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Originariamente inviata da scucciololenore
ma io non dico che [...]
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Sei stato chiaro, mi aspettavo queste spiegazioni, riguardo agli effetti collaterali del mio mondo ideale telepatico, che non soddisferebbero la natura umana. Intanto comincio con una domanda retorica: pensi che a queste cose non ci abbia pensato? Se non ci avessi pensato, sarei un robot, insensibile alle esigenze emotive umane che non sarebbero appagate in un mondo telepatico.
Ti spiego come risolvo nella mia mente questi inconvenienti di cui parli: innanzitutto, il mondo telepatico deve essere accettato quando ogni individuo, valutandone tutte le caratteristiche, ne riconosce i vantaggi. Se per un qualunque motivo il mondo telepatico non lo soddisfa, allora io non gli augurerei mai di entrare a farne parte.
Innanzitutto, tu devi mettere nella bilancia una nuova pulsione psicologica che, probabilmente, ancora non hai nella mia stessa misura: un naturale fastidio per ogni forma di ingiustizia. Cioè, un naturale fastidio al pensiero che ci possa essere un'insoddisfazione da parte di qualcuno (la giustizia la devi intendere come un equilibrio di forze la cui risultante deve essere zero: se anche un solo individuo ha un motivo per essere insoddisfatto, la risultante non è nulla, e l'equilibrio è rotto, ecco, questa rottura di equilibrio deve provocare, nella tua psiche, un disagio). Se avrai raggiunto questa particolare sensibilità alla giustizia, allora, pur mantenendo le esigenze umane di una comunicazione limitata, legata a condizioni tipo avere la padronanza di un'espressività extra-verbale, avvertirai, allo stesso tempo, il fastidio al pensiero che ci sarà qualcuno (ad esempio i socialfobici) che, solo perchè non riescono ad avere un'espressività del corpo completamente libera, non potrà partecipare alla comunicazione.
Se hai la percezione della giustizia che ho io, questo pensiero ti provocherà disagio, ti porterà ad avvertire una certa immoralità nell'idea che la comunicazione debba essere tale da permettere questa ingiustizia, e allora si determinerà in te la ragione di desiderare una meta-comunicazione telepatica più efficace.
Il danno collaterale di cui tu parli esiste di più nella meta-comunicazione verbale, in cui gli stati d'animo "irrazionali" vengono verbalizzati con fredde parole, che appiattiscono gli stati d'animo in un modo esteticamente arido, rendendola una comunicazione fredda (a meno che ci si metta il sale dell'ironia, ma per quanto si metta l'ironia non si supera la percezione di "freddezza" della meta-comunicazione verbale).
Nella meta-comunicazione telepatica, però, questo inconveniente non accade, perchè gli stati d'animo non vengono tradotti in una stringa di parole che, per quanto fedeli allo stato d'animo descritto, restano sempre parole, no! Gli stati d'animo verrebbero percepiti con il calore umano con cui sono provati, e comunque, la comunicazione telepatica si può fare anche simultaneamente a quella verbale, cioè, si può comunicare verbalmente e lanciare i segnali del corpo insieme ai messaggi telepatici. Inoltre, quando gli esseri umani vorranno provare la normale comunicazione umana, la telepatia non sarà un ostacolo, perchè proprio il desiderio di tornare alle classiche modalità di comunicazione umana farà sì che le informazioni telepatiche abbondanti vengano oscurate nell'inconscio, così che non disturbino la comunicazione verbale e extra-verbale che si vuole instaurare.