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11-01-2017, 11:04
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#1
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 1,883
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La pietà, la compassione sono sentimenti molto importanti ma secondo me talmente fraintesi e interpretati male da essere diventati delle offese!
Secondo me la causa risale all'epoca del fascismo e del Mito del "Super uomo".
A quel punto la pietà e la compassione nel non sono più i sentimenti che Gesù provava per noi e ci invitava a provare l'uno per l'altro (non so, ma penso che con questi termini che oggi spaventano, lui intendesse parlare non su un piano superiore, ma sullo stesso piano ; qualcosa come :"amico mio ti sento vicino, siamo sulla stessa barca; oggi mi dispiace se soffri, domani dispiacerà a te che soffriro' io.)
Questo mfa pensare che la sensazione che trovate sgradevole sia l'eredità rimasta in voi di un fascismo che voleva l'uomo privo di debolezze e imperfezioni.
È probabile che i nostri nonni, prima di essere costretti ad andare in guerra erano solo dei bravi e miti contadini che parlavano di pietà e compassione con naturalezza estrema e che probabilmente le invocavano per sé stessi e per le persone a cui tenevano :"abbiate pietà, abbiate compassione " a cui per spiegare meglio si sarebbe potuto aggiungere :" trovate qualcosa di me in voi perché infondo non siamo diversi"
Stai a vedere che la causa di tutte le fobie è il fascismo e il nazismo e in particolare il mito del super uomo e in special modo la seconda guerra mondiale..?
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11-01-2017, 12:09
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Dubito fortemente della tesi.
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11-01-2017, 12:30
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#3
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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rispondo con un linguaggio matematico (dove p=pietà, il simbolo U indica 'unione' e il simbolo I sarebbe 'intersezione' cioè legami meno impegnati di quelli relativi a U):
"perchè ad esempio se un corpo con cromosoma XX interagendo con un XY sprigiona un'energia p>0, l'elemento XY si allontana dal valore di riferimento α (se non si legge bene, sarebbe 'alfa') per avvicinarsi al valore di riferimento β. Se p>>0 allora XY finisce pienamente nel campo dei valori β. Da un'osservazione di dati sperimentali si rileva che procedendo in questa direzione si ha una probabilità sempre minore che si abbia (XX)U(XY) e ancora minore di (XX)I(XY), con sconforto e frustrazione del secondo elemento che finirà per lamentarsi su un forum di elementi poco reattivi del fatto che tutti i tipi XY sono falsi e con un atteggiamento da gas nobile, tranne se si tratta di incontrare lo Stronzio di turno."
(poi magari successivamente darò una risposta più seria)
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11-01-2017, 13:04
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 1,986
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Questo spiegherebbe la fobia sociale solo in Italia o in Paesi che hanno sperimentato regimi simili. Ma in tutti gli altri? Per esempio è una realtà massiccia anche negli Stati Uniti.
Secondo me più che il fascismo è la cultura patriarcale che ha prodotto il mito dell'uomo forte e sicuro. Quello in verità c'è un pò dappertutto, almeno nel mondo occidentale.
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Ultima modifica di Clend; 11-01-2017 a 13:35.
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11-01-2017, 13:17
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#5
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 1,883
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Quote:
Originariamente inviata da Clend
Questo spiegherebbe la fobia sociale solo in Italia o in Paesi che hanno sperimentato regimi simili.
Ma in tutti gli altri? Per esempio è una realtà massiccia anche negli Stati Uniti
Secondo me più che il fascismo è la cultura patriarcale che ha prodotto il mito dell'uomo forte e sicuro. Quello in verità c'è un pò dappertutto, almeno nel mondo occidentale.
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Giusta osservazione. Credo di aver toppato eppure ci vedo qualcosa di interessante nel mio discorso come qualche tesi la dimostrasse Forse per l' Italia va bene la mia spiegazione e per gli altri paesi ce ne è un'altra per avere poi lo stesso risultato
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11-01-2017, 13:38
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#6
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Banned
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,327
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La natura umana
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11-01-2017, 14:15
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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Quote:
Originariamente inviata da Clend
Secondo me più che il fascismo è la cultura patriarcale che ha prodotto il mito dell'uomo forte e sicuro. Quello in verità c'è un pò dappertutto, almeno nel mondo occidentale.
