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25-11-2014, 02:04
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#41
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Cazzo ma andassero in culo loro e la disapprovazione, ma chi cristo li vuole?
Ma seriamente, ma che me ne faccio dell'approvazione di gente che tanto con me non c'entra un amato cazzo?
Che schiavitù, mi rifiuto.
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25-11-2014, 02:04
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#42
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 12,574
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Quote:
Originariamente inviata da alien boy
'hai il ragazzo/a?' risposta:'no', non c'è niente da giustificare e non vedo perchè uno debba aggiungere 'non l'ho mai avuto/a', se poi si passa al riferimento al passato, con la domanda 'hai mai avuto il ragazzo/a' qui già si superano i limiti (oh pure gli altri non devono sbagliare a parlare mica solo noi) e quindi qualsiasi risposta o reazione è lecita. A me capitò solo una volta una tale domanda e io risposi 'non mi ricordo' e non fui fucilato.
Comunque se sei una persona molto timida non si meraviglierebbero neanche di alcune risposte.
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Infatti..
Non lo capisco, una conversazione del genere è formale e deve rimanere su tale piano, siamo noi che la spostiamo su un piano intimo, senza che gli altri lo vogliano e lo chiedano, e ci andiamo a mettere in un vicolo cieco di nostra volontà
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25-11-2014, 02:22
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#43
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Intermedio
Qui dal: Sep 2014
Messaggi: 252
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Si ovvio, è la condizione da "subnormale" a portare ad un approccio esasperato in queste situazioni.
L'altra persona vuole solo buttare lì una domanda, fare conversazione di circostanza per passare il tempo, mentre io sono mentalmente prona, e penso "ODDIO DA QUESTA RISPOSTA DIPENDE TUTTA LA MIA FUTURA SOCIALE E LA PRIMA IMPRESSIONE CHE FARO' A QUESTA PERSONA CHE POTREBBE ESSERE LA MIA NUOVA POTENZIALE MIGLIORE AMICAAA"
Questo unito alla coda di paglia tremenda, "OK NON SONO FIDANZATA PERCHÈ SONO SFIGATA VA BENEEEE ARGHHHH".
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25-11-2014, 02:33
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#44
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 12,574
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Quote:
Originariamente inviata da Alienata
Si ovvio, è la condizione da "subnormale" a portare ad un approccio esasperato in queste situazioni.
L'altra persona vuole solo buttare lì una domanda, fare conversazione di circostanza per passare il tempo, mentre io sono mentalmente prona, e penso "ODDIO DA QUESTA RISPOSTA DIPENDE TUTTA LA MIA FUTURA SOCIALE E LA PRIMA IMPRESSIONE CHE FARO' A QUESTA PERSONA CHE POTREBBE ESSERE LA MIA NUOVA POTENZIALE MIGLIORE AMICAAA"
Questo unito alla coda di paglia tremenda, "OK NON SONO FIDANZATA PERCHÈ SONO SFIGATA VA BENEEEE ARGHHHH".
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L'approccio corretto è esattamente il contrario, leggerezza e svago, è così che si stimola il prossimo a voler frequentarti ancora, l'intimità riservala per quando il rapporto si è consolidato
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25-11-2014, 13:45
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#45
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Esperto
Qui dal: May 2014
Messaggi: 602
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Quote:
Originariamente inviata da Alienata
"Per socializzare se si è sfigati", è sottinteso
Vi è mai successo di porvi una questione del genere? Come la pensate?
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Secondo me si. Nella mia esperienza la gente giudica in base a cosa combini, se frequenti certi posti, se hai certe cose, se lavori, se vai con gli amici, se fai sesso, se hai la macchina e quale, se guidi...
Una vita più solitaria, problematica e fuori dall'ordinario porta all'emarginazione: sei un nerd oppure un semplice sfigatello, poco interessante, poco coinvolgente.
Quindi dico piccole bugie sul mio conto, soprattutto ai conoscenti che vedo poco spesso e che non verrebbero mai a scoprirle.
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25-11-2014, 13:48
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#46
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Ecco, effettivamente negli ultimi mesi ho visto talmente poca gente che mi ero scordato di questo problema (quando evito da molto e non sono in depressione, mi sembra di stare bene, altro che fine del tunnel io il tunnel me lo sono arredato per bene)!
dato che a livello "fattuale" non mi succede mai niente per ovvi motivi, quando parlavo,parlavo sempre di argomenti generali, che ne so :i libri che leggevo, filosofia, film, politica, psicologia, musica, ma mi mandava terribilmente in paranoia che quando qualcuno mi raccontava una sua avventura,un aneddoto un episodio ecc io non avessi mai niente con cui "rilanciare" e tutto questo mi fa sentire terribilmente vuoto e affettato perchè effettivamente non è la MIA vita ma quella degli altri, ciò di cui parlo.
