notime

o tu mi stai prendendo in giro, oppure lo fai apposta.

Spiegami come fai a invogliare le persone a cambiare le cose (che è ciò che auspico a chi ne sente il bisogno) approvando pensieri negativi su se stessi che rischiano di innescare pericolosi circoli viziosi. Non mi pare che tu sia particolarmente costruttivo in questo senso, che so io suggerendo spunti su come conoscere persone nuove, e invogliando altri utenti a superare, di volta in volta, pregiudizi nei confronti dell'altro sesso.

Winston_Smith

Ma quali pensieri negativi su sé stessi?
Sapere di avere un problema (non di essere un problema) è il primo passo verso la sua risoluzione, far finta che non lo sia o autoilludersi di non averlo non mi pare una soluzione.

Ti sei perso diversi miei post, allora.

notime

Credo che uno debba desiderare il meglio per sé, comunque. Se questo "meglio" ha bisogno di tempo per giungere (e nessuno ha la sfera di cristallo che prevede il futuro e sa dirti se quando e come), ebbene è così. Chiudersi all'interno di gabbie mentali come "il tempo che passa", "l'accontentarsi o no"; l'invidia del prossimo e quant'altro, non serve a niente, anzi ci allontana dalle opportunità che, diversamente, ci si potrebbe offrire.

Se pensare di avere un problema non aiuta a stare più sereni, allora c'è qualcosa che non va nel ripetere (e ripetersi) di "avere un problema".

Winston_Smith

Secondo me neanche fare finta di non averlo aiuta a stare più sereni. Quindi, prendere coscienza di avere un problema e impegnarsi per risolverlo.

Keaton

Che c'è di male ad uscire con una ragazza conosciuta su badoo ?

notime

@winston: è esattamente quello che fanno la maggior parte degli utenti di questo forum, mi sembra capire. Esattamente questo.

Sarei curioso di sapere se e come qualcuno ritene di aver fatto progressi, adottando l'approccio da te proposto e da molti (credo) già adottato (e non da ieri), e quanti invece hanno semplicemente smesso di lottare contro i fantasmi, limitandosi (si fa per dire) a vivere la propria vita.

Winston_Smith

Non so da cosa tu lo deduca, io non ho abbastanza elementi per dire con quale strategia la maggior parte degli utenti affronti i propri problemi nella vita di tutti i giorni.

Non capisco cosa intendi per "smettere di lottare contro i fantasmi". Se uno ha la fobia delle cene in pubblico, per esempio, cosa dovrebbe fare per risolvere il problema, secondo te? Andarci e continuare a stare male facendo finta di non avere un problema? O non sarebbe meglio lavorare per risolverlo?

notime

se per "fobia delle cene in pubblico" intendi un disturbo che appartiene ad un qualche quadro clinico, il discorso diventa immediatamente (per quanto mi riguarda) di pertinenza degli specialisti, perché io non lo sono e potrei dire facilmente delle inesattezze.

Diversamente se la "difficoltà" è d'altro genere (si arrossisce in pubblico, si ha difficoltà a parlare in presenza di tante persone o che so io) allora va da sé che, o si mettono in campo delle stretegie per fare passi in avanti e intervenire sulle situazioni che mettono imbarazzo, altrimenti dire cose del tipo "ah che schifo il prossimo" o "che schifo la società" e restare a braccia conserte o con le dita sulla tastiera aspettando l'applauso degli altri serve a poco e niente.

Sei d'accordo?

Winston_Smith

Serve a poco o niente come serve a poco o niente evitare di lamentarsi cercando di convincersi che il problema non esiste.

rocketmail_89

La mia preoccupazione nel non aver avuto mai una ragazza non è certo per quello che possa pensare la "gente" a riguardo

notime

hai dimenticato di leggere la prima parte della mia risposta, te la riscrivo per comodità (mi perdonerai l'autocitazione):

"Diversamente se la "difficoltà" è d'altro genere (si arrossisce in pubblico, si ha difficoltà a parlare in presenza di tante persone o che so io) allora va da sé che, o si mettono in campo delle stretegie per fare passi in avanti e intervenire sulle situazioni che mettono imbarazzo" ecc

e ti rifaccio la domanda: sei d'accordo con questo?

Winston_Smith

Sì, mi pare di aver già detto qualcosa del genere. Prendere coscienza di avere un problema e impegnarsi per risoverlo.

notime

facciamo così: che ne diresti, dal momento che su questo apparentemente siamo d'accordo, di decidere di cambiare termine? trasformando "problema" in "opportunità"? sulla base del fatto che, in generale, se io ho una possibilità di crescere come persona e diventare migliore e più contento di me stesso, allora non ho un "problema" o una "difficoltà", bensì un'opportunità. E questo è valido in tutti i campi, credo. Beninteso, nessuno dice che è sempre facile: le opportunità non sono polpette che piovono dal cielo, ma spesso vanno rese vere e concrete con tanto impegno e pazienza.

Hal86

Ma che noia la ricerca di "cosa è giusto e utile" xD.. se uno ha voglia solamente di lamentarsi lasciatelo lamentà
Il lamento è una delle principali attività da parte di un buon 3/4 della popolazione umana dall'alba dei tempi. Se ha convissuto con noi per tutto questo tempo.. lasciamolo lì dov'è.. squadra che funziona non si cambia

Winston_Smith

"Opportunità difficile", se proprio vogliamo trovare un compromesso.

tersite

il diritto al mugugno esisteva anche sotto i regimi comunisti est euoropa

Franz86

Però il restante quarto è sempre stato quello di chi dice agli altri di non lamentarsi.

Poi c'è una frazione trascurabilissima, quella di chi non dice assolutamente nulla, che fa meglio di tutti.

Hal86

Quoto.. e seguo a ruota andando a cucinare

notime

"opportunità difficile" no, a parer mio non è affatto un compromesso, non posso accettarlo.

Ci abbiamo provato, grazie, amici come prima.

Winston_Smith

Hai parlato tu stesso di difficoltà, eh, hai detto che non è sempre facile (il deficit di attenzione non mi ha impedito di notarlo ).
Certo capisco che il dogma dell'ottimismo forzato ne sia un po' intaccato... guarda posso venirti incontro ulteriormente: "Opportunità impegnativa".