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18-06-2009, 13:45
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#1
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 1,979
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Mi sono reso conto di quanto, e fino a che punto, mi faccio carico dei pensieri delle altre persone. E' come se pensassi continuamente che qualunque loro pensiero e qualunque emozione dipenda da me. Ovviamente solo le emozioni negative: se penso che qualcuno sia arrabbiato con me penso sia stata colpa mia, se è offeso dipende da me, se è a disagio sono io che lo metto a disagio. Non è neanche necessario che la persona provi davvero quei sentimenti, a volte posso anche già preoccuparmi in anticipo, chiedendomi che cosa succederà ed in ogni caso dandomi la responsabilità di ciò che penserà e ciò che proverà. Faccio un esempio pratico: urto una persona in un supermercato, immediatamente penso che si arrabbierà con me perché io non sono stato attento, non mi passa neppure per la testa che possa prendersela con sé stessa per essere stata sbadata, oppure che non si arrabbi nè con me, nè con se stessa.
Capita anche a voi?
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18-06-2009, 13:46
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: solitudine
Messaggi: 739
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si-----------
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18-06-2009, 13:49
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#3
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 6,861
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Sì, capita anche a me.
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18-06-2009, 14:38
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#4
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Messaggi: 515
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è tipico del disturbo evitante...sentire così forte il giudizio degli altri, maledizione.
Una vera tortura INUTILE.
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18-06-2009, 14:42
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Oui...ma senza andare a cercare il disturbo evitante...tipico di chi si fa le seghe mentali in generale...
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18-06-2009, 14:45
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#6
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Io lo faccio perchè vorrei cogliere le dinamiche mentali della gente, come se volessi prepararmi a vivere in un mondo in cui tutti i pensieri e le emozioni della gente fossero manifeste. In un mondo fatto così tutti si preoccuperebbero dei pensieri degli altri, perchè i pensieri degli altri sarebbero come eventi fisici, e ci si preoccuperebbe dei pensieri degli altri per lo stesso motivo per cui noi ci prepariamo a non farci investire dalle macchine quando attraversiamo la strada.
Però in questo lavoro ammetto che si insinua anche il mio ego con certi bisogni di colmare certi complessi di inferiorità.
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18-06-2009, 14:50
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#7
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 1,979
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Ma riesci a mantenere una certa oggettività facendo questo lavoro, oppure ti capita come a me di pensare cose assolutamente insensate, che ricevono poi delle clamorose smentite?
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18-06-2009, 15:07
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#8
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
Ma riesci a mantenere una certa oggettività facendo questo lavoro, oppure ti capita come a me di pensare cose assolutamente insensate, che ricevono poi delle clamorose smentite?
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Riesco a mantenere l'oggettività perchè mi dissocio mentalmente dalle pulsioni emotive che mi spingerebbero a fare ipotesi assurde e paranoiche. Ma la dissociazione, pur funzionando a livello mentale, non funziona al livello fisico, e la parte irrazionale di me esprime le sue paranoie attraverso il linguaggio del corpo e bombardamenti di pensieri negativi. Così è come se dovessi impegnarmi a calmare una parte di me, e nell'atto di calmare quella parte di me posso dare l'impressione di perdere l'obiettività e dar credito alle paranoie, ma in realtà è solo che polarizzo la mia consapevolezza in quelle paranoie per risolverle, ma nel frattempo sono dissociato da queste. Ma non essendo in un mondo dove tutte le dinamiche mentali e psichiche sono manifeste, purtroppo, do' l'impressione di essere paranoico, perchè la parte di me che è dissociata da queste non si vede, e non essendoci neanche la meta-comunicazione non lo posso neanche comunicare.
