Ciao a tutti!
Da molto tempo giravo su questo forum, ma non mi ero mai decisa a presentarmi ufficialmente. Finalmente sono riuscita a fare anche questo piccolo passo.
Sono una studentessa di 21 anni (fra due mesi 22) e da quando avevo 14 anni, sono in terapia.
Il percorso terapeutico è iniziato in modo eterocondizionato, pertanto inizialmente vedevo il mio terapeuta come un nemico imposto. Col passare degli anni (non mi sono bastati pochi giorni o mesi!), ho compreso e poi iniziato ad usufruire pienamente di questo incredibile strumento che è la psicoterapia, e gli effetti\cabiamenti comincio a percepirli e sentirli sempre maggiormente.
Il grande aiuto che mi ha fornito (anche se non il solo) è stato riuscire a far emergere un trauma infantile che avevo completamente rimosso, e che mi aveva portato ad odiare me stessa.
Questo odio, che certo gli insulti durante il periodo scolastico non mi hanno aiutato a placare, mi ha portato ad una grave depressione e a disordini alimentari. Non volevo più studiare, uscire, anzi, degli altri avevo un completo terrore. In questi anni ho evitato in particolare i ragazzi,sebbene ora mi stia riavvicinando al loro mondo... o almeno tento goffamente.
Il tempo però passa, e dal momento che almeno pazienza e costanza non mi mancano, le cose sono cambiate.
Le lezioni fatico sempre a frequentarle, ma è dall'anno scorso che mi sono imposta di assistere ad almeno il 70% delle lezioni previste, e le difficoltà sono state minori del previsto.
Sensazioni quali ansia, depressione (anche alternata ad euforia) e senso di inadeguatezza persistono, sono diventate ormai una costante; ciò influisce sulle mie prestazioni accademiche, sulla mia vita di tutti giorni (ho problemi anche solo ad ordinare il pane), e nelle relazioni sociali, poiché non riesco a fare nuove amicizie (e peraltro non riesco ancora a spingermi oltre a quelle femminili). Ogni volta che mi ritrovo a parlare con qualcuno, non mi vengono le parole e vado nel panico..socializzare per me è la massima forma di stress. Riesco a rilassarmi solamente a casa, guardando un film o leggendo un libro. Non aiuta neanche il fatto che dalla maggior parte dei miei coetanei, il mio atteggiamento timido e insicuro unito ad una enorme ansia, venga sempre percepito come superbo e supponente.
Per tutti questi anni mi sono sentita sola, mi sembrava di essere l'unica al mondo ad avere questi problemi (anche se razionalmente cercavo sempre di convicermi che ciò non fosse possibile), e a non riuscire a fare tutte quelle esperienze che generalmente si ricollegano alla mia età.
Leggere le vostre discussioni e le vostre esperienze mi ha fatto sentire meno sola e mi ha fatto comprendere che, almeno in questo percorso ancora tutto in salita, non sono poi così sola.
Grazie e buona serata a tutti.