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01-06-2012, 01:42
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#1
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Avanzato
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 398
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Guardavo la trasmissione di Vespa sulla realtà del lavoro in Italia e del precariato con ospiti in studio vari direttori di giornale e tra questi ospiti il ministro Fornero.
Ho 25 anni.
Durante la trasmissione riflettevo sulla mia vita, personalmente non sono stato mai uno studente secchione, brillante da pagella 10, borsa di studio e giorni di studio passati in casa, in realtà studiavo ma amavo molto più di adesso, uscire e usare il mio glorioso Scooter dopo aver adempiuto al mio dovere senza strafare come coloro che stavano svegli fino a mattina aripetere la lezioncina certo prima di un intterrogazione anche io usavo ripetere l'argomento.
Desideravo diplomarmi e lavorare era il mio istinto principale anche se in realtà dentro di me non mancava la voglia di studiare ed apprendere sempre cose nuove dopo la scuola.
Le medie scolastiche si avvicinavano per pochi centesimi al 7, arrancavo ma non mancavano eccezionali volte nelle quali ottenevo delle votazioni soddisfacenti ma non tali da pensare di intraprendere una carriera universitaria che comunque non prendevo in considerazione perchè dentro di me, da sempre ma ancor più negli ultimi anni di studio alle superiori desideravo lavorare con un buon livello di studi.
La mia inquietudine sembrerà infondata, ma osservando tutti questi giovani laureati, meritevoli si accende un leggero rimpianto, contraddittorio rispetto alle mie attitudini in quanto non essendo brillante nello studio e amando la pratica in genere intesa anche come lavoro insieme al mio rendimento scolastico mediocre confermavano il mio inadattamento verso l'università in particolare, alle regole, al metodo di studio che impone e l'impegno che deve essere costante e senza una vera aspirazione da parte mia e la mia incostanza si allontanava sempre di più il dispiacere che forse un giorno avrei avuto il rimpianto.
Ieri sera mia madre mi rimproverava il fatto che avrei potuto investire il tempo perso alla ricerca del lavoro in questi lunghi anni almeno nello studio e questa trasmissione ha caricato la mano, facendomi avvertire un leggero rimpianto.Non avrei mai voluto continuare a studiare per omologarmi ai giovani, per trovare facilmente lavoro ma ora rimpiango un pò il vantaggio della cultura che mi avrebbe garantito l'università ed una posizione economica potenziale di tutto rispetto nell'ambiente di lavoro.
Sulla base di questi presupposti sembrerebbe che ascoltando me stesso e se leggerete quello che vi ho raccontato abbia fatto bene ma è davvero così? E' difficile rispondere.
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Ultima modifica di Phisical; 01-06-2012 a 01:58.
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01-06-2012, 03:29
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#2
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Principiante
Qui dal: May 2012
Messaggi: 65
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Hai fatto bene a far cosa? A non studiare per lavorare o a studiare per non lavorare? Non è difficile risponderti, è lievemente complicato intuire dove vuoi andare a parare. Mah!
Credimi, a volte faccio fatica a seguire le tue riflessioni, barcolli da un capo all'altro del discorso come un equilibrista alticcio. Non me ne volere, generalmente leggo con partecipazione ciò che scrivi, ma questa volta ho perso la bussola.
Oltretutto mi pare quasi incredibile che tu non abbia approfittato dell'attenzione per propinarci una dissertazione notturna sul "naso".
Hai venticinque anni, la strada che ti è davanti è molto più lunga rispetto al tragitto che hai già percorso, puoi ancora intraprendere una direzione differente rispetto a quella sin'ora seguita... e magari sterzare verso l’Università, purché non sia un'imposizione, ma voglia e fame di sapere. Hai idea di quanto potere, superiorità e libertà siano contenuti nel termine "sapere"? Senti come suona onnipotente: S A P E R E
Tua madre non credo ti rimproveri (nell'accezione maligna del termine), semmai t'incalza. I genitori non sono eterni... il loro cruccio è assicurarsi che tra cent'anni il tuo stato di benessere sia quantomeno pari al sostegno che (certamente) possiedi oggi. Questa è una fortuna tutta italiana, teniamocela cara.
