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Vecchio 11-12-2024, 15:15   #21
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Io non soffoco niente, semplicemente non ho bisogno di piedistalli e di stare un gradino sopra gli altri perché secondo la società "ce l'ho fatta", e di ricevere benemerenze e complimenti. Perché conosco il mio percorso e il mio valore di persona ( poco o tanto che sia) che mi attribuisco io perché so meglio di chiunque altro chi e cosa sono e la mia situazione. Non che dei feedback non tenga conto, sia per migliorare che per sentirmi sulla strada giusta, ma devono essere sensati, e ovviamente da CHI vengono fa differenza.
Non ho interesse ad affermarmi verso gli altri. Quello che mi importa è essere la versione migliore possibile di me stessa per quel tempo che sono al mondo. Mi impegno in questo senso. Le gare a chi ha di più e ottiene di più non hanno senso, perché è tutto troppo, troppo relativo.
Quando qualche episodio o pensiero di confronto interviene a svalutarmi, io valuto se è il caso che mi migliori, oppure caccio via i pensieri e tengo presente CHI sono, cosa ho fatto, cosa non ho fatto, come ho vissuto e perché. O comunque questa è la direzione che cerco di darmi. Non che non sia faticoso, ma non vedo migliori alternative.

Ultima modifica di claire; 11-12-2024 a 15:26.
Vecchio 12-12-2024, 19:37   #22
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L'avatar di Black_Hole_Sun
 

Per me tutto ciò che inizia con "auto" è una supercazzola. Vuol dire circoscritto alla propria percezione di se ma non per questo corrispondente a realtà e quindi in grado di portare benefici per se stessi e per altri. Benefici per altri significa validazione e quindi considerazione e scambio di benefici, se è solo nella propria testa è solo supercazzola autoreferenziale. Detto ciò non ho mai avuto questo bisogno in quanto tale ma magari per riuscire ad ottenere considerazione e partecipazione in un qualche contesto invece di essere sempre una scorreggia che si perde nel vento. Ma evidentemente a ciascuno il suo, quello sono e amen.
Vecchio 12-12-2024, 19:44   #23
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L'avatar di muttley
 

Certo che siete proprio dei virtue signaler
Vecchio 13-12-2024, 08:45   #24
XL
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L'avatar di XL
 

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Originariamente inviata da sagoma Visualizza il messaggio
la si può vedere anche all'nverso: può darsi anche che il soddisfacimento di alcuni bisogni sia un mezzo per sentire l'autoaffermazione. L'origine e le conclusioni diventano relativi. Per come la vedo io parte tutto dall'istinto (dalla volontà, dalla voglia, dal bisogno, espliciti o impliciti) di sopravvivenza. I rapporti che si instaurano servono per sentirsi potenzialmente più sopravviventi. Essere al centro delle attenzioni (positive), sentirsi importante, rispettato, stimato o anche temuto, pure.
Io comunque questo bisogno non ce l'ho, mi servono solo quelle quattro cinque persone (che mi piacciano davvero però) per soddisfare altro, ma è possibile mai che per avere queste bisogna fare questo scristo? Sì, in questo mondo di merda sì.
Vuoi avere una donna e un appartamento confortevole? E devi metterti a fare un mucchio di altre stronzate che io eviterei non volentieri, ma super volentieri. E uno deve essere ambizioso e questo e quell'altro... Ma secondo voi se io avessi avuto tutto subito, mi sarei crucciato del fatto che non mi riuscivo ad autoaffermare? Non me ne frega tantissimo ora visto che la trovo una cosa troppo sgradevole, figuriamoci in un universo alternativo dove queste cose non erano collegate.
E' una cosa accidentale per me e non un bisogno innato, è indotta dal fatto che arrivi a sapere che se non fai certe cose non ne ottieni altre.
Secondo me anche curarsi non è un bisogno innato ma indotto, perché il processo di autocura necessita di una forma di educazione piuttosto rigida, non le si fa spontaneamente tante cose come infilarsi nel culo un ago di una siringa o trangugiare roba dal sapore sgradevole o farsi squartare sul tavolo operatorio e anche trapanare dal dentista.
Non è che se uno non le fa volentieri queste cose è perché soffoca un qualche bisogno di averle, queste sono mezzi per sopprimere il mal di denti e vattelappesca, il bisogno è l'assenza di dolore, non il bisogno di queste cure, queste cure non sono il bisogno ma il mezzo!
Con certi artifici retorici e associativi, magia del linguaggio e dell'educazione, si fa scivolare il bisogno di stare senza mal di denti verso un presunto bisogno di farsi trapanare e roba simile, ma io non sento alcun bisogno del genere, potessi star bene con i denti senza tutte queste rotture di coglioni, io le eviterei volentieri.
Il bisogno va distinto dai mezzi per soddisfarlo, si riesce a capire che una cosa non è veramente un bisogno quando si può ottenere lo stesso senza doverla fare e avendo questa possibilità si sceglie di evitarla.
Pinocchio per me è l'emblema del meccanismo educativo all'opera, l'atteggiamento spontaneo di Pinocchio va contro tutta questa roba.
Anche il bisogno di lavorare è un'altra stronzata indotta, mai avuto un bisogno simile! Ma si può vedere facilmente che per la maggior parte delle persone non è un bisogno ma solo un mezzo accidentale per soddisfare altri bisogni base.
Secondo voi perché hanno rotto tanto i coglioni per togliere il reddito di cittadinanza di mezzo? Oltre al fatto che non fosse sostenibile economicamente avevano paura anche di altro.
Se fosse stato un bisogno così forte affermarsi in qualche ambito, le persone lo avrebbero dovuto fare spontaneamente, e invece si osserva subito che questa spontaneità non c'è quasi da nessuna parte non appena si permette a queste persone di poter vivere in qualche modo alternativo.

