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Vecchio 02-09-2020, 04:05   #1
Esperto
L'avatar di eely
 

A voi capita di avere la paura dell'abbandono?visto il mio sentirmi diversa dagli altri ho paura di non essere accettata per ciò che sono. Ho paura di perdere treni e di essere abbandonata. Magari le persone possono considerarmi esagerata o strana e magari iniziano a darmi dei consigli su come cambiare me stessa, partendo dal presupposto che così come sono non va bene e che mi guideranno loro nel mio cambiamento che deve avvenire per forza. Voglio essere accetta e apprezzata per ciò che sono. A voi capita di sentirvi così?
Vecchio 02-09-2020, 06:38   #2
Esperto
L'avatar di Black_Hole_Sun
 

Forse dovresti partire dal presupposto che ad essere sbagliato è chi ha la pretesa di voler cambiare te e non viceversa. Quelle che per qualcuno sono esagerazioni e stranezze per altri possono essere qualità straordinarie, chi lo stabilisce? Cerca di avere a che fare con persone che condividono i tuoi valori, non temere l'abbandono di persone che evidentemente non ti meritano.

Personalmente provavo questa sensazione quando avevo molto da perdere, ora non avendo più nulla vivo nell'abbandono e nel disprezzo. Non mi interessa l'accettazione, non posso averla perché sono fuori dalle dinamiche che la richiedono e non mi interessano.

Ultima modifica di Black_Hole_Sun; 02-09-2020 a 06:52.
Ringraziamenti da
eely (02-09-2020)
Vecchio 02-09-2020, 06:52   #3
Banned
 

Io vivo con la paura di essere abbandonato da sempre , avendo avuto un infanzia molto traumatica , probabilmente è un bene che non ho nessuna persona vicino perché la mia paura mi farebbe vivere male , non riuscirei a godermi i momenti felici
Ringraziamenti da
eely (02-09-2020)
Vecchio 02-09-2020, 08:07   #4
Principiante
 

Ma penso che ci siano due questioni in una in questa tua domanda.

La paura de essere abbandonati è normale: da Aristotele ad Einstein, siamo e restiamo animali sociali, nessuno per indole cerca l'alienazione e la reclusione, se lo fa, puntualmente, c'è qualcosa che non va.

Ma poi c'è il discorso di essere se stessi e di cambiare. Questo è un altro paio di maniche. "Se stessi" non esiste. Esiste solo impermanenza e mutevolezza in noi. Stamattina ti svegli sorridendo al mondo intero, domani ti addormenterai col desiderio di non svegliarti più. Le nostre cellule muoiono e si rigenerano di continuo: in 7 anni, non una parte nel nostro corpo è più quella di prima, si è tutta rinnovata. Quindi cosa è il "te stesso" allora? Quello che è concreto e naturale è proprio il cambiamento, non la permanenza. Non accettare ciò con serenità, ci porterà sofferenza.

Ed entrambe le due questioni volendo si possono sintetizzare col fatto che proprio a livello fisico (nel senso della scienza) non esiste alcuna separazione fra "noi stessi" e "gli altri", ce lo confermano Einstein e Schroedinger. Fisicamente noi siamo gli altri, gli altri sono noi. Purtroppo da tempo la nostra tradizione socio-culturale e le nostre abitudini, ci portano in direzione opposta, ovvero in quella egoico-bellica, di separazione, fuga e contrasto fra gli esseri. E' una falsa pista. Ci vorranno secoli per riuscire ad accorgersene e comportarsi di conseguenza, che possiamo esistere ed essere felici solo come esseri liberi, correlati, mutevoli.

Rimbocchiamoci le maniche da subito.
Ringraziamenti da
CamillePreakers (02-09-2020), eely (02-09-2020)
Vecchio 02-09-2020, 11:15   #5
Esperto
L'avatar di Nightlights
 

Quote:
Originariamente inviata da eely Visualizza il messaggio
Magari le persone possono considerarmi esagerata o strana e magari iniziano a darmi dei consigli su come cambiare me stessa, partendo dal presupposto che così come sono non va bene e che mi guideranno loro nel mio cambiamento che deve avvenire per forza. Voglio essere accetta e apprezzata per ciò che sono.
Paura dell'abbandono non ne ho molta, però mi succedono le cose che ho quotato e...Anch'io voglio essere accettato x come sono


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Vecchio 02-09-2020, 20:04   #6
Esperto
L'avatar di eely
 

Quote:
Originariamente inviata da SisifoFelice Visualizza il messaggio
Ma penso che ci siano due questioni in una in questa tua domanda.

La paura de essere abbandonati è normale: da Aristotele ad Einstein, siamo e restiamo animali sociali, nessuno per indole cerca l'alienazione e la reclusione, se lo fa, puntualmente, c'è qualcosa che non va.

