Perché non possiamo controllare gli altri così come spostiamo un dito. Se il nostro corpo se ne andasse in giro per conto suo quando siamo svegli, la nostra vita sarebbe condizionata anche da questo "altro" qua, percepiremmo come "altro" anche il nostro corpo stesso.
Credo non ci sia nessuno che in mezzo alle cose che vorrebbe fare non ci fa entrare alcuna altra persona, ora però se c'entra un'altra persona è necessario che desideri farle anche lei queste cose.
Questo desiderio noi però non lo controlliamo direttamente, ma solo indirettamente tramite forme di accondiscendenza più o meno estese.
Ad esempio se voglio che i moderatori del forum non mi buttino fuori devo sottostare a certe regole, ossia condizioni dettate da altre persone. Sarei libero da queste condizioni se avessi il potere di fare quel che mi pare e i moderatori non potrebbero agire in nessun modo contro di me. Non è che diventerei libero dalle condizioni occupandomi di altro, sarei condizionato lo stesso. Agendo così apparentemente esercito una forma di potere, ma in realtà non è così, mi sono solo adattato.
E' proprio qua che vengono a crearsi tutti i malanni e tutti i conflitti vari, per poter condividere qualcosa (quando si ha scarso potere) bisogna poi "regolarsi" in certi modi ed adattarsi.
Alla fine il potere che manca non lo si riesce ad acquisire mai così e si rimane sempre e comunque condizionati. Se gli altri divenissero nostre braccia o gambe, non saremmo più condizionati da questi, li potremmo "spostare".
Se si vuole però che gli altri siano più indipendenti e si muovano per conto loro torniamo di nuovo al punto di partenza
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Nella misura in cui certe cose risultano indipendenti dalle nostre intenzioni (a monte) e desideri, ci condizionano, compresi gli altri. Quel che risulta e viene percepito come "altro" rispetto a noi, in quanto tale ci condiziona, esercita un potere su di noi perché fuori dal nostro potere intenzionale-desiderante.
Pensandoci meglio, forse tutto quel che si trova al di là dei nostri confini ci condiziona, perciò forse è anche una cosa che dipende da come li si percepisce e definisce questi confini. Le persone introverse credo li traccino fuori (perché si identificano con quel che sta dentro), quelle estroverse dentro (perché si identificano con quel che sta fuori).