Perché la pietà da' fastidio?
La pietà, la compassione sono sentimenti molto importanti ma secondo me talmente fraintesi e interpretati male da essere diventati delle offese!
Secondo me la causa risale all'epoca del fascismo e del Mito del "Super uomo". A quel punto la pietà e la compassione nel non sono più i sentimenti che Gesù provava per noi e ci invitava a provare l'uno per l'altro (non so, ma penso che con questi termini che oggi spaventano, lui intendesse parlare non su un piano superiore, ma sullo stesso piano ; qualcosa come :"amico mio ti sento vicino, siamo sulla stessa barca; oggi mi dispiace se soffri, domani dispiacerà a te che soffriro' io.) Questo mfa pensare che la sensazione che trovate sgradevole sia l'eredità rimasta in voi di un fascismo che voleva l'uomo privo di debolezze e imperfezioni. È probabile che i nostri nonni, prima di essere costretti ad andare in guerra erano solo dei bravi e miti contadini che parlavano di pietà e compassione con naturalezza estrema e che probabilmente le invocavano per sé stessi e per le persone a cui tenevano :"abbiate pietà, abbiate compassione " a cui per spiegare meglio si sarebbe potuto aggiungere :" trovate qualcosa di me in voi perché infondo non siamo diversi" Stai a vedere che la causa di tutte le fobie è il fascismo e il nazismo e in particolare il mito del super uomo e in special modo la seconda guerra mondiale..? :o :o |
Re: Perché la pietà da' fastidio?
Dubito fortemente della tesi.
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Re: Perché la pietà da' fastidio?
rispondo con un linguaggio matematico (dove p=pietà, il simbolo U indica 'unione' e il simbolo I sarebbe 'intersezione' cioè legami meno impegnati di quelli relativi a U):
"perchè ad esempio se un corpo con cromosoma XX interagendo con un XY sprigiona un'energia p>0, l'elemento XY si allontana dal valore di riferimento α (se non si legge bene, sarebbe 'alfa') per avvicinarsi al valore di riferimento β. Se p>>0 allora XY finisce pienamente nel campo dei valori β. Da un'osservazione di dati sperimentali si rileva che procedendo in questa direzione si ha una probabilità sempre minore che si abbia (XX)U(XY) e ancora minore di (XX)I(XY), con sconforto e frustrazione del secondo elemento che finirà per lamentarsi su un forum di elementi poco reattivi del fatto che tutti i tipi XY sono falsi e con un atteggiamento da gas nobile, tranne se si tratta di incontrare lo Stronzio di turno." (poi magari successivamente darò una risposta più seria) |
Re: Perché la pietà da' fastidio?
Questo spiegherebbe la fobia sociale solo in Italia o in Paesi che hanno sperimentato regimi simili. Ma in tutti gli altri? Per esempio è una realtà massiccia anche negli Stati Uniti.
Secondo me più che il fascismo è la cultura patriarcale che ha prodotto il mito dell'uomo forte e sicuro. Quello in verità c'è un pò dappertutto, almeno nel mondo occidentale. |
Re: Perché la pietà da' fastidio?
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Re: Perché la pietà da' fastidio?
La natura umana
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Re: Perché la pietà da' fastidio?
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È una questione di orgoglio credo.
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Re: Perché la pietà da' fastidio?
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scavalcato riconosco di non aver avuto le palle, e di non essere stato piu' furbo e stronzo di chi mi ha superato. Di contro anche dopo aver perso mille battaglie; credo che sul lungo termine si possa vincere la guerra contro la gerarchia o il tuo nemico. La guerra inoltre non conduce ad una sconfitta unilaterale, come ho letto qui qualcuno dirlo piu' chiaramente in un altro post quando faceva un richiamo a Platone. L'importante e' non foraggiare economicamente e ideologicamente chi sta sopra. Leggevo sul libro "Se questo e' un uomo", di Primo Levi; anche nei lager nazisti potevi sopravvivere. Nel lager se vuoi morire basta che esegui gli ordini alla lettera, per sopravvivere invece devi eseguirli un attimino peggio; cosi chi ti sta sopra consuma un po' di energia per frustarti, e tu non gli dai mai tutto quello che voleva. Poi alla fine qual'e' il problema ? I cimiteri sono pieni di gente munifica e indispensabile... |
Re: Perché la pietà da' fastidio?
