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28-04-2019, 19:03
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#1
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Super Moderator
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: Sotto il letto del mostro
Messaggi: 4,745
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Okay,ammetto che il titolo non esplichi molto,ma non so come riassumere il concetto in modo dignitoso .
Venendo a noi,mi capita di sentire come se ogni giorno dovessi sforzarmi per non ricadere in evitamenti/difficoltà che credo di aver superato,alcune situazioni non le temo direttamente anche da un tempo relativamente lungo,altre meno,ma comunque le situazioni in sè non creano più quell'ansia che blocca in senso assoluto. E' difficile da spiegare,specialmente da una tastiera,ma è come se dovessi domare quotidianamente l'istinto che mi porterebbe ad evitare situazioni già evitate in passato e avessi l'ansia di provare ancora ansia. Quando poi mi ci butto dentro,tutto fila in effetti liscio,ma il giorno successivo si ripete la stessa medesima cosa. L'esposizione è stata la mia salvezza per desensibilizzarmi da molti contesti,ma dopo anni/mesi di feedback positivi...cos'altro potrei fare per superare del tutto questi blocchi? Vi rivedete in una situazione simile? O se ne siete riusciti ad uscire in modo definitivo,come avete fatto?
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28-04-2019, 19:06
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#2
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Banned
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: M'laanah
Messaggi: 559
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Quote:
Originariamente inviata da Daytona
Okay,ammetto che il titolo non esplichi molto,ma non so come riassumere il concetto in modo dignitoso .
Venendo a noi,mi capita di sentire come se ogni giorno dovessi sforzarmi per non ricadere in evitamenti/difficoltà che credo di aver superato,alcune situazioni non le temo direttamente anche da un tempo relativamente lungo,altre meno,ma comunque le situazioni in sè non creano più quell'ansia che blocca in senso assoluto. E' difficile da spiegare,specialmente da una tastiera,ma è come se dovessi domare quotidianamente l'istinto che mi porterebbe ad evitare situazioni già evitate in passato e avessi l'ansia di provare ancora ansia. Quando poi mi ci butto dentro,tutto fila in effetti liscio,ma il giorno successivo si ripete la stessa medesima cosa. L'esposizione è stata la mia salvezza per desensibilizzarmi da molti contesti,ma dopo anni/mesi di feedback positivi...cos'altro potrei fare per superare del tutto questi blocchi? Vi rivedete in una situazione simile? O se ne siete riusciti ad uscire in modo definitivo,come avete fatto?
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Probabilmente, per quanto scontato possa essere da dire, devi uscire dalla tua comfort zone.
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28-04-2019, 19:11
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#3
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Banned
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: M'laanah
Messaggi: 559
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Quote:
Originariamente inviata da Daytona
E' esattamente ciò che ho fatto esponendomi appunto alle situazioni temute e/o evitate
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Perseverah!
Lo so che sembra una risposta poco seria, ma è realmente l'unica. L'importante non è limitarsi ad uscire dalla comfort zone ma cambiare il tipo di mentalità che applichi alle situazioni.
Porca miseria mi viene l'allergia a scrivere sti "suggerimenti" Son sempre quelle cose facili da dire agli altri ma impossibili da fare per se' stessi.
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28-04-2019, 19:18
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Daytona
cos'altro potrei fare per superare del tutto questi blocchi? Vi rivedete in una situazione simile? O se ne siete riusciti ad uscire in modo definitivo,come avete fatto?
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Non esiste altra via che farsi forza e piano piano sottoporsi a stress gestibili accuratamente calibrati. Che so, dopo cinque minuti fuori casa ci si sente scoppiare, e allora si decide che per una settimana saranno cinque minuti e dieci secondi, quella dopo cinque e venti e così via.
Ci piaccia (mi ci metto pure io) o meno non esiste altro modo; in questo senso la TCC è la meno insensata di tutte le possibili terapie psicologico-psicoqualcosa. Tempo fa lanciai l'idea di cercare un corso di speleologia nei pressi del posto in cui si vive. Ci sono associazioni e club in ogni parte di Italia e quasi sempre c'è qualcosa di raggiungibile. Il motivo è che si tratta di forse l'unica attività sociale in cui le condizioni sono controllate (è dovuto a come si pratica, ovvero solo una contingenza, non è l'attività in sé stessa). In altre parole non è la propria casa ma siamo ben lontani dal mondo esterno stronzo e bastardo, quindi è un eccellente allenamento in condizioni controllate. Naturalmente come tutti i miei topic è caduto nel vuoto e va be' tanto è mio destino. Però ci sono tanti altri modi e ciascuno deve trovare il suo.
Sì, in questo caso parlo per vissuto personale; alcuni blocchi li ho superati esclusivamente tramite lo sport.