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secondo me la competizione invece , la competizione è la base della nostra società , nostra intesa gobalmente.
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11-01-2017, 15:14
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#8
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Ubicazione: Antimatter
Messaggi: 1,553
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È una questione di orgoglio credo.
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11-01-2017, 15:28
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#9
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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Quote:
Originariamente inviata da varykino
secondo me la competizione invece , la competizione è la base della nostra società , nostra intesa gobalmente.
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Si e' cosi. Almeno sulla mia pelle quando spesso sono
scavalcato riconosco di non aver avuto le palle, e
di non essere stato piu' furbo e stronzo di chi mi ha
superato. Di contro anche dopo aver perso mille battaglie;
credo che sul lungo termine si possa vincere la guerra contro la
gerarchia o il tuo nemico. La guerra inoltre non conduce ad una
sconfitta unilaterale, come ho letto qui qualcuno dirlo
piu' chiaramente in un altro post quando faceva un richiamo
a Platone. L'importante e' non foraggiare economicamente e
ideologicamente chi sta sopra. Leggevo sul libro
"Se questo e' un uomo", di Primo Levi; anche nei lager
nazisti potevi sopravvivere. Nel lager se vuoi morire basta
che esegui gli ordini alla lettera, per sopravvivere invece
devi eseguirli un attimino peggio; cosi chi ti
sta sopra consuma un po' di energia per frustarti, e tu
non gli dai mai tutto quello che voleva.
Poi alla fine qual'e' il problema ? I cimiteri sono pieni
di gente munifica e indispensabile...
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11-01-2017, 15:28
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#10
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 1,883
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L'orgoglio non porta a niente. Bisognerebbe invece allenarsi ad avere comprensione e umiltà '.
L'orgoglio che cos'è? E' una forma di narcisismo che non porta a niente se non a litigi
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11-01-2017, 15:38
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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Quote:
Originariamente inviata da alleny82
L'orgoglio non porta a niente. Bisognerebbe invece allenarsi ad avere comprensione e umiltà '.
L'orgoglio che cos'è? E' una forma di narcisismo che non porta a niente se non a litigi
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si ma le masse nn ragionano cosi , nel senso alla gente piace x factor per dirti, e robe del genere , l'illusione di essere meglio di altri , questi vivono di feedback per colmare un vuoto interiore che ormai è un abisso senza fondo.
il narcisismo di questo genere è un prodotto prettamente americano.
sto gioco malato gioca appunto sul fatto di avere la speranza di uscire dal proprio rango sociale ed elevarsi a qualcosa di migliore e globalmente riconosciuto (cosa che nn accadrà mai) , l'esaltazione dell individuo , d'altronde succede questo quando in tutto il mondo il comunismo o insomma quel tipo di idea fallisce .
è l'america cmq è sempre colpa loro.
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11-01-2017, 16:25
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#12
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Banned
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 746
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Quote:
Originariamente inviata da alleny82
È probabile che i nostri nonni, prima di essere costretti ad andare in guerra erano solo dei bravi e miti contadini che parlavano di pietà e compassione con naturalezza estrema e che probabilmente le invocavano per sé stessi e per le persone a cui tenevano :"abbiate pietà, abbiate compassione " a cui per spiegare meglio si sarebbe potuto aggiungere :" trovate qualcosa di me in voi perché infondo non siamo diversi"
Stai a vedere che la causa di tutte le fobie è il fascismo e il nazismo e in particolare il mito del super uomo e in special modo la seconda guerra mondiale..?
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Non so se provare tenerezza o preoccuparmi per l'ingenuità di queste osservazioni.
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11-01-2017, 16:31
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da varykino
secondo me la competizione invece , la competizione è la base della nostra società , nostra intesa globalmente.
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La penso anche io così, solo che una volta che si è constatata questa cosa bisogna decidersi ed esprimere un giudizio.
Tutto questo va bene e va riconosciuto come qualcosa di positivo o va riconosciuto come qualcosa di negativo?
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Ultima modifica di XL; 11-01-2017 a 16:41.
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11-01-2017, 16:49
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Tutto questo va bene e va riconosciuto come qualcosa di positivo o va riconosciuto come qualcosa di negativo?
