cerca di fare qualcosa.
Gli altri hanno invece i loro progetti. Quando tanti anni fa sono stato in depressione gravissima, alcuni "amici" mi trattarono come cavia da laboratorio perni loro brutti esperimenti. Io ero totalmente indifeso.
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30-07-2016, 16:56
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#8
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Avanzato
Qui dal: May 2016
Messaggi: 443
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Penso di capire cosa intendi..si crea una sorta di silenzio dove a parlare sono le sensazioni.Nel mio caso,parlando(dopo molto tempo) con mia madre, dopo un po' piangendo mi ha detto che ha paura che io mi possa suicidare,quindi ha paura di dire qualsiasi parola perchè possa essere quella sbagliata.La cosa che mi ha fatto arrabbiare è che poi mi ha detto"mettiti nei miei panni".
Se mi metto nei suoi panni mi sale un'ansia assurda infatti le ho detto NO,non mi ci voglio mettere.Dimmi quello che provi ma nei tuoi panni non mi ci voglio mettere.
Potrebbe essere un modo per spezzare quest'ansia che si crea.
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30-07-2016, 17:15
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#9
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,270
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Questo sembra essere più un ricatto affettivo.
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