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Pietas
Da tempo, ormai, noto negli occhi di chi vive con me un'espressione strana, mista fra compassione, tenerezza, delusione...
Noto anche che questo senso di pietà sta limitando le loro vite, come se desse loro preoccupazioni. Mi infastidisce! Già sto male per il fatto che non riesco a migliorare come vorrei, e che la solitudine ormai sta diventando sempre più insostenibile, le loro preoccupazioni mi rendono ancora più stressato e melanconico. Mi chiedo quindi, chi è l'egoista? Lo sono io a non migliorare abbastanza, visto che la mia vita influenza anche quella di altri? Lo sono loro, perchè con la loro pietà (non semplice preoccupazione, ma propriamente pietà) mi fanno stare peggio? Lo siamo tutti? N.B. i miei non hanno mai mosso un dito per migliorare la situazione, anzi, per faccende che non sto qui a dire mi hanno sempre ostacolato (ossessività, possessività, infantilità, etc...) (NO QUOTE) |
Re: Pietas
Migliorare dovresti farlo per te stesso,nel modo in cui credi serva a te stesso,non per gli altri...in questo senso non sei abbastanza egoista.
La pietà è solo dannosa,ma probabilmente non sanno fare altro. Se puoi staccati,la pietà altrui non fa che raddoppiare i problemi. |
Re: Pietas
Forse è il loro unico modo per mostrarti affetti, si sa che i genitori sono quasi sempre la causa dei problemi grossi ma la maggior parte delle volte non lo fanno apposta. capisco comunque al frustrazione e la loro pietà ti rende difficile anche fare passi avanti.
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Re: Pietas
Argeo,
la pietà è buona. E' misericordia, compassione. La compassione vuol dire che io soffro della tua pena. Sentire la compassione dell'altro, ci edifica. Quella che dici tu, probabilmente è una critica larvata, in base alle aspettative dell'altro, non alle tue, e ti dice: tirati su, fa' qualcosa. Chi ha compassione, si mette a servizio; chi è critico dà consigli, ma non fa nulla per te. Per scovare il criticone, basta che ascolti come il tuo interlocutore parla degli altri. |
Re: Pietas
Certamente va detto che non è facile convivere con una persona che soffre, quando non si hanno le capacità e gli strumenti per aiutarla, e forse nemmeno per comprendere il problema.
Diventa frustrante perché si percepisce di non saper essere di aiuto. |
Re: Pietas
Quote:
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Re: Pietas
Non preoccuparti. Noi avvertiamo anche la più più lieve sfumatura critica. Che non ci fa bene.
Chi prova pietà, cerca di capire in silenzio ciò di cui puoi avere bisogno e cerca di fare qualcosa. Gli altri hanno invece i loro progetti. Quando tanti anni fa sono stato in depressione gravissima, alcuni "amici" mi trattarono come cavia da laboratorio perni loro brutti esperimenti. Io ero totalmente indifeso. |
Re: Pietas
Penso di capire cosa intendi..si crea una sorta di silenzio dove a parlare sono le sensazioni.Nel mio caso,parlando(dopo molto tempo) con mia madre, dopo un po' piangendo mi ha detto che ha paura che io mi possa suicidare,quindi ha paura di dire qualsiasi parola perchè possa essere quella sbagliata.La cosa che mi ha fatto arrabbiare è che poi mi ha detto"mettiti nei miei panni".
Se mi metto nei suoi panni mi sale un'ansia assurda infatti le ho detto NO,non mi ci voglio mettere.Dimmi quello che provi ma nei tuoi panni non mi ci voglio mettere. Potrebbe essere un modo per spezzare quest'ansia che si crea. |
Re: Pietas
Questo sembra essere più un ricatto affettivo.
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