Io riesco a distinguere un mezzo da un bisogno, l'autoaffermazione non è un bisogno veramente innato per me, io sento un bisogno di condivisione, questo di affermarmi non lo sento come un mio vero bisogno sociale che se non soddisfatto in sé mi fa stare male.

Condividere un'idea o qualcosa che mi piace, cose simili mi sembra che sono dei miei veri bisogni sociali. L'autoaffermazione è un mezzo, è una cosa in cui sono incastrato mio malgrado, ma non mi piace per niente in sé.

Ultima modifica di XL; 13-12-2024 a 09:29.
Vecchio 13-12-2024, 08:50   #25
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Certo che siete proprio dei virtue signaler
Nah, mi piace darmi una direzione, se quei quattro giorni che son qua in questo mar di triboli non cerco di fare e diventare meglio che posso, ho campato per niente. Si cerca, Po mica è detto che riesca.
Poi vabbè tutti si campa per niente, dopo un tot si va tutti quanti all'ombra dei cipressi divorati dalle larve di mosca carnaria o dentro l'urne confortate di pianto delle cerbiattine vedove allegre.
Autoaffermazione de che? Fra massimo 100 anni ma anche meno, nessuno si ricorderà che siamo esistiti...a meno che uno non abbia velleità di finire nei libri di storia

