DeadSoul

Una persona con gravi problemi relazionali, non ce la fa a vivere.
Diciamoci la verità, io ho gravissimi problemi di timidezza, io faccio molta fatica a chiedere qualcosa, anche la più minima tanto che io mi faccio problemi.
Razionalmente parlando, con queste caratteristiche caratteriali, la vita non è vita, è fallimento totale, in ogni ambito della vita che sia lavoro, amicizie, amore che sono, proprio, la base per vivere una vita dignitosa, se ho fallito in tutti e tre gli ambiti per colpa della mie maledettissime problematiche, allora perché continuare a vivere??
Ma chi vogliamo prendere in giro, è da quando avevo 15 anni, da 19 che la mia vita è finita in maniera definitiva, che sto male: è da 5 anni che ho fatto vari tentativi tra psicoterapia e terapia farmacologica che non sono proprio serviti ad un cazzo.
L' unico intervento reale, concreto che mi potrebbero fare i medici è l'eutanasia, assolutamente perché vivere così, essendo così è, realisticamente, infattibile.

L'essere estremamente timidi con fobia sociale è una condanna diretta alla morte.

Delta80

Pensarci mi tranquillizza a volte

Misty.

ma perché dovrei ammazzarmi io, scusate? la mia vita ha senso malgrado tutte le esperienze negative.

Delta80

Ci penso spesso, probabilmente inconsciamente il pensiero non va mai via , non vorrei però stare ancora più male visto che so a cosa vado incontro per esperienza

claire

La cosa che meno sopporto è chi esprime a voce alta il concetto che "certe vite non valgono la pena, se non hai questo quello ...meglio farla finita, non ha senso ecc".
Oppure "piuttosto che invecchiare meglio morire."
In un simpaticissimo forum vige la regola "sotto il 7 non è vita."
Ma parla per te diocristo.(Non te Misty , te soggetto che generalizza).

Un 95enne senzatetto con dieci tumori e il covid può preferire vivere,e allora?

Pablo's way

Mi domando spesso quand'è che veramente si può accettare un suicidio, quando cioè davvero uno di fronte ad una tragedia del genere può pensare "ok lo capisco era davvero troppo"

Lo so è una domanda stupida ma da fuori sembra (quasi) sempre un gesto così sproporzionato, eppure quando a volte l'ho desiderato (mi sento così stupido a dirlo) mi è sembrato un desiderio molto forte.

Quando mi è capitato di pensarlo ho cercato di reprimerlo immaginando un ipotetico dopo come fosse un film in cui un'altra persona pensando alle motivazioni del mio suicidio si mette a fare ironia "guarda pablo per cosa si è ammazzato, che cosa ridicola, aveva paura di questo, che stupidaggine non ne valeva la pena"

Che poi sono gli stessi pensieri che faccio io quando ripenso a questi momenti a distanza di tempo (con umore migliore). Eppure quando accade a me sembrano motivazioni così valide, così stringenti, da farlo diventare quasi un bisogno, questo mi spaventa tanto.



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claire

Posso capire il tuo ragionamento disperato.
Ma ti assicuro che non è così.
Con la fobia sociale si vive.
Si può perfino avere una bella vita.
Ho 37 anni, la fs per me ormai è come una sorellina fastidiosa che mi sta sempre attaccata.
Ma si vive.

Masterplan92

Gummo

Ultimamente quando ascolto una canzone triste mi chiedo quante persone abbiano scelto quel pezzo d'arte per farla finita.
E viceversa mi capita anche con le canzoni allegre, le quali in certi momenti di confusione mentale possono avere un effetto ancor più letale...

Misty.

Non mi sento triste, è questo che mi preoccupa: non devo arrivare al punto in cui non riconosco neanche più i problemi, quali sono, che grandezza hanno. Mi sento paralizzata, ma incapace di capire *da cosa*, e come se non ci fosse scelta. e non riesco al momento a vedere un’alternativa a questa paralisi. mi sento prigioniera dentro una scatola vuota

Gummo

Niente mi trascina fuori da questo fosso.
Vorrei tanto essere come le persone che ammiro e di cui ho parlato, quelle che riescono ad arrivare all'ultimo dei propri giorni senza essersi piegati. Ma è così difficile. Devo disprezzarmi ? Vale la pena disprezzarsi pur di andare oltre ? ...

hermit94

La mia esistenza è dolorosa e senza senso l'unica cosa che mi ferma dal prendere la.macchina e schiantarmi contro un muro a 130 km/h è che credo nell'aldilà e non fanno una bella.fine i suicidi

Hor

A un certo punto diventerà l'ultima e unica via d'uscita.
Ma una parte di me ancora vuole che questo avvenga in là nel tempo, molto in là nel tempo...

Gummo

Io vado incontro a due tipi di ideazioni suicidarie.
Quelle che perdurano per intere giornate, e che crescono lentamente, e poi quelle istintive dettate dallo sconforto di pochi minuti o poche ore. Entrambe sono tremendamente brucianti, perché il suicidio viene vissuto quasi come sollievo, come pausa da tutto... Peccato sia una pausa eterna e non un'ibernazione temporanea.

Crepuscolo

Qualcuno di voi ha mai pensato al suicidio come possibile forma di vendetta o lo vedete solo come un modo disperato di porre fine ai propri tormenti/sofferenze? Vendetta nel senso di sacrificare la propria vita per fare stare molto male qualcuno.

Bluevelvet93

Io sì.

Hor

No.
Al contrario, il pensiero che c'è chi gioirebbe per il mio suicidio è una delle (poche) cose che mi tengono in vita.
Mi vendico vivendo, insomma.

Delta80

Stanotte ci ho pensato , quando sto male ci penso , però ne ho anche paura di questi pensieri

lonely heart

Oggi ci ho pensato, ma tra il dire e il fare...

Delta80

Spero non arrivi più un momento così , perché so cosa si prova