L'orgoglio non porta a niente. Bisognerebbe invece allenarsi ad avere comprensione e umiltà '.
L'orgoglio che cos'è? E' una forma di narcisismo che non porta a niente se non a litigi |
Re: Perché la pietà da' fastidio?
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il narcisismo di questo genere è un prodotto prettamente americano. sto gioco malato gioca appunto sul fatto di avere la speranza di uscire dal proprio rango sociale ed elevarsi a qualcosa di migliore e globalmente riconosciuto (cosa che nn accadrà mai) , l'esaltazione dell individuo , d'altronde succede questo quando in tutto il mondo il comunismo o insomma quel tipo di idea fallisce :D . è l'america cmq è sempre colpa loro. |
Re: Perché la pietà da' fastidio?
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Re: Perché la pietà da' fastidio?
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Tutto questo va bene e va riconosciuto come qualcosa di positivo o va riconosciuto come qualcosa di negativo? |
Re: Perché la pietà da' fastidio?
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la competizione crea un teatrino di falsità formali , dove tutti se volemo bene , ma poi ognuno spera che l'altro affondi .... direi che è una vita deprimente cosi. il bello è che sto " gioco" inizia proprio a scuola e nn finisce mai fino alla morte. |
Vivere crea competizione e alla fine ci si annichilisce a vicenda.
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Re: Perché la pietà da' fastidio?
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La buona competizione sarebbe quella di fare a gara per respirare entrambi meno aria e quindi vivere piu' a lungo, o di essere costretti a collaborare per riprodurre l'ossigeno. In realta' ovvio che non ci sono tipicamente situazioni cosi' immediate, drastiche e chiare di scelta tra la vita e la morte; sono molto piu' sfumate, se non ai piu' impercettibili. Ma di fondo esiste sempre la buona e la cattiva competizione, e la natura non perdona scelte sbagliate. Sta a noi riuscire a governare ed impegnarci per imboccare la via della buona competizione. Il disimpegno non e' neutro, l'ossigeno lo consumi anche da fermo. |
Re: Perché la pietà da' fastidio?
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Mi farebbe piacere che tu mi spiegassi dove hai ravvisato la mia ingenuità, qual è il tuo pensiero ecc. Grazie. |
Re: Perché la pietà da' fastidio?
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Queste persone escluse cosa ci guadagnano da questi sistemi? :nonso: (qua si arriva a quei giochi a somma zero... Ad una persona senza reddito cosa vuoi che gliene freghi di un buon servizio di mezzi pubblici, se alla fine non può usufruirne dato che non ha neanche i soldi per comprare il biglietto?) Alla fine nell'insieme la natura va avanti, non è che se muore il 20%-30% di una popolazione, finisce anche la popolazione. Magari molti campano benissimo grazie ad un certo sistema competitivo e riescono ad inserirsi, però poi può capitare che c'è un 20%-30% che magari non se la passa affatto bene. Se si distribuiscono le risorse e le si danno soprattutto ai migliori (il sistema meritocratico tanto osannato), c'è anche da chiedersi dei peggiori cosa ce ne facciamo... Perché ogni qual volta vengono a crearsi gerarchie di questo tipo, finiranno con l'esserci questi peggiori. Secondo me risulta ragionevole selezionare qualcuno capace di pilotare un aereo, se c'è da pilotare un aereo, però bisogna fare in modo che anche chi resta fuori da questo tipo di selezioni qua (non è capace di pilotare un aereo) possa avere mezzi alternativi per sopravvivere e vivere in modo dignitoso quanto la persona che pilotare l'aereo, io non vedo molte soluzioni. Chi vuol fomentare la competizione osteggia fortemente queste iniziative ed io penso che effettivamente siano collegate certe idee. Varykino ha fatto un bell'esempio, questi reality di cattivo gusto in cui delle persone vengono praticamente vessate e si sottopongono volontariamente a queste vessazioni per vincere, primeggiare... Perché il primo avrà tutto, gli altri... Praticamente quasi nulla. Mi viene