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paragonarsi incessantemente agli altri
dopo anni di reclusione, com'è noto ad alcuni, ho cominciato ad uscire con gente di tanto in tanto.
devo dire che 9 volte su 10 mi ci trovo bene e sono felice di essere uscito, ma ciò non toglie che quando mi invitano da qualche parte, passo le ore precedenti con inquietudine e voglia di rinunciare. il perché è ovviamente la decima volta. 9 su 10, come dicevo, ma quando capita la decima allora è logico che io provi il forte desiderio di tornare all'antico isolamento. succede, questa decima volta, di vivere situazioni imbarazzanti, o di fare da sfondo a conversazioni in cui si parla di quante esperienze di vita si è fatto, i viaggi, i diversi lavori, le scopate, soprattutto, il 99% delle volte si parla di questo. e io sto tutto il tempo a paragonarmi a loro, mi dico "questo si muove così", "quest'altro ha la voce colì", "questo tromba come un cavallo" ecc. ecc. e non posso fare a meno di sentirmi profondamente sfigato. faccio scena muta perché, ovviamente, ho ben poco da raccontare... senza contare il rischio inquietante che facciano domande scomode, e io debba confermare le mie "mancanze" e "debolezze" anche involontariamente, con il mio visibile disagio. poi comunque vedo quanto sono sciolti, fanno mille cose, non si pongono problemi... ed io solo a conversare con una donna o a mangiare davanti a tutti mi sento male. torno a casa triste da morire e rimugino su quanto io sia sfigato, diverso, impacciato, scarso in tutti gli ambiti. parte la ruminazione depressiva, le giornate si fanno pesanti, entro in quello stato mentale di desolante crisi in cui odio me stesso e non riesco a far pace col mio modo di essere. tutto questo perché un po' madre natura, un po' la mia esperienza di vita, mi hanno negato gli strumenti giusti per affermare me stesso, facendomi perciò sentire fuori dal mondo. cosa dovrei fare? ho l'impressione che più andrò avanti e più queste sensazioni si accentueranno. sento che forse non era neanche una scelta sbagliata, quella dell'isolamento. meglio la noia e la distimia che la viva sofferenza di non appartenere. |
Re: paragonarsi incessantemente agli altri
ti capisco pirata...
non so quale sia la soluzione purtroppo :( la voglia di isolarsi diventa tanta ma non credo sia la cosa giusta da fare... |
Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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onestamente non so che dirti, l'ideale secondo me sarebbe riuscire a trovare un equilibrio tra l'essere "tranquilli" e lo stare un minimo in società.... troppo isolamente o troppa esposizione creano danni a quelli come noi.... |
Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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A me, ad esempio, piace scrivere romanzi, ma ci sono anche altre cose del genere... in fondo, l'arte per una persona introversa può essere un buon mezzo per esprimersi con il mondo esterno. Concordo con Inosservato, che non devi pensare di dover divantare a tutti i costi come i "normali", o rischi solo di frustrarti. |
Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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non pensavo che l'avessi scritto tu :( |
Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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Pirata, che dirti? :nonso: Ci son passato anch'io, proprio come te. Dopo un pò la voglia di isolarsi di nuovo mi torna, eccome. |
Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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In fondo, mica ce lo ordina il medico di sposarci e figliare... il problema, semmai, dovrebbe essere solo degli altri, che non si fanno i fatti loro :lingua: |
Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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Andare in qualche bella città italiana, uno o due giorni, visitare qualche museo e monumento: con due o tre gite ci puoi campare di rendita per un po' (e magari anche ricamarci sopra, per "allungare il brodo"...) |
Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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Fai così: continua ad uscire, ma quando ti senti saturo di rapporti sociali, riposati. Quote:
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Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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quello più silenzioso, quello più inesperto, quello più timido, quello con meno esperienze ecc. ecc. |
Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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Re: paragonarsi incessantemente agli altri
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spesso il confronto con gli altri è impietoso, malgrado non abbia fatto una vita da recluso al 100%. però mi accorgo che loro hanno "vissuto" molto più di me, hanno fatto molte esperienze e soprattutto per loro è tutto più facile e spontaneo. Spesso mi sento sfortunato, non è solo una questione di carattere.... Sarebbe meglio trovare amicizie "simili" (anche se difficile) ma in ogni caso se queste persone con cui esci si dimostrano dei veri amici (pur essendo diversi da te) cercherei in ogni caso di mantenere l'amicizia... |
Re: paragonarsi incessantemente agli altri
Ciò che primariamente mi mette in imbarazzo, per poi abbattermi successivamente, sono i successi universitari e/o lavorativi altrui, ad essi lego tutto il resto: una vita sociale ricca, sentimentalmente appagante, una giovinezza vissuta pienamente, il proprio valore generalmente riconosciuto.
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