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18-06-2009, 15:45
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#9
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Banned
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 143
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esatto io sotto il profilo dell'analisi della vita mi rivedo molto nel pensiero di hurry...nel modo di analizzare, di essere...l'unica differenza netta tra me e lui è che lui auspicherebbe un mondo dove tutti i pensieri sono palesi attraverso la telepatia...io....beh io forse vorrei ciò...ma...ho anche con me di briciolo di romanticismo....se tutto fosse palese....anche dire "sei la persona più importante della mia vita...ogni volta che mi soffermo su i tuoi occhi mi sento perso"...beh perderebbe in parte della sua magia...quella magia che si crea quando c'è il contatto diretto a 4 occhi...
Per il resto mi rivedo molto nel pensiero di Hurry...
e anch'io come lui mantengo un'oggettità e distacco incredibile quando cerco di coglire le dinamiche della psiche, della gente, del mondo, di me stesso...
è come se scoprissi passo a passo ogni risposta...imparassi a dispiegare la psiche...ma....come per hurry anche se a livello teorico la cosa funziona...beh a livello pratico....essendomi disabituato per anni e anni a interagire (prima in famiglia e poi completamente anche fuori) ci sono molte più difficoltà...e se a livello teorico so cosa dovrei fare...poi a livello pratico mi perdo quand oc'è da aprire bocca...
Non a caso nel breve riesco a risultare "simpaticone"...la battuta ce la riesco ad avere, il buffetto...l'allusione...la freddura per cercare di zittire...
perchè ho imparato a conoscere...
però poi quando si tratta non solo di stare in piedi e camminare...ma correre per fare il record del mondo...ecco lì....lì non avendolo mai fatto mi blocco...non ne sono capace...non sono allenato...
Anch'io come hurry riesco ad analizzare dettagliatamente e oggettivamente (senza false paranoie...tutti dati che ricavo dagli sguardi, dalle movenze, dal modo di porsi delle persone...riesco ad intuire quando una persona prova solo disagio, quando timore di me, quando mi ritiene un semplice disadattato ecc...ecc...), ma poi nell'interazione arrivano comunque i pensieri negativi ("al solito non ho nulla da dire", al primo silenzio dopo le prime 2 battute iniziali "ecco già ho il problema di non sapere cosa dire...come faccio tutta la serata? meglio che mi butti sul mio amico e almeno ho la scusa x non itneragire fingendo di parlare con lui ecc...ecc...").
Argghh...x me Hurry qui dentro è uno degli esseri con il grado di consapevolezza maggiore...all'inizio nemmeno lo consideravo...e leggevo i suoi post frettolosamente...ma...da quando abbiamo discusso 1 mesetto fa mi sono accorto che sa analizzare la realtà e la psiche in modo soprendente...e intuisce quali sono i problemi delle fobie e dei blocchi in tal modo in modo sorprendente...e capisce dov'è è carente...
Ribadisco però che non sono favorevole al "mondo telepatico"...--> toglierebbe la possibilità di fare scelte, la privacy della persona e scegliere magari tra orgoglio, sentimento e ragione...
Io proprio perchè analizzo molto sono consapevole che in alcune circostanze razionalmente potrei scegliere sia A e sia B...poi magari una parte di umanità che conservo mi direbbe fai B...e invece l'orgoglio (che nonostante la autoconsapevolezza totale per me non è un male lasciar parlare insieme ai sentimenti) magari direbbe A...
ecco...in certe situazioni tutto sarebbe chiaro a qualunque spettatore...
per come sono fatto io mi piace che la cosa sia chiara a me e che la mia scelta magari sia rivelata senza rivelare l'altra parte...
un esempio per cui non sono favorevole alla comunicazione telepatica che si faciliterebbe la meta-comunicazione, ma impedirebbe tanti piccoli "giochi" che fanno parte dell'essenza di essere umano..anzi vivente...