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01-06-2012, 12:23
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#3
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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Quote:
Originariamente inviata da Phisical
Guardavo la trasmissione di Vespa
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non so che hai scritto dopo, ma cazzo! autolesionismo ci sta in questo forum, ma così??????
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01-06-2012, 12:57
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#4
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,731
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Ho 26 anni. Durante la mia breve esperienze universitaria mi sono sentito così diverso dagli altri, così in ritardo e così incapace di intrecciare quei legami fondamentali per preparare gli esami e combinare qualcosa che ho abbandonato presto tutto.
Ormai il tempo per gli studi universitari è andato, inutile rimpiangerlo, il problema è che anche quello per trovare un lavoro decente sta filando via, a 25 anni si è vecchi nel mondo per lavoro.
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01-06-2012, 14:47
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#5
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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se non hai la vocazione per studiare hai fatto la scelta giusta, all'università avresti sofferto inutilmente.
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01-06-2012, 15:21
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#6
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Avanzato
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 398
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Mi si dice più volte che un mio discorso non è lineare dall'inizio dalla fine.
La risposte che volevo leggere si avvicinano a quella di Marco russo
Nei confronti dell'università personalmente mi sento claustrofobico, sono incostante, non garantisco sempre lo stesso rendimento e l'università mi mette ansia e impone dei ritmi anche perchè pur se nessuno ti insegue con una pistola per farti studiare, una volta che hai deciso di frequentare devi laurearti indipendentemente dai voti che porti a casa, con regolarità soprattutto per se stesso e poi verso chi permette permette gli studenti di poter lavorare.
Sin da adolescente desideravo di studiare ma soprattutto di lavorare manualmente e volevo quanto prima diplomarmi, la mia persona è maggiormente disposta verso il diploma. Quanto ascoltavo dentro di me si legava perfettamente con i miei risultati scolastici pur impegnandomi e non prendendola alla leggera.
Insomma penso che il diploma sia il livello di studi fatto per me.
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01-06-2012, 16:11
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#7
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Banned
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 2,141
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
a 25 anni si è vecchi nel mondo per lavoro.
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la mazzata finale. inizio a valutare seriamente l'idea del suicidio
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01-06-2012, 16:23
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#8
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Banned
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: PURTROPPO NAPOLI
Messaggi: 4,470
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sì a 25 anni purtroppo si è vecchi, per andare bene dovete avere massimo 14 anni una laurea specialistica, un paio di master e almeno un esperienza decennale altrimenti suicidio
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01-06-2012, 16:37
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#9
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Esperto
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 1,024
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Confesso che anche io ho avuto difficoltà a capire bene dove vuoi andare a parare, comunque il messaggio è arrivato.
Direi che l'università è proprio come la dipingi tu. Ci vuole costanza e determinazione, i momenti di instabilità si pagano. Detto ciò molti qui dentro sono prossimi alla laurea o già laureati, quindi anche se si ha qualche problema esistenziale ce la si può fare.
Sbagli a rappresentarti le possibili virtù dell'essere laureato. Non è scritto da nessuna parte che adesso staresti meglio economicamente, nè che avresti più cultura, poiché essa è il risultato di un processo ben più ampio.
Tieni poi presente che essere studenti comporta anche tante rinunce, tra le quali la mancanza di un reddito fisso.
Ci sono una marea diplomati lavoratori che godono della mia ammirazione (invidia).
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01-06-2012, 16:37
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#10
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 1,459
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Ormai il tempo per gli studi universitari è andato, inutile rimpiangerlo, il problema è che anche quello per trovare un lavoro decente sta filando via, a 25 anni si è vecchi nel mondo per lavoro.
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Quote:
Originariamente inviata da Alexon
la mazzata finale. inizio a valutare seriamente l'idea del suicidio
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Scusate ma non occorre estendere una propria percezione distorta della realtà al mondo circostante.
Vecchi a 25 ma scherziamo?
Ogni persona che sta male interiormente pensa di essere in ritardo per la sua età e crede che avrebbe dovuto raggiungere traguardi che già gli altri hanno raggiunto....a suo dire.
