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Vecchio 03-07-2016, 02:42   #1
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Perché sto vivendo ancora?

Io sarò piagnone, ripetitivo, monotono, scontato.
Sarò un buffone, un bluff, un personaggio costruito, perché "certe cose non si possono pensare seriamente", ovvio, no?
Sarò un finto folle, un fancazzista stranamente fissato su certi pensieri, ma fondamentalmente uno dei tanti che non fanno nulla, non hanno un'utilità, e che quindi non meritano la minima considerazione.
Cosa importano le motivazioni dietro la genesi di un tale aborto? L'importante è che sia un aborto, e come tale deve essere trattato.

Magari sarò l'esatto opposto di tutte le cose che ho scritto, ma la domanda resta.
Perché sto vivendo ancora?
Cioè, non esistono motivazioni valide per giustificare la mia vita, è assolutamente inutile, forse anche deleteria.
Una cosa inutile, generalmente, dovrebbe essere eliminata, l'evoluzione ce lo insegna.
Io invece continuo a vivere, e non capisco il perché.
Vecchio 03-07-2016, 02:47   #2
Esperto
L'avatar di Black_
 

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Perché sto vivendo ancora?

Io sarò piagnone, ripetitivo, monotono, scontato.
Sarò un buffone, un bluff, un personaggio costruito, perché "certe cose non si possono pensare seriamente", ovvio, no?
Sarò un finto folle, un fancazzista stranamente fissato su certi pensieri, ma fondamentalmente uno dei tanti che non fanno nulla, non hanno un'utilità, e che quindi non meritano la minima considerazione.
Cosa importano le motivazioni dietro la genesi di un tale aborto? L'importante è che sia un aborto, e come tale deve essere trattato.

Magari sarò l'esatto opposto di tutte le cose che ho scritto, ma la domanda resta.
Perché sto vivendo ancora?
Cioè, non esistono motivazioni valide per giustificare la mia vita, è assolutamente inutile, forse anche deleteria.
Una cosa inutile, generalmente, dovrebbe essere eliminata, l'evoluzione ce lo insegna.
Io invece continuo a vivere, e non capisco il perché.
No, nessuno pensa a te, neanche per eliminarti.
Un po' come la spazzatura, è inutile e va eliminata, ma mica si autoelimina da sola, o mica la smaltiscono gratis solo perché è "inutile".
In fin dei conti, nel bene o nel male, sono sempre e solo cavoli tuoi.
Vecchio 03-07-2016, 02:59   #3
Esperto
L'avatar di DownwardSpiral2
 

La vita in sé è inutile e cerca continuamente un modo di giustificare se stessa.
Ringraziamenti da
Yamcha (03-07-2016)
Vecchio 03-07-2016, 09:37   #4
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

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Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Perché sto vivendo ancora?

Io sarò piagnone, ripetitivo, monotono, scontato.
Sarò un buffone, un bluff, un personaggio costruito, perché "certe cose non si possono pensare seriamente", ovvio, no?
Sarò un finto folle, un fancazzista stranamente fissato su certi pensieri, ma fondamentalmente uno dei tanti che non fanno nulla, non hanno un'utilità, e che quindi non meritano la minima considerazione.
Cosa importano le motivazioni dietro la genesi di un tale aborto? L'importante è che sia un aborto, e come tale deve essere trattato.

Magari sarò l'esatto opposto di tutte le cose che ho scritto, ma la domanda resta.
Perché sto vivendo ancora?
Cioè, non esistono motivazioni valide per giustificare la mia vita, è assolutamente inutile, forse anche deleteria.
Una cosa inutile, generalmente, dovrebbe essere eliminata, l'evoluzione ce lo insegna.
Io invece continuo a vivere, e non capisco il perché.
L'evoluzione non elimina le persone inutili o chi si sente tale in qualche senso, in genere quel che succede è che vengono selezionati dei geni, e nella nostra specie si selezionano in base alla riproduzione.
E' un meccanismo probabilistico cieco che fa diffondere i geni che risultavano più funzionali alla replicazione del DNA, ma in passato e non ora, se l'ambiente e gli assetti cambiano, quel che risultava più funzionale prima potrebbe divenire non funzionale ora.