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18-06-2009, 16:09
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#10
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Eppure non sono convinto che il mio ideale di mondo telepatico non ti convincerebbe. A prima vista sembrerebbe che renderebbe tutto noioso, però ci sarebbero innanzitutto dei vantaggi: si vedrebbero tutti gli effetti dei comportamenti umani nella psiche delle persone, e quindi si eviterebbero errori ingenui di giudizio. Poi non ci sarebbe più solo tolleranza, ma anche comprensione (tolleranza=accettare ma senza necessariamente comprendere), se c'è comprensione la tolleranza pesa di meno, perchè, essendo chiari tutti i meccanismi psicologici che portano gli altri ad avere certi punti di vista, non ci sarebbe una tolleranza forzata, infatti quando hai una comunicazione telepatica con il tuo nemico è diversa dalla meta-comunicazione indiretta, è come se tu assumessi le stesse pulsioni psicologiche del tuo nemico, e quindi il suo punto di vista non ti infastidirebbe emotivamente, perchè lo sentiresti tuo, anche se dopo esci dal contatto telepatico e assumerai un punto di vista diverso, non ci sarebbe la frustrazione del sentire l'incompatibilità, ne da parte tua ne da parte sua.
Inoltre, se si volessero fare giochetti, tipo mostrare un'immagine di se', si potrebbe fare un patto con altre persone disposte a fare questi giochetti, e dimenticare, per un attimo, di avere queste doti telepatiche, e giocare come se si stesse in un mondo (ingiusto) dove la comunicazione telepatica non esiste ed è possibile fare gli ipocriti senza essere sgamati.
In ogni caso, se ci fosse la comunicazione telepatica, tu avvertiresti talmente intimamente le vibrazioni mentali negative generate nella psiche degli altri dalla percezione dell'ipocrisia, che probabilmente ti passerebbe la passione verso l'idea di adottare delle maschere, perchè percepiresti tutte le dinamiche ingiuste causate da questo comportamento e non le sopporteresti.
Insomma, magari con il passare del tempo il mio mondo ideale telepatico potrebbe soddisfarti.
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18-06-2009, 16:17
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#11
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Avanzato
Qui dal: May 2009
Messaggi: 358
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Io sono completamente paranoica e negocentrica (egocentrica in negativo... ).
C'è una voce contro che si erge nella mia testa, con uno striscione di razionalità, cercando di distribuire volantini di ridimensionamento...ma è completamente soverchiata dalle forze del male della paranoia che diffondono allarmismi e calunnie.
D'altra parte credere di non essere il centro dell'universo mi dispiacerebbe...
Meglio lavorare prima di tutto sull'idea di sè e sull'autostima...se non si è dipendenti dall'opinione altrui, allora diventa più facile ridimensionare l'attenzione del mondo su di noi, sia per quantità che per qualità.
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18-06-2009, 16:21
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#12
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 1,979
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Ma una cosa non capisco del tuo mondo telepatico, HurryUp: io ascolterei solo i pensieri di chi mi fosse abbastanza prossimo, o quelli di tutti? Nel primo caso da cosa sarebbe data la misura della distanza necessaria ad ascoltare i pensieri? Voglio dire, non essendoci problemi di volume di voce, potrei pensare che il pensiero si possa trasmettere a qualunque distanza, e che sentirei quindi i pensieri del mondo intero. Nel qual caso ricadrei nella seconda ipotesi, ma allora non ci sarebbe una gran confusione?
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18-06-2009, 16:35
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#13
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 1,979
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Quote:
Originariamente inviata da LoZio
Sei sicuramente più perspicace di me.
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Bè in realtà sono tante ma mi vengono in mente una alla volta.
