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Vecchio 16-02-2008, 13:37   #1
Esperto
 

...di dire che la normalità è una cosa soggettiva. Davvero, o per lo meno non è ciò che intendiamo noi con normalità. Perchè ciò che voglio dire io quando mi scappa questa parola è qualcosa che assomiglia dannatamente a "felicità", ma che ho timore a pronunciare, come se mi sentissi in colpa per il fatto di desiderare un qualcosa di così personale. Normale è chi esprime sé stesso e partecipa alla formazione della cosiddetta normalità, non chi accetta passivamente. Sentirsi normali è convincersi di essere normali e affermarlo con forza: senza l'affermazione non funziona. L'omologazione non è normale, è sottomissione alla normalità altrui. Se come diceva Gaber la libertà è partecipazione (politica), la normalità (la felicità) è partecipazione al mondo.
Vecchio 16-02-2008, 14:42   #2
Esperto
L'avatar di calipero
 

io non mi son mai sentito normale
qualsiasi cosa facessi da piccolo mi sentivo diverso dagli altri, mi sembrava meno bella, diversa, sporca
perfino nella scrittura, è tutta tremolante
il mio unico rimpianto è di non aver fatto soldi col mio complesso
Vecchio 16-02-2008, 15:37   #3
Esperto
L'avatar di Vento_del_Sud
 

Oggi normalità significa omologazione, non ci sono possibilità d'appello...Si vive benissimo senza porsi il problema, chi lo fa (come noi) è perchè in qualche misura non fa parte di nessun gregge vincente o non è intruppato...sentendosi come un osservatore esterno rispetto alla vita, pur facendone parte a pieno titolo.
Vecchio 18-02-2008, 00:05   #4
Esperto
L'avatar di Lice
 

Ma perchè non postate di + nei topic di bardamu?
Sono sempre originali ed interessanti! :evil:
Vecchio 18-02-2008, 02:57   #5
Esperto
L'avatar di gio1
 

..concordo sul fatto che oggi il termine "normalità" sia sinonimo di "omologazione"..per questo non capivo e non capisco tutt'ora del perchè molti utenti aspirino a uniformarsi a certi schemi di comportamento dei cosidetti "normali".
Ma se si amplia il significato del termine allora le cose cambiano in relazione ai contesti in cui si inserisce lo stesso termine. Tuttavia continuo a considerarla non solo qualcosa di soggettivo, ma altamente soggettivo, senza peraltro entrare in contraddizione con l'elogio della normalità di Gaber.
Vecchio 18-02-2008, 07:29   #6
Principiante
L'avatar di Jolly_joker_3
 

Quote:
Originariamente inviata da bardamu
...
Davvero, o per lo meno non è ciò che intendiamo noi con normalità.
...
Esiste una definizione oggettiva, di normalità...ed è quella che io adotto sempre, da sempre.
Il concetto di normalità corrisponde esattamente a quello della moda matematica (...aggiungo "matematica" per evitare assurdi nessi con...modelle, vestiti, sfilate e simili scemenze...gh...).
Essere normali significa essere uguali (...almeno simili...) alla maggior parte dei membri del gruppo, nel quale si è integrati.
Esempio infantile: una scatola, potrebbe essere paragonata ad un insieme. Se la scatola contenesse 30 palline colorate (...gli elementi dell'insieme...)...15 rosse, 9 verdi, 5 blu ed 1 gialla...allora si potrebbe, obbiettivamente ed inconfutabilmente (...almeno credo...), affermare che, la normalità (la moda)...nel suddetto insieme (nella scatola), sarebbe rappresentata dalle palline rosse.
Si potrebbe dire che, nel piccolo e limitato ambito della scatola, essere una pallina rossa equivarrebbe ad esser normali.
Essere, ad esempio, una pallina blu...invece no (...quella gialla è la più anomala, di gialla c'è solo lei...è quella che viene derisa/insultata/emarginata dalle palline rosse bulle insomma...ghghgh...).
Questo almeno da un punto di vista, per così dire, cromatico...perchè è altresì ovvio che, una pallina del suddetto insieme, potrebbe risultare normale oppure no a seconda della caratteristica sulla quale ci si baserebbe, per calcolare la moda.
Per esempio...tornando nell'insieme in esame...cromaticamente parlando, gli elementi normali risulterebbero essere gli oggetti rossi ma, riferendosi alla forma e tralasciando il colore, li si scoprirebbero invece tutti normali...perchè, tutte le palline, in quanto tali devono inevitabilmente esser dotate di una forma approssimativamente sferica.
Penso si potrebbe concludere dicendo che, un elemento assolutamente normale, non potrebbe esistere...lo sarebbe o meno, a seconda dei punti di vista.
Volendo applicare, questo esempio, agli esseri umani ed a me...ovviamente non posso che comprendere di essere normalissimo, per molteplici aspetti della mia persona: ad esempio, so d'esser dotato di un normale apparato cardio-vascolare (...mai avuto problemi...)...di una normale struttura muscolo-scheletrica (...ho solo pochi e comunissimi difettini...)...di un'ordinarissimo modo di vestire...e così via.
Volendo però prender in esame la mia psiche, suppongo che tutto si potrebbe dire...tranne che io sia normale (...e pensare che me ne vanto, a volte...): non essendo, la maggior parte delle persone che popolano 'sto schifoso e vostro pianeta azzurro, affette da fobia sociale (...gemini, per esempio...)...non può essere vero che, uno socialfobico, sia una persona nella norma (...mentalmente parlando...).
Per dirla in modo conciso e diretto: un socio-fobico è un..."fuori di testa"...gh (...e lo è tanto più, quanto più grave è la forma in cui si mostra, la sua FS...).
Detto questo...c'è chi, con "normalità", intende una cosa...chi un'altra...a me piace cercar di pensare in modo logico, per cui non posso che preferire la succitata definizione.
Lascio, all'HurryUp, eventuali correzioni...dato che, non essendo un metematico, capisco d'aver potuto "condire", le mie affermazioni, non varie ed eventuali scorrettezze/imprecisioni/eresie...amen.
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
L'omologazione non è normale, è sottomissione alla normalità altrui.
Proprio per questo...spesso mi piace "sbandierare" la mia anormalità: odio l'omologazione. Ma, altrettanto spesso, vorrei essere normale per poter fare quello che, i normali, fanno...per me purtroppo è impossibile.
Che questo sia bene o male...poi...solo Dio (...forse...) lo sa (...perchè forse, quell'esaltato del suo primogenito, direbbe: "beati i fobici...perchè...". Finite voi la frase...ghghgh...).
Bye.
Vecchio 18-02-2008, 07:55   #7
Principiante
L'avatar di Jolly_joker_3
 