E' vero, la società impone dei ritmi e delle regole ma a 25 anni credo si possa veramente fare tutto.
Si può anche riprogrammare la propria vita, si può cominciare a fare un percorso di consapevolezza per conoscersi meglio, si è sufficientemente lontani dall ' adolescenza per non esserne ancora ingabbiati ma allo stesso tempo lontano dalle responsabilità che il numero 30 porta con sè.
Insomma forse è più comodo pensare che la vita è finita e non c è speranza
( senza ovviamente minimizzare la sofferenza che provate ....)
piuttosto che pensare che ci si deve rimboccare le maniche.
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01-06-2012, 17:08
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#11
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 718
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A 25 anni si è vecchi per il mondo del lavoro si viene scartati? Ma i giovani......cioè neanche i giovani.....ma le persone...li vogliono inserire lavorativamente? o vogliono che l'italia diventi peggio di quello che è? ...a gia vogliono quest'ultima
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01-06-2012, 17:09
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#12
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Avanzato
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 398
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Quote:
Originariamente inviata da amarlena
Scusate ma non occorre estendere una propria percezione distorta della realtà al mondo circostante.
Vecchi a 25 ma scherziamo?
Ogni persona che sta male interiormente pensa di essere in ritardo per la sua età e crede che avrebbe dovuto raggiungere traguardi che già gli altri hanno raggiunto....a suo dire.
E' vero, la società impone dei ritmi e delle regole ma a 25 anni credo si possa veramente fare tutto.
Si può anche riprogrammare la propria vita, si può cominciare a fare un percorso di consapevolezza per conoscersi meglio, si è sufficientemente lontani dall ' adolescenza per non esserne ancora ingabbiati ma allo stesso tempo lontano dalle responsabilità che il numero 30 porta con sè.
Insomma forse è più comodo pensare che la vita è finita e non c è speranza
( senza ovviamente minimizzare la sofferenza che provate ....)
piuttosto che pensare che ci si deve rimboccare le maniche.
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Quoto totalmente.
Ieri avvertivo proprio questo senso di angoscia proprio come se da non laureato indipendentemente dal momento storico, osservando il percorso della mia vita mi sentissi irrealizzato.
La mancanza di questo titolo superiore mi ha messo angoscia ma in quanto costruttività e del risalto nella società sia economico ma proprio sociale.
Tizio: Finita la scuola? Caio: Sono laureato.
Ah... è il percorso di preparazione definito per la società anche se la cultura è ben altro e ci si sente vuoti data questa considerazione della laurea nella società.
La persona più ignorante di questo mondo con la laurea acquisisce rilievo e riflettendo spesse volte mi capita di sentirmi solo perchè non laureato, non per questo desidero laurearmi e ritornare sui miei passi e intraprendere un percorso che non mi interessa.
(con i miei problemi di aspetto poi, non vivo bene il divertimento figuriamoci un impegnativo percorso di studi che non si confa alle mie caratteristiche).
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01-06-2012, 17:17
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#13
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
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Quote:
Originariamente inviata da Phisical
...
La persona più ignorante di questo mondo con la laurea acquisisce rilievo
...
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Ora non esageriamo. Questo poteva essere vero 50 anni, fa quando molta gente aveva ancora la licenza elementare o media come titolo di studio.
Ma solo con la laurea il "rilievo" non lo acquisisce proprio nessuno.
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01-06-2012, 17:18
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#14
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da Phisical
Mi si dice più volte che un mio discorso non è lineare dall'inizio dalla fine.
La risposte che volevo leggere si avvicinano a quella di Marco russo
Nei confronti dell'università personalmente mi sento claustrofobico, sono incostante, non garantisco sempre lo stesso rendimento e l'università mi mette ansia e impone dei ritmi anche perchè pur se nessuno ti insegue con una pistola per farti studiare, una volta che hai deciso di frequentare devi laurearti indipendentemente dai voti che porti a casa, con regolarità soprattutto per se stesso e poi verso chi permette permette gli studenti di poter lavorare.