Ultima modifica di claire; 13-12-2024 a 09:35.
Vecchio 14-12-2024, 00:58   #26
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Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Io comunque questo bisogno non ce l'ho, mi servono solo quelle quattro cinque persone (che mi piacciano davvero però) per soddisfare altro, ma è possibile mai che per avere queste bisogna fare questo scristo? Sì, in questo mondo di merda sì.
Vuoi avere una donna e un appartamento confortevole? E devi metterti a fare un mucchio di altre stronzate che io eviterei non volentieri, ma super volentieri. E uno deve essere ambizioso e questo e quell'altro... Ma secondo voi se io avessi avuto tutto subito, mi sarei crucciato del fatto che non mi riuscivo ad autoaffermare? Non me ne frega tantissimo ora visto che la trovo una cosa troppo sgradevole, figuriamoci in un universo alternativo dove queste cose non erano collegate.
E' una cosa accidentale per me e non un bisogno innato, è indotta dal fatto che arrivi a sapere che se non fai certe cose non ne ottieni altre.
Secondo me anche curarsi non è un bisogno innato ma indotto, perché il processo di autocura necessita di una forma di educazione piuttosto rigida, non le si fa spontaneamente tante cose come infilarsi nel culo un ago di una siringa o trangugiare roba dal sapore sgradevole o farsi squartare sul tavolo operatorio e anche trapanare dal dentista.
Non è che se uno non le fa volentieri queste cose è perché soffoca un qualche bisogno di averle, queste sono mezzi per sopprimere il mal di denti e vattelappesca, il bisogno è l'assenza di dolore, non il bisogno di queste cure, queste cure non sono il bisogno ma il mezzo!
Con certi artifici retorici e associativi, magia del linguaggio e dell'educazione, si fa scivolare il bisogno di stare senza mal di denti verso un presunto bisogno di farsi trapanare e roba simile, ma io non sento alcun bisogno del genere, potessi star bene con i denti senza tutte queste rotture di coglioni, io le eviterei volentieri.
Il bisogno va distinto dai mezzi per soddisfarlo, si riesce a capire che una cosa non è veramente un bisogno quando si può ottenere lo stesso senza doverla fare e avendo questa possibilità si sceglie di evitarla.
Pinocchio per me è l'emblema del meccanismo educativo all'opera, l'atteggiamento spontaneo di Pinocchio va contro tutta questa roba.
Anche il bisogno di lavorare è un'altra stronzata indotta, mai avuto un bisogno simile! Ma si può vedere facilmente che per la maggior parte delle persone non è un bisogno ma solo un mezzo accidentale per soddisfare altri bisogni base.
Secondo voi perché hanno rotto tanto i coglioni per togliere il reddito di cittadinanza di mezzo? Oltre al fatto che non fosse sostenibile economicamente avevano paura anche di altro.
Se fosse stato un bisogno così forte affermarsi in qualche ambito, le persone lo avrebbero dovuto fare spontaneamente, e invece si osserva subito che questa spontaneità non c'è quasi da nessuna parte non appena si permette a queste persone di poter vivere in qualche modo alternativo.

Io riesco a distinguere un mezzo da un bisogno, l'autoaffermazione non è un bisogno veramente innato per me, io sento un bisogno di condivisione, questo di affermarmi non lo sento come un mio vero bisogno sociale che se non soddisfatto in sé mi fa stare male.

Condividere un'idea o qualcosa che mi piace, cose simili mi sembra che sono dei miei veri bisogni sociali. L'autoaffermazione è un mezzo, è una cosa in cui sono incastrato mio malgrado, ma non mi piace per niente in sé.
la condivisione implica che ci sia un coinvolgimento da entrambe le parti. Io ad esempio non sono sicuro di trarre giovamento di un interesse altrui se da parte mia manca qualcosa che me la faccia apprezzare, anche se fosse con una persona che diciamo mi attrae. Può derivare da percezione di 'autoaffermazione' o altro ma anche quello che si riesce a sentire dentro di sè a monte ha la sua influenza, a me non basta sapere che a una (che potenzialmente può piacermi) piaccio. A volte immagno che accada ma spesso mi dà quasi fastidio perchè non mi sento pronto, o non mi sento all'altezza. L'aspetto esteriore (che non ho oltre la media ma in testa mia penso che possa anche bastare in alcuni casi) è una parte, ma uno può sentirsi da meno per motivi vari, che lo includono oppure no. E' come se non mi ritenessi abbastanza per essere ritenuto abbastanza, e se un'autoaffermazione in qualche campo mi potesse aiutare. O addirittura neanche, perchè in particolare in questo momento non sento di poter essere apprezzato in certi sensi a prescindere e qualche feedback positivo dall'esterno non mi aiuterebbe più di tanto. E' più una cosa tra me e me probabilmente. Quindi dipende, dipende dalle persone forse, come minimo il discorso può cambiare da persona a persona.

Ultima modifica di sagoma; 14-12-2024 a 01:00.
Vecchio 14-12-2024, 12:20   #27
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Bella domanda!