Se esisti dei motivi biologici e genetici di utilità evolutiva ci sono stati di sicuro in relazione al grosso del tuo corredo genetico. Se delle tue caratteristiche fossero state davvero ultra deleteree come sostieni, oggi credo che non saresti potuto esistere proprio come i dinosauri.
Tante persone, diciamo così, virtuali, non sono arrivate neanche qui dove sei arrivato tu perché i loro progenitori non sono riusciti neanche a riprodursi. Il grosso del tuo corredo genetico è risultato utile di sicuro in passato, in tal senso, rispetto al futuro invece la partita è ancora aperta.

Comunque per me è irrilevante tutto questo, a me come individuo interessa star bene e non essere utile all'evoluzione.

Ultima modifica di XL; 03-07-2016 a 09:56.
Vecchio 03-07-2016, 11:54   #5
Esperto
L'avatar di Zenfone2
 

Ma chi è che stabilisce cosa è utile e cosa no? La vita non ha alcun senso per nessuno, indipendentemente da ciò che fa o non fa.
Ringraziamenti da
Yamcha (03-07-2016)
Vecchio 03-07-2016, 12:11   #6
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Originariamente inviata da DownwardSpiral2 Visualizza il messaggio
La vita in sé è inutile e cerca continuamente un modo di giustificare se stessa.
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Originariamente inviata da Zenfone2 Visualizza il messaggio
Ma chi è che stabilisce cosa è utile e cosa no? La vita non ha alcun senso per nessuno, indipendentemente da ciò che fa o non fa.
La nostra esistenza è frutto di pura casualità e entro 50 anni ci estingueremo proprio come i dinosauri... stai sereno, nessuno di noi è nato per fare cose grandi come Clark Kent
Vecchio 04-07-2016, 00:41   #7
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No, nessuno pensa a te, neanche per eliminarti.
Un po' come la spazzatura, è inutile e va eliminata, ma mica si autoelimina da sola, o mica la smaltiscono gratis solo perché è "inutile".
In fin dei conti, nel bene o nel male, sono sempre e solo cavoli tuoi.
Ecco appunto, qualcuno si rende conto che la spazzatura è inutile, e la elimina.
Io sono spazzatura, perché nessuno mi elimina?
Vecchio 04-07-2016, 00:45   #8
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Originariamente inviata da DownwardSpiral2 Visualizza il messaggio
La vita in sé è inutile e cerca continuamente un modo di giustificare se stessa.
Però ognuno ha diritto a viverla, se lo vuole, e se guadagna tale diritto.
La mia vita è inutile, non ho guadagnato il merito di viverla, anzi, ho contributo a renderla persino deleteria e mangia-risorse.
Perché non trovo il coraggio di eliminarmi, se so che sarebbe la cosa giusta da fare?
Perché nessuno mi elimina?
Vecchio 04-07-2016, 00:51   #9
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Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
L'evoluzione non elimina le persone inutili o chi si sente tale in qualche senso, in genere quel che succede è che vengono selezionati dei geni, e nella nostra specie si selezionano in base alla riproduzione.
E' un meccanismo probabilistico cieco che fa diffondere i geni che risultavano più funzionali alla replicazione del DNA, ma in passato e non ora, se l'ambiente e gli assetti cambiano, quel che risultava più funzionale prima potrebbe divenire non funzionale ora.

Se esisti dei motivi biologici e genetici di utilità evolutiva ci sono stati di sicuro in relazione al grosso del tuo corredo genetico. Se delle tue caratteristiche fossero state davvero ultra deleteree come sostieni, oggi credo che non saresti potuto esistere proprio come i dinosauri.
Tante persone, diciamo così, virtuali, non sono arrivate neanche qui dove sei arrivato tu perché i loro progenitori non sono riusciti neanche a riprodursi. Il grosso del tuo corredo genetico è risultato utile di sicuro in passato, in tal senso, rispetto al futuro invece la partita è ancora aperta.