praticamente il vomito, lo ammetto, quando penso a queste cose, ma molte persone ci sguazzano alla grande dentro a tutta questa roba. Con questa citazione mi riallaccio anche al tema principale della discussione... "La conclusione che il terrore e la civiltà sono inseparabili, tratta dai conservatori, è solidamente fondata. Che cosa potrebbe indurre gli uomini a svilupparsi in modo da saper dominare con successo stimoli complessi, se non la propria evoluzione realizzata con sforzo, che deve accendersi alla resistenza esterna? Dapprima la resistenza stimolante è incarnata dal padre, poi assume forme innumerevoli: il maestro, il superiore, il cliente, il concorrente, gli esponenti di forze sociali e politiche. La loro brutalità stimola la spontaneità individuale. Che un giorno la severità possa essere dosata, che le pene sanguinose con cui l’umanità è stata addomesticata nel corso dei millenni possano lasciare il posto alla creazione di sanatori, ha tutta l’aria di un sogno. La coazione simulata è impotente. Lo sviluppo della civiltà si è compiuto all’insegna del carnefice; […] All’insegna del carnefice sono il lavoro e il godimento. Voler negare questo è andare contro a ogni scienza e a ogni logica. Non ci si può disfare del terrore e conservare la civiltà. Attenuare il primo è già l’inizio della dissoluzione. Di qui si possono trarre le conseguenze più diverse: dal culto della barbarie fascista alla fuga rassegnata nei giorni infernali. Ma se ne può trarre anche un’altra: non curarsi della logica quando è contro l’umanità." |
Re: Perché la pietà da' fastidio?
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Il fatto è che i "bravi e miti" contadini non sono mai esistiti. E i "bei vecchi tempi" nemmeno. Il mondo è duro, e gli esseri umani sono quello che sono. Purtroppo (o per fortuna?) i grandi ideali sulla perfettibilità dell'uomo sono appunto ideali. Ma la verità è un'altra cosa. Personalmente penso convenga diffidare di chi si fa portavoce del "bene", "noi siamo nel giusto, noi siamo la giustizia, noi facciamo il bene, ecc." Sono parole, e le parole sono solo parole. I paladini del bene di solito hanno fatto molto più male del malvagi dichiarati. Almeno il "malvagio" opera per il proprio tornaconto, ne ha la consapevolezza, sa quello che fa e dove vuole arrivare. I paladini del bene sono ad esempio i crociati che "in nome di Dio" facevano le guerre sante, ammazzando "in nome del bene, del giusto" i musulmani "infedeli" per "redimerli". Si stava male già prima delle guerre mondiali. Sì è sempre stati male. E adesso è sempre la solita solfa. :nonso: Tutti lottano per il proprio tornaconto, anche i "buoni" lo sono perché esserlo gli soddisfa. Non esiste la bontà disinteressata. In questa prospettiva allora anche il partito nazista agiva "nel bene del popolo, per il bene" e gli ebrei erano il capro espiatorio, i rappresentati del male, i malvagi, mentre "noi" del popolo/partito siamo i buoni, facciamo il bene. :miodio: |
Re: Perché la pietà da' fastidio?
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Ma quella dei Crociati è una storia troppo vecchia per averci influenzato, al contrario della seconda guerra mondiale. Anche Gesù è lontano nel tempo ma le sue idee sono ancora molto presenti. Tutti gli umani addomesticati? A pensare al proprio tornaconto? Prima o poi crollano però perché sentire freddezza intorno a sé, alla lunga porta ad attacchi di panico ecc. Per quanto riguarda la visione patriarcale c'era si anche prima del fascismo ma Mussolini e le idee fasciste e naziste hanno peggiorato la situazione, hanno fomentato gli uomini, convincendoli ancora di più, facendoli diventare ancora più razzisti, maschilisti, feroci e senza pietà; hanno reso ufficiale e idolatrato la mancanza di pietà. I miti contadini c'erano, uno era mio nonno. E so di tanti ragazzi contadini che si sono nascosti per non partecipare alla guerra, ma una volta catturati, quando hanno tentato di fuggire dalla galera gli hanno sparato come niente fosse. Erano solo miti contadini, ecco la fine che hanno fatto. |
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