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negativo , dato che il premio di questa competizione qual è alla fine? una bara più bella? il fatto di passare la vita dicendo frasi formali , solo perchè si è costantemente in competizione?
la competizione crea un teatrino di falsità formali , dove tutti se volemo bene , ma poi ognuno spera che l'altro affondi .... direi che è una vita deprimente cosi.
il bello è che sto " gioco" inizia proprio a scuola e nn finisce mai fino alla morte.
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11-01-2017, 17:19
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#15
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Banned
Qui dal: Jul 2016
Ubicazione: Qua
Messaggi: 429
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Vivere crea competizione e alla fine ci si annichilisce a vicenda.
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11-01-2017, 18:15
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#16
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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Quote:
Originariamente inviata da Dr.Scotti
Vivere crea competizione e alla fine ci si annichilisce a vicenda.
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E' una visione grossolana e incompleta. C'e' competizione buona e c'e' la cattiva. Faccio esempi della cattiva. Poniamo che l' ossigeno all'interno della nostra bolla d'aria sia una risorsa limitata e non riproducibile. Che io peso 200 chili e tu invece 50; quindi io consumo di mia natura piu' ossigeno di te. Per rimediare a questa ingiustizia inizi a respirare piu' forte tanto da riuscire a consumare la mia stessa quantita' di aria; il risultato finale sara' che moriremo entrambi prima per mancanza di ossigeno. Oppure per essere sicuri che l' altro non consumi troppo ossigeno lo uccidiamo. Sono entrambi scelte pericolose e distruttive.
La buona competizione sarebbe quella di fare a gara per respirare entrambi meno aria e quindi vivere piu' a lungo, o di essere costretti a collaborare per riprodurre l'ossigeno. In realta' ovvio che non ci sono tipicamente situazioni cosi' immediate, drastiche e chiare di scelta tra la vita e la morte; sono molto piu' sfumate, se non ai piu' impercettibili. Ma di fondo esiste sempre la buona e la cattiva competizione, e la natura non perdona scelte sbagliate. Sta a noi riuscire a governare ed impegnarci per imboccare la via della buona competizione. Il disimpegno non e' neutro, l'ossigeno lo consumi anche da fermo.
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11-01-2017, 18:21
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#17
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 1,883
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Quote:
Originariamente inviata da Ehi tu, coso...
Non so se provare tenerezza o preoccuparmi per l'ingenuità di queste osservazioni.
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La tenerezza non mi dispiace. Lasciarti preoccupare per l'ingenuità delle mie osservazioni non è il massimo. So di essere spesso ingenua.
Mi farebbe piacere che tu mi spiegassi dove hai ravvisato la mia ingenuità, qual è il tuo pensiero ecc.
Grazie.
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11-01-2017, 21:30
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da no-body
E' una visione grossolana e incompleta. C'e' competizione buona e c'e' la cattiva. Faccio esempi della cattiva. Poniamo che l' ossigeno all'interno della nostra bolla d'aria sia una risorsa limitata e non riproducibile. Che io peso 200 chili e tu invece 50; quindi io consumo di mia natura piu' ossigeno di te. Per rimediare a questa ingiustizia inizi a respirare piu' forte tanto da riuscire a consumare la mia stessa quantita' di aria; il risultato finale sara' che moriremo entrambi prima per mancanza di ossigeno. Oppure per essere sicuri che l' altro non consumi troppo ossigeno lo uccidiamo. Sono entrambi scelte pericolose e distruttive.
La buona competizione sarebbe quella di fare a gara per respirare entrambi meno aria e quindi vivere piu' a lungo, o di essere costretti a collaborare per riprodurre l'ossigeno. In realta' ovvio che non ci sono tipicamente situazioni cosi' immediate, drastiche e chiare di scelta tra la vita e la morte; sono molto piu' sfumate, se non ai piu' impercettibili. Ma di fondo esiste sempre la buona e la cattiva competizione, e la natura non perdona scelte sbagliate. Sta a noi riuscire a governare ed impegnarci per imboccare la via della buona competizione. Il disimpegno non e' neutro, l'ossigeno lo consumi anche da fermo.
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Ma i sistemi competitivi attualmente creano un mucchio di persone che vivono ai margini sociali. Ora mi sai dire queste cose in che modo giovano alle persone che vengono emarginate o escluse?
Queste persone escluse cosa ci guadagnano da questi sistemi?