Comunque per me è irrilevante tutto questo, a me come individuo interessa star bene e non essere utile all'evoluzione.
Beh sì, forse in passato il mio corredo generico è risultato utile, al presente di sicuro no, né in futuro (non tramanderò i miei geni, con grande probabilità).

Vedi, la tua vita ha un'utilità, che è quella della ricerca del tuo stesso benessere (come dici tu, ti interessa stare bene).
Io non ho nemmeno questo, ho realizzato tranquillamente che non potrò mai raggiungere il benessere, ne sono incapace.
Se non ho nessuna utilità pratica, se non sono utile nemmeno a me stesso perché bloccato dalle circostanze e da una sorta di autolesionismo istintivo, perché vivo ancora?
Vecchio 04-07-2016, 00:59   #10
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Zenfone2 Visualizza il messaggio
Ma chi è che stabilisce cosa è utile e cosa no? La vita non ha alcun senso per nessuno, indipendentemente da ciò che fa o non fa.
Non è proprio così, ognuno trova un personale senso alla propria esistenza, che gli consente di vivere (abbastanza) serenamente.
Non è una questione soltanto di utilità pratica, persino un barbone può essere sereno, perché trova la sua utilità nel suo stesso benessere (che prescinde dalle cose materiali).
Io non sono capace nemmeno di stare bene, qualunque cosa mi illuda di potermi regalare un minimo di benessere, si rivela appunto un'illusione.
Perciò, la mia vita non ha proprio nessuna utilità, né pratica, né personale.
Vecchio 04-07-2016, 01:03   #11
Esperto
L'avatar di dentromeashita
 

per farmi i beats e spaccare il culo tagliare teste a sti fighetti di merda ......
cioè persone come te e me vivono per se stesse....fondalmentalmente...
per liberare il proprio spirito penso...
credo...
viviamo ai confini dell'inutile...




Vecchio 04-07-2016, 01:55   #12
Avanzato
L'avatar di Tragicomico
 

Vecchio 04-07-2016, 08:41   #13
Banned
 

Strange, io te lo dico, poi sei libero di accettare o no il mio pensiero.

Non metto in discussione il tuo malessere, che certamente non te lo sei scelto e di cui non sei colpevole; ma faccio appello al tuo giudizio.
Hai scritto una sventagliata di stati esistenziali, tutti veri, ma vaghi. Se vuoi essere aiutato, bisogna che scriva fatti più circostanziati, dato che nessuno è in grado di intervenire sul tutto.

Se invece definisci qualche aspetto particolare, è facile per te e per tutti. Questo fa parte di una regola generale: rispetto a un vago stato esistenziale, le risposte non possono che essere vaghe. Ma quando chiediamo qualcosa in concreto, gli altri sanno cosa fare e lo fanno volentieri.

Se fermi un passante e chiedi una via che si trova dall'altra parte di Roma, quello si sbraccerà per indicarti come devi arrivarci. Ma se gli dici che sei depresso, se ne scappa.
La mia non è una critica ai contenuti, che rispetto pienamente, ma al metodo.
Dobbiamo sapere cosa chiedere e a chi.
Con il metodo adatto, si contrastano bene depressione e ansia.
Vecchio 05-07-2016, 01:06   #14
Banned
 

È depressione aiutata da pensieri cognitivi nichilisti ed autosvalutativi.

Bisogna cambiar testa o è finita, nel momento in cui ti suicidi decidi di impersonare la selezione naturale e decidi di considerarti non adatto e quindi di scartarti per il bene tuo o della specie, anche se non credo molto alla seconda cosa, il suicidio mi sembra un gesto egoista nel tuo caso.

