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Vecchio 03-08-2008, 04:56   #1
Esperto
L'avatar di Lice
 

Ieri mi è successa una cosa molto bella, che mi ha spinto a fare delle riflessioni su alcune cose accadutemi di recente...

E' stato un mese "particolare", con molte esposizioni.
Esposizioni a cose che non ero più abituata a fare ed a cose che non avevo mai fatto.

Sono andata in vacanza una settimana, in una località balneare.
Sono stata felice di scoprire che era popolata, sopratutto, da famiglie (straniere per lo più)...
Senza dubbio se ci fosse stata la presenza massiccia di adolescenti e ragazzi/e tra i 20 ed i 30 anni, mi sarei sentita molto più a disagio...
Invece, camminando per strada, mi sentivo, di solito, tranquilla (tranne, nella passeggiata principale del paese, di sera...luogo in cui si riversavano i pochi giovani single).
Stranamente, pur essendo una località per famiglie, non mi si è presentato nemmeno il famigerato "EFFETTO IKEA", cioè quella particolare situazione per cui, essere circondati da fidanzati, donne incinta, bambini nei passeggini, ecc... mi provoca disagio e molta frustrazione.

Nonostante la situazione favorevole è stato strano.
Strano ritrovarsi a riflettere e razionalizzare le sensazioni che mi provocava la folla, cercare con lo sguardo un volto, che mi rimandasse un disagio simile al mio...

E' stato strano, qualche giorno dopo, camminare per i vicoli di Venezia, città mai vista e scoprirmi distratta, distaccata, priva di quella curiosità e sguardo incantato che avevo in passato verso luoghi sconosciuti.
Proprio io, che delle città volevo vedere tutto, anche a costo di infastidire il mio eventuale compagno di viaggio, ora mi trovavo ad osservare, con maggior interesse, ciò che avveniva dentro di me...la devastazione lasciata dall'apatia...

Poi ci sono state le sensazioni ritrovate...

Ho camminato sul bagnasciuga, dopo 10 anni in cui non vedevo il mare.
Ci ho camminato sopra per chilometri, con un'altra persona che, a sua volta, non aveva fatto la stessa cosa, ormai, da svariati anni.
La sensazione dei piedi che affondano se ci si ferma troppo a lungo, una piccola lingua di mare che penetra nella spiaggia e ti costringe ad attraversarla per continuare a camminare, raccogliere conchiglie, il sapore del sale, la sabbia nei capelli, un faro abbandonato...prima di trovare un fiume che squarcia la terra e si abbraccia col mare.

Una sensazione irreale guardare la linea dell'orizzonte su quella distesa liquida...con metà del cielo nero di tempesta e l'altra metà di un azzurro immacolato.

L'altro ieri, sono stata invitata a casa di una ragazza, c'era, anche, un comune amico di entrambe.
E' stata una serata passata a chiacchierare in casa, con davanti degli hamburgers, dei tacos e della bionda da bere.
Scherzare e ridere in completa armonia, come se ci si conoscesse da anni, niente tensioni, niente maschere, solo quei piaceri semplici che riescono ad annullare il tempo.
Altra cosa che non facevo da tempo immemorabile...

E poi alcune sensazioni nuove...

Due abbracci, da due persone diverse.

Il primo, preceduto da un sussurato: "Ti posso abbracciare?".
L'abbraccio timido di un ragazzo, che poi si fa più forte...l'esaudimento di un reciproco desiderio, formulato tanto tempo prima.
Nel corso degli anni, ho abbracciato persone di sesso maschile...conoscenti, familiari...ma in nessuno di quegli abbracci ho sentito fluire l'affetto.
Ma in questo, c'era tutto il desiderio di poter dire, senza parole: "Ho bisogno di te nella mia vita".

Il secondo, ricevuto ieri da una ragazza, conosciuta solo da pochi giorni.
Un'abbraccio vigoroso, che mi ha subito ricordato, la stretta di mano, altrettanto vigorosa, datami da lei il giorno del nostro primo incontro.
Un'abbraccio che mi ha stupita...piacevolmente.
Un'abbraccio che è stato capace di trasmettermi incredibile forza e calore in pochi attimi...

E chiusa, negli abbracci di queste persone, mi sono scoperta incapace di trasmettere a mia volta il calore che avrei voluto, innaturalmente rigida, a disagio, di fronte a qualcosa di bellissimo ma di sconosciuto.
Vecchio 03-08-2008, 06:43   #2
Principiante
L'avatar di haldol
 

è una storia così bella che sembra inventata...
Vecchio 03-08-2008, 10:29   #3
Esperto
L'avatar di calipero
 

Dottore, la stiamo perdendo!!!
Presto un'iniezione di fobichina 13!!!
Passate al defibrillafobicatore!!!
Battito cardiaco irregolare!!!
Uno, due, uno, due...
BEEEEEEEEEEPPPPPP
mi spiace, non ce l'ha fatta...

Vecchio 03-08-2008, 11:58   #4
Principiante
 

..
Vecchio 03-08-2008, 15:57   #5
Avanzato
 

Quote:
Originariamente inviata da cc74ja
Quote:
Originariamente inviata da Lice

E chiusa, negli abbracci di queste persone, mi sono scoperta incapace di trasmettere a mia volta il calore che avrei voluto, innaturalmente rigida, a disagio, di fronte a qualcosa di bellissimo ma di sconosciuto.
Che tu sia incapace di trasmettere calore, dovesti chiederlo alle persone che ti hanno abbracciato.
Magari non sono d'accordo con te... :wink:
ma vi siete abbracciate?
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