Un mix di paura di fallire e insicurezze
Vecchio 14-12-2024, 12:39   #28
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Per auto affermazione si intende fare quello che piace o vivere coerentemente con le proprie aspirazioni e inclinazioni?
Cosí rispondo parlando della stessa cosa ._.
Vecchio 14-12-2024, 13:03   #29
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L'avatar di muttley
 

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Per auto affermazione si intende fare quello che piace o vivere coerentemente con le proprie aspirazioni e inclinazioni?
Cosí rispondo parlando della stessa cosa ._.
Per come lo intendo io, si parla del bisogno di emergere all'interno di una compagine sociale, sentirsi e ritagliarsi un ruolo. Un po' come a scuola: c'é il secchione, il class clown, il leader che organizza le manifestazioni e le occupazioni e così via...e poi c'eravamo noi, che ce ne stavamo sempre in disparte, a cui apparentemente andava bene tutto, che non dicevano mai la nostra alle assemblee eccetera. Eravamo così perché reprimevamo il bisogno di essere diversi, maggiormente protagonisti, oppure non avevamo davvero voglia di ritagliarci alcun ruolo o immagine all'interno di una collettività?
Il discorso è poi applicabile ad altri contesti, come quello lavorativo e quant'altro...
Vecchio 14-12-2024, 13:33   #30
Super Moderator
L'avatar di Daytona
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Per come lo intendo io, si parla del bisogno di emergere all'interno di una compagine sociale, sentirsi e ritagliarsi un ruolo. Un po' come a scuola: c'é il secchione, il class clown, il leader che organizza le manifestazioni e le occupazioni e così via...e poi c'eravamo noi, che ce ne stavamo sempre in disparte, a cui apparentemente andava bene tutto, che non dicevano mai la nostra alle assemblee eccetera. Eravamo così perché reprimevamo il bisogno di essere diversi, maggiormente protagonisti, oppure non avevamo davvero voglia di ritagliarci alcun ruolo o immagine all'interno di una collettività?
Il discorso è poi applicabile ad altri contesti, come quello lavorativo e quant'altro...
Parla per te, io ero quello pluribocciato che un po' era simpatico in quanto tale e un po' perché ero ciccione.
Ho capito quello che intendi, secondo me c'é da scindere quanto ci si inibisca e quanto realmente si stia per gli affari propri, sono giunto alla conclusione che in alcuni frangenti (tipo boh, sarà un'oretta su una giornata da 24h) ho bisogno di un po' di isolamento/stare tranquillo, il resto era inibizione. Niente spiegazione magica o astrusa dietro, era/é uno dei vari sintomi della FS
Vecchio 14-12-2024, 14:30   #31
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L'avatar di Crepuscolo
 

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Per come lo intendo io, si parla del bisogno di emergere all'interno di una compagine sociale, sentirsi e ritagliarsi un ruolo. Un po' come a scuola: c'é il secchione, il class clown, il leader che organizza le manifestazioni e le occupazioni e così via...e poi c'eravamo noi, che ce ne stavamo sempre in disparte, a cui apparentemente andava bene tutto, che non dicevano mai la nostra alle assemblee eccetera. Eravamo così perché reprimevamo il bisogno di essere diversi, maggiormente protagonisti, oppure non avevamo davvero voglia di ritagliarci alcun ruolo o immagine all'interno di una collettività?
Il discorso è poi applicabile ad altri contesti, come quello lavorativo e quant'altro...
Pure fare la parte di quello sfigatello che non parla con nessuno è un ruolo importante
Poi siamo sicuri che il ruolo all'interno di un gruppo ce lo diamo da soli? Non possono essere gli altri a darcelo? Uno può pure voler essere il capo di un gruppo ma se gli altri non lo accettano come tale non lo sarà mai.
Vecchio 14-12-2024, 15:40   #32
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Non necessariamente in campo lavorativo, come la vulgata vorrebbe che si intendesse. Intendo più in generale quel bisogno di affermare se stessi in funzione di un ruolo all'interno di una compagina sociale, non importa se virtuale o "reale".
Ad esempio un alunno delle scuole medie o superiori sente il richiamo di assumere un "ruolo" tra i propri pari: l'intellettuale, il buffone della classe, lo sportivo, il bohemien, il tossico, il polemico...sono solo alcuni esempi. Affermare un'idea di se in base alla personalità. Generalmente noi altri si tende a negare questo bisogno di protagonismo specialmente nelle situazioni di vita "reale", mentre nel contesto mediato e a basso impatto della virtualità, questo non accade...
Mah, probabilmente perché assumere un ruolo e ammetterlo pure è sinonimo di assenza di spontaneita. E ammettiamolo, è anche da pagliacci. Le persone sono più complesse dei personaggi e crearsi un personaggio mostra una parte riduttiva di sé.