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18-06-2009, 16:50
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#14
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Banned
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 143
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Eppure non sono convinto che il mio ideale di mondo telepatico non ti convincerebbe. A prima vista sembrerebbe che renderebbe tutto noioso, però ci sarebbero innanzitutto dei vantaggi: si vedrebbero tutti gli effetti dei comportamenti umani nella psiche delle persone, e quindi si eviterebbero errori ingenui di giudizio. Poi non ci sarebbe più solo tolleranza, ma anche comprensione (tolleranza=accettare ma senza necessariamente comprendere), se c'è comprensione la tolleranza pesa di meno, perchè, essendo chiari tutti i meccanismi psicologici che portano gli altri ad avere certi punti di vista, non ci sarebbe una tolleranza forzata, infatti quando hai una comunicazione telepatica con il tuo nemico è diversa dalla meta-comunicazione indiretta, è come se tu assumessi le stesse pulsioni psicologiche del tuo nemico, e quindi il suo punto di vista non ti infastidirebbe emotivamente, perchè lo sentiresti tuo, anche se dopo esci dal contatto telepatico e assumerai un punto di vista diverso, non ci sarebbe la frustrazione del sentire l'incompatibilità, ne da parte tua ne da parte sua.
Inoltre, se si volessero fare giochetti, tipo mostrare un'immagine di se', si potrebbe fare un patto con altre persone disposte a fare questi giochetti, e dimenticare, per un attimo, di avere queste doti telepatiche, e giocare come se si stesse in un mondo (ingiusto) dove la comunicazione telepatica non esiste ed è possibile fare gli ipocriti senza essere sgamati.
In ogni caso, se ci fosse la comunicazione telepatica, tu avvertiresti talmente intimamente le vibrazioni mentali negative generate nella psiche degli altri dalla percezione dell'ipocrisia, che probabilmente ti passerebbe la passione verso l'idea di adottare delle maschere, perchè percepiresti tutte le dinamiche ingiuste causate da questo comportamento e non le sopporteresti.
Insomma, magari con il passare del tempo il mio mondo ideale telepatico potrebbe soddisfarti.
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ma io non dico che non vorrei un mondo così perchè sarebbe noioso....al contrario...anzi da una parte conoscere la psiche delle persone sarebbe elettrizzante...conoscerne le emozioni toglierebbe staticità a molte cose...
dall'altra...per come considero io i rapporti umani..."nascondere/occultare" è un caratteristica immanente della natura umana...e della condizione umana...
anche solo per come sono fatto io...
si non sono capace a conversare, a parlare del + e del -...ma...a pensarci bene una parte importante del "gioco-vita" è la fase della conoscenza...è lo scoprire l'altra persona...
E da una parte il linguaggio verbale non servirebbe a molto...dall'altro toglierebbe quel qualcosa del linguaggio non verbale che io tutto sommato continuo a ritenere importante...
perchè io a differenza tua si non so conversare, comunicare...ma invece dò molta rilevanza al mio modo di pormi/atteggiarmi... è un qualcosa che analizzato a sua volta può far capire molto delle persone..ed è un qualcosa che epr me telepaticamente perderebbe il suo "fascino/significato" con la telepatia...
un gioco di sguardi, uno sguardo alzato e riabbassato all'istante...un muso duro in reazione a qualcosa anche se di fatto incavolato non lo sei (ma vuoi comunque essere rispettato)...ed io dò importanza anche all'ironia...
negli approcci anche l'importanza di dire scherzando un "si ma dopo la playstation tu sei la cosa che amo di più"....(frase che viene detto non conoscendo la mente dell'altro, ma che sta a significare chiaramente "non conosco la tua psiche, ma tu con questa frase mi stai provocando scherzosamente e mi stai facendo capire invece che provi affetto per me e anche molto...e allo stesso tempo mi stai facendo divertire...stiamo scherzando insieme").
Per me questo è una tappa fondamentale dell'uomo...
E la penso così perchè sono razionale nel mio modo di pormi...e la mia ragione dice due cose:
- un mondo telepatico non è nelle doti umane che esista...l'uomo non potrà mai percepire con il suo solo cervello i pensieri altrui (forse attraverso macchinari potrà arrivare ad accennare qualcosa...ma non saprei a riguardo...)
- le maschere che tu tanto rifiuti perchè le ritieni necessarie in un modo "ingiusto"; beh...io le ritengo la naturale conseguenza dell'uomo autoconsapevole...dell'essere umano...rifacendomi al pensiero Pirandelliano.