Sin da adolescente desideravo di studiare ma soprattutto di lavorare manualmente e volevo quanto prima diplomarmi, la mia persona è maggiormente disposta verso il diploma. Quanto ascoltavo dentro di me si legava perfettamente con i miei risultati scolastici pur impegnandomi e non prendendola alla leggera.
Insomma penso che il diploma sia il livello di studi fatto per me.
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dalle mie parti si dice "ofele fa ' el to mestee" (pasticciere fa il tuo mestiere), a qualcuno che vuol fare qualcosa che non gli compete.
Tu hai la fortuna invece di avere una forte consapevolezza di quello che sei e quello che non sei.
Fidati, sei fortunato. Lascia perdere le pressioni degli altri, specie dei genitori che sono di una generazione distante e non capiscono. Val più un buon diplomato a un tecnico o a un professionale che un pessimo laureato. Anzi, rispetto a un pessimo laureato quasi sempre è pure meglio un pessimo diplomato.
Conosco tanti laureati a spasso, mentre non c'è uno dei miei compagni di scuola alle superiori (un itis serale) che è rimasto senza lavoro. Coi tempi che corrono direi che è un ottimo risultato!
Sulla laurea prima o poi aprirò un thread intitolato pressappoco: "laurea: la grande truffa della nostra generazione", ma non mi piace il titolo.
contenuto: i grandi ci han fatto credere che saremmo tutti potuti diventare dottori, medici, ingegneri, avvocati, scrittori, ecc.: bastava studiare e avremmo avuto il mondo ai nostri piedi.
In realtà uno su mille ce la fa e gli altri 999 stronzi s'attaccano al belino.
La laurea è una scommessa, una scommessa sulle proprie capacità, ed è una scommessa competitiva, se sai già di non essere dentro il quinto percentile dei migliori nel corso meglio che ti ritiri subito, la piramide più si va in alto più si fa stretta e c'è meno spazio.
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01-06-2012, 18:47
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#15
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Avanzato
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 398
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Grazie Marco RUsso, prima volevo aggiungere che i genitori non pressano
ma hanno la cattiva abitudine di dimenticarsi di come sia fatto il proprio figlio ammesso lo abbia mai conosciuto veramente oppure si isa (siano) mai impegnati a conoscermi. A me sembra che mi abbiano dipinto un quadro sulla mia persona a piacere o si siano convinti di qualcosa che immaginano e questo è triste, davvero da disperazione.
Non mancano frecciatine come quelle di ieri sera che ammetto di aver incitato dicendo "a 25 anni che cosa ne h oavuto della mia vita" e lei "ecco, avresti potuto studiare in questi anni", io "mà, io lo dicevo perchè pensavo a te, come ogni madre desideri che il proprio figlio si faccia una famiglia, sia affermato e laureato" La laurea è nell'immaginario collettivo uno scopo di vita.
Ma il desiderio è appunto dei genitori dettatiodall'epoca che hanno vissuto, i genitori che hanno avuto e le possibilità economica molto più scarse di quelle attuali in teoria, perchè oggi si guadagna di più ma se ne spendono altrettanti e oggi si è arrivati ad un punto che si fa fatica persino a guadagnarli, quindi l'unico vantaggio è un periodo privo di guerre, movimento di tipo fascista ma c'è una forte difficoltà economica.
Allora hanno vissuto desiderando sempre il meglio e ciò che al loro tempo, se ne avessero avuto le potenzialità no navrebbero potuto raggiungere.
A me piace l'inquadramento del diplomato, ma quando penso ai laureati che vengono elogiati e teoricamente
superiori ai diplomati, questo confronto mi mette dubbio e angoscia nello stesso tempo.
Un pò come il brutto e il bello.
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Ultima modifica di Phisical; 01-06-2012 a 18:50.
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01-06-2012, 22:18
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#16
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Avanzato
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 398
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Perchè è la regola associare ad una persona intelligente e
intuitiva con elasticità alle operazioni pratiche ad es. configurare
un apparecchiatura elettronica senza necessariamente seguire un manuale
ma affidandosi solo all'intuito e la forma mentis, la laurea ?
