Per me non è solamente una pubblicità.
La pubblicità estremizza un po' nella forma di esprimersi un po' per sua stessa natura, dovendo sostanzialmente portare notorietà ad un prodotto.
Questa pubblicità, invece, è incredibilmente sessista, "cattiva" anche nel campo degli atteggiamenti e dei comportamenti sessisti stessi e tendenzialmente, lasciatemelo dire, ingenua anche dal punto di vista del tornaconto economico.
Nessuno, almeno penso, dice che i bambini debbano per forza giocare con le bambole per non essere sessisti e crescere sani.
Io, invece, affermo che seppur ci siano delle preferenze di genere(nei bambini fino ad un certo punto) come la tendenza ad essere più fisici e corporali nel gioco e nelle relazioni sociali fra maschi rispetto alle femmine cerco anche di far notare che l'influenza della cultura che circonda il bambino è immenso. Non bisogna per forza guardare programmi trash dove si porge la differenziazione culturale dei generi come naturale e spontanea e dove si possono facilmente incontrare pensieri del tipo "sei maschio quindi sii un filo arrogante, scopa e assumi un atteggiamento da vincente" o "sei donna, il tuo corpo è più importante di tutto ciò che potrai mai concepire o fare, contieni il tuo appetito sessuale e il tuo atteggiamento per non apparire troia e considerati una persona instabile e perennemente emotiva.( L' "istinto femminile" è un concetto evocativo, per esempio) per instillare nella mentalità dei più piccoli stereotipi dannosi di genere, i bambini recepiscono da tutto ciò che li circonda.
Io affermo invece che il bambino in quanto bambino, e non maschio o femmina, deve poter scegliere ciò o nel modo con cui gli/le piace giocare.
Non sono pochi i casi in cui i genitori si preoccupano per il fatto che al loro figlio maschio piaccia danzare o giocare con le barbie o alla loro figlia femmina piaccia il calcio e il tendere a stare nel gruppo dei maschietti.
Finchè c'è un presidente di una associazione calcistica(perdonatemi l'esempio iperbolico) di notevole importanza che afferma di non sostenere il calcio femminile con un raffinato "basta dare soldi a queste quattro lesbiche".
Fin quando c'è chi discrimina chi assume atteggiamenti o comportamenti che non coincidono con ciò che la cultura del momento propone per entrambi i generi, finchè la parola frocio viene usata in modo denigrante, finchè "darla via" resterà ancora nel dire comune, secondo me, c'è bisogno di combattere.
Scusate la divagazione.
Secondo me dire che ci sono altre cose più importanti è un po' qualunquista. Molte cose che non consideriamo affatto hanno invece molto valore intrinseco, noi non lo notiamo.
E la petizione, a prescidere dall'eventuale bando del prodotto denunciato stesso, è un gesto positivo e simbolico di persone che si sentono indignate davanti a limitazioni culturali e a gravi episodi di mentalità retrograda e dannosa per la costruzione di una società più equa; senza essere delle persone che "non hanno nulla a cui pensare". E, sì, i messaggi si veicolano anche tramite le pubblicità.
Un post così lungo non l'avevo mai scritto, il tl;dr è quasi doveroso