Potrebbe essere altruista se la tua famiglia sta morendo di fame e tu sei malato terminale che comporta solo un costo, tu ovviamente da depresso ti consideri al pari di un malato terminale ma non è proprio la stessa situazione e volendo si può cambiare ma bisogna cambiare testa e non è affatto facile perché la depressione si alimenta continuamente coi pensieri negativi accumulati nel corso della vita e non è facile farcela senza supporto.

Inoltre non capisco il senso di diventare la selezione naturale ed eliminarsi da soli, non è meglio cercare di vivere facendo fare il lavoro sporco alla vita? Giusto per evitare un po di dolore? Mi sembra codarda come cosa sinceramente.
Vecchio 05-07-2016, 01:50   #15
Esperto
L'avatar di dentromeashita
 

lo scoprirai continuando a vivere...o tra 20 anni la domanda sarà le medesima..-__-
Vecchio 05-07-2016, 07:40   #16
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Se non ho nessuna utilità pratica, se non sono utile nemmeno a me stesso perché bloccato dalle circostanze e da una sorta di autolesionismo istintivo, perché vivo ancora?
Per la vita vale qualcosa di simile al principio di inerzia, se niente per ora ammazza il tuo organismo, e tu continui a nutrirti, respirare e tenerti pulito, per forza di cose continui ad esser vivo.
Il tuo autolesionismo pare che non vada ad intaccare direttamente queste funzioni qua (per ora) e per morire bisogna intaccare queste funzioni qua, non altro, non si muore soltanto di tristezza, noia o sofferenza direttamente.

Sei ancora vivo adesso perché l'autolesionismo che può produrre la morte con maggiori probabilità è di altro tipo, se davvero i motivi che dovevano mantenerti in vita erano venuti meno, adesso coerentemente saresti dovuto esser morto, ma pare che sei vivo. Non si muore insomma direttamente di una presunta inutilità, gli organismi che vengono eliminati dalla selezione vengono eliminati davvero (quelli che non possono esistere, poi non esistono davvero, non è che esistono e contemporaneamente non possono esistere, quel che non può esistere coerentemente non lo si vedrà mai da nessuna parte).

Se credi che non sia possibile esistere con certi blocchi ma poi continui ad esistere e questi blocchi ce li hai, quel che è sbagliata e falsa adesso è la prima credenza e non il fatto che esisti (essendo un fatto vero questo e non una credenza incerta e da verificare non può esser negato). Il meccanismo selettivo è cieco, non è che sceglie qualcosa, errori non ne fa perché non ha alcuna intenzione manifesta. Se tu sei vivo allora bisogna dedurre che probabilmente è vero al contrario che si può continuare ad esistere anche con questi blocchi qua.
Non è mica detto che te stesso e il mondo siano fatti come tu ti aspetti siano fatti e che seguano certe regole di utilità che hai in mente tu.
Se tu a monte metti in mezzo una regola "le persone fatte così e colà ed inutili in questo o quel senso non possono esistere" poi nel caso in cui osservi che questa regola qua il mondo non la segue e che esistono persone fatte così, cosa deduci poi, che è il mondo a sbagliarsi e a fare qualche errore perché non segue questa regola qua?
Io direi che è la regola che hai messo in mezzo tu stesso ad essere scorretta.


Cambiando campo posso fare un esempio.

Delle malattie possono produrre fastidi e sofferenze varie ma magari tutte queste cose qua non bastano ad uccidere l'organismo portatore di queste malattie. Per quanto possano risultare lesive queste malattie, tutto questo ancora non basta ad ammazzare l'organismo e questo perciò continua ad esistere e vivere anche se malato e non perfettamente in salute. Le malattie che uccidono, uccidono direttamente non è che poi ci sono malattie che fanno errori ed una persona malata inizia a chiedersi perché non è morta ancora a causa del raffreddore attribuendo a questo morbo intenzioni e poteri che magari non possiede affatto.

Ho usato il raffreddore solo per fare un esempio e non per minimizzare la tua sofferenza, lo scrivo per non essere frainteso.

