Ritorno a parlare di DOC.
Dicendo disturbo ossessivo compulsivo si pensa alla sequenza in quest'ordine, ovvero sorge un pensiero ossessivo, per placarlo segue un'azione compulsiva (ad esempio il famoso lavarsi le mani oltre l'effettivo bisogno di farlo).
Le ossessioni dopotutto sono pensieri incontrollabili che si formano in modo involontario, come se non avessero causa.
Questo può essere dovuto a una facilità elevata di immaginare elementi negativi, di ipotizzare cose dannose o malsane. E' come se il nostro cervello si divertisse a cercare il pericolo, o ciò che fa sentire a disagio. A questo punto deve subentrare qualcosa a rimediare, una serie di pensieri che puntano a tranquillizzare o a risanare oppure dei gesti (ad es. rituali) con lo stesso scopo.
Pensando alla mia esperienza, nel 99% dei casi, queste 'azioni' riescono, seppur dopo grandi difficoltà e sforzi, a rimarginare le ferite aperte dai pensieri ossessivi e a diminuire l'ansia.
Nei restanti casi, si ha comunque una conclusione che tende ad aggiustare le cose, del tipo dimostrare (a se stessi) che di più non è possibile fare (per contrastare il pensiero ossessivo) oppure che non ha senso andare oltre un certo livello di dettaglio perchè allora tutto dovrebbe fare paura, e cose del genere. Insomma non finisce quasi mai con: 'Me ne frego, non ho voglia di tormentarmi'.
Per cui stavo pensando: se uno inizia un'ossessione e si assilla fino a trovare una soluzione e alla fine questa arriva praticamente sempre dicendo che quella preoccupazione era ingiustificata, che senso ha? Non sembra forse un gioco tra due parti, chi provoca e chi risponde?
E se ad attivare questo scambio fosse la parte che risponde? Cioè se alla fine fosse l'area di controllo, quella delle compulsioni, che ha bisogno di fare il suo lavoro e richiama i pensieri ossessivi?
Cioè se una persona per motivi particolari, che possono essere dovuti ad esempio all'educazione o alla personalità, avesse sviluppato una eccessiva tendenza al controllo, al dover a tutti costi seguire delle norme, rassicurarsi che si è nel giusto, evitare contaminazioni morali, non può fare a meno di seguire questa tendenza. E ogni maledetta nube mentale che si affaccia non può sfuggire all'analisi e al tentativo di dissolvimento, perchè è una necessità incontrastabile.
In sintesi domanda-conclusione: i contenuti delle ossessioni hanno una importanza relativa mentre la necessità e il modo di contrastarle sono il vero problema e lì è più interessante cercare le cause?