Io sono un gran cianfrusaglista, conservo in ogni cassetto della mia scrivania un'infinità di quaderni, album fotografici e miniature. Il mio computer è qualcosa di simile, solo che sono tutti file, seppur incredibilmente importanti a livello affettivo.
Spesso immagino l'arrivo di una calamità, chessò, un incendio come un uragano, e più che salirmi l'angoscia per la vita mia e della mia famiglia m'assale il terrore di perdere tutti questi pezzi di me. Questi pezzi che intendo immagazzinare fino al sopraggiungere della morte.
In particolare, da quando con la mia amata abbiamo iniziato a scambiarci dediche e oggetti per ogni incontro, ho il terrore di perdere il lascito materiale di quelle ore, anche solo confonderne l'ordine facendo sì che il passato cambi le sue tracce. Anche il mio computer trabocca di file, parliamo delle fotografie: non riesco a sacrificarne quasi alcuna, anche le più stupide, devo ancora decidermi a comprare una memoria esterna su cui riversare il tutto per poterla mettere al sicuro in una cassetta d'acciaio. In effetti, è proprio quello che avrei intenzione di fare per tutti gli oggetti, racchiuderli là dove solo un buco nero potrebbe intaccarli. Facendo così, però, in futuro mi ritroverò a rinunciare a quel meraviglioso dono estetico che è l'ordine, il piacere di osservare scaffali e librerie ordinate all'interno delle proprie stanze. Chiudendo tutto al buio sembrerà tutto più spoglio. I soliti pensieri.