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19-04-2012, 19:30
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#41
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Intermedio
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
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Quote:
Originariamente inviata da OmbraDiMeStesso
Nel senso che essendo una lingua morta, per tradurre dal latino è sufficiente applicare delle regole fisse.
Ma la parte divertente della matematica è un'altra.
Pochi lo sanno, ma nella matematica/fisica e informatica c'è una grossa componente creativa. Nel tradurre versioni di latino non c'è niente di spassoso, sopratutto se vieni giudicato.
PS: La musica è molto più simile alla matematica.
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In che senso vieni giudicato?
Secondo me anche non conoscendo a perfezione tutte le regole, le versioni si possono tradurre un pochino ad intuito (non so spiegarlo bene però). Comunque tradurre in latino aiuta ad imparare a ragionare in un certo modo (inconsapevolmente credo).
Della musica e matematica non so molto, però ho studiato anche io musica per alcuni anni e senza dubbio punti di collegamento se ne trovano! Probabilmente anche più elaborati di quelli che vengono in mente a me ^^
Nella matematica la componente creativa ci può anche stare ma nell'informatica mi sfugge, sarà che non capisco nulla di quella roba lì
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19-04-2012, 20:06
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#42
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Intermedio
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
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Io so solo che non conoscevo tutte le regole grammaticali alla perfezione, tuttaltro, (ma comunque sì, di base le conoscevo) e nelle versioni andavo molto meglio che nelle prove di grammatica, nel senso che a volte si può tradurre una frase intera anche senza essere in grado di tradurre parola per parola.
Comunque non ha niente a che fare con la connessione matematica-latino il fatto che me la cavassi a fare le versioni in classe ^^
Secondo me anche per tradurre dal latino bisogna saper ragionare, per forza devi conoscere alcune regole base (quello vale anche per la matematica no?)
Quote:
Originariamente inviata da OmbraDiMeStesso
ES:
Un ragazzo americano della mia età, voleva far incontrare tra loro i vecchi compagni di liceo: inventa Facebook.
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Eheh guarda che The Social Network l'ho visto, non mi freghi ^^ Come se non gli fossero interessate fin dall'inizio le informazioni personali degli utenti.
Comunque grazie per la spiegazione sull'informatica
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19-04-2012, 20:18
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#43
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Banned
Qui dal: Mar 2012
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Quote:
Originariamente inviata da OmbraDiMeStesso
ES:
Un ragazzo americano della mia età, voleva far incontrare tra loro i vecchi compagni di liceo: inventa Facebook.
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tecnicamente non è andata così. Intendeva creare una rete di contatti all'interno di Harvard, perciò si accordò con alcuni suoi amici per creare una sorta di social network per il campus. Trovò un investitore (che di tasca sua mise 1000 dollari nel progetto, nemmeno 900 euro). Dopo lo spopolamento all'interno dell'Università, trovò altri investitori e creò l'odierno Facebook.
Se non sbaglio c'è anche un suo amico e compagno di studi che l'ha accusato di avergli rubato l'idea o qualcosa simile.
Il fatto è che quando qualcuno crea qualcosa di banale, come un sistema di scambi di messaggi all'interno di un campus universitario, rimpiangiamo di non averci pensato prima noi...
Chiunque poteva creare una cosa così banale, solo uno ci ha pensato
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19-04-2012, 20:45
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#44
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Intermedio
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
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Ma Bourée io non dicevo di essere in grado di tradurre le versioni in modo creativo o altro, ci mancherebbe! Dicevo soltanto che in alcuni casi si può fare anche senza conoscere alla perfezione tutte le regole, o almeno così è stato per me. Poi che le traduzioni non fossero particolarmente valide o raffinate non lo metto in dubbio, ci vuole ben altro, ma per le versioni del liceo bastava e avanzava.
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19-04-2012, 21:10
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#45
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Intermedio
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Napoli (purtroppo)
Messaggi: 298
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Quote:
Originariamente inviata da someday
Snowriderthn ci sono anche persone che vanno a scuola per il piacere di farlo, non esisti solo tu eh. o il tuo personale caso.
Io poi tutti questi quindicenni sicuri di sè che sanno già quello che vogliono fare per il resto della propria vita non li vedo (e ho solo 23 anni, non sono molto più vecchia di te ^^).
Perché tutti questi limiti e tagli? Al massimo si potrebbero fare dei corsi di approfondimento facoltativi in alcune materie, ad esempio chimica da me se ne è fatta poca (e ho fatto un liceo scientifico con corso incentrato sulla fisica, pensa dalle altre parti) e ricordo che molti miei compagni di classe avrebbero voluto approfondire, anche in vista della scelta universitaria.
Nemmeno a me è piaciuto tutto quello che ho studiato, però mi ha formata e in parte mi ha messo in condizione di studiare altre cose, quelle che mi interessano davvero. Mi ha insegnato a ragionare in modi diversi, con metodi diversi, a farmi domande. E' ovvio che devi essere tu ad andare oltre a quello che viene spiegato e cercare piuttosto di riconoscere quello che viene insegnato
Tra l'altro togliere il latino mi sembra abbia poco senso, lo sanno tutti che matematica e latino sono strettamente connessi, una aiuta l'altra.
Comunque in prima superiore la pensavo anche io come te su alcune materie, poi come vedi ho cambiato idea
Toglimi una curiosità però: come fa a non piacerti per nulla Dante? Perchè è difficile? Perchè non hai voglia? O perché tutti i tuoi compagni di classe dicono che è noioso e roba da vecchi, sarà mica quello?!
Non parla di cose così lontane dalla realtà, te lo assicuro! E preciso che non sono una sua grande fan, non pretendo di averne una conoscenza o comprensione approfondita ne altro - l'ho studiato anche io solo a scuola come molti altri.
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Non esisto solo io, certamente. Ma la maggior parte delle persone, e questo lo devi ammettere, non va a scuola per il piacere di imparare.
Tralasciando questo, tutti questi ragazzi così convinti non li vedo nemmeno io. Ma comunque ce ne sono. E io non sto dicendo di abolire completamente il sistema scolastico attuale, solo di dare una possibilità di scelta, a chi invece ha già deciso, di poter adottare il sistema che più gli piace.
Corsi di approfondimento? Io ne faccio già! Ma non è questo il punto, a me adesso non cambia niente fare così o colà perchè imparo molto di più fuori dalla scuola che dentro! E' solo un fatto di principio, il fatto che devo sprecare parte del mio tempo per fare cose che ritengo inutili. Per carità, le faccio lo stesso perchè le devo fare (ho 8 in latino), ma certamente le faccio con il pensiero costante di star buttando del tempo nel cesso.
La matematica e il latino sono collegati allo stesso modo della matematica con il tedesco, per esempio. Sono molto molto molto molto molto molto molto ma mooooooooooooooooltissimo più collegate matematica e musica!! Chi non suona non può nemmeno immaginare quanto sviluppi il cervello, la coordinazione, la concentrazione e il RAGIONAMENTO soprattutto lo studiare un bel pezzo di musica. Molto più del latino. E aiuta anche a socializzare, il che vista anche la situazione in cui ci troviamo noi, non è certo un male!
Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah se pensi che mi possa interessare qualcosa di quello che pensino i miei compagni di classe, sulla scuola soprattutto, si vede che non mi conosci per niente, e soprattutto non conosci quei bastardi! (e d'altronde, come potresti )
Semplicemente Dante, Petrarca ecc... non mi piacciono perchè li considero inutili. Per me non rappresentano altro che un libro. E per me libro=svago e divertimento. Soltanto che gli argomenti non mi interessano, non mi interessa conoscere la visione del mondo di un uomo vissuto oltre 800 anni fa in un mondo che è agli antipodi rispetto a quello in cui vivo io. E quindi visto che per me leggere = solo svago, una lettura che non mi fa svagare la considero inutile. Infine, non penso che Dante possa insegnarmi alcunchè su come vivere la mia vita, non penso che la sua visione dell'amore possa aiutarmi in alcun modo con le ragazze, non penso che sia per me di utilità alcuna.
Vedete, per me il fare una cosa ha senso solo se:
-1 La tal cosa mi è utile
-2 La tal cosa mi fa stare bene (mi diverte, mi appassiona, mi emoziona o qualsiasi altra cosa)
Anche aiutare un'altra persona, se lo faccio è perchè mi fa piacere farlo, quindi la cosa rientra nella condizione 2. Se io leggo, gioco, vado in bici, corro, salto, mi sfreno, suono, esco con qualcuno, viaggio o chi più ne ha più ne metta, lo faccio perchè mi fa star bene, in qualsiasi modo.
Se io studio, lavoro (in futuro), faccio il leccaculo (il meno possibile) ecc... lo faccio perchè so che mi è utile, anche se non mi piace.
Quindi, se ritenessi Dante utile in qualsiasi modo, lo farei anche se non mi piace. Se leggere dante mi facesse star bene, lo farei.
Ma non rientra in nessuna delle due condizioni, quindi per me è inutile.
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19-04-2012, 21:10
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#46
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Intermedio
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Napoli (purtroppo)
Messaggi: 298
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Quote:
Originariamente inviata da OmbraDiMeStesso
Non so voi, ma io venivo fustigato se sbagliavo il tempo verbale. Eppure il significato era lo stesso.
Io la traduzione "creativa" di un testo non riesco proprio a immaginarla...
Il senso è quello, i sinonimi per la parole sono pochi. Non ci si può girare attorno più di tanto.
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questo anche io, non sia mai la traduzione di una versione non è letterale!! Prendo 3 seduta stante, anche se il senso è quello -.-"
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19-04-2012, 21:15
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#47
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,532
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uahahaha
gli auguro di trovare presto la sua Beatrice...uhm...anzi no, meglio Francesca che era decisamente più zoccola
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19-04-2012, 21:58
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#48
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Intermedio
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 192
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Quote:
Originariamente inviata da Snowridertn
Non esisto solo io, certamente. Ma la maggior parte delle persone, e questo lo devi ammettere, non va a scuola per il piacere di imparare.
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Guarda che nessuno obbliga nessuno a proseguire gli studi dopo i 15 anni di età. Se è così orribile andare a scuola basta non andarci, perché complicarsi la vita e fare cose che ci rendono infelici? (parole tue non mie - se non mi fa stare bene nell'immediato questa cosa non la dovrei fare).
Quote:
Originariamente inviata da Snowridertn
Corsi di approfondimento? Io ne faccio già! Ma non è questo il punto, a me adesso non cambia niente fare così o colà perchè imparo molto di più fuori dalla scuola che dentro! E' solo un fatto di principio, il fatto che devo sprecare parte del mio tempo per fare cose che ritengo inutili. Per carità, le faccio lo stesso perchè le devo fare (ho 8 in latino), ma certamente le faccio con il pensiero costante di star buttando del tempo nel cesso.
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Ecco pensa se invece ti ci dedicassi con il pensiero di trarne un vantaggio, in qualunque senso tu lo voglia intendere, come sarebbe diverso e come potresti ampliare i tuoi orizzonti invece di intestardirti dicendo che tanto non ti piace e sicuramente è inutile.
Quote:
Originariamente inviata da Snowridertn
La matematica e il latino sono collegati allo stesso modo della matematica con il tedesco, per esempio. Sono molto molto molto molto molto molto molto ma mooooooooooooooooltissimo più collegate matematica e musica!! Chi non suona non può nemmeno immaginare quanto sviluppi il cervello, la coordinazione, la concentrazione e il RAGIONAMENTO soprattutto lo studiare un bel pezzo di musica. Molto più del latino. E aiuta anche a socializzare, il che vista anche la situazione in cui ci troviamo noi, non è certo un male!
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Oh ma il collegamento matematica-latino vi fa così schifo?^^ Io la mia in proposito l'ho già detta, più di così non saprei che cosa aggiungere.
Che matematica e musica siano collegate non lo metto in dubbio.
Se suggerisci di sostituire il latino con educazione musicale non penso ci siano risorse sufficienti per insegnare ad ogni studente di scuola superiore a suonare uno strumento (le basi te le devi fare da solo checchè tu ne pensi, e non ci sarebbero gli spazi tanto per dirne una).
Suonare aiuta a socializzare? Fino ad un certo punto, io ad esempio so suonare (oddio, so suonare è esagerato forse) il pianoforte, non mi ha aiutato granché a socializzare, se devo essere sincera. E' un'attività abbastanza solitaria. Con altri strumenti è sicuramente diverso, ma non fare di tutta l'erba un fascio.
Quote:
Originariamente inviata da Snowridertn
Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah se pensi che mi possa interessare qualcosa di quello che pensino i miei compagni di classe, sulla scuola soprattutto, si vede che non mi conosci per niente, e soprattutto non conosci quei bastardi! (e d'altronde, come potresti )
Semplicemente Dante, Petrarca ecc... non mi piacciono perchè li considero inutili. Per me non rappresentano altro che un libro. E per me libro=svago e divertimento. Soltanto che gli argomenti non mi interessano, non mi interessa conoscere la visione del mondo di un uomo vissuto oltre 800 anni fa in un mondo che è agli antipodi rispetto a quello in cui vivo io. E quindi visto che per me leggere = solo svago, una lettura che non mi fa svagare la considero inutile. Infine, non penso che Dante possa insegnarmi alcunchè su come vivere la mia vita, non penso che la sua visione dell'amore possa aiutarmi in alcun modo con le ragazze, non penso che sia per me di utilità alcuna.
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Di Dante ti posso solo dire che mi è sembrato attualissimo e che ha trattato temi universali (e che quindi sì, ti riguardano ). Più di così non saprei che dire, Qualcuno ^^ ti potrebbe rispondere meglio di me o con cognizione di causa se non altro.
Comunque questa cosa libro=divertimento e svago non mi convince. Non può essere tutto divertente e tutto uno svago, non viviamo mica a Disneyland, anche l'era berlusconiana è finita e forse siamo finalmente tutti nel mondo reale.
Nella mia concezione (sbaglierò) un libro è divertente se è complesso e ricco di significati simbolici e non è tutto semplice e comodo e spiegato per benino. A maggior ragione se è un libro scolastico, sei lì per imparare, richiede fatica, la vita è difficile ma non l'ho mica deciso io.
Detto questo anche a me piace fare letture leggere o svagarmi o altro, non dev'essere tutto serio e impegnato per forza. Ma neanche il contrario.
Abbiamo chiaramente aspettative e concezioni diverse , ma non puoi dire che io sia l'unica a pensarla così.
E poi non eri tu che dicevi che la scuola è inutile e che non prepara alla vita vera e che si fanno cose senza senso? Per quel poco che ne so la vita vera non è proprio un parco giochi (anche se qui ne so quanto te, magari è una pacchia ed è tutto semplice).
Scusa se l'intervento suona polemico, non lo intendo assolutamente così, vorrei solo dirti che studiare non è necessariamente tempo buttato, anche se magari ti sembra sia così.
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Ultima modifica di someday; 20-04-2012 a 10:08.
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19-04-2012, 22:07
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#49
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Banned
Qui dal: Mar 2012
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Messaggi: 6,762
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Quote:
Originariamente inviata da OmbraDiMeStesso
Ok, ammetto di non conoscere la storia di Facciadilibro, perchè lo detesto.
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anche io
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20-04-2012, 11:24
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#50
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 3,043
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Quote:
Originariamente inviata da Snowridertn
aaaaaaaa finalmente qualcuno che la pensa come me!
Winston, secondo me, (poi quasi sicuramente mi posso sbaglaire) tu pensi che uno vada a scuola per il gusto di farlo. Che uno studi per il piacere di studiare. Non so se mi spiego bene, ma lo studio fine a se stesso, per il puro gusto di sapere, interessa a pochi. Se una persona va a scuola a studiare è perchè sa che gli servirà in qualche modo dopo, sa che avrà un UTILITA' in seguito.
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Premetto che a 16 anni anche io la pensavo come te e non c'era cosa più distante dai miei pensieri del latino.
Crescendo mi sono reso conto che lo studio non è mai fine a se stesso, ogni nozione, ogni libro che leggi, anche quello che può sembrare il più inutile ti arricchisce umanamente e culturalmente.
Il latino ti aiuta a ragionare, sicuramente ora hai una maggiore capacità di risolvere problemi ed hai più intuito, non è che quando studi Latino hai un cervello e poi quando studi matematica ne hai un altro, mica sei a compartimenti stagni.
Dante o gli autori latini sono attualissimi perché sarà cambiata la società ma l'uomo, le sue ambizioni ed emozioni che prova sono sempre quelle.
Anche filosofi come Platone o Aristotele vissuti 3 millenni fa sono attuali, senti cosa diceva Pericle:
http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article2578
Non potrebbe dire oggi qualcuno le stesse cose?
Parli di utilità, ma cos'è? Ti è utile solo quello che ti servirà per trovare un lavoro? O forse ti è utile anche quello che può aiutarti ad avere una vita migliore?
Prendi ad esempio una materia apparentemente inutile come la Storia, questa oltre a permetterti di conoscere il presente ed il mondo in cui vivi, poiché la situazione attuale è il frutto di tutto ciò che è successo in passato, e non è vero che i fatti di secoli fa sono distanti anni luce dalla situazione attuale,« la storia, come un idiota meccanicamente si ripete» diceva qualcuno.
Infine la cultura ti potrebbe tornare più utile di quanto tu creda, non pensare che le donne siano tutte interessate ai ragazzi belli, muscolosi, ricchi, ecc. c'è anche chi guarda alla cultura di un uomo e ne rimane affascinata e colpita , e sicuramente le interesserà di più parlare con te ad esempio di democrazia o della cause che hanno portato all'ascesa del nazismo invece che di questioni pratiche e materiali o di gossip.
Sapendo come la pensavo io alla tua età so già che queste parole di entreranno da un orecchio e ti usciranno dall'altro.
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20-04-2012, 12:29
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#51
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Snowridertn
Winston, secondo me, (poi quasi sicuramente mi posso sbaglaire) tu pensi che uno vada a scuola per il gusto di farlo. Che uno studi per il piacere di studiare. Non so se mi spiego bene, ma lo studio fine a se stesso, per il puro gusto di sapere, interessa a pochi. Se una persona va a scuola a studiare è perchè sa che gli servirà in qualche modo dopo, sa che avrà un UTILITA' in seguito. Non bisogna andare oltre questo punto, la scuola E' un "mero ragionamento di utilità pratica", per usare un tuo termine, non si studia per lo studio in se, che una volta finita la scuola servirà ad una beneamata minchia!
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No, guarda che è il contrario, io penso che a scuola ci si debba andare PER OBBLIGO, indipendentemente da quanto uno possa amare lo studio in sé.
Perché è ovvio che se a te interessa solo acquisire N skills che ti permettano di fare quel determinato lavoro e basta, allora possiamo anche abolirla la scuola intesa come scuola dell'obbligo formativo, altro che scegliersi le materie. Basta insegnare a leggere e le 4 operazioni, e poi via tutti (tranne una ristretta minoranza che sceglierà studi più qualificati) ai corsi di formazione professionali, tirocini, stage e master indicati per il tipo di lavoro che intendono praticare.
Io però penso che una società in cui l'istruzione funziona in questo modo sarebbe molto più povera (materialmente e moralmente) e che la scuola NON PUO' e NON DEVE essere interpretata in maniera così riduttiva e superficiale, meramente economicistica: è un DOVERE SOCIALE che essa venga intesa come luogo di formazione dell'individuo a 360°. Dovrebbe essere uno dei pilastri irrinunciabili (insieme alla legislazione) della convivenza civile, assolutamente da non lasciare all'arbitrio del singolo.
Quello che si può fare è (in un quadro generale di indirizzo e programmazione didattica fissato e non impostato alla "facciamo un po' come cazzo ci pare") cercare nuove modalità di presentazione di determinate materie e argomenti che possano rivelarsi più vicine e "utili" (in senso lato, non solo strettamente monetizzabile) a chi le apprende.
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20-04-2012, 12:34
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#52
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 3,043
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Quello che si può fare è (in un quadro generale di indirizzo e programmazione didattica fissato e non impostato alla "facciamo un po' come cazzo ci pare") cercare nuove modalità di presentazione di determinate materie e argomenti che possano rivelarsi più vicine e "utili" (in senso lato, non solo strettamente monetizzabile) a chi le apprende.
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Concordo, da me insegnavano come negli anni '80, probabilmente ripetevano le stesse frasi ed esponevano gli argomento allo stesso modo, indipendentemente dalla materia a scuola sembrava di entrare in una macchina del tempo e di partecipare ad un mondo totalmente scollegato dalla realtà attuale.
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20-04-2012, 12:35
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#53
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Snowridertn
Semplicemente Dante, Petrarca ecc... non mi piacciono perchè li considero inutili. Per me non rappresentano altro che un libro. E per me libro=svago e divertimento. Soltanto che gli argomenti non mi interessano, non mi interessa conoscere la visione del mondo di un uomo vissuto oltre 800 anni fa in un mondo che è agli antipodi rispetto a quello in cui vivo io. E quindi visto che per me leggere = solo svago, una lettura che non mi fa svagare la considero inutile. Infine, non penso che Dante possa insegnarmi alcunchè su come vivere la mia vita, non penso che la sua visione dell'amore possa aiutarmi in alcun modo con le ragazze, non penso che sia per me di utilità alcuna.
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Da queste affermazioni si deduce abbastanza chiaramente che tu Dante non lo hai letto, o lo hai letto poco e/o male. Lo vedi a cosa serve la scuola, se fatta bene? ^^
(a parte che, per fare un esempio, se vorrai fare il medico dovrai cuccarti dei mattoni ben più pesanti della DC, quindi vedi che un libro non può avere solo la funzione di svago o divertimento)
Quote:
Originariamente inviata da Snowridertn
Vedete, per me il fare una cosa ha senso solo se:
-1 La tal cosa mi è utile
-2 La tal cosa mi fa stare bene (mi diverte, mi appassiona, mi emoziona o qualsiasi altra cosa)
Quindi, se ritenessi Dante utile in qualsiasi modo, lo farei anche se non mi piace. Se leggere dante mi facesse star bene, lo farei.
Ma non rientra in nessuna delle due condizioni, quindi per me è inutile.
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E' sul concetto di "stare bene" che potresti essere più elastico. Leggere Dante può farti star bene o renderti migliore anche se non ti diverte.
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20-04-2012, 12:35
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#54
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
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Quote:
Originariamente inviata da Miky
uahahaha
gli auguro di trovare presto la sua Beatrice...uhm...anzi no, meglio Francesca che era decisamente più zoccola
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Grazie, già fatto (Beatrice, ovviamente)
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20-04-2012, 12:39
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#55
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 3,043
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Grazie, già fatto (Beatrice, ovviamente)
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Concordo anche io sulla scelta di una Beatrice.
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20-04-2012, 12:41
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#56
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Non sono per nulla d'accordo con chi dice che la scuola dovrebbe insegnare solo cose utili per il mondo del lavoro, ma quando mai?
Semmai dovrebbe tagliare un po' di Dante a favore di altra letteratura e altri campi artistici, ma tutto ciò si situa in un discorso assai ampio di riforma dell'istruzione che ora non ho tempo di approfondire... quando sarò ministro, vedrete.
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20-04-2012, 12:44
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#57
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Non sono per nulla d'accordo con chi dice che la scuola dovrebbe insegnare solo cose utili per il mondo del lavoro, ma quando mai?
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Non a caso la scuola delle tre i (internet, inglese, impresa) l'ha proposta Papi
Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Semmai dovrebbe tagliare un po' di Dante a favore di altra letteratura e altri campi artistici, ma tutto ciò si situa in un discorso assai ampio di riforma dell'istruzione che ora non ho tempo di approfondire... quando sarò ministro, vedrete.
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Non è necessario tagliare un bel nulla, casomai c'è solo da approfondire
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20-04-2012, 13:00
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#58
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Esperto
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: In the clouds...
Messaggi: 1,188
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Sono d'accordo con quanto espresso da Winston e da altri (Moon e altri utenti di cui non ricordo il nick) sulla funzione positiva della scuola.
Essa dovrebbe essere l'istituzione il cui ruolo è quello di formare un cittadino cosciente e consapevole, e non un suddito che esegue passivamente dei compiti all'interno della società, senza possedere poi gli strumenti utili per comprenderla e partecipare attivamente alla vita democratica di un paese. Sta qui la vera differenza. Se la scuola si limitasse a offrire mere nozioni utili per lo svolgimento del lavoro e nulla più, sarebbe alquanto avvilente. Lo studio dovrebbe fornire quegli strumenti atti a plasmare spirito critico e libertà di pensiero, fondamentali per imparare a interpretare la realtà in maniera autonoma e indipendente.
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20-04-2012, 16:51
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#59
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Intermedio
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: Napoli (purtroppo)
Messaggi: 298
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Boh, può darsi che io parli così perchè "quegli strumenti atti a plasmare spirito critico e libertà di pensiero, fondamentali per imparare a interpretare la realtà in maniera autonoma e indipendente" li ho presi e li sto prendendo al di fuori della scuola, che mi è servita fino ad ora soltanto per mere e semplici nozioni e a conoscere quel grand'uomo del mio prof di inglese. A pensare e ragionare io ho imparato fuori dalla scuola... In 3 anni di liceo fatto solo un dibattito (in filosofia, per chi era d'accordo con Parmenide e chi con Eraclito)
Gli stimoli e le discussionio più interessanti ce le da proprio il prof di inglese, anche se non centrano niente con la sua materia...
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