Comunque un pò per tutto tendo ad avvertire un senso di angoscia, quasi come
se non riuscissi a godermi quello che già ho ed è più che sufficiente forse anche se fossi laureato
troverei qualche motivo per non vivere con soddisfazione.
pArlandone con voi mi sento di essere compreso e al di fuori delle persone care
mi rendo conto che la realtà è diversa da quella che dipinge la società o quella
che i genitori influenzano a seguire perchè omologati alla società stessa.
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Ultima modifica di Phisical; 01-06-2012 a 22:35.
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01-06-2012, 23:14
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#17
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Intermedio
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 222
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Ragazzi...la laurea...io ho 28 anni, due lauree con il massimo dei voti, un master, innumerevoli corsi e sono disoccupata, dopo aver lavorato per un anno al minimo sindacale..e non e' neanche vero che a 25 anni sei vecchio per il mondo del lavoro...molte aziende vogliono persone piu' grandi...e se sei donna e hai dei figli non va bene...se non li hai potresti volerne nel giro di qualche tempo, e non va bene lo stesso...purtroppo noi disoccupati siamo carne da macello, usata , maciullata e poi buttata via...convivo con l'inquietudine tutti i giorni...ho cercato anche lavori meno qualificati ma non vieni neanche considerata perché sei laureata...nelle agenzie per il lavoro poi vieni trattata a pesci in faccia...e come si fa a combattere con tutto questo senza farsi prendere dalla paura?
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01-06-2012, 23:31
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#18
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Avanzato
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 398
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Quote:
Originariamente inviata da irlandese83
Ragazzi...la laurea...io ho 28 anni, due lauree con il massimo dei voti, un master, innumerevoli corsi e sono disoccupata, dopo aver lavorato per un anno al minimo sindacale..e non e' neanche vero che a 25 anni sei vecchio per il mondo del lavoro...molte aziende vogliono persone piu' grandi...e se sei donna e hai dei figli non va bene...se non li hai potresti volerne nel giro di qualche tempo, e non va bene lo stesso...purtroppo noi disoccupati siamo carne da macello, usata , maciullata e poi buttata via...convivo con l'inquietudine tutti i giorni...ho cercato anche lavori meno qualificati ma non vieni neanche considerata perché sei laureata...nelle agenzie per il lavoro poi vieni trattata a pesci in faccia...e come si fa a combattere con tutto questo senza farsi prendere dalla paura?
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Allora la mia ingoscia sotto-sotto è immotivata.
Ad ogni modo non so se definirmi introspettivo ma lo sono in larga parte e numerose volte mi sono posto il problema che sono io ad essere sbagliato in tutto come ad esempio pensare che se non rimorchio è perchè non sono un tipo che affascina anche per la mia Passione e oggi affermo che è intollerabile che un uomo arrivi anche a dubitare che una propria caratteristica personale come una Passione sia la causa del poco interessamento delle donne nel caso dovessi essere conosciuto da una di loro al punto perchè quando interessiamo ad una persona, interessiamo in tutto e supporre che con una Passione più "style" come il calcio, tennis pensando ai famosi di questi generi è innaturale.
Che piaccia o meno una Passione non deve essere rapportata al "cuccaggio".
Fortunatamente sono riflessioni, ma se fosse la realtà è inconcepibile.
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01-06-2012, 23:38
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#19
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: NA
Messaggi: 1,318
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Quote:
Originariamente inviata da Phisical
Sulla base di questi presupposti sembrerebbe che ascoltando me stesso e se leggerete quello che vi ho raccontato abbia fatto bene ma è davvero così? E' difficile rispondere.
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L'aver studiato all'università non ti garantisce un bel niente, e te lo dico da laureato.
Certo chi segue quei corsi di studio chiusi (medicina, odontoiatria) avrà una vita 100mila volte migliore di tutti gli altri laureati se rimane in questo paese.
Ingegneria ti da la possibilità di trovare lavoro all'estero.
Il resto delle lauree (lettere, scienze varie, sociologia, e cavolate simili) non serve praticamente a nulla ne in questo paese ne all'estero.
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01-06-2012, 23:40
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#20
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Intermedio
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 222
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Scusa per curiosità ma qual' e' la tua passione?
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