(qua si arriva a quei giochi a somma zero... Ad una persona senza reddito cosa vuoi che gliene freghi di un buon servizio di mezzi pubblici, se alla fine non può usufruirne dato che non ha neanche i soldi per comprare il biglietto?)
Alla fine nell'insieme la natura va avanti, non è che se muore il 20%-30% di una popolazione, finisce anche la popolazione.
Magari molti campano benissimo grazie ad un certo sistema competitivo e riescono ad inserirsi, però poi può capitare che c'è un 20%-30% che magari non se la passa affatto bene.
Se si distribuiscono le risorse e le si danno soprattutto ai migliori (il sistema meritocratico tanto osannato), c'è anche da chiedersi dei peggiori cosa ce ne facciamo... Perché ogni qual volta vengono a crearsi gerarchie di questo tipo, finiranno con l'esserci questi peggiori.
Secondo me risulta ragionevole selezionare qualcuno capace di pilotare un aereo, se c'è da pilotare un aereo, però bisogna fare in modo che anche chi resta fuori da questo tipo di selezioni qua (non è capace di pilotare un aereo) possa avere mezzi alternativi per sopravvivere e vivere in modo dignitoso quanto la persona che pilotare l'aereo, io non vedo molte soluzioni.
Chi vuol fomentare la competizione osteggia fortemente queste iniziative ed io penso che effettivamente siano collegate certe idee. Varykino ha fatto un bell'esempio, questi reality di cattivo gusto in cui delle persone vengono praticamente vessate e si sottopongono volontariamente a queste vessazioni per vincere, primeggiare... Perché il primo avrà tutto, gli altri... Praticamente quasi nulla.
Mi viene praticamente il vomito, lo ammetto, quando penso a queste cose, ma molte persone ci sguazzano alla grande dentro a tutta questa roba. Con questa citazione mi riallaccio anche al tema principale della discussione...
"La conclusione che il terrore e la civiltà sono inseparabili, tratta dai conservatori, è solidamente fondata. Che cosa potrebbe indurre gli uomini a svilupparsi in modo da saper dominare con successo stimoli complessi, se non la propria evoluzione realizzata con sforzo, che deve accendersi alla resistenza esterna? Dapprima la resistenza stimolante è incarnata dal padre, poi assume forme innumerevoli: il maestro, il superiore, il cliente, il concorrente, gli esponenti di forze sociali e politiche. La loro brutalità stimola la spontaneità individuale.
Che un giorno la severità possa essere dosata, che le pene sanguinose con cui l’umanità è stata addomesticata nel corso dei millenni possano lasciare il posto alla creazione di sanatori, ha tutta l’aria di un sogno. La coazione simulata è impotente. Lo sviluppo della civiltà si è compiuto all’insegna del carnefice; […]
All’insegna del carnefice sono il lavoro e il godimento. Voler negare questo è andare contro a ogni scienza e a ogni logica. Non ci si può disfare del terrore e conservare la civiltà. Attenuare il primo è già l’inizio della dissoluzione. Di qui si possono trarre le conseguenze più diverse: dal culto della barbarie fascista alla fuga rassegnata nei giorni infernali. Ma se ne può trarre anche un’altra: non curarsi della logica quando è contro l’umanità."
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Ultima modifica di XL; 11-01-2017 a 23:16.
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11-01-2017, 21:48
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#19
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Banned
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 746
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Quote:
Originariamente inviata da alleny82
La tenerezza non mi dispiace. Lasciarti preoccupare per l'ingenuità delle mie osservazioni non è il massimo. So di essere spesso ingenua.
Mi farebbe piacere che tu mi spiegassi dove hai ravvisato la mia ingenuità, qual è il tuo pensiero ecc.
Grazie.
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Sono stato un po polemico, pardon.
Il fatto è che i "bravi e miti" contadini non sono mai esistiti. E i "bei vecchi tempi" nemmeno. Il mondo è duro, e gli esseri umani sono quello che sono.
Purtroppo (o per fortuna?) i grandi ideali sulla perfettibilità dell'uomo sono appunto ideali. Ma la verità è un'altra cosa. Personalmente penso convenga diffidare di chi si fa portavoce del "bene", "noi siamo nel giusto, noi siamo la giustizia, noi facciamo il bene, ecc." Sono parole, e le parole sono solo parole.