Ma poi c'è il discorso di essere se stessi e di cambiare. Questo è un altro paio di maniche. "Se stessi" non esiste. Esiste solo impermanenza e mutevolezza in noi. Stamattina ti svegli sorridendo al mondo intero, domani ti addormenterai col desiderio di non svegliarti più. Le nostre cellule muoiono e si rigenerano di continuo: in 7 anni, non una parte nel nostro corpo è più quella di prima, si è tutta rinnovata. Quindi cosa è il "te stesso" allora? Quello che è concreto e naturale è proprio il cambiamento, non la permanenza. Non accettare ciò con serenità, ci porterà sofferenza.

Ed entrambe le due questioni volendo si possono sintetizzare col fatto che proprio a livello fisico (nel senso della scienza) non esiste alcuna separazione fra "noi stessi" e "gli altri", ce lo confermano Einstein e Schroedinger. Fisicamente noi siamo gli altri, gli altri sono noi. Purtroppo da tempo la nostra tradizione socio-culturale e le nostre abitudini, ci portano in direzione opposta, ovvero in quella egoico-bellica, di separazione, fuga e contrasto fra gli esseri. E' una falsa pista. Ci vorranno secoli per riuscire ad accorgersene e comportarsi di conseguenza, che possiamo esistere ed essere felici solo come esseri liberi, correlati, mutevoli.

Rimbocchiamoci le maniche da subito.
Certe caratteristiche e certi modi di fare si ripetono in un individuo, se te scavi attentamente nel passato scoprirai che all' asilo, per esempio avevi certe paure e certi evitamenti oppure certi modi belli di fare che si sono ripetuti negli anni, cioe' l'unicita' e l'autenticita' esiste in ogni individuo proprio perche' biologicamente, caratterialmente e psicologicamente abbiamo emozioni diverse, che poi decidiamo di agire tutti allo stesso modo per compiacere gli altri questo e' un altro discorso ma io credo nell'autenticita' delle persone, quindi voglio poter esprimere le mie "stranezze" ed essere accettata per queste mie peculiari caratteristiche, ma le persone associano il "diverso" allo "sbagliato" quindi se non ragiono in un determinato modo alcune persone mi dicono che devo cambiare e se non lo faccio si allontanano
Vecchio 02-09-2020, 20:15   #7
Principiante
L'avatar di Nicola Solinas
 

Ho conosciuto quasi esclusivamente persone cosi per tutta la vita, si sentivano quasi in dovere di farmi cambiare. Quindi ora al minimo accenno di questo comportamento mi allontano subito. Certo non è garantito che conoscendo qualcuno che mi è più affine e che mi comprenda meglio, quest'ultimo si interessi a me e che si crei un legame, anzi. Ho un pò il complesso di risultare poco interessante, mi ritengo già estremamente fortunato ad avere un paio di persone che posso chiamare amici, perchè da parte mia zero capacità di sforzarmi a legare se non viene tutto naturale. Al momento sono relativamente a posto, uno dei pochi desideri che a volte ancora mi tormenta sarebbe riuscire ad avere una relazione, almeno una nella vita, ma la vedo quasi impossibile
Vecchio 04-09-2020, 00:55   #8
Esperto
L'avatar di eely
 

Quote:
Originariamente inviata da Nicola Solinas Visualizza il messaggio
Ho conosciuto quasi esclusivamente persone cosi per tutta la vita, si sentivano quasi in dovere di farmi cambiare. Quindi ora al minimo accenno di questo comportamento mi allontano subito. Certo non è garantito che conoscendo qualcuno che mi è più affine e che mi comprenda meglio, quest'ultimo si interessi a me e che si crei un legame, anzi. Ho un pò il complesso di risultare poco interessante, mi ritengo già estremamente fortunato ad avere un paio di persone che posso chiamare amici, perchè da parte mia zero capacità di sforzarmi a legare se non viene tutto naturale. Al momento sono relativamente a posto, uno dei pochi desideri che a volte ancora mi tormenta sarebbe riuscire ad avere una relazione, almeno una nella vita, ma la vedo quasi impossibile
fai bene ad allontanare chi cerca di cambiarti, anche se certe persone possono dare dei consigli in buona fede, quando diventano prepotenti nel loro atteggiamento per cercare di "farti capire come funziona il mondo" e cercano di guardarti dall' alto non va bene. Chi fa cosi non sa empatizzare e pensano che certi comportamenti vanno cambiati e basta, non capiscono che il carattere gioca un ruolo importante e non capiscono che importante e stare bene con se stessi anche se non si hanno certi comportamenti "normali". La pressione e' tanta e spesso riceviamo lo stesso messaggio:"sei diverso","devi cambiare", la consapevolezza di essere diversi e' dolorosa, ma diversi non significa per forza sbagliati, ci vuole tanta intelligenza emotiva, empatia e bonta' d'animo per capire queste cose e non mettere l'etichetta di "stano" a una persona, le persone non sanno o non vogliono guardare oltre e si limitano a mettere etichette.
Il fatto che hai il complesso di risultare poco interessante non mi stupisce, sempre in riferimento al discorso di cui sopra, se non ci si comporta come tutti si e' poco interessanti per le persone, si vive in un mondo in cui si sono persi i valori e la superficialita' regna, devi trovare persona che sanno guardare oltre, il che non e' sempre facile, ma neanche impossibile.
Per quanto riguarda trovarti una ragazza anche li dipende tutto da quanto ti fai conoscere al mondo e alle ragazze. Purtroppo e' cosi, nessuna bussera' alla tua porta.
Vecchio 04-09-2020, 08:04   #9
Principiante
 

