ciao e grazie, sniff.. sniff..
il rimedio omeopatico, che prendo da 1 mese e mezzo, è IGNATIA 6 lm.
il motivo di questo tentativo è che vi ci sono stato indirizzato dal direttore sanitario di un grande ospedale.
la dottoressa mi ha infuso grande fiducia dicendomi che addirittura l'omeopatia viene usata per disintossicare la dipendenza da psicofarmaci.
in verità attualmente non scorgo miglioramenti d'alcun tipo ma, come qui sappiamo tutti, il cervello è un'arma di capacità inesplorata e dunque non saprei se la mia congenita associazione tra omeopatia e placebo possa avere una qualche influenza.
non so voi, ma l'idea di affidarmi agli psicofarmaci mi lascia dubbioso sebbene lo stia prendendo in considerazione. richiama un pò una semiresa, un restringere il pensiero (e relative disfunzioni) ad un interazione chimica.
voi cosa ne pensate? perchè cmq l'obiettivo resta sempre lo stare meglio. magari poco, ma meglio.
grazie, link molto interessante (pure troppo..):
"È opportuno sottolineare che nei paesi occidentali non è stato immesso in commercio alcun farmaco omeopatico a diluizione inferiore a 1:1000 in quanto molti non hanno superato la prova di assenza di tossicità prevista dalla legislazione"