I paladini del bene di solito hanno fatto molto più male del malvagi dichiarati. Almeno il "malvagio" opera per il proprio tornaconto, ne ha la consapevolezza, sa quello che fa e dove vuole arrivare.
I paladini del bene sono ad esempio i crociati che "in nome di Dio" facevano le guerre sante, ammazzando "in nome del bene, del giusto" i musulmani "infedeli" per "redimerli".
Si stava male già prima delle guerre mondiali. Sì è sempre stati male. E adesso è sempre la solita solfa.
Tutti lottano per il proprio tornaconto, anche i "buoni" lo sono perché esserlo gli soddisfa. Non esiste la bontà disinteressata.
In questa prospettiva allora anche il partito nazista agiva "nel bene del popolo, per il bene" e gli ebrei erano il capro espiatorio, i rappresentati del male, i malvagi, mentre "noi" del popolo/partito siamo i buoni, facciamo il bene.
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Ultima modifica di Ehi tu, coso...; 11-01-2017 a 22:16.
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12-01-2017, 10:27
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#20
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 1,883
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Quote:
Originariamente inviata da Ehi tu, coso...
Sono stato un po polemico, pardon.
Il fatto è che i "bravi e miti" contadini non sono mai esistiti. E i "bei vecchi tempi" nemmeno. Il mondo è duro, e gli esseri umani sono quello che sono.
Purtroppo (o per fortuna?) i grandi ideali sulla perfettibilità dell'uomo sono appunto ideali. Ma la verità è un'altra cosa. Personalmente penso convenga diffidare di chi si fa portavoce del "bene", "noi siamo nel giusto, noi siamo la giustizia, noi facciamo il bene, ecc." Sono parole, e le parole sono solo parole.
I paladini del bene di solito hanno fatto molto più male del malvagi dichiarati. Almeno il "malvagio" opera per il proprio tornaconto, ne ha la consapevolezza, sa quello che fa e dove vuole arrivare.
I paladini del bene sono ad esempio i crociati che "in nome di Dio" facevano le guerre sante, ammazzando "in nome del bene, del giusto" i musulmani "infedeli" per "redimerli".
Si stava male già prima delle guerre mondiali. Sì è sempre stati male. E adesso è sempre la solita solfa.
Tutti lottano per il proprio tornaconto, anche i "buoni" lo sono perché esserlo gli soddisfa. Non esiste la bontà disinteressata.
In questa prospettiva allora anche il partito nazista agiva "nel bene del popolo, per il bene" e gli ebrei erano il capro espiatorio, i rappresentati del male, i malvagi, mentre "noi" del popolo/partito siamo i buoni, facciamo il bene.
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Una prospettiva in cui il partito nazista agiva per il bene? Un bene finto e malato e solo per sé stesso forse... ma io parlando di pietà non posso certo vederla negli omicidi e vari crimini di guerra del nazismo! Non ho parlato di paladini del bene visto che non piacciono neanche a me.. a meno che tu non ti riferisca a Gesù di Nazareth..ma, non penso, lui non ha mai fatto del male a nessuno ; anzi è stato ucciso... l'umanità addomesticata? È così e basta? Molta umanità è stata addomesticata sull' esempio di Gesù.
Ma quella dei Crociati è una storia troppo vecchia per averci influenzato, al contrario della seconda guerra mondiale. Anche Gesù è lontano nel tempo ma le sue idee sono ancora molto presenti.
Tutti gli umani addomesticati? A pensare al proprio tornaconto? Prima o poi crollano però perché sentire freddezza intorno a sé, alla lunga porta ad attacchi di panico ecc.
Per quanto riguarda la visione patriarcale c'era si anche prima del fascismo ma Mussolini e le idee fasciste e naziste hanno peggiorato la situazione, hanno fomentato gli uomini, convincendoli ancora di più, facendoli diventare ancora più razzisti, maschilisti, feroci e senza pietà; hanno reso ufficiale e idolatrato la mancanza di pietà.
I miti contadini c'erano, uno era mio nonno. E so di tanti ragazzi contadini che si sono nascosti per non partecipare alla guerra, ma una volta catturati, quando hanno tentato di fuggire dalla galera gli hanno sparato come niente fosse. Erano solo miti contadini, ecco la fine che hanno fatto.
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