Ultima modifica di Warlordmaniac; 15-12-2024 a 01:04.
Vecchio 14-12-2024, 17:29   #33
Esperto
L'avatar di Xchénnpossoreg?
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Per come lo intendo io, si parla del bisogno di emergere all'interno di una compagine sociale, sentirsi e ritagliarsi un ruolo.
Ah, capito.
Personalmente non ricordo di averne mai sentito il bisogno.
Semmai ricerco l'armonia, ma questo è un altro discorso.
Detto ciò, nel corso degli anni mi sono resa conto di rientrare in alcuni ruoli stabiliti da terze persone. È logico, la gente pian piano ti conosce, focalizza l'attenzione su alcuni aspetti e, in qualche modo, ti cataloga. Va bene così. Volendo posso disattendere questi schemi, difatti a volte lo faccio. L'effetto sorpresa mi regala sempre delle grandi soddisfazioni
Vecchio 14-12-2024, 18:41   #34
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Mah, probabilmente perché assumere un ruolo e ammetterlo pure è sinonimo di assenza di spontaneita. E ammettiamolo, è anche da pagliacci. Le persone sono più complesse dei personaggi e chi crea un personaggio sta mostra di unanimemente il parte riduttiva di sé.
Prima volta che sono d'accordo con Warlord.


Comunque io sono a posto col mio ruolo sociale, non mi sento affatto inutile né di avere un ruolo sociale negativo.
L'inadeguatezza e l'essere " sbagliata" si affacciano solo se arrivano da altri, e sì è faticoso da ignorare.
Ma ormai so troppo di me stessa, per dimenticarmi chi sono e perché, non potrei più manco volendo.
Poi l'inconscio faccia quello che vuole, se vorrà sentirsi una cacca per tutta la vita affari suoi ��.

Ultima modifica di claire; 14-12-2024 a 18:49.
Vecchio 14-12-2024, 18:46   #35
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Quote:
Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? Visualizza il messaggio
Ah, capito.
Personalmente non ricordo di averne mai sentito il bisogno.
Semmai ricerco l'armonia, ma questo è un altro discorso.
Detto ciò, nel corso degli anni mi sono resa conto di rientrare in alcuni ruoli stabiliti da terze persone. È logico, la gente pian piano ti conosce, focalizza l'attenzione su alcuni aspetti e, in qualche modo, ti cataloga. Va bene così. Volendo posso disattendere questi schemi, difatti a volte lo faccio. L'effetto sorpresa mi regala sempre delle grandi soddisfazioni
Si anch'io sono consapevole di essere sbrigativamente categorizzata, in vari modi a seconda dell'argomento, qui, altrove...ma a me interessa farmi conoscere nel complesso non da tutti, perciò ci sta che chi non sa semplifichi e ti faccia pure i conti in tasca. Facciano. So come rispondere ad eventuali giudizi sul mio conto e sulla mia situazione. Anche lì, dipende, se ritengo valga la pena spiego come stanno le cose, altrimenti, come mi è successo ultimamente, rispondo "non preoccuparti, le so anch'io le cose che dici, ma so cosa faccio e mi misuro con la mia situazione".
Vecchio 14-12-2024, 19:01   #36
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Mah, probabilmente perché assumere un ruolo e ammetterlo pure è sinonimo di assenza di spontaneita. E ammettiamolo, è anche da pagliacci. Le persone sono più complesse dei personaggi e chi crea un personaggio sta mostra di unanimemente il parte riduttiva di sé.
Ma in fondo anche tu ti sei costruito in passato un'identità in base all'affermazione di un tuo ipotetico ruolo relativo a questa società che tu definivi e probabilmente definisci ancora sessocratica. Ricordo che l'avevi pure scritto nella firma.