L'uomo si divide in chi agisce e chi osserva...quando osservi è perchè ti sei resto autoconsapevole...e...una volta che hai capito i meccanismi non puoi tornare indietro...puoi solo essere una maschera nuda...
E per me l'uomo che capisce questo va incontro a 2 possibilità:
-non regge la verità della realtà - il gioco delle maschere - l'insensatezza ecc...ecc.. --> hai buone probabilità di diventare fobico, paranoico, avere eccessi di pensiero ecc...ecc...e simili...come quasi tutti qui dentro
- comprende che una volta rivelato il meccanismo può essere qualsiasi cosa...e può fare comprendere agli altri il "gioco delle maschere".
Ecco io rifiuto il tuo mondo perchè...perchè io non sono più un semplice fobico...io consapevole del gioco sto provando a passare alla seconda fase...
Se raggiungi la seconda fase puoi tutto...e hai il pieno controllo su di te...(torni quasi ad essere spensierato...almeno nella serenità...viceversa dentro di te hai la totale autoconsapevolezza)...per raggiungere la seconda fase si deve risolvere proprio lì dove sta il tuo problema (e anche il mio che si palesa probabilmente in maniera leggermente differente dal tuo caso e cioè rendendomi incapace di conversare sul + e sul -).
Hai fatto il passo di autoanalizzare il tutto? oggettivamente? con distacco? ottimo...però...C'è quella parte IRRAZIONALE di noi che subentra in ogni situazione sociale e ci rende comunque dei DISADATTATI/INETTI nonostante la dose totale di autoconsapevolezza...x me l'essere umano deve imparare ad incanalare quella parte irrazionale...
IO? io cercando di uscire il più possibile sto cercando di fare proprio questo...di creare più situazioni possibili in cui potermi concentrare a RAZIONALIZZARE e CALMARE soprattutto la mia parte IRRAZIONALE...
Se fai questo...beh non hai più timore nemmeno della META-COMUNICAZIONE...dici che è impossibile meta-comunicare perchè è qualcosa di strano a sto mondo? sbagliato...se impari a META-COMUNICARE bene a sto mondo...hai più punti sul taccuino addirittura rispetto qualsiasi altro estroverso...diventi tu estroverso a tua volta...perchè...perchè NON C'è NULLA DI MALE NEL DIRE "è 1 ora che ci conosciamo...sono stato a tratti brillante...ma...sai...tutto sommato anche se forse non te ne sei accorta sono uno di poche parole...ho avuto giusto ora tante cose su cui parlare perchè avevo qualche curiosità da chiedere...ma...ora...credo che x la prossima ora mi farà piacere passare il resto della serata con te...ma...per come sono io...fisiologicamente non ho più nulla da dire...questo è il classico momento in cui ci sarebbe il silenzio imbarazzante...ecco con me di situazioni così ce ne possono essere molte...anche questo potrebbe...ma...volevo dirti questo ecc...ecc...."
Questo è il semplice motivo per cui rifiuto la telepatia:
è impossibile da attuare e oltretutto nel caso toglierebbe al rapporto umano quel qualcosa di cui x me c'è bisogno
Per me la totale autoconsapevolezza deve portare nel tempo ad una totale autoconsapevolezza anche sulla propria parte irrazionale e quindi arrivare a controllarsi normalmente e trovare la META-COMUNICAZIONE come qualcosa di attuabile a sto mondo...con la consapevolezza del gioco delle maschere...della finzione del mondo...
se arrivi a quel punto ti rendi conto di come il giudizio del mondo è del tutto superfluo...vada come vada...TU sei ELETTRIZZATO dal gioco del mondo e della vita...il giudizio? è solo un qualcosa di passeggero, astratto, variabile che non può limitare il tuo essere in alcun modo...