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28-04-2019, 19:41
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#5
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Io sembro non imparare dall esposizione..mi sembra inutile boh
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28-04-2019, 19:43
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,320
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A me l'esposizione funziona solo se è continuata. Appena mi ritiro indietro, appena riprendo a chiudermi su me stesso, ecco che torno indietro, scatta un reset, e la fatica nelle cose quotidiane riparte daccapo. In questo senso c'è un reset.
È tutto molto frustrante e alla lunga la volontà di rinunciare in anticipo prende il sopravvento.
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28-04-2019, 19:50
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#7
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 234
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Una vocina nella testa ci sarà sempre, diciamo stà a noi decidere quale vocina far restare e quale ascoltare.
Anch'io ho quella vocina, nel mio caso diventa forte quando non sto bene fisicamente e a livello mentale.
Ma quando mi sento bene e sono sicuro affronto la situazione.
Secondo me poi é questione di abitudine piú tempo fai uma certa cosa, riesci ad atldattarti poi la fai senza pensarci... Per intenderci e come quando guidi l'auto, prima si é meno sicuri si é tesi poi con l'andare del tempo diventa naturale.
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28-04-2019, 19:54
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#8
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,361
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Oggi rispondo solo a meme
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28-04-2019, 20:30
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#9
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Esperto
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: Torino
Messaggi: 732
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Mi capita di avere periodi si e periodi no, più a livello sociale che a livello emotivo/personale. Spero di riuscire a giocarmela al meglio questa volta..
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28-04-2019, 21:43
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#10
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Esperto
Qui dal: Dec 2017
Ubicazione: Nel mondo virtuale
Messaggi: 2,703
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L'esposizione nel mio caso non è servita. Anche se affronto l'evento ansioso poi non imparo nulla, il giorno dopo torna tutto come prima
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28-04-2019, 22:10
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Dipende dalle aspettative. Cambiamenti strutturali avvengono anzitutto per esposizioni molto mirate (se troppo poco non è allenante, se troppo è stressante e non si desidera ripetere l'esperienza) e sono lenti. Parliamo di valutazione sulla scala di anni. Poi certamente, alcuni casi di terapia sembrano risolvere in pochi mesi problemi importanti ma la recidiva è garantita. Io penso a cambiamenti strutturali, che generalmente sono piccoli e lenti. Ma restano!
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28-04-2019, 22:38
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#12
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Esperto
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 2,002
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anche io penso di stare regredendo, ma non capisco perchè visto che il leggerissimo miglioramento lo avevo ottenuto nelle stesse condizioni in cui sono adesso (media depressione)
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28-04-2019, 22:39
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#13
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 622
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Quello che si ottiene in termini di consapevolezza è come il martello di Thor, non lo si può perdere e non può essere rubato.
Un approccio comportamentale alla tcc invece è come tirare un elastico, si può ottenere un risultato stabile solo se lo si spezza, ma bisogna stare attenti che si stia cercando di liberarsi di una parte malsana (condizionata, falsa, aliena) di sé e non una sana (genuina, quello che si sarebbe a prescindere dai condizionamenti disfunzionali). La sofferenza che si sente nel provare a liberarsene sono le grida dell'esorcizzato o l'ultimo richiamo di sé a sé stessi?
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28-04-2019, 23:26
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Quello che si ottiene in termini di consapevolezza è come il martello di Thor, non lo si può perdere e non può essere rubato.
Un approccio comportamentale alla tcc invece è come tirare un elastico, si può ottenere un risultato stabile solo se lo si spezza, ma bisogna stare attenti che si stia cercando di liberarsi di una parte malsana (condizionata, falsa, aliena) di sé e non una sana (genuina, quello che si sarebbe a prescindere dai condizionamenti disfunzionali). La sofferenza che si sente nel provare a liberarsene sono le grida dell'esorcizzato o l'ultimo richiamo di sé a sé stessi?
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La teoria alla base della tcc è che la consapevolezza la si raggiunge a posteriori, dopo aver appreso la funzionalità.
Secondo te perché non funziona, e in che misura?
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29-04-2019, 02:07
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#15
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Daytona
Nope,puntualizzo un attimo visto che leggo di recidive e sforzarsi oltre la propria personalità (so' pigro,racchiudo la risposta qui per tutti,non vogliatemene) .Io non sono la cosa con cui convivo da qualche anno e che mi ha fottuto forse gli anni più easy di un'esistenza,per dirla con un francesismo quella è una cosa da cui ne sto uscendo e da cui voglio starci lontano,come vorrei non sentir più diagnosticarmi altra roba per il resto della mia vita. Non sono sempre stato così,e certi comportamenti,pensieri e forme mentali che sono state mie fino a una certa età col tempo (e appunto,superando certe paure) stanno riemergendo esattamente come le avevo lasciate. Quindi escludo che mi stia sforzando di andare contro quella che è la mia natura più genuina ma anzi,la sto più o meno ritrovando. La cosa che non riesco a capire è se sta consapevolezza dovrà arrivare a sto punto col tempo o è una cosa sulla quale ci sia da lavorarci su in altro modo . Sarà che non ho pazienza e sono abituato a raggiungere i miei obiettivi in modalità "tutto e subito" ,ma vivere in sto limbo ben raffigurato come un elastico inizia ad essere più fastidioso di quando davvero passavo le giornate a vegetare in casa
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Tu non sei così. Tu sei anche così.
Le difficoltà che provi, e che provo anche io peraltro, dipendono da quel fottuto avverbio. Cioé dal fatto che ci sono parti di te che non vogliono che tu faccia quello che altre parti di te vogliono fare.
Tu sei consapevole delle seconde, mentre le prime non ce le hai ancora ben chiare, suppongo.
Il casino si ha quando le proprie parti di sé bisticciano.
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29-04-2019, 03:05
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#16
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Quote:
Originariamente inviata da Daytona
Purtroppo é tutto così sfumato e inconsapevole che mi viene difficile capire cosa cambia e quando,e solo dopo un viaggetto introspettivo riesco a fare il punto della situazione. Mi sta aiutando in tal senso anche l'oggettivitá della quotidianitá. Faccio cose che ritrovo piacevoli da fare e che fino allo scorso anno erano molto più difficoltose,2 anni fa erano impossibili e 3-4 erano proprio impensabili perché le evitavo attivamente. Tutto ciò per dire che il tuo spunto è molto interessante ma ritengo,nel mio caso chiaramente,che la situazione descritta possa essere assimilata a una foto della fase in cui mi trovo in questo momento più che essere una condizione permanente o da sempre insita nel mio essere. Cioé,lo spero bene...
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È possibile; possibile che tu ti sia disallineato proprio a causa degli sforzi fatti in precedenza.
Prova a evitare la prossima volta, vedi che succede.
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29-04-2019, 07:33
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#17
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 622
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Quote:
Originariamente inviata da Da'at
La teoria alla base della tcc è che la consapevolezza la si raggiunge a posteriori, dopo aver appreso la funzionalità.
Secondo te perché non funziona, e in che misura?
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Suppongo dipenda come ho scritto se ci si è liberati del mostro e ci si trova a ragionare con la parte sana o viceversa. È stata una lobotomia psicologica in cui a forza di stuprare una parte di sé ha sviluppato la sindrome di Stoccolma oppure miglioramenti comportamentali hanno permesso di rasserenarla e poterci stabilire un dialogo?
Il criterio della funzionalità aiuta poco a risolvere questo dilemma, sarebbe per esempio come prendere in considerazione solo la quantità e non la qualità della socializzazione.
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Ultima modifica di Joseph; 29-04-2019 a 07:36.
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29-04-2019, 09:00
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#18
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Intermedio
Qui dal: Feb 2019
Messaggi: 255
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Quote:
Originariamente inviata da Daytona
Okay,ammetto che il titolo non esplichi molto,ma non so come riassumere il concetto in modo dignitoso .
Venendo a noi,mi capita di sentire come se ogni giorno dovessi sforzarmi per non ricadere in evitamenti/difficoltà che credo di aver superato,alcune situazioni non le temo direttamente anche da un tempo relativamente lungo,altre meno,ma comunque le situazioni in sè non creano più quell'ansia che blocca in senso assoluto. E' difficile da spiegare,specialmente da una tastiera,ma è come se dovessi domare quotidianamente l'istinto che mi porterebbe ad evitare situazioni già evitate in passato e avessi l'ansia di provare ancora ansia. Quando poi mi ci butto dentro,tutto fila in effetti liscio,ma il giorno successivo si ripete la stessa medesima cosa. L'esposizione è stata la mia salvezza per desensibilizzarmi da molti contesti,ma dopo anni/mesi di feedback positivi...cos'altro potrei fare per superare del tutto questi blocchi? Vi rivedete in una situazione simile? O se ne siete riusciti ad uscire in modo definitivo,come avete fatto?
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l'ansia ci tenta sempre a far cadere, a far mollare la persona nel proprio percorso di desensibilizzazione a essa. Puoi solo continuare a "non evitare" e continuare il processo di desensibilizzazione a piccole dosi
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29-04-2019, 09:12
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#19
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Non è detto che l'esposizione funziona positivamente per tutti. Io le poche volte che mi sono esposto sono stato male, a disagio, in estrema difficoltà e ho percepito in modo pesante l'atteggiamento della gente per farmi sentire fuori luogo.
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