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Vecchio 23-12-2011, 00:00   #1
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Due idee paradossalmente opposte possono coinciliarsi in qualche modo o sono destinate a percorrere due strade parallele?
Che senso ha integrarsi alla società, alla convenzione sociale, alle persone, se queste stesse persone condividono ideali, pensieri e visioni totalmente differenti dalle nostre? Tanto vale rimanere soli e cercare qualcuno che la pensi esattamente come noi, non credete?
Che senso ha integrarsi, forse per sentirsi più in sintonia con gli altri? O per mentire a se stessi?
Pensate sia più giusto svendersi per convivere bene in società, o pensate che il gioco non valga la candela, e che sia meglio rimanere soli a combattere le proprie guerre lontano dalla menzogna, dalla falsità e dall'ipocrisa, nella speranza di trovare qualcuno con cui condividere quello in cui si crede?
Vecchio 23-12-2011, 00:06   #2
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Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Due idee paradossalmente opposte possono coinciliarsi in qualche modo o sono destinate a percorrere due strade parallele?
Che senso ha integrarsi alla società, alla convenzione sociale, alle persone, se queste stesse persone condividono ideali, pensieri e visioni totalmente differenti dalle nostre? Tanto vale rimanere soli e cercare qualcuno che la pensi esattamente come noi, non credete?
Che senso ha integrarsi, forse per sentirsi più in sintonia con gli altri? O per mentire a se stessi?
Pensate sia più giusto svendersi per convivere bene in società, o pensate che il gioco non valga la candela, e che sia meglio rimanere soli a combattere le proprie guerre lontano dalla menzogna, dalla falsità e dall'ipocrisa, nella speranza di trovare qualcuno con cui condividere quello in cui si crede?
Gli psicologi dicono che un bambino deve essere cresciuto da due genitori ANCHE perchè così può sviluppare un certo senso critico dato che è costantemente a contatto con delle "leggi" o "moralità" diverse.
Credo che non esista una verità assoluta, credo dunque che bisogni avere una visione a 360° delle cose e delle ideologie, per questo amo confronarmi e scambiare opinioni con altre persone. E' una questione di comprensione delle idee e del mondo.
Senza parlare di tutto l'ambito sentimentale/affettivo.
Vecchio 23-12-2011, 00:10   #3
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Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Due idee paradossalmente opposte possono coinciliarsi in qualche modo o sono destinate a percorrere due strade parallele?
Che senso ha integrarsi alla società, alla convenzione sociale, alle persone, se queste stesse persone condividono ideali, pensieri e visioni totalmente differenti dalle nostre? Tanto vale rimanere soli e cercare qualcuno che la pensi esattamente come noi, non credete?
Che senso ha integrarsi, forse per sentirsi più in sintonia con gli altri? O per mentire a se stessi?
Pensate sia più giusto svendersi per convivere bene in società, o pensate che il gioco non valga la candela, e che sia meglio rimanere soli a combattere le proprie guerre lontano dalla menzogna, dalla falsità e dall'ipocrisa, nella speranza di trovare qualcuno con cui condividere quello in cui si crede?
E' incidentale rispetto a quello che chiedi, ma... posso chiederti in cosa credi che gli ideali de "le persone" siano radicalmente diversi dai tuoi, così radicalmente da spingerti a fare queste considerazioni?
Vecchio 23-12-2011, 00:14   #4
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Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
E' incidentale rispetto a quello che chiedi, ma... posso chiederti in cosa credi che gli ideali de "le persone" siano radicalmente diversi dai tuoi, così radicalmente da spingerti a fare queste considerazioni?
Niente di radicale, era solo un modo per esprimere il distacco che provo verso la società e le altre persone.
Mi chiedevo se avesse un senso confrontarsi pur rimanendo convinti delle proprie idee, conformarsi, reinventarsi per scoprire se stessi, oppure rimanere sempre se stessi portando con sè il peso e l'orgoglio delle proprie convinzioni.
Vecchio 23-12-2011, 00:16   #5
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Tanto vale rimanere soli e cercare qualcuno che la pensi esattamente come noi, non credete?
Tanto vale portare la propria idea nel calderone della diversità di idee

