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Vecchio 11-12-2011, 13:00   #1
Banned
 

dopo anni di reclusione, com'è noto ad alcuni, ho cominciato ad uscire con gente di tanto in tanto.
devo dire che 9 volte su 10 mi ci trovo bene e sono felice di essere uscito, ma ciò non toglie che quando mi invitano da qualche parte, passo le ore precedenti con inquietudine e voglia di rinunciare. il perché è ovviamente la decima volta. 9 su 10, come dicevo, ma quando capita la decima allora è logico che io provi il forte desiderio di tornare all'antico isolamento.

succede, questa decima volta, di vivere situazioni imbarazzanti, o di fare da sfondo a conversazioni in cui si parla di quante esperienze di vita si è fatto, i viaggi, i diversi lavori, le scopate, soprattutto, il 99% delle volte si parla di questo. e io sto tutto il tempo a paragonarmi a loro, mi dico "questo si muove così", "quest'altro ha la voce colì", "questo tromba come un cavallo" ecc. ecc. e non posso fare a meno di sentirmi profondamente sfigato. faccio scena muta perché, ovviamente, ho ben poco da raccontare... senza contare il rischio inquietante che facciano domande scomode, e io debba confermare le mie "mancanze" e "debolezze" anche involontariamente, con il mio visibile disagio. poi comunque vedo quanto sono sciolti, fanno mille cose, non si pongono problemi... ed io solo a conversare con una donna o a mangiare davanti a tutti mi sento male.

torno a casa triste da morire e rimugino su quanto io sia sfigato, diverso, impacciato, scarso in tutti gli ambiti. parte la ruminazione depressiva, le giornate si fanno pesanti, entro in quello stato mentale di desolante crisi in cui odio me stesso e non riesco a far pace col mio modo di essere. tutto questo perché un po' madre natura, un po' la mia esperienza di vita, mi hanno negato gli strumenti giusti per affermare me stesso, facendomi perciò sentire fuori dal mondo.

cosa dovrei fare? ho l'impressione che più andrò avanti e più queste sensazioni si accentueranno. sento che forse non era neanche una scelta sbagliata, quella dell'isolamento. meglio la noia e la distimia che la viva sofferenza di non appartenere.
Vecchio 11-12-2011, 13:26   #2
Intermedio
 

ti capisco pirata...

non so quale sia la soluzione purtroppo

la voglia di isolarsi diventa tanta ma non credo sia la cosa giusta da fare...
Vecchio 11-12-2011, 13:45   #3
Esperto
L'avatar di Gianni
 

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
dopo anni di reclusione,...
criminale
Vecchio 11-12-2011, 14:47   #4
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

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Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
alla fine provo solo il desiderio di sentirmi normale. gli altri escono? devo farlo anch'io se no non sono normale. gli altri hanno successo? devo averlo anch'io. gli altri si muovono con padronanza nelle situazioni mondane? ecc.
ahhh non so.....con questo modo di ragionare rischi di stare in perenne disagio.....
onestamente non so che dirti, l'ideale secondo me sarebbe riuscire a trovare un equilibrio tra l'essere "tranquilli" e lo stare un minimo in società....

troppo isolamente o troppa esposizione creano danni a quelli come noi....
Vecchio 11-12-2011, 15:14   #5
Esperto
L'avatar di lizbon
 

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
dopo anni di reclusione, com'è noto ad alcuni, ho cominciato ad uscire con gente di tanto in tanto.
devo dire che 9 volte su 10 mi ci trovo bene e sono felice di essere uscito,
ti pare poco! a me non capita quasi mai.

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
cosa dovrei fare? ho l'impressione che più andrò avanti e più queste sensazioni si accentueranno. sento che forse non era neanche una scelta sbagliata, quella dell'isolamento. meglio la noia e la distimia che la viva sofferenza di non appartenere.
Anch'io a volte l'ho pensato però credo che alle lunghe l'isolamento sia peggio. Ti porta a deprimerti ancora di più.
Vecchio 11-12-2011, 15:20   #6
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
e comunque quando sono con loro sento che mi basterebbe anche avere qualcosa da raccontare, non necessariamente fotocopiare la loro vita. ciò di cui avrei bisogno sarebbe smetterla di sentirmi inferiore, ma semplicemente me stesso...
Magari è proprio solo questo che ti serve... ci sarà pure qualcosa che ti piaccia e che tu possa fare in solitudine e che possa diventare "qualcosa da raccontare"!

A me, ad esempio, piace scrivere romanzi, ma ci sono anche altre cose del genere... in fondo, l'arte per una persona introversa può essere un buon mezzo per esprimersi con il mondo esterno.

