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Vecchio 22-07-2016, 01:38   #1
Principiante
 

Scusate per il titolo un po' provocatorio, ma è esattamente quello che provo quando penso a me stessa, alla mia solitudine ... Ogni notte penso a queste cose, immaginate che sogni d'oro
Il discorso riguarda le relazioni amorose, ma vale anche per l'amicizia (quella che si avvicina al concetto di "amicizia disinteressata, genuina" ... Ne ho avuta giusto una, ma abitiamo molto lontane e ci vediamo raramente... Il resto? Usa e getta, io ovviamente subivo ... Subisco, perché pur di non star sola faccio così).
So che molte persone che soffrono di depressione hanno una relazione amorosa (le cui qualità - positive e negative - sono le più variegate, ma non voglio occuparmene qui).
Però per quanto mi riguarda sento che io, in quanto affetta da depressione, non potrò mai essere amata dalle persone che "sono in linea con le richieste della società, con le aspettative della gente" (non parlo di mode o cose di questo tipo, il discorso è più profondo). Non sto dando una connotazione negativa a queste persone. Possono essere brave persone (e non solo sulla carta), ma che di fronte a una persona depressa... Insomma, possono mostrarsi simpatici, socievoli e gentili, ma poi non vanno oltre, non vogliono davvero conoscerla, o addirittura la temono perché potrebbe potenzialmente costituire un problema: potrebbe "impazzire", potrebbe influenzare negativamente o ritardare i loro programmi ...
Penso che non potrò mai essere amata, in generale ... A meno che riesca a incontrare un "ipotetico qualcuno particolarmente sensibile nei confronti della depressione" (quelle tra virgolette sono parole e concetti assurdi, me ne rendo conto).
E' un ragionamento orribile, so benissimo che è un'idea sbagliata, ma è come se io avessi interiorizzato l'idea prevalente in questa società (ma so anche che non tutti la pensano così ... Ma purtroppo alla gente piace vedere cosa hai da mostrare, i tuoi risultati ... E "il depresso" solitamente ha tempi e modalità diverse rispetto alla media): "se sei depresso, sei meno meritevole di ..." In questo caso, "sei meno meritevole di essere amato" (perché "non hai forza di volontà", "non raggiungi gli standard, gli obiettivi di realizzazione ...", "non sei abbastanza spigliato, anche se cerchi di nasconderlo").
Sono vittima di uno stigma e mi auto-stigmatizzo perché ho paura degli altri, della "società". E ne sono ben consapevole, ma non riesco a uscirne.
Voi che cosa ne pensate? Se qualcuno ha vissuto questi brutti e ossessivi pensieri, come ha fatto ad allontanarli o ad affrontarli?


NON QUOTATE, GRAZIE
Vecchio 22-07-2016, 01:56   #2
Banned
 

Tu soffri di depressione, non sei una depressa.
È diverso, non identificarti col problema.
La depressione non è una colpa da espiare e giustificare, non può toglierti la possibilità di essere amata perché chi ti ama è chi sa riconoscere che, appunto, tu non sei i tuoi problemi e dietro di essi c'è una persona con i suoi pregi e difetti. Che meriterebbe come chiunque di poter vivere e ricevere certi sentimenti.
È più difficile trovare la persona giusta ? Può darsi, inutile negarlo. Pure senza depressione non è che trovare chi ci ama veramente - e saperlo riconoscere - sia facile però.

Detto questo, è sacrosanto tu voglia fare sì questi influenzino il meno possibile una possibile relazione.
Ma è nei termini di poter stare meglio tu, personalmente, che devi vedere questi sforzi. Di amarTI.
Non di doverti liberare di qualcosa per poter essere meritevole di interesse, rientrare in un parametro standard.

Sei seguita da specialisti o ci sei stata in passato ?
Non che io.nutra esattamente cieca fiducia in essi, ma è una strada che dovrebbe essere percorsa almeno una volta quando certi pensieri sono radicati.
Non c'è male a chiedere aiuto.
Nemmeno ad esser amati nelle difficoltà.
Ringraziamenti da
_Diana_ (22-07-2016)
Vecchio 22-07-2016, 02:32   #3
Esperto
L'avatar di alleny82
 

Premetto che io sono AGNOSTICA però quando sento questi ragionamenti mi vengono in mente tanti credenti(non tutti dico ma tantissimi) che si amano e si aiutano nonostante i problemi, le malattie, le sofferenze. Anche tra i non credenti ci sono persone così.. ma penso in numero minore.
Vecchio 22-07-2016, 10:14   #4
Banned
 