Ultima modifica di XL; 05-07-2016 a 08:49.
Vecchio 05-07-2016, 09:41   #17
Esperto
L'avatar di Zenfone2
 

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Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
Non è proprio così, ognuno trova un personale senso alla propria esistenza, che gli consente di vivere (abbastanza) serenamente.
Non è una questione soltanto di utilità pratica, persino un barbone può essere sereno, perché trova la sua utilità nel suo stesso benessere (che prescinde dalle cose materiali).
Io non sono capace nemmeno di stare bene, qualunque cosa mi illuda di potermi regalare un minimo di benessere, si rivela appunto un'illusione.
Perciò, la mia vita non ha proprio nessuna utilità, né pratica, né personale.
Certo che ognuno trova un senso personale alla sua esistenza, ma io parlavo in senso oggettivo. Puoi trovare il senso soggettivo che ti pare ma oggettivamente un senso non ce l'ha, crepiamo tutti.
Vecchio 05-07-2016, 12:53   #18
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Inizia a considerarti piu' vittima e meno colpevole, sono convinta che lo sei piu' di quanto pensi.

Nessuno ti elimina perche' a nessuno evidentemente dai cosi' fastidio, es. in famiglia sarai mangia-risorse ma dubito vorrebbero la tua eliminazione. E anche nella societa' piu' in grande, dopotutto nessuno regala nulla a nessuno (c'e' giusto un minimo di welfare, e come Locke insegna, ha all'origine le paure egoistiche dei singoli).

Altro che potrei dire non lo facccio perche' troppo fuori dalle righe (e per altri motivi).

Vivere o morire (facendosi fuori) possono apparire soluzioni sgradevoli entrambe, ringraziamo comunque che questa resti ancora una scelta personale (in entrambe le direzioni).

Ultima modifica di cancellato2824; 05-07-2016 a 15:55.
Vecchio 07-07-2016, 00:04   #19
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Originariamente inviata da Superpippo Visualizza il messaggio
Strange, io te lo dico, poi sei libero di accettare o no il mio pensiero.

Non metto in discussione il tuo malessere, che certamente non te lo sei scelto e di cui non sei colpevole; ma faccio appello al tuo giudizio.
Hai scritto una sventagliata di stati esistenziali, tutti veri, ma vaghi. Se vuoi essere aiutato, bisogna che scriva fatti più circostanziati, dato che nessuno è in grado di intervenire sul tutto.

Se invece definisci qualche aspetto particolare, è facile per te e per tutti. Questo fa parte di una regola generale: rispetto a un vago stato esistenziale, le risposte non possono che essere vaghe. Ma quando chiediamo qualcosa in concreto, gli altri sanno cosa fare e lo fanno volentieri.

Se fermi un passante e chiedi una via che si trova dall'altra parte di Roma, quello si sbraccerà per indicarti come devi arrivarci. Ma se gli dici che sei depresso, se ne scappa.
La mia non è una critica ai contenuti, che rispetto pienamente, ma al metodo.
Dobbiamo sapere cosa chiedere e a chi.
Con il metodo adatto, si contrastano bene depressione e ansia.
Beh, ammetto che potrei aver frainteso il messaggio, però credo tu mi stia dicendo di entrare più nel particolare riguardo la mia situazione.