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25-11-2014, 14:12
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#47
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: £
Messaggi: 8,111
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Quote:
Originariamente inviata da alien boy
Parli del caso in cui chi chiede è molto più grande di chi viene interrogato?
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No. Il contrario... più piccole del l'interrogatorio.
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25-11-2014, 15:51
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#48
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: Torino
Messaggi: 824
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Oh, volevo rispondere poi ho visto che mi ha preceduta alien boy in contenuti Non c'è bisogno di dare spiegazioni alle persone: tu non devi niente a loro e loro non devono niente a te. Non sei una pietanza sacrificale.
"Cos'hai fatto sabato?"-"Sono rimasta a casa". Punto, basta, non hanno bisogno di nient'altro.
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25-11-2014, 17:05
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#49
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: £
Messaggi: 8,111
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consigli saggi che in un mondo di adolescenti non funzionano
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25-11-2014, 17:07
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#50
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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A me comunque quello che dà un po' fastidio è l'idea che chiudersi in casa equivalga ad una vita vuota, mentre invece uscire di casa e fare le cose corrisponde COMUNQUE ad una vita piena, come se "avere una vita piena" avesse lo stesso significato per tutti. Magari quello che riempie me non riempie te e viceversa. Magari quello che fa uno che lavora ed esce etc. non lo riempie. Che la vita di una persona che non esce debba essere considerata vuota per principio mentre quella di una sedicenne che fa a gara con l'amica rivale a chi slingua più maschi a sera o quelle di un gruppo di amici che magari oltre le quattro cazzate che si raccontano nei pub ubriachi non hanno niente da dirsi debbano essere considerate per forza delle vite mega ganze e iper vissute a me non convince.
Sono vite che di per sé non dicono nulla, anche la socializzazione può essere vuota, anche una scopata può essere vuota.
È una questione di qualità [non ricordo più bene!], non c'è da assoggettarsi allo standard giusto della vita colma e piena.
Se quello che fai ti coinvolge e ti emoziona perché barattarlo con cose di cui non te ne frega nulla?
Alla fine che ho da dirmi con chi mi considera una sfigata dalla vita vuota?
Con chi mi pensa una che non ha nulla da dire?
Cioè non capisco perché si debba edulcorare la realtà, per quanto riguarda la sopravvivenza a scuola o in altri luoghi: in un discorso (stavamo leggendo un Cioè ) dissi che mi masturbavo e si creò lo scandalo, un mio compagno tempo dopo venne a dirmi: non devi dire queste cose, se no ti parlano dietro...
Altra scuola: venne fuori che sono lesbica, poi nel corso degli anni ne parlai con alcuni professori; alla fine del terzo anno venne un professore a dirmi che quelle cose dovevo tenermele per me perché c'era stato un (o una) docente che aveva tentato di screditarmi durante un consiglio di classe per questo motivo, e non ha voluto farmi il nome. Poi che mossa mafiosa e vigliacca dirmi il fatto e non chi l'ha commesso proprio cone a dire: wei stai in guardia, stai in campana, 'ste cose tienitele per te, e mi mandò a fare uno stage in un'agenzia gestita da un frocio che si portò un mio compagno di classe in crociera a fare "lo stage" quella stessa estate XD alé alé.
Apparte che se si discrimina uno studente sei tu passabile di denuncia (o mi sbaglio?), e poi in classe eravamo in 3 omosessuali tutti dichiarati, quindi non vedo lo scandalo. Bah, bah.
No il punto è che quel pararsi il culo per proteggersi da: cosa? lo capisco ma non è obbligatorio, io sono questa persona e non vedo perché devo mascherarmi da altro o sparare balle sul mio conto poi sì, io ho il problema che esagero troppo nel mostrarmi, e ok, ma non me ne cala un cazzo di apparecchiare su rapporti di superficie, e per quanto riguarda i rapporti di sopravvivenza a scuola e a lavoro non saprei cosa dire perché finché non ho trovato terreno comune su cui giocare sono rimasta da sola. C'erano persone con cui non ho mai parlato e con cui mai avrei legato, epperciò.
Boh
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25-11-2014, 17:11
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#51
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 299
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sì
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25-11-2014, 17:18
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#52
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Per quanto mi riguarda io la prima impressione che do è terribile, è solo mostrandomi e mostrando il mio pensiero che ho trovato punti di contatto con gli altri, quindi non capisco di che si parla.
I convenevoli vuoti fanno pisciare al culo e io li trovo la morte della "socializzazione".