Quote:
Originariamente inviata da Lice
Ma perchè non postate di + nei topic di bardamu?
Sono sempre originali ed interessanti!
Proprio per questo: lui, da questa prospettiva, non è normale (...in questo forum...)...ghghgh...è intelligente ed originale.
Il 70 % circa degli utenti invece.........no.
Vecchio 18-02-2008, 14:09   #8
Esperto
L'avatar di valmor
 

Quote:
Originariamente inviata da bardamu
..di dire che la normalità è una cosa soggettiva. Davvero, o per lo meno non è ciò che intendiamo noi con normalità. Perchè ciò che voglio dire io quando mi scappa questa parola è qualcosa che assomiglia dannatamente a "felicità", ma che ho timore a pronunciare, come se mi sentissi in colpa per il fatto di desiderare un qualcosa di così personale.
Io la vedo in modo strettamente matematico.

Un individuo è normale se è conforme alla norma del gruppo sociale a cui appartiene rispetto a parametri determinati (fisici, psicologici, ideologici).

Più sono i parametri su cui l'individuo è conforme a quelli maggioritari nel suo gruppo sociale, più è normale.

Quindi un f.s - male statisticamente minoritario - non è normale rispetto alla popolazione e considerando parametri psicologici.

Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Normale è chi esprime sé stesso e partecipa alla formazione della cosiddetta normalità, non chi accetta passivamente. Sentirsi normali è convincersi di essere normali e affermarlo con forza: senza l'affermazione non funziona.
Io chiamo semplicemente originale e interessante chi non si conforma - come ho sempre fatto - e ha un atteggiamento attivo e critico verso il mondo.

Non sono oggettivamente 'normale' rispetto a certi parametri e, se in alcuni casi vorrei esserlo, in molti no, vedendo le caratteristiche maggioritarie.

Quote:
Originariamente inviata da bardamu
L'omologazione non è normale, è sottomissione alla normalità altrui. Se come diceva Gaber la libertà è partecipazione (politica), la normalità (la felicità) è partecipazione al mondo.
Che si possa essere felici partecipando in modo attivo al mondo? Non sempre, quante persone molto inserite e attive nella società con il lavoro, l'arte, la politica sono e sono state comunque infelici ... per non parlare di chi vive in clausura isolato dal mondo e trova la felicità dentro di sè.

Ripeto, considerandola un concetto matematico/statistico oggettivo tengo la normalità separata da concetti umanistici/filosofici e (imo) soggettivi come la felicità.
Vecchio 18-02-2008, 14:31   #9
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Jolly_joker_3
Esiste una definizione oggettiva, di normalità...ed è quella che io adotto sempre, da sempre.
Il concetto di normalità corrisponde esattamente a quello della moda matematica
Da questo punto di vista il tuo ragionamento è impeccabile, ma vorrei porre l'accento sul fatto che l'esprimere concretamente la propria natura agisce di fatto sulla stessa moda matematica...essere una pallina non rossa ed essere capaci di gridarlo contribuisce ad avvicinare il non-rosso alla norma. Puoi anche essere non-rosso ed esserne orgoglioso, ma il fatto di rimanere fuori dalla scatola e di non dichiarare la propria diversità rende impossibile raggiungere la felicità che risiede nell'appartenenza alla scatola. Tenere tutta per sé la propria diversità è come creare un'invenzione straordinaria e chiuderla in un cassetto.
Vecchio 18-02-2008, 18:47   #10
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

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