Concordo con Inosservato, che non devi pensare di dover divantare a tutti i costi come i "normali", o rischi solo di frustrarti.
Vecchio 11-12-2011, 15:55   #7
Esperto
L'avatar di dottorzivago
 

Quote:
.......questo tromba come un cavallo" ecc. ecc. e non posso fare a meno di sentirmi profondamente sfigato. faccio scena muta perché, ovviamente, ho ben poco da raccontare... senza contare il rischio inquietante che facciano domande scomode, e io debba confermare le mie "mancanze" e "debolezze" anche involontariamente, con il mio visibile disagio. poi comunque vedo quanto sono sciolti, fanno mille cose, non si pongono problemi... ed io solo a conversare con una donna o a mangiare davanti a tutti mi sento male...........
Questa è la cosa che ha rovinato la mia vita negli ultimi 0 anni......e nn parlo solo di imbarazzo, ma per questo problema non esco proprio
Vecchio 11-12-2011, 16:34   #8
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
ho l'impressione che più andrò avanti e più queste sensazioni si accentueranno. sento che forse non era neanche una scelta sbagliata, quella dell'isolamento. meglio la noia e la distimia che la viva sofferenza di non appartenere.
Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
troppo isolamente o troppa esposizione creano danni a quelli come noi....
Questo è l'aspetto degli estroversi che mi incazzare smisuratamente: prima di dicono di "buttarti" e poi fanno di tutto per farti sentire inadeguato ed anche se non lo fanno apposta l'effetto è lo stesso!!! La loro mania di liquidare certi pensieri come “pippe mentali”, poi, è da *******, visto che sono i primi a prenderti in giro quando parli di te stesso

Ultima modifica di barclay; 11-12-2011 a 16:37.
Vecchio 11-12-2011, 16:47   #9
Esperto
L'avatar di missim
 

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
[....]io provi il forte desiderio di tornare all'antico isolamento.
[....]
sto tutto il tempo a paragonarmi a loro, mi dico "questo si muove così", "quest'altro ha la voce colì", "questo tromba come un cavallo" ecc. ecc. [....] entro in quello stato mentale di desolante crisi in cui odio me stesso e non riesco a far pace col mio modo di essere. tutto questo perché un po' madre natura

non pensavo che l'avessi scritto tu
Vecchio 11-12-2011, 17:16   #10
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
ahhh non so.....con questo modo di ragionare rischi di stare in perenne disagio.....
lo so ma non è colpa mia, non lo faccio apposta. è il mio sentire. sono estremamente "competitivo", non riesco ad accettare, in nessun caso, di essere su un piano inferiore a qualcuno. la mia mente ne fa una questione di vincente e perdente, migliore e peggiore, giusto e sbagliato. a modo mio sono un maledetto narcisista

Quote:
Originariamente inviata da lizbon Visualizza il messaggio
ti pare poco! a me non capita quasi mai.
con i nuovi ingressi che ci sono stati in compagnia, temo che col tempo le 9 volte su 10 si assottiglieranno drasticamente

Quote:
Originariamente inviata da Quintuplo Visualizza il messaggio
Magari è proprio solo questo che ti serve... ci sarà pure qualcosa che ti piaccia e che tu possa fare in solitudine e che possa diventare "qualcosa da raccontare"!
A me, ad esempio, piace scrivere romanzi, ma ci sono anche altre cose del genere... in fondo, l'arte per una persona introversa può essere un buon mezzo per esprimersi con il mondo esterno.
Concordo con Inosservato, che non devi pensare di dover divantare a tutti i costi come i "normali", o rischi solo di frustrarti.
il tuo è un consiglio saggio ma purtroppo non ho delle passioni, o comunque sminuisco quelle che ho, e non riesco ad intraprenderne di nuove un po' per disinteresse, un po' per il cattivo umore perenne e un po' per il mio perfezionismo patologico.

Quote:
Originariamente inviata da missim Visualizza il messaggio

non pensavo che l'avessi scritto tu
il nuovo avatar ti ha spiazzato
Vecchio 11-12-2011, 17:34   #11
Esperto
L'avatar di missim
 