Secondo non e' un problema di stigmatizzazione. Dopotutto quando ti presenti a qualcuno (amico o per una relazione) non lo fai come " ciao, sono Depressa". I risultati che fanno sembrare riusciti c'e' a chi importano e chi no, dopotutto si parla di amore e amicizia, non di un cv per il lavoro.
Piu' che altro il fatto e' " Quali possono essere le difficolta' concrete in una relazione d'amore o amicizia /Quanta pazienza verrebbe richiesta agli altri, e' fattibile ?" (soprattutto in amore capita chi una possibilita' te la da', chiaramente senza garanzeie pero'). E ancora: " Come amici o fidanzato vorrei persone (quasi) perfette o da parte mia c'e' altrettanta disponibilita'e pazienza?"
Vecchio 22-07-2016, 10:16   #5
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da ila82 Visualizza il messaggio
Secondo non e' un problema di stigmatizzazione. Dopotutto quando ti presenti a qualcuno (amico o per una relazione) non lo fai come " ciao, sono Depressa".
Pensi che dopo un po' di frequentazione, gli altri non se ne accorgano? E' come per la timidezza e per ogni lato caratteriale "deviato" dalla norma.
Vecchio 22-07-2016, 10:29   #6
Esperto
L'avatar di varykino
 

questo perchè la gente prende , prende , prende e nn da mai niente , se sei depresso c è ben poco da prendere e la gente s'allontana , forse è meglio cosi .
Vecchio 22-07-2016, 11:27   #7
Principiante
L'avatar di Risentimento
 

E' risaputo che fra simili ci si intende meglio, suvvia.
Il dialogo è fertile, si riescono a trovare punti d'incontro e l'interesse cresce.
Avete presente quei silenzi imbarazzanti? quelli che il resto delle persone trovano ambigui, che quando ti capitano, diamine, ti viene quasi da sotterrarti? beh, immaginate se dinnanzi a voi ci fosse una persona tale e quale, con le vostre stesse caratteristiche.. vi assicuro che è tutt'altra cosa.
Abbiamo bisogno di qualcuno, questo sì, ma prima di tutto, abbiamo bisogno di qualcuno che ci sappia veramente comprendere.
Al mondo ci sono circa otto miliardi di persone, sul forum siamo più di mille utenti.. abbi fede!
Vecchio 22-07-2016, 11:41   #8
Banned
 

Hai ragione..
Vecchio 22-07-2016, 12:00   #9
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Quote:
Originariamente inviata da The_Sleeper Visualizza il messaggio
Tu soffri di depressione, non sei una depressa.
Che differenza fa? Non so, ma non capisco questa distinzione.
Ringraziamenti da
XL (22-07-2016)
Vecchio 22-07-2016, 12:10   #10
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Penso che la stigmatizzazione esiste per chi soffre di un disagio e non siamo noi a inventarlo.
Poi è chiaro ci facciamo influenzare, ingigantiamo il problema ma però alcune volte sono davvero radicati questi preconcetti, tanto da subire vere e proprie ingiustizie sociali.
Vecchio 22-07-2016, 12:38   #11
Esperto
L'avatar di Antonius Block
 

Quote:
Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Che differenza fa? Non so, ma non capisco questa distinzione.
è la stessa differenza che passa tra l'essere stupidi e il dire una cosa stupida
Ringraziamenti da
The_Sleeper (22-07-2016)
Vecchio 22-07-2016, 13:12   #12
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Quote:
Originariamente inviata da Antonius Block Visualizza il messaggio
è la stessa differenza che passa tra l'essere stupidi e il dire una cosa stupida
Interessante come spiegazione
Vecchio 22-07-2016, 13:47   #13
Esperto
L'avatar di berserk
 

Nella vita comune,fuori di chi soffre la patologia,in effetti "avere la depressione" è una sorte" di metonimia per"essere depresso".
Vecchio 22-07-2016, 14:25   #14
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Pensi che dopo un po' di frequentazione, gli altri non se ne accorgano? E' come per la timidezza e per ogni lato caratteriale "deviato" dalla norma.
Quote:
Originariamente inviata da berserk Visualizza il messaggio
Nella vita comune,fuori di chi soffre la patologia,in effetti "avere la depressione" è una sorte" di metonimia per"essere depresso".
Esatto. Prima o poi saltano all'occhio gli indizi di una depressione. Io sono brava a recitare (ho impiegato anni... E' da 7 anni che soffro di depressione ... Ed ero giovanissima e ingenua), ma certe cose si possono nascondere fino a un certo punto. Il linguaggio del corpo - quello incontrollabile, o certi sguardi - non aiuta, ad esempio. Ed è proprio vero che le bugie hanno le gambe corte. E anche le omissioni diventano un problema.
E comunemente le persone ragionano così: persona che soffre di depressione = persona depressa. E questa è un'etichetta, è uno stigma che permane agli occhi degli altri. Anche senza cattiveria, comunque tale etichetta è simbolo di diversità e il diverso è storicamente considerato qualcosa di ambiguo, da allontanare, problematico ... E un diverso "dovuto a" problemi mentali è storicamente considerato una colpa, spesso dunque viene attribuita ancora oggi una connotazione morale, sintomo di debolezza (quando poi non è davvero così, anzi ... Quanti di noi hanno lottato - attraverso la psicoterapia e non - e anche chi si è arreso sono quasi certa che in qualche modo ha cercato di migliorare la propria condizione per un certo periodo ... Ma gli altri comunemente vogliono vedere solo il "risultato", non il processo).