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Che senso ha integrarsi, forse per sentirsi più in sintonia con gli altri? O per mentire a se stessi?
Non è che le due cose coincidano per forza secondo me possono convivere

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Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Pensate sia più giusto svendersi per convivere bene in società, o pensate che il gioco non valga la candela, e che sia meglio rimanere soli a combattere le proprie guerre lontano dalla menzogna, dalla falsità e dall'ipocrisa, nella speranza di trovare qualcuno con cui condividere quello in cui si crede?
Svendersi mai, combattere, si trovare qualcuno con cui condividere
Vecchio 23-12-2011, 00:37   #6
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Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Niente di radicale, era solo un modo per esprimere il distacco che provo verso la società e le altre persone.
Mi chiedevo se avesse un senso confrontarsi pur rimanendo convinti delle proprie idee, conformarsi, reinventarsi per scoprire se stessi, oppure rimanere sempre se stessi portando con sè il peso e l'orgoglio delle proprie convinzioni.
Secondo me in molti casi la differenza incolmabile percepita tra noi e le altre persone, per cui o rinneghiamo noi stessi o rimaniamo eternamente soli senza condividere nulla con nessuno, è - scusa la franchezza - un alibi, nulla di più. Un modo per evitare situazioni e pensieri che ci fanno paura. Sei sicuro di essere così diverso (guardando oltre il disturbo di cui forse soffri) dalle altre persone (che non costituiscono peraltro un blocco compatto)?
Vecchio 23-12-2011, 00:52   #7
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Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Secondo me in molti casi la differenza incolmabile percepita tra noi e le altre persone, per cui o rinneghiamo noi stessi o rimaniamo eternamente soli senza condividere nulla con nessuno, è - scusa la franchezza - un alibi, nulla di più. Un modo per evitare situazioni e pensieri che ci fanno paura. Sei sicuro di essere così diverso (guardando oltre il disturbo di cui forse soffri) dalle altre persone (che non costituiscono peraltro un blocco compatto)?
No, non credo, ma sono sicuro di non voler integrarmi nel pensiero comune, di massa, se m'intendi. Voglio rimanere nella mia individualità, pur soffrendo. Non voglio svendermi per elemosinare compagnia, mentirei a me stesso.
Avverto un distacco considerevole verso una buona parte di persone, e non voglio minimamente farne parte, tutto qui. E non perchè mi senta superiore, sono un umile che cerca invano di lottare per le sue idee, fottenendosene altamente della massa.
Forse è solo una proiezione della mia mente, però in qualche misura non mi sento di far parte di certi sistemi-schemi-convenzioni che vanno di moda ora, così preferisco restar solo. Ma magari in futuro cambierò ide, non è detto. Per ora, la penso così.
Vecchio 23-12-2011, 00:55   #8
Intermedio
 

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Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Due idee paradossalmente opposte possono coinciliarsi in qualche modo o sono destinate a percorrere due strade parallele?
Che senso ha integrarsi alla società, alla convenzione sociale, alle persone, se queste stesse persone condividono ideali, pensieri e visioni totalmente differenti dalle nostre? Tanto vale rimanere soli e cercare qualcuno che la pensi esattamente come noi, non credete?
Che senso ha integrarsi, forse per sentirsi più in sintonia con gli altri? O per mentire a se stessi?
Pensate sia più giusto svendersi per convivere bene in società, o pensate che il gioco non valga la candela, e che sia meglio rimanere soli a combattere le proprie guerre lontano dalla menzogna, dalla falsità e dall'ipocrisa, nella speranza di trovare qualcuno con cui condividere quello in cui si crede?
La mia opinione è che una persona può sforzarsi, anche con molto impegno, per riuscire ad integrarsi in un dato contesto socio-culturale, ma se non si condivide intimamente il quadro di regole o di convenzioniche fanno riferimento a quel contesto, prima o poi ci si sente continuamente sofferenti, insoddisfatti e frustrati, e la vita diventa una "non vita" indegna di essere vissuta. Quindi, io sarei per fare una scelta libera, coerente ed anticonformista. Anche se capisco che ciò può avere dei costi in tutti i sensi veramente elevati.
Vecchio 23-12-2011, 01:16   #9
Esperto
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Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Due idee paradossalmente opposte possono coinciliarsi in qualche modo o sono destinate a percorrere due strade parallele?
Ehm...

