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Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?
Non conoscevo questo libro, ti ringrazio per la segnalazione.
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ho letto pure questo libro, anzi me l'hanno fatto leggere (i preti) e ho percorso il cammino opposto a quello dell'autore
Da Freud a Dio. Uno psicoanalista uccide la psicoanalisi per arrivare alle radici non dell'inconscio ma dello spirito onde sconfiggere anche la paura del morire
V. Albisetti ripercorre la propria vita attraverso le figure e gli ambienti che sono stati fondamentali nella formazione della sua personalità. Lungo questo percorso, che ha metaforicamente la forma di un cerchio a indicare continuità, il protagonista mette a fuoco il concetto di "persona" che, superando la dimensione semplicemente psichica, rivela la propria essenza spirituale. E' questo il significato del titolo Da Freud a Dio. Il divino che sta nel profondo di ogni essere umano spezza il cerchio e trasforma il cammino circolare in un percorso di crescita progressiva. Il volume è articolato in 3 capitoli: Il primo cerchio, Il secondo cerchio, La fuga dai due cerchi.
e adesso sono in ansia perchè temo di morire, non scherzo.. la paura della morte è terribile ed è superiore a tutte le altre paure
"Ho sempre detto che la libertà di scegliere davanti al sapere di dover morire rompe immediatamente la struttura dell'antropologia contemporanea e apre un nuovo rizzonte per il pensiero.
Chissà. Potrebbe darsi che questo sapere sulla morte diventi la nuova base su cui fondare una filosofia della religione che tenga conto dei tempi moderni, in cui la tecnologia ha raggiunto il più alto grado da quando l'uomo è apparso sulla terra, e che consideri come solo il confrontarsi con la morte possa rivelare all'uomo contemporaneo, che pensa a se stesso come a un essere potente e creatore, quale tipo di potenza egli possieda in verità.
Per me la radicalità della morte ha ridimensionato notevolmente la psicologia e la psicanalisi, e la psicoterapia in particolare.
Di fronte alla vera angoscia che deriva dalla scoperta dell'inutilità del nostro esistere, le scienze psicologiche rimangono senza risposta. E non potrebbe essere diversamente. Esse hanno preteso, e per molti intellettuali è ancora così, di spiegare ogni cosa, ogni situazione, ogni comportamento, ogni atteggiamento, ogni visuto, uscendo dal proprio ambito, che è meramente tecnico, mentre soltanto includendo la consapevolezza dell'uomo di dover morire, e quindi il concetto di persona e di realtà, possono aiutare il soggetto ad aprirsi alla trascendenza (non certo a determinarla). Trascendenza che a me appare l'unica via che porta l'uomo a scegliere la sua eternità." Albisetti