Ultimamente mi sono focalizzato (di nuovo) sui pensieri ossessivi/intrusivi. A questo giro ho condiviso la cosa con un'altra persona, il che le ha dato maggiore concretezza (o ha dato maggiore sicurezza a me, come volete).
Mi sembra di riuscire a distinguere in modo relativamente chiaro, forse più negli altri che in me.
Un pensiero intrusivo è sostanzialmente una cazzata (o stronzata per gli amanti di Frankfurter, o sega mentale per gli appassionati di Giulio Cesare Giacobbe). E' un argomento che non appartiene realmente alla persona, in quanto ignora e bypassa la sua sensibilità e la sua intelligenza.
Laddove c'è un pensiero intrusivo, viene meno la persona. Laddove c'è la persona, non hanno spazio i pensieri intrusivi.
Gli sfoghih e le lamenteleh sono un modo (in genere piuttosto vile, ammettiamolo) di scaricare i pensieri intrusivi. Per questo alcuni ascoltatori/lettori ne traggono un senso di irritazione e frustrazione.
Non perché tali a./l. siano poco zenzibbili, ma perché identificano il contenuto espresso come, appunto, una cazzata.
In genere l'ossessività viene incanalata in argomenti più o meno diffusi o a cui viene data rilevanza sociale, e per questo motivo non è scontato identificarla come tale e non prenderla sul serio. I pensieri ossessivi/intrusivi non sono un'emanazione del "sè" della persona, che si mette in disparte e si limita a ripetere cose a pappagallo. Forse è un po', e ha un po' lo stesso effetto di, ripetere un mantra (che sia una sequenza di suoni priva di senso, una preghiera, un credo, un'equazione matematica, ecc.).
"
Le donne non mi considerano perché sono troppo brutto", "
gli uomini sono tutti oppressori", "
conta solo il bel faccino", "
dopo i trent'anni è finita", "
sotto il 9 non è vita", "
sono infelice perché non vado in discoteca", "
non frequento nessuno perché sono un tipo solitario", "
sono affetto dalla patologia X", sono tutti pensieri ossessivi/intrusivi, e hanno più o meno la stessa dignità di "
sto male perché sono oppresso da una squadraccia di unicorni rosa".
Non esprimono nulla della persona in carne e ossa, se non il desiderio di non esprimersi.
Spesso vengono sfogati su internet ("con gli sconosciuti") perché non si vuole mostrare all'esterno - a torto o ragione - la propria insicurezza espressiva, che implica un insieme di relazioni, familiari e non, piuttosto infelici, difficili e dolorose: non supportive.
Che ne dite/pensate (non ossessivamente/intrusivamente)?