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Che senso ha integrarsi alla società, alla convenzione sociale, alle persone, se queste stesse persone condividono ideali, pensieri e visioni totalmente differenti dalle nostre? Tanto vale rimanere soli e cercare qualcuno che la pensi esattamente come noi, non credete?
Alternativa: puoi anche essere tu a importi di pensare come loro no? Fatto ciò potrai unirti a loro, alla società.

Quote:
Che senso ha integrarsi, forse per sentirsi più in sintonia con gli altri? O per mentire a se stessi?
Noi siamo felici? Poco, forse in alcuni momenti, forse mentre fantastichiamo, forse lo saremo in futuro.
Loro sono felici? In media più di noi.
Ergo: perchè non diventare come loro? Questa è un buon motivo per mentire a noi stessi.

Quote:
Pensate sia più giusto svendersi per convivere bene in società, o pensate che il gioco non valga la candela, e che sia meglio rimanere soli a combattere le proprie guerre lontano dalla menzogna, dalla falsità e dall'ipocrisa, nella speranza di trovare qualcuno con cui condividere quello in cui si crede?
Se potessi mi svenderei volentieri pur di convivere serenamente in una società
Ma io non la vedo come una scelta di principio: per me non c'è proprio niente da scegliere... tra la gente io non ci so stare e ormai non lo voglio nemmeno (tranne che con le persone con cui ho un certo rapporto, ovviamente). Non mi da la stessa soddisfazione, la stessa gioia che riceve invece una persona estroversa mentre è all'interno di un gruppo. Quindi perchè dovrei impormelo? Ho cercato di farlo in passato e mi sono perfettamente reso conto di quanto sciocco sia stato...

Guardiamo il problema da un'ottica forse un po' diversa... comunque che la conclusione per entrambi mi pare sia la stessa.
Vecchio 23-12-2011, 01:40   #10
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Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
No, non credo, ma sono sicuro di non voler integrarmi nel pensiero comune, di massa, se m'intendi. Voglio rimanere nella mia individualità, pur soffrendo. Non voglio svendermi per elemosinare compagnia, mentirei a me stesso.
Scusa ma no, non t'intendo. Qual è il "pensiero comune, di massa"? E perché credi che relazionarti con altre persone implichi necessariamente rinunciare alla tua individualità?
Fai benissimo a non svenderti, per ottenere compagnia o qualunque altra cosa, ma questa considerazione è indipendente dal discorso di fondo che hai fatto.

Quote:
Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Avverto un distacco considerevole verso una buona parte di persone, e non voglio minimamente farne parte, tutto qui. E non perchè mi senta superiore, sono un umile che cerca invano di lottare per le sue idee, fottenendosene altamente della massa.
Forse è solo una proiezione della mia mente, però in qualche misura non mi sento di far parte di certi sistemi-schemi-convenzioni che vanno di moda ora, così preferisco restar solo.
Ti chiedo nuovamente, quali sono concretamente questi sistemi, schemi, convenzioni che vanno di moda e a cui tu ti opponi strenuamente?
Non fare la sciocchezza di chiudere il mondo fuori, arroccandoti in una tua pretesa individualità inconciliabile con *tutti* gli altri.
Allo stesso tempo, non rinunciare alla tua individualità (che merita senz'altro di essere rispettata, in primo luogo da te) appiattendola (appiattendoti) su quella degli altri. Non è necessario essere fotocopie di qualcuno per relazionarsi con il mondo esterno. Se quando cerchi di farlo non ottieni buoni risultati, non è perché tu e il mondo siete incompatibili. Cerca di capire - senza mentire a te stesso, come hai giustamente affermato di non voler fare - quali siano i veri motivi, e cerca di riflettere e lavorare su quelli.
Vecchio 23-12-2011, 01:49   #11
Esperto
 

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Originariamente inviata da Woland12 Visualizza il messaggio
Noi siamo felici? Poco, forse in alcuni momenti, forse mentre fantastichiamo, forse lo saremo in futuro.
Loro sono felici? In media più di noi.
Non ne sarei così sicuro. La felicità sembra sempre più una chimera, per la maggioranza delle persone.
Vecchio 23-12-2011, 01:49   #12
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Io vorrei tornare indietro nel tempo e vivere nella Bella Epoque: artisti,sognatori,scrittori e poeti,avventurosi,gente appassionata delle cose belle della vita. Il saper vivere d'oggi mi sta veramente stretto.
Vecchio 23-12-2011, 01:52   #13
Esperto
 