Ultima modifica di Trix; 22-07-2016 a 14:32.
Ringraziamenti da
alleny82 (23-07-2016)
Vecchio 22-07-2016, 16:41   #15
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da Antonius Block Visualizza il messaggio
è la stessa differenza che passa tra l'essere stupidi e il dire una cosa stupida
Io neanche però la capisco bene questa distinzione.
Se è riferita ad un certo periodo non c'è differenza.

Se oggi sono stupido può essere anche che tra dieci anni divento un genio, ma oggi se dico cose stupide ed afferro le cose solo in certi modi, adesso sono stupido. Con questo tipo di persona qua gli altri si dovranno relazionare ora, non è che se tra dieci anni divento più intelligente la mia stupidità attuale sparisce nel nulla e le persone intorno a me avranno a che fare col me stesso possibile futuro. Adesso hanno a che fare con una persona fatta in certi modi.
Agli altri che ci frequentano ora, non gliene frega quasi nulla tra dieci anni come potremmo essere e diventare, né come eravamo prima, a questi interessa maggiormente come siamo adesso, visto che adesso ci devono frequentare.
E' come chiedersi, ma sono eterosessuale o no? Può essere anche che prima o poi a causa di certi cambiamenti divento omosessuale (non posso di certo escluderlo), ma adesso sono eterosessuale e con questo tipo di persona qua hanno a che fare gli altri ora, non è che un altro omosessuale investirà più di tanto su di un mio cambiamento di preferenze sessuali futuro.

Adesso una persona è depressa, e deve convivere con tutti gli aspetti e disagi che può comportare questo stato psico-fisico. Dicono che i farmaci siano risolutivi, ecco io direi di provare comunque, ma non è detto che sicuramente una serie di aspetti della personalità poi spariranno grazie all'uso di certi farmaci (delle persone sono già sotto terapia e certi disturbi continuano ad accusarli), come lo facciamo a sapere prima che di sicuro che sarà così?

Quel che si sa di sicuro è come siamo adesso, come si potrebbe diventare resta un po' aperto ed evanescente, in ogni caso gli altri non scommettono più di tanto sui cambiamenti drastici, ma sugli aspetti positivi che sono presenti adesso, e se non ce ne sono proprio secondo il loro punto di vista, investiranno risorse altrove.

Credo che sia chiaro che le altre persone trattano meglio i non depressi e fanno generalmente più affidamento sulle persone che "funzionano meglio": ma depressi lo siamo o no? Adesso lo siamo, che questa condizione possa risultare permanente resta un problema aperto, non si può però escludere a priori che non possa diventar tale. In un libro che lessi sulla depressione di Giovanni Jervis si suggeriva ai depressi di non esporsi troppo dato che l'autostima di un depresso risulta comunque soggetta ad oscillazioni più violente di altre persone e i farmaci non è che fanno sempre miracoli.

Spesso pragmaticamente bisogna cercare di adattare il proprio stile di vita a certi disturbi, pensare a sé stessi come persone perfettamente sane quando si accusano certi sintomi non è corretto, almeno finché questi sintomi non spariscono davvero. Negare la malattia come altro da sé o come qualcosa che non ci riguarda e che risulta volatile e stagionale come un raffreddore che domani già non ci sarà più non penso che sia sempre utile quando si ha a che fare con malattie che possono risultare più persistenti ed invalidanti come la depressione. Credo che non sia sano negare questi aspetti qua anche per chi poi decidesse di starci vicino. Ci sono malattie e malattie. O meglio, più correttamente per me, disturbi e disturbi.

Ultima modifica di XL; 23-07-2016 a 06:35.
Vecchio 22-07-2016, 17:53   #16
Esperto
L'avatar di varykino
 

secondo me poi la depressione è una condizione raggiungibile da chiunque e quindi chi crede di non esserlo venendo a contatto con chi lo è , qualche dubbio gli viene e scatta la paura di essere " contagiati" .

in finale bene o male quando una persona viene a contatto con altre persone anche se nn vuole piano piano viene condizionata dalle dinamiche comportamentali di queste persone e quindi si spiega bene quello che ho scritto sopra

Ultima modifica di varykino; 22-07-2016 a 17:56.
Ringraziamenti da
dentromeashita (22-07-2016)
Vecchio 23-07-2016, 00:52   #17
Esperto
L'avatar di Ogard
 

Io ho amato una depressa e l'amore non è bastato a superare tutte le difficoltà. Secondo me gli stati depressivi sono come fiocchi di neve, ce ne sono di innumerevoli tipi seppur siano tutti simmetrici. Voglio dire che trovare una persona che possa capirti , supportarti e amarti malgrado tutto di sicuro non è impossibile. Poi ovviamente subentrano le qualità positive che ci caratterizzano che spessissimo tendiamo ad ignorare e sminuire.
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