Ovviamente come ogni fobico di sto forum non sono arrivato ancora a questo passo (altrimenti nemmeno sarei qui e avrei i problemi che ho)...ma...ma...percepisco che ogni situazione sociale che volente o nolente affronto mi avvicina a questo fine...
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18-06-2009, 20:38
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#15
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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buono a sapersi
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18-06-2009, 21:27
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#16
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da moon-watcher
Ma una cosa non capisco del tuo mondo telepatico, HurryUp: io ascolterei solo i pensieri di chi mi fosse abbastanza prossimo, o quelli di tutti? Nel primo caso da cosa sarebbe data la misura della distanza necessaria ad ascoltare i pensieri? Voglio dire, non essendoci problemi di volume di voce, potrei pensare che il pensiero si possa trasmettere a qualunque distanza, e che sentirei quindi i pensieri del mondo intero. Nel qual caso ricadrei nella seconda ipotesi, ma allora non ci sarebbe una gran confusione?
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No, direi che tu puoi percepire tutti i pensieri di tutti gli esseri viventi. Solo che, avendo la mente una memoria infinita (nel mio modello ideale: lo so che il cervello ha una memoria finita), puoi scegliere di tenere a un livello inconscio i pensieri che non vuoi percepire per non avere un caos di interferenze telepatiche, poi se ne volessi evidenziare qualcuno basterebbe che li tiri fuori dall'inconscio.
Nel mio mondo ideale telepatico poi le parole innesterebbero sinestesie semantiche, per esempio, se uno ti dice la parola "casa" la tua mente percepirebbe, in uno sfondo virtuale-mentale, la casa pensata da chi ti sta dicendo "casa", sentendone tutti gli odori, le forme, e gli attributi che lui gli attribuisce.
Un po' come quando la tua mente associa automaticamente un colore ad ogni vocale, solo che invece di associare semplici colori, associa il fenomeno rappresentato dalla parola.
Comunque, per sostenere questo tipo di comunicazione, occorre che tutti abbiano una mente potente, che siano intelligenti, e riescano a sostenere senza stress il traffico abbondante di informazioni.
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18-06-2009, 21:42
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#17
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,528
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io penso che gli altri non dovrebbero pensare che noi pensiamo che i loro pensieri dipendano da noi
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18-06-2009, 23:05
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#18
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: My HoMe
Messaggi: 2,194
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Si, succede anche a me....quella persona è arrabbiata? Sarà mica per colpa mia?
Oppure se mi trovo a parlare con qualcuno e cade il silenzio, penso subito che sto annoiando l'altra persona e mi sento in colpa a non dire niente.....che balls tutti 'sti meccanismi....
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19-06-2009, 18:00
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#19
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Esperto
Qui dal: May 2007
Messaggi: 1,041
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Oui...ma senza andare a cercare il disturbo evitante...tipico di chi si fa le seghe mentali in generale...
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Vero, però c'è appunto una differenza tra chi ha il dep e chi invece ha questi pensieri ogni tanto o riferiti a certe persone o situazioni in particolare, il che può essere overanalizzare e avere una visione un pò paranoica, oppure essere insicuri ma non a livello patologico. Nel caso del dep questi pensieri o se vogliamo questa tendenza a preoccuparsi ossessivamente del giudizio e dei pensieri degli altri pensando che dipendano da noi e siano negativi, sono istintivi, costanti e generalizzati, potendo causare forte ansia.
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Ultima modifica di valmor; 19-06-2009 a 18:33.
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19-06-2009, 18:29
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#20
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Banned
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Calabria/Umbria
Messaggi: 1,014
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tendiamo ad avere un locus of control interno dei nostri insuccesi, attribuendone la causa a noi stessi e mai agli altri o a fattori esterni. io chiedo sempre scusa, anche quando è l'altra persona a doversi scusare con me per avermi urtata. anche io, come te Moon, non penso neanche per un secondo di non essere io la causa dell'urto.
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