Il problema è che la Belle Epoque poi ha portato alla Grande Guerra.
Vecchio 23-12-2011, 01:55   #14
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Aggiungo: anch'io, come Acheo, credo che esistano situazioni, gruppi, ambienti in cui alcuni individui semplicemente non stanno bene, e che cercare di farne parte forzando il proprio essere possa portare solo all'infelicità.

Quello che voglio stressare è che estendere questa considerazione a *tutti* gli ambienti, *tutti* i gruppi, *tutte* le situazioni è sbagliato, nulla più di un pericoloso inganno. Pericoloso perché quasi nessuno è davvero in grado di sopportare con leggerezza la solitudine, ed i nodi prima o poi vengono al pettine.
Vecchio 23-12-2011, 02:20   #15
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ma che svendersi e svendersi...la decisione è tra il vivere di seghe mentali o no.
Vecchio 23-12-2011, 02:34   #16
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Originariamente inviata da Atlas Visualizza il messaggio
ma che svendersi e svendersi...la decisione è tra il vivere di seghe mentali o no.
che culo,qua c'abbiamo Maometto e non lo sapevamo.

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Il problema è che la Belle Epoque poi ha portato alla Grande Guerra.
Non vedo correlazioni tra un periodo culturare e una guerra. Una guerra ha quasi sempre motivazioni economiche e temporali. In ogni caso anche se fosse meglio morire in guerra per difendere qualcosa di bello come la vita di quegli anni che spegnersi lentamente nel nulla moderno più assoluto.

Ultima modifica di TrueLover; 23-12-2011 a 02:38.
Vecchio 23-12-2011, 02:38   #17
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Originariamente inviata da TrueLover Visualizza il messaggio
Non vedo correlazioni tra un periodo culturare e una guerra.
Il benessere di quegli anni consentì una fioritura delle arti, ma l'imperialismo (fonte di quel benessere) portò alla guerra, detto in estrema sintesi.
E le motivazioni per l'entrata in guerra non furono proprio quelle che dici tu.
Vecchio 23-12-2011, 02:41   #18
Esperto
L'avatar di Woland12
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Non ne sarei così sicuro. La felicità sembra sempre più una chimera, per la maggioranza delle persone.
No, neanche io sono sicuro, è solo una mia opinione.

Inizialmente al posto di quell'"in media più di noi" avevo scritto un papiro di qualche riga più articolato e meno brutale. Poi l'ho però cancellato per evitare di essere prolisso, ma visto che tu odi col cuore le generalizzazioni vedo di puntualizzare...

L'idea di fondo che volevo trasmettere è che a parità di altre condizioni (idealmente) una persona che non ha problemi sociali ha mediamente una qualità di vita superiore a chi invece li ha. Il termine "felicità" forse è fuorviante (perchè ognuno di noi tende a dare al termine un significato molto profondo, e quindi non è sondabile statisticamente) ma rendeva molto meglio l'idea.

Con questa precisazione (felicità = alta qualità di vita, serenità) e considerando che il mio discorso era riferito a una media (mai statisticamente ricercata, ma infatti la mia è un'ipotesi) mi sento comunque di confermare quanto ho scritto: secondo me le persone estroverse sono mediamente più felici

Ultima modifica di Woland12; 23-12-2011 a 02:44.
Vecchio 23-12-2011, 02:46   #19
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In ogni caso anche se fosse meglio morire in guerra per difendere qualcosa di bello come la vita di quegli anni che spegnersi lentamente nel nulla moderno più assoluto.[/QUOTE


Sei molto ingenuo.
Vecchio 23-12-2011, 02:49   #20
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Woland12 Visualizza il messaggio
L'idea di fondo che volevo trasmettere è che a parità di altre condizioni (idealmente) una persona che non ha problemi sociali ha mediamente una qualità di vita superiore a chi invece li ha.
Non esistono solo i problemi legati alla fobia sociale, però.
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