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Originariamente inviata da eely Visualizza il messaggio
Certe caratteristiche e certi modi di fare si ripetono in un individuo, se te scavi attentamente nel passato scoprirai che all' asilo, per esempio avevi certe paure e certi evitamenti oppure certi modi belli di fare che si sono ripetuti negli anni, cioe' l'unicita' e l'autenticita' esiste in ogni individuo proprio perche' biologicamente, caratterialmente e psicologicamente abbiamo emozioni diverse, che poi decidiamo di agire tutti allo stesso modo per compiacere gli altri questo e' un altro discorso ma io credo nell'autenticita' delle persone, quindi voglio poter esprimere le mie "stranezze" ed essere accettata per queste mie peculiari caratteristiche, ma le persone associano il "diverso" allo "sbagliato" quindi se non ragiono in un determinato modo alcune persone mi dicono che devo cambiare e se non lo faccio si allontanano
Certo è vero. Così come è vero che se confronti profondamente te stessa con quella che eri non dico da bambina, ma anche qualche anno fa, potresti scoprire differenze non da poco. Io ad esempio, se guardo le mie pagelle delle elementari, dove la maestra commentava il mio carattere, e le confronto con come sono adesso, alcune caratteristiche le ritrovo, altre per niente.

Con questo non voglio dire che siamo eternamente né carne né pesce, una informe massa di sensazioni e percezioni che non ha nulla di definito nel tempo. Al contrario, ognuno ha il proprio essere, proprie attitudini, propri talenti, proprie preferenze e avversioni. Ma non dobbiamo dimenticare che c'è una parte di fondo di noi e della realtà che ci circonda (comprese gli altri esseri) che è impermanente, mutevole. Se incontri oggi dei compagni di classe delle elementari, qualcuno sarà molto riconoscibile, altri no, saranno totalmente diversi, esteticamente e caratterialmente.
Ecco, il problema è che noi tutti tendiamo ad attaccarci a quelle poche cose che di noi sentiamo oggi come permanenti ed ignorare quelle che non lo sono. Mi ricordo mio padre che da piccolo mi costringeva ad andare a vedere mostre, quadri, opere artistiche e io non ne volevo sapere. Un giorno ricordo che mi fece due palle così con "Il ritratto della madre" di Giacomo Balla. Io, che forse avevo sì e no 6 anni, alla fine gli dissi "questo quadro fa schifo". Lui quando siamo tornati a casa mi ha aiutato a scrivere questa frase su un foglio, con la data e una specia di mia firma, dicendomi: "rileggilo fra venti anni" e si mise a ridere. Adesso vien da ridere anche a me.
"Amo questo, detesto quell'altro, darei tutto per questo, non fatemi fare quest'altro, so fare bene questo, sono una schiappa in quest'altro". Non è così. Non è bianco e nero, non è "like" e "dislike", "lovers" "haters". Questo metro di giudizio così severo e salomonico, esasperato dai social network, penso ci stia semplicemente rovinando l'esistenza.
Tu avrai in te delle cose a cui tieni e gli altri le disapprovano in quanto strane. Viceversa tu disapprovi la loro disapprovazione, e così via. Tendiamo ad essere anticonformisti agli occhi degli altri e restiamo incredibilmente conformisti verso noi stessi (me compreso, chiaramente) ed eccoci entrati nel meccanismo della non accettazione reciproca con tutte le rogne che ne nascono e ci imbrigliano corpo e anima. Ecco la paura dell'abbandono, alimentata dalla continua pressione del controllo del giudizio critico che intraprendiamo su noi stessi, sugli altri, e che gli altri intraprendono su di noi. Il controllo non vuole mollare.

Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume, anche se il fiume resta sempre un fiume. Si può essere unici, autentici e liberi anche in quanto mutevoli e impermanenti e, soprattutto, in quanto correlati indissolubilmente fra noi. Quando inizieremo ad accettare questo, molte resistenze reciproche cominceranno a sciogliersi.
Ma ci vuole molto tempo e pazienza.
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