Scusate il titolo ermetico.
Mi capita spessissimo,ma soprattutto in passato, di pensare che quando vado a fare una cosa,il senso non sia legato a quel qualcosa, ma a qualcos'altro.
Tipo che so, mi invitano ad un evento e penso che non me ne frega niente,però penso che magari in segreto si prepara un incontro(con un amico o con una lei
),che quindi il senso di partecipare all'evento non è quello dell'evento stesso,ma c'è un senso intrinseco,nascosto.
oppure oggi pensavo di andare al pronto soccorso per farmi medicare un piede,poi ho pensato che perdevo sicuro 12 ore per una piccolezza e così ho optato per il fai da te. Però poi mi è passato per la mente il pensiero: e se li al pronto soccorso conosco magari un'infermiera con cui combino qualcosa
.
E' una cosa che mi capita di frequente sebbene meno che in passato.
Perchè alla fine mi rendo conto che è una speranza di trovare un'appiglio nel mondo andando però a compiere un'azione che non mi appartiene. E quindi mi viene il pensiero che alla fine è una gran cazzata fare cose al di là di ciò che siamo in realtà,cose che non sentiamo nostre con l'idea che magari ci portano qualcosa. Cosa potranno mai portarci? Conoscenze e contatti che non ci riguardano come non ci riguardano i luoghi o le azioni in questione.
Eppure quel dubbio: "ma forse chissà,magari sarebbe un'occasione per..."
resta sempre li inchiodato nel cervello. Anche quando le poche volte che si è agito ragionando così non si è concluso mai niente,perchè è così,quando si ragiona al di la di se stessi non succede alla fine mai niente.
Niente ho condiviso con voi questo pensiero,visto che credo sia un atteggiamento comune, comune ai disperati intendo...