Il mio stato è iniziato a peggiorare da quando, oltre ai problemi esistenziali che da una vita mi accompagnano, si sono aggiunti problemi pratici, e non riesco più a gestirli, anzi, non trovo quale possa essere il senso di gestirli.
Nel dettaglio, un anno fa mi sono iscritto all'università, controvoglia, soltanto per fare contenti i miei, specialmente mio padre, del quale ho paura a causa (probabilmente) di eventi traumatici ai quali mi ha sottoposto da bambino.
In ogni caso, l'università è stato un totale fallimento, non ho superato nemmeno un esame nella prima sessione, e da quel momento (da circa sei mesi) non ho più nemmeno studiato, ho fatto finta di farlo, a lezione non capivo nulla, ci andavo soltanto per sentirmi meno male.
In questo periodo dovrei fare esami, ebbene, non mi sono nemmeno prenotato, ho mentito ai miei dicendo di averlo fatto.
Con loro non c'è comunicazione, non ho il coraggio di dirgli che voglio abbandonare l'università, che ho buttato un anno di risorse loro, e a causa delle quali mi sento terribilmente in colpa.
In realtà a mia madre l'ho detto, ma lei non mi ha capito molto, lei crede che senza università non possa fare nulla, e quando le ho detto che per me andrebbe bene anche vivere per strada, lei mi ha risposto che piuttosto mi obbliga a lavorare alle sue condizioni. Le ho detto che avrei voluto restituirle i soldi spesi per l'università, ma lei non vuole accettare, con la scusa de: "I soldi non sono tutto". Lei pensa di farmi stare meglio così, in realtà non si rende conto che invece mi costringe a dover sopportare quel senso di colpa, ho provato anche a spiegarglielo, ma non ha capito.
Inoltre, non ho idea di come parlarne a mio padre, siccome il nostro rapporto è del tipo: "Buongiorno pa", "Buonanotte pa", ci vediamo giusto 5 minuti a pranzo o quando ha bisogno di qualcosa, per il resto, non ho il coraggio nemmeno di guardarlo negli occhi.
Anche se dovessi riuscire a superare queste difficoltà, si presenterebbe il problema del trovare un lavoro, siccome i miei di certo non mi lascerebbero senza fare nulla a casa, né mi permetterebbero di andare a vivere per strada.
Non so fare praticamente nulla, le poche cose che so fare non possono essere tramutate in lavoro, e non ho le opportune abilità sociali e pratiche per imparare nuovi lavori.
Ancora, se anche dovessi riuscire a trovare il lavoro perfetto per me, rimarrebbero i problemi esistenziali dei quali, probabilmente, non riuscirò mai a liberarmi.

Insomma, in ogni caso continuerei a vivere nel malessere, che senso ha continuare?
Vecchio 07-07-2016, 00:26   #20
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Svers0 Visualizza il messaggio
È depressione aiutata da pensieri cognitivi nichilisti ed autosvalutativi.

Bisogna cambiar testa o è finita, nel momento in cui ti suicidi decidi di impersonare la selezione naturale e decidi di considerarti non adatto e quindi di scartarti per il bene tuo o della specie, anche se non credo molto alla seconda cosa, il suicidio mi sembra un gesto egoista nel tuo caso.

Potrebbe essere altruista se la tua famiglia sta morendo di fame e tu sei malato terminale che comporta solo un costo, tu ovviamente da depresso ti consideri al pari di un malato terminale ma non è proprio la stessa situazione e volendo si può cambiare ma bisogna cambiare testa e non è affatto facile perché la depressione si alimenta continuamente coi pensieri negativi accumulati nel corso della vita e non è facile farcela senza supporto.

Inoltre non capisco il senso di diventare la selezione naturale ed eliminarsi da soli, non è meglio cercare di vivere facendo fare il lavoro sporco alla vita? Giusto per evitare un po di dolore? Mi sembra codarda come cosa sinceramente.
Il mio non sarebbe un gesto egoista, credo.
Non mi sono tolto la vita finora, soltanto per non fare del male ai miei, ma in realtà, sarebbe la cosa giusta da fare.
Non sono un malato terminale in una famiglia che muore di fame, ma sono un tizio che da un anno ruba risorse alla sua stessa famiglia, per non ottenere nulla.
Se smettessi di vivere, smetterei di consumare quelle risorse, sarebbe una cosa giusta. Che senso dovrebbe avere mantenere attivo un motore molto energivoro, se questo non produce nulla?
Il mio non sarebbe un gesto altruista, né egoista, soltanto giusto.
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