Quote:
Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? Visualizza il messaggio
Ah, capito.
Personalmente non ricordo di averne mai sentito il bisogno.
Semmai ricerco l'armonia, ma questo è un altro discorso.
Detto ciò, nel corso degli anni mi sono resa conto di rientrare in alcuni ruoli stabiliti da terze persone. È logico, la gente pian piano ti conosce, focalizza l'attenzione su alcuni aspetti e, in qualche modo, ti cataloga. Va bene così. Volendo posso disattendere questi schemi, difatti a volte lo faccio. L'effetto sorpresa mi regala sempre delle grandi soddisfazioni
Gli altri ci etichettano sbrigativamente sulla base dei pochi indizi che il nostro comportamento schivo e ritirato permette loro di formulare. In fondo facciamo anche noi la stessa cosa: necessitiamo di una base ermeneutica d'appoggio per poter classificare quello che ci circonda ed eventualmente starne alla larga.
Vecchio 14-12-2024, 20:51   #37
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Io non sono sempre schiva e riservata, gli altri etichettano in base a tante cose, non solo al modo di porsi, e non esiste solo il comportamento sociale e il relativo profilo psicologico che la gente ti fa. C'è lo stato civile, dove vivi, con chi, che lavoro fai e non fai, se sei fisso, di che classe sociale sei, se esci,se vai in ferie e dove, cosa dici , cosa posti, cosa voti cosa mangi, cosa fai cosa non fai...ma sui percorsi di vita personali pochi sanno. Su cosa sia una scelta e cosa sia un obbligo, e su cosa si basino le scelte e le idee. E non da ultimo,se vuoi, anche i modi di porsi. Ed è anche giusto così.
Comunque come dici tu, la gente ti pensa un attimo ma poi torna a farsi i cazzi propri, o a pensare e parlare di qualche altro. Chi non tiene minimamente conto di essere in una società fatta da altre persone ha dei disturbi di tipo schizo o simili, e dall'altra parte c'è chi ne tiene conto in modo eccessivo, cioè chi ha la fs.
In mezzo tutto il resto. Non è che i "normie"(belle le etichette) siano tanto equilibrati nel gestire il giudizio altrui, siamo nella società che va in gita per farlo sapere agli altri sui social ed è maniacale nell'aspetto fisico, che quello è il biglietto da visita quando si varca la soglia di casa.

Ultima modifica di claire; 14-12-2024 a 20:59.
Vecchio 14-12-2024, 21:01   #38
Super Moderator
L'avatar di Daytona
 

Sarebbe interessante parlare di eventuali soluzioni a questo mismatch.
Muttley, se offri tu la serata vengo io fuori a bere e a spaccare cose o persone per farti ripercorrere quelle tappe di vita adolescenziali che l'ambiente in cui sei cresciuto ti ha impedito di fare >_>
Vecchio 14-12-2024, 21:06   #39
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quote:
Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
C'è lo stato civile, dove vivi, con chi, che lavoro fai e non fai, se sei fisso, di che classe sociale sei, se esci,se vai in ferie e dove, cosa dici , cosa posti, cosa voti cosa mangi, cosa fai cosa non fai
Questo in provincia, da noi nella city non succede, siamo colti ed emancipat

Quote:
Originariamente inviata da Daytona Visualizza il messaggio
Sarebbe interessante parlare di eventuali soluzioni a questo mismatch.
Muttley, se offri tu la serata vengo io fuori a bere e a spaccare cose o persone per farti ripercorrere quelle tappe di vita adolescenziali che l'ambiente in cui sei cresciuto ti ha impedito di fare >_>
Per quello dovremmo fare come il tipo del mio avatar: ce l'hai il porto d'armi?
Vecchio 14-12-2024, 21:13   #40
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Questo in provincia, da noi nella city non succede, siamo colti ed emancipat


E infatti siete i più numerosi forumisti.
Perché soffrite tutti di disadattamento in quella città fredda e anonima, e non avete radicamento.
Io se non avevo la fs e tutto il resto de corredo altro che forum, me ne andavo al bar sport e alla proloco a organizzare la tombola e la sagra.
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