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
il nuovo avatar ti ha spiazzato
eh si
Vecchio 11-12-2011, 18:13   #12
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da stone Visualizza il messaggio
Questo è l'aspetto degli estroversi che mi incazzare smisuratamente: prima di dicono di "buttarti" e poi fanno di tutto per farti sentire inadeguato ed anche se non lo fanno apposta l'effetto è lo stesso!!! La loro mania di liquidare certi pensieri come “pippe mentali”, poi, è da *******, visto che sono i primi a prenderti in giro quando parli di te stesso
Ma è normale che la gente ci sproni. E...si! Purtroppo nel 90% dei casi sono nostre pippe mentali.
Pirata, che dirti? Ci son passato anch'io, proprio come te. Dopo un pò la voglia di isolarsi di nuovo mi torna, eccome.
Vecchio 11-12-2011, 18:49   #13
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da Yesman Visualizza il messaggio
Purtroppo nel 90% dei casi sono nostre pippe mentali.
L'essere l'unico vergine seduto al tavolo (il mio caso) NON è un pippa mentale ma la pura e semplice verità. All'ultimo pranzo a cui ho partecipato ero l'unico non sposato, l'unico senza figli, l'unico che vive coi genitori…
Vecchio 11-12-2011, 23:27   #14
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da stone Visualizza il messaggio
L'essere l'unico vergine seduto al tavolo (il mio caso) NON è un pippa mentale ma la pura e semplice verità. All'ultimo pranzo a cui ho partecipato ero l'unico non sposato, l'unico senza figli, l'unico che vive coi genitori…
Io penso che la "pippa mentale" sia il fatto di farsene un problema eccessivo, non la situazione di per sè.

In fondo, mica ce lo ordina il medico di sposarci e figliare... il problema, semmai, dovrebbe essere solo degli altri, che non si fanno i fatti loro
Vecchio 11-12-2011, 23:33   #15
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
il tuo è un consiglio saggio ma purtroppo non ho delle passioni, o comunque sminuisco quelle che ho, e non riesco ad intraprenderne di nuove un po' per disinteresse, un po' per il cattivo umore perenne e un po' per il mio perfezionismo patologico.
...allora, potresti provare con dei viaggi, anche brevi, perchè quelli sono sempre ottimi argomenti... (sempre che le tue finanze te lo permettano, ovviamente)
Andare in qualche bella città italiana, uno o due giorni, visitare qualche museo e monumento: con due o tre gite ci puoi campare di rendita per un po' (e magari anche ricamarci sopra, per "allungare il brodo"...)
Vecchio 11-12-2011, 23:35   #16
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
dopo anni di reclusione, com'è noto ad alcuni, ho cominciato ad uscire con gente di tanto in tanto.
devo dire che 9 volte su 10 mi ci trovo bene e sono felice di essere uscito, ma ciò non toglie che quando mi invitano da qualche parte, passo le ore precedenti con inquietudine e voglia di rinunciare. il perché è ovviamente la decima volta. 9 su 10, come dicevo, ma quando capita la decima allora è logico che io provi il forte desiderio di tornare all'antico isolamento.
Tutto normale. Il piacere del comfort... la stancabilità sociale dell'introverso.
Fai così: continua ad uscire, ma quando ti senti saturo di rapporti sociali, riposati.

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio

succede, questa decima volta, di vivere situazioni imbarazzanti, o di fare da sfondo a conversazioni in cui si parla di quante esperienze di vita si è fatto, i viaggi, i diversi lavori, le scopate, soprattutto, il 99% delle volte si parla di questo. e io sto tutto il tempo a paragonarmi a loro, mi dico "questo si muove così", "quest'altro ha la voce colì", "questo tromba come un cavallo" ecc. ecc. e non posso fare a meno di sentirmi profondamente sfigato. faccio scena muta perché, ovviamente, ho ben poco da raccontare... senza contare il rischio inquietante che facciano domande scomode, e io debba confermare le mie "mancanze" e "debolezze" anche involontariamente, con il mio visibile disagio. poi comunque vedo quanto sono sciolti, fanno mille cose, non si pongono problemi... ed io solo a conversare con una donna o a mangiare davanti a tutti mi sento male.

torno a casa triste da morire e rimugino su quanto io sia sfigato, diverso, impacciato, scarso in tutti gli ambiti. parte la ruminazione depressiva, le giornate si fanno pesanti, entro in quello stato mentale di desolante crisi in cui odio me stesso e non riesco a far pace col mio modo di essere. tutto questo perché un po' madre natura, un po' la mia esperienza di vita, mi hanno negato gli strumenti giusti per affermare me stesso, facendomi perciò sentire fuori dal mondo.

cosa dovrei fare? ho l'impressione che più andrò avanti e più queste sensazioni si accentueranno. sento che forse non era neanche una scelta sbagliata, quella dell'isolamento. meglio la noia e la distimia che la viva sofferenza di non appartenere.
Non è detto. Più vai avanti e più maturi. Il senso di inadeguatezza di fronte a persone più spigliate, è molto diffuso.
Vecchio 12-12-2011, 00:59   #17
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Quintuplo Visualizza il messaggio
...allora, potresti provare con dei viaggi, anche brevi, perchè quelli sono sempre ottimi argomenti... (sempre che le tue finanze te lo permettano, ovviamente)
Andare in qualche bella città italiana, uno o due giorni, visitare qualche museo e monumento: con due o tre gite ci puoi campare di rendita per un po' (e magari anche ricamarci sopra, per "allungare il brodo"...)
ci devo pensare... inutile dire che sono molto limitato dalla solita FS

Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Tutto normale. Il piacere del comfort... la stancabilità sociale dell'introverso.
Fai così: continua ad uscire, ma quando ti senti saturo di rapporti sociali, riposati.
mi sembra una buona soluzione

Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Non è detto. Più vai avanti e più maturi. Il senso di inadeguatezza di fronte a persone più spigliate, è molto diffuso.
il mio problema è che sono sempre quello più

quello più silenzioso, quello più inesperto, quello più timido, quello con meno esperienze ecc. ecc.
Vecchio 12-12-2011, 20:55   #18
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
il mio problema è che sono sempre quello più

quello più silenzioso, quello più inesperto, quello più timido, quello con meno esperienze ecc. ecc.
Infatti non è un caso che le amicizie si formano per affinità. Se sei troppo diverso dai componenti di questo gruppo, farai fatica ad assimilarti nel gruppo. Potresti però utilizzare queste conoscenze per arrivare ad altre conoscenti più affini e nel frattempo combattere un po' la solitudine e fare esperienze sociali, rimanendo però agganciato al forum, per risollevarti un po'.
Vecchio 13-12-2011, 00:18   #19
Esperto
L'avatar di Boyyy82
 

Quote:
Originariamente inviata da pirata Visualizza il messaggio
dopo anni di reclusione, com'è noto ad alcuni, ho cominciato ad uscire con gente di tanto in tanto.
devo dire che 9 volte su 10 mi ci trovo bene e sono felice di essere uscito, ma ciò non toglie che quando mi invitano da qualche parte, passo le ore precedenti con inquietudine e voglia di rinunciare. il perché è ovviamente la decima volta. 9 su 10, come dicevo, ma quando capita la decima allora è logico che io provi il forte desiderio di tornare all'antico isolamento.

succede, questa decima volta, di vivere situazioni imbarazzanti, o di fare da sfondo a conversazioni in cui si parla di quante esperienze di vita si è fatto, i viaggi, i diversi lavori, le scopate, soprattutto, il 99% delle volte si parla di questo. e io sto tutto il tempo a paragonarmi a loro, mi dico "questo si muove così", "quest'altro ha la voce colì", "questo tromba come un cavallo" ecc. ecc. e non posso fare a meno di sentirmi profondamente sfigato. faccio scena muta perché, ovviamente, ho ben poco da raccontare... senza contare il rischio inquietante che facciano domande scomode, e io debba confermare le mie "mancanze" e "debolezze" anche involontariamente, con il mio visibile disagio. poi comunque vedo quanto sono sciolti, fanno mille cose, non si pongono problemi... ed io solo a conversare con una donna o a mangiare davanti a tutti mi sento male.

torno a casa triste da morire e rimugino su quanto io sia sfigato, diverso, impacciato, scarso in tutti gli ambiti. parte la ruminazione depressiva, le giornate si fanno pesanti, entro in quello stato mentale di desolante crisi in cui odio me stesso e non riesco a far pace col mio modo di essere. tutto questo perché un po' madre natura, un po' la mia esperienza di vita, mi hanno negato gli strumenti giusti per affermare me stesso, facendomi perciò sentire fuori dal mondo.

cosa dovrei fare? ho l'impressione che più andrò avanti e più queste sensazioni si accentueranno. sento che forse non era neanche una scelta sbagliata, quella dell'isolamento. meglio la noia e la distimia che la viva sofferenza di non appartenere.
Ciao, siamo sulla stessa barca, so cosa provi.
spesso il confronto con gli altri è impietoso, malgrado non abbia fatto una vita da recluso al 100%.
però mi accorgo che loro hanno "vissuto" molto più di me, hanno fatto molte esperienze e soprattutto per loro è tutto più facile e spontaneo.
Spesso mi sento sfortunato, non è solo una questione di carattere....
Sarebbe meglio trovare amicizie "simili" (anche se difficile) ma in ogni caso se queste persone con cui esci si dimostrano dei veri amici (pur essendo diversi da te) cercherei in ogni caso di mantenere l'amicizia...
Vecchio 13-12-2011, 00:24   #20
Esperto
L'avatar di Labocania
 

Ciò che primariamente mi mette in imbarazzo, per poi abbattermi successivamente, sono i successi universitari e/o lavorativi altrui, ad essi lego tutto il resto: una vita sociale ricca, sentimentalmente appagante, una giovinezza vissuta pienamente, il proprio valore generalmente riconosciuto.
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