Vabbe'...
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25-11-2014, 17:21
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#53
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,563
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Be, talvolta mi sembra quasi inevitabile, ma di solito cerco di limitarmi a bugie molto piccole e riguardanti per lo più il passato.
Chiaramente, se si interloquisce con una persona che ti pone certe domande in modo superficiale e disinteressato, non c'è bisogno di mentire, in quanto si possono tranquillamente dar risposte brevi, senza il rischio che essi vogliano approfondire con ulteriori domande.
Ma se si tratta di persone con le quali si inizia ad avere un minimo di confidenza (tipicamente nuovi compagni di corso/classe o colleghi), la domanda di approfondimenti arriverà puntuale, e a quel punto di presenta il bivio: mi mostro sfigato come sono o mi salvo in corner con una piccola bugia?
"Che hai fatto di bello nel weekend?"
"Niente"
"Come mai?"
E a questo punto parte la tarantella: una volta non stavi benissimo, l'altra ti è morto il gatto, quella successiva è arrivato lo zio d'America e hai passato il tempo in famiglia con lui... Ma poi? Poi o esci allo scoperto o magari inizi a inventarti qualche uscita, niente di sensazionale, giusto per non ammettere di passare ogni weekend in casa.
oppure
"Hai la ragazza?"
"No?"
"Come mai? Non hai trovato quella giusta?" / "Dai, che alla tua età è ora di iniziare a pensarci..."
E pure qui, giusto per sostenere il discorso o dici che non riesci a trovare una persona adatta a te o che magari hai avuto storie non finite bene in passato (anche qui, senza esagerazioni, quel poco che basta per non apparire proprio forever alone, suscitando compassione mista a derisione).
Personalmente, più che vere menzogne, ho utilizzato delle mezze verità.
Non ho mai nascosto di non essere un socialone, di non amare discoteche e feste affollate, di non avere orde di amici, di non aver avuto molte ragazze, etc.
Certo, l'uscire poco nel weekend nella realtà significa una sera su 10 al mese. Non molte ragazze significa mezza in 27 anni.
Insomma, solo i miei pochissimi (2) amici fidati sanno proprio tutto di me, gli altri mi conoscono dietro un velo, sottile e semitrasparente ma presente, di mezze verità.
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25-11-2014, 17:33
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#54
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: £
Messaggi: 8,111
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le bugie spesso si raccontano per paura che gli altri non capiscano, le si dicono per evitare giudizi o ulteriori domande, purtroppo, come gia detto sono controproducenti...
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25-11-2014, 17:35
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#55
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 12,574
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Per quanto mi riguarda io la prima impressione che do è terribile, è solo mostrandomi e mostrando il mio pensiero che ho trovato punti di contatto con gli altri, quindi non capisco di che si parla.
I convenevoli vuoti fanno pisciare al culo e io li trovo la morte della "socializzazione".
Vabbe'...
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Si parla di contesti formali o informali con persone conosciute da poco
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25-11-2014, 17:43
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#56
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Quote:
Originariamente inviata da ~~~
A me comunque quello che dà un po' fastidio è l'idea che chiudersi in casa equivalga ad una vita vuota, mentre invece uscire di casa e fare le cose corrisponde COMUNQUE ad una vita piena, come se "avere una vita piena" avesse lo stesso significato per tutti. Magari quello che riempie me non riempie te e viceversa. Magari quello che fa uno che lavora ed esce etc. non lo riempie. Che la vita di una persona che non esce debba essere considerata vuota per principio mentre quella di una sedicenne che fa a gara con l'amica rivale a chi slingua più maschi a sera o quelle di un gruppo di amici che magari oltre le quattro cazzate che si raccontano nei pub ubriachi non hanno niente da dirsi debbano essere considerate per forza delle vite mega ganze e iper vissute a me non convince.
Sono vite che di per sé non dicono nulla, anche la socializzazione può essere vuota, anche una scopata può essere vuota.
È una questione di qualità [non ricordo più bene!], non c'è da assoggettarsi allo standard giusto della vita colma e piena.
Se quello che fai ti coinvolge e ti emoziona perché barattarlo con cose di cui non te ne frega nulla?
Alla fine che ho da dirmi con chi mi considera una sfigata dalla vita vuota?
Con chi mi pensa una che non ha nulla da dire?
Cioè non capisco perché si debba edulcorare la realtà, per quanto riguarda la sopravvivenza a scuola o in altri luoghi: in un discorso (stavamo leggendo un Cioè ) dissi che mi masturbavo e si creò lo scandalo, un mio compagno tempo dopo venne a dirmi: non devi dire queste cose, se no ti parlano dietro...
Altra scuola: venne fuori che sono lesbica, poi nel corso degli anni ne parlai con alcuni professori; alla fine del terzo anno venne un professore a dirmi che quelle cose dovevo tenermele per me perché c'era stato un (o una) docente che aveva tentato di screditarmi durante un consiglio di classe per questo motivo, e non ha voluto farmi il nome. Poi che mossa mafiosa e vigliacca dirmi il fatto e non chi l'ha commesso proprio cone a dire: wei stai in guardia, stai in campana, 'ste cose tienitele per te, e mi mandò a fare uno stage in un'agenzia gestita da un frocio che si portò un mio compagno di classe in crociera a fare "lo stage" quella stessa estate XD alé alé.
Apparte che se si discrimina uno studente sei tu passabile di denuncia (o mi sbaglio?), e poi in classe eravamo in 3 omosessuali tutti dichiarati, quindi non vedo lo scandalo. Bah, bah.
No il punto è che quel pararsi il culo per proteggersi da: cosa? lo capisco ma non è obbligatorio, io sono questa persona e non vedo perché devo mascherarmi da altro o sparare balle sul mio conto poi sì, io ho il problema che esagero troppo nel mostrarmi, e ok, ma non me ne cala un cazzo di apparecchiare su rapporti di superficie, e per quanto riguarda i rapporti di sopravvivenza a scuola e a lavoro non saprei cosa dire perché finché non ho trovato terreno comune su cui giocare sono rimasta da sola. C'erano persone con cui non ho mai parlato e con cui mai avrei legato, epperciò.
Boh
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Mi sento preso in causa e voglio chiarire la mia posizione:
La penso esattamente come te [una questione di qualità] ma per un motivo o per l'altro nel momento di confronto "reale" mi viene il complesso di inferiorità (o di superiorità?), anche se non lo "sento". Non mi riferisco agli sconosciuti, che non mi calcolo proprio, ma ad esempio ai miei amici. Avendo sempre coltivato interessi piuttosto "elitari",mica posso ammorbarli con i miei studi, magari singolarmente lo posso anche fare ma quando stiamo insieme in dinamiche di gruppo no, io a questi gli voglio bene, non sono poi così diversi da me, ma se mi sento a disagio pure con loro cazzo posso fare di più?
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25-11-2014, 18:00
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#57
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
Si parla di contesti formali o informali con persone conosciute da poco
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Sì ma alla fine se ci può essere intesa ci sarà, se no no.
Ci sono persone che possono parlare con tutti, altri invece non trovano piacere nel chiacchiericcio a tutti i costi e depersonalizzarsi per sopravvivere nei contesti sociali alla lunga è pesante.
Io solitamente cercavo di buttare tutto in caciara, ma poi le persone ti dicono cose con una serietà disarmante, cioè proprio lo vedi che non si capacitano della vita che conduci o dei vestiti che indossi o del costume da bagno che porti, e a me la loro costernazione costerna.
Perciò non ho soluzioni visto che mi sono momentaneamente ritirata dai giochi
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25-11-2014, 18:02
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#58
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Banned
Qui dal: Nov 2014
Messaggi: 719
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Dipende da come e con chi socializzi, dal tuo temperamento, dalla fiducia in se stessi, e se vuoi per forza apparire un'altra magari davanti alla fighettina della classe
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25-11-2014, 22:34
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#59
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,355
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Quote:
Originariamente inviata da DownwardSpiral2
Mi sento preso in causa e voglio chiarire la mia posizione:
La penso esattamente come te [una questione di qualità] ma per un motivo o per l'altro nel momento di confronto "reale" mi viene il complesso di inferiorità (o di superiorità?), anche se non lo "sento". Non mi riferisco agli sconosciuti, che non mi calcolo proprio, ma ad esempio ai miei amici. Avendo sempre coltivato interessi piuttosto "elitari",mica posso ammorbarli con i miei studi, magari singolarmente lo posso anche fare ma quando stiamo insieme in dinamiche di gruppo no, io a questi gli voglio bene, non sono poi così diversi da me, ma se mi sento a disagio pure con loro cazzo posso fare di più?
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Anche a me, perché purtroppo mi guardo con gli occhi degli altri. Mi penso come mi pensano loro. Il mio sguardo scompare invaso da quello degli altri.
That's my shit.
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25-11-2014, 23:15
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#60
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Quote:
Originariamente inviata da DownwardSpiral2
Avendo sempre coltivato interessi piuttosto "elitari"
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Se tu per primo dici di seguire interessi elitari, tu per primo crei nella tua mente i complessi di inferiore/superiore. Inutile